Angelika Hutter investita dopo la fuga: grave a Verona
Angelika Hutter, la tedesca che nel 2023 uccise una famiglia con l’auto a Santo Stefano di Cadore, è stata investita a Ronco all’Adige dopo essere evasa dalla comunità Don Girelli. La 36enne è in terapia intensiva all’ospedale Borgo Trento di Verona in prognosi riservata. L’incidente coinvolge un 77enne alla guida di un suv.
Angelika Hutter, la 36enne tedesca autrice del triplice omicidio stradale del luglio 2023 a Santo Stefano di Cadore, è ora ricoverata in gravi condizioni dopo un incidente stradale a Ronco all’Adige. La donna, ospite della struttura sanitaria Don Girelli per disturbi psichici, è evasa domenica 28 dicembre scavalcando la siepe, come ripreso dalle videocamere di sorveglianza.
Fuga dalla comunità riabilitativa
Nel pomeriggio, intorno alle 16, Angelika Hutter si è allontanata volontariamente dalla comunità di recupero a Ronco all’Adige, in provincia di Verona. Il direttore Giuseppe Ferro ha confermato che non c’erano segnali evidenti di disagio, nonostante il periodo festivo potesse aver acuito lo stress. Il personale ha immediatamente allertato Carabinieri e Tribunale di Sorveglianza, ma la fuga ha portato la donna sulla Provinciale 19, verso via Saletto.
Investita da un suv: dinamiche da chiarire
Sulla strada, Angelika Hutter è stata travolta da una Volvo XC60 guidata da un 77enne veronese, in condizioni di nebbia. Trasportata in stato di incoscienza da Verona Emergenza, è in terapia intensiva neurochirurgica al Polo Confortini dell’ospedale Borgo Trento, con prognosi riservata. La Polizia Stradale di Legnago indaga sulle cause, non escludendo un possibile gesto volontario, anche se la comunità nega intenti suicidari.
Il tragico passato di omicidio stradale
Nel luglio 2023, a Belluno, Angelika Hutter travolse e uccise il piccolo Mattia Antoniello di 2 anni, il padre Marco Antoniello di 47 anni e la nonna Maria Grazia Zuin di 67 anni, in vacanza da Favaro Veneto. Patteggiò 4 anni e 8 mesi per triplice omicidio stradale, con infermità mentale riconosciuta, da scontare in struttura protetta dal marzo 2024. La donna, designer di Deggendorf, seguiva un percorso di riabilitazione senza criticità apparenti.
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