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Affluenza alle urne in Toscana per le elezioni regionali 2025: crollo storico e analisi per provincia

L’affluenza alle elezioni regionali Toscana 2025 segna un nuovo minimo storico, con una partecipazione in netto calo rispetto al 2020. Analisi dettagliata delle percentuali e delle differenze tra province e comuni.

Le elezioni regionali Toscana 2025 si sono distinte per un dato allarmante: la partecipazione elettorale ha subito un drastico calo rispetto alle precedenti consultazioni. Alla chiusura dei seggi, l’affluenza regionale si è fermata al 35,70%, ben 10 punti percentuali in meno rispetto al 2020. Questo dato rappresenta uno dei livelli più bassi mai registrati nella storia della Regione Toscana, una realtà che tradizionalmente vantava una partecipazione politica tra le più alte d’Italia. Il fenomeno ha interessato tutte le province, con poche eccezioni locali, evidenziando un quadro di crescente disaffezione nei confronti delle elezioni regionali.

Affluenza alle urne: confronto tra 2025 e 2020

Il calo della affluenza alle urne è stato evidente fin dalle prime rilevazioni della giornata. Alle ore 12, aveva votato meno del 10% degli aventi diritto (9,95%), un dato già inferiore di circa 5 punti rispetto al 2020. Il trend negativo si è confermato nelle successive rilevazioni: alle 19 l’affluenza si è attestata al 28,17% contro il 36,28% di cinque anni fa. A fine giornata, la percentuale regionale si è fermata al 35,70%, mentre nel 2020 era stata del 45,89%. Il confronto storico è ancora più impietoso: nel 2015 l’affluenza era stata del 48%, nel 1970 addirittura del 95,9%. Questo progressivo calo riflette una tendenza ormai consolidata a livello nazionale, ma in Toscana assume un valore simbolico particolare.

Analisi per provincia: i dati più significativi

Analizzando i dati provincia per provincia, emergono alcune differenze significative. La provincia di Firenze guida per numero di elettori (781 mila) e registra una affluenza al 40,15% alle 19, comunque inferiore di quasi 10 punti rispetto al 2020. Nel capoluogo toscano, la percentuale finale è del 41,13% (49,67% nel 2020). Segue Prato con il 39,62% (49,79% nel 2020), mentre Empoli cala dal 51,24% al 39,35%. Nella provincia di Lucca la affluenza alle 23 è del 29,41%, ben dodici punti sotto il dato di cinque anni fa. Siena si ferma al 36,40% (46,53% nel 2020), Arezzo al 36,03% (45,50%). Pistoia si attesta al 37,55% (45,75%). In Livorno il calo è ancora più marcato: dal 40,95% del 2020 al 30,87% di oggi. Massa Carrara e Grosseto chiudono rispettivamente al 28,80% e 32,12%. Infine, Pisa registra un 37,42% (48,65% nel 2020).

I motivi del calo della partecipazione

Il crollo dell’affluenza elettorale è attribuito a diversi fattori. La crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni e della politica, la percezione di una minore incidenza del voto regionale sulle decisioni quotidiane e una campagna elettorale percepita come poco coinvolgente hanno contribuito a tenere lontani molti cittadini dalle urne. La presenza di seggi semideserti, l’assenza di code e la partecipazione ridotta in tutte le fasce d’età (con l’eccezione di alcuni elettori anziani che hanno voluto testimoniare il proprio attaccamento al diritto di voto) sono stati elementi ricorrenti in tutta la giornata di voto.

Affluenza nei comuni: curiosità e particolarità

Se a livello regionale la affluenza è stata bassa, alcuni comuni hanno registrato dati particolarmente significativi. Ad Arezzo capoluogo, ha votato solo il 9,08% degli aventi diritto alle 12 (14,78% nel 2020), mentre a Caprese Michelangelo la percentuale è stata appena del 4,60%. In vari seggi della Valdarno si è distinta la partecipazione di elettori over 80 e ultranovantenni. Un caso simbolico è quello di Fiorella Carnesciali, centenaria di Cavriglia, che non ha voluto rinunciare al voto. A Prato, molti cittadini hanno richiesto il duplicato della tessera elettorale, anche a causa delle perdite dovute all’alluvione del 2023.

Il quadro politico e la sfida per la presidenza

Queste elezioni regionali Toscana 2025 vedono la corsa di tre principali candidati alla presidenza: Eugenio Giani (centrosinistra), Alessandro Tomasi (centrodestra) e Antonella Bundu (Toscana rossa), sostenuti da dieci liste. Se nessuno dei candidati raggiungerà il 40% dei voti, è previsto il ballottaggio tra due settimane, una particolarità unica nel panorama delle elezioni regionali italiane. L’incertezza sull’esito è aumentata proprio a causa della bassa affluenza, che potrebbe influenzare in modo significativo la distribuzione dei consensi e la legittimazione politica del prossimo presidente della Regione Toscana.

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