Fisco 2026: nuove regole su scontrini e pagamenti con carta
Dal 2026 negozianti e esercenti devono collegare registratore di cassa al Pos per verificare scontrini e pagamenti elettronici. Questa misura rafforza i controlli del fisco contro la micro evasione, con sanzioni per chi non si adegua. Scopri date, obblighi e conseguenze per commercianti e bar.
Nel 2026 il fisco italiano introduce cambiamenti significativi per scontrini fiscali e pagamenti con carta. Tutti i negozianti, bar e ristoranti dovranno associare il proprio registratore di cassa ai terminali Pos, permettendo all’Agenzia delle Entrate di incrociare dati tra incassi digitali e ricevute emesse. Questa norma, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, mira a rendere impossibile la discrepanza tra quanto pagato electronicamente e quanto registrato, colpendo la micro evasione su piccoli importi quotidiani.
Collegamento obbligatorio tra registratore di cassa e Pos
L’obbligo parte dal 1° gennaio 2026 e riguarda tutti gli esercenti con pagamenti elettronici. Non serve un cavo fisico: basta registrare online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione Fatture e Corrispettivi, associando la matricola del registratore telematico ai dispositivi Pos. In questo modo, ogni transazione con carta viene automaticamente annotata sul registratore di cassa, impedendo di emettere scontrini inferiori all’importo incassato o di ometterli del tutto. I commercianti hanno 45 giorni per adeguarsi dall’entrata in vigore, mentre per nuovi Pos l’obbligo scatta dal sesto giorno del secondo mese successivo all’attivazione.
Controlli del fisco potenziati sui pagamenti digitali
Con il nuovo sistema, l’Agenzia delle Entrate potrà verificare in tempo reale se i pagamenti con Pos corrispondono agli scontrini telematici trasmessi. Questo vale per negozi, bar, ristoranti e attività simili, inclusi casi come tabaccai o benzinai che inviano corrispettivi giornalieri. Dal marzo 2026 arriveranno lettere del fisco per chi mostra incongruenze tra somme Pos e registri, invitando a regolarizzare. La piattaforma per il collegamento sarà attiva nei primi giorni di marzo, e chi aveva Pos attivi al 31 gennaio 2026 dovrà procedere subito dopo. L’obiettivo è contrastare la evasione fiscale su operazioni quotidiane, come caffè o pranzi, dove lo scontrino medio si è ridotto ma i pagamenti digitali sono esplosi.
Sanzioni per mancata conformità alle nuove regole
Chi non collega registratore di cassa e Pos rischia multe pesanti. La sanzione base va da 1.000 a 4.000 euro per mancanza di collegamento, simile a chi non ha attrezzature per scontrini. Inoltre, 100 euro per ogni transazione non registrata o trasmessa, con tetto di 1.000 euro a trimestre. Si aggiunge 30 euro più 4% del valore per rifiuto di pagamenti con carta. Queste sanzioni fisco 2026 colpiscono anche esercenti esenti da registratore, se non trasmettono dati correttamente. Per i clienti nulla cambia: i pagamenti elettronici restano standard, ma ora garantiscono piena tracciabilità.
Preparazione pratica per esercenti e commercianti
Gli esercenti devono verificare matricole dei dispositivi e accedere all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate. Per Pos multipli, tutti vanno associati. La norma non altera flussi operativi quotidiani, ma automatizza i controlli anti evasione. Con l’aumento di carte di debito e pagamenti contactless, anche su importi bassi, il sistema rafforza la lotta alla micro evasione fiscale, stimata in miliardi. I ristoranti e bar potranno beneficiare di processi più trasparenti, evitando accertamenti manuali. Dal 2026, scontrini e pagamenti Pos dialogheranno direttamente con il fisco, segnando un passo verso la digitalizzazione totale del commercio.
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