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Carlo Vanzini, rivela il tumore al pancreas: il racconto della voce F1 di Sky

Carlo Vanzini, storica voce della Formula 1 su Sky, ha rivelato di avere un tumore al pancreas, scoperto a giugno durante un controllo: chemioterapia al San Raffaele e operazione programmata a gennaio a Milano.

Carlo Vanzini, 54 anni, il telecronista che da anni accompagna gli appassionati di Formula 1 su Sky, ha scelto di raccontare pubblicamente la sua battaglia contro un tumore al pancreas. Una confessione arrivata dopo mesi di cure silenziose, resa necessaria dalle domande sempre più insistenti su quel cambiamento fisico che i telespettatori avevano iniziato a notare durante le telecronache dei Gran Premi di F1. Gonfiore al viso per il cortisone, capelli e barba scomparsi per la chemioterapia: segnali evidenti di un percorso difficile che Vanzini ha deciso di condividere, prima di tutto per proteggere i suoi figli.

La scoperta del tumore al pancreas e il controllo casuale

La diagnosi di tumore al pancreas è arrivata in modo inatteso, il 18 giugno, al termine di un controllo che lo stesso telecronista di Sky Sport pensava di rimandare. È stato il collega Davide Camicioli, con un post dal centro Formula Medicine di Viareggio, a convincerlo a sottoporsi al solito check up. Durante un’ecografia addominale, il medico gli ha parlato subito di una lesione da affrontare con urgenza. In quel momento Vanzini ha capito che la sua vita stava cambiando: la memoria è corsa alla sorella Claudia, scomparsa cinque anni fa per la stessa malattia, diagnosticata però troppo tardi.

Il giornalista si definisce un «malato fortunato», proprio perché il tumore al pancreas è stato individuato in fase operabile. Da quel giorno è iniziata una corsa contro il tempo tra esami, Tac e visite specialistiche, con il sostegno immediato della moglie, la giornalista Cristina Fantoni, che si è attivata per organizzare gli appuntamenti con i chirurghi a Verona e poi a Milano.

La chemioterapia al San Raffaele e l’operazione a Milano

Per le cure, Carlo Vanzini ha scelto l’ospedale San Raffaele di Milano, a pochi minuti da casa. Qui ha affrontato un ciclo intenso di chemioterapia, con dieci sedute già concluse e l’undicesima in programma prima dell’intervento chirurgico. A seguirlo è il professor Stefano Crippa, che gli ha confermato il piano già tracciato dai colleghi di Verona, rassicurandolo sulla correttezza del percorso terapeutico. L’operazione è fissata per gennaio e rappresenta il passaggio decisivo nella lotta contro il tumore al pancreas, una delle patologie più temute in ambito oncologico.

Nel frattempo, il volto della Formula 1 su Sky non ha rinunciato al lavoro, continuando a commentare i Gran Premi ogni volta che le condizioni glielo hanno permesso. Durante il viaggio verso il GP d’Olanda, ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla sua squadra: si è tolto il cappellino e, come ha spiegato, «l’ho detto di botto». La reazione del team di Sky Sport F1 è stata di compattezza e affetto, un ulteriore sostegno in una fase così delicata.

La famiglia, i figli e la decisione di parlarne in pubblico

Il cuore del racconto di Carlo Vanzini è la famiglia. Alla moglie Cristina Fantoni il telecronista riconosce il ruolo di «colonna portante», capace di reggere lo choc e di organizzare ogni passo delle cure. Ai tre figli, invece, ha scelto di parlare alla fine di luglio, dopo una vacanza insieme. È stata Cristina a rompere il ghiaccio con un semplice «papà si deve curare», mentre lui ha chiesto ai ragazzi di continuare a trattarlo come sempre, «di farmi arrabbiare», senza trasformarsi in infermieri.

La decisione di rendere pubblica la malattia è arrivata quando il cambiamento fisico è diventato oggetto di discussione sui social. Su X, Carlo Vanzini è finito in tendenza per il nuovo aspetto: c’era chi credeva a un semplice cambio di look e chi, più preoccupato, scriveva direttamente ai suoi figli. È stato il primogenito a chiedergli di raccontare tutto apertamente. Da qui l’intervista in cui la storica voce della Formula 1 ha spiegato il percorso verso l’operazione di gennaio, con il realismo di chi conosce la gravità del tumore al pancreas, ma anche con l’ottimismo di chi guarda avanti, forte dell’amore dei suoi cari e della passione per il motorsport.

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