Ondata di freddo negli Stati Uniti: neve e gelo, possibili nuovi record

Un’intensa ondata di freddo di origine artica ha investito la parte orientale degli Stati Uniti, portando con sé temperature da pieno inverno e nevicate eccezionali sui Grandi Laghi. In alcune zone tra Illinois, Wisconsin e Michigan si sono accumulati più di 30 centimetri di neve, trasformando intere aree in paesaggi da fiaba ma causando forti disagi alla circolazione.
L’aria gelida, in arrivo direttamente dal Canada, ha dato origine al classico lake-effect snow, la “neve effetto-lago”: si tratta di un fenomeno per cui le masse d’aria molto fredde scorrono su acque relativamente più miti, caricandosi di umidità e scaricandola poi in forma di neve intensa sulle regioni limitrofe ai laghi. A sud di Chicago si sono misurati fino a 30 centimetri di accumulo, mentre nel nord dell’Illinois e nel sud-est del Wisconsin le coltri bianche hanno superato i 25 centimetri.
Le condizioni di viaggio sono diventate pericolose già da lunedì, con visibilità ridotta e forti raffiche di vento lungo le principali arterie autostradali, come la Interstate 57 a sud di Chicago.
Ma la neve non si è limitata al Midwest: accumuli significativi si segnalano anche nell’Ohio, in Pennsylvania e nello stato di New York, in particolare nelle aree di Cleveland, Erie e Buffalo, dove i fiocchi continueranno a cadere fino a martedì mattina.
I grew up in the Midwest for over 20 years and I can honestly say I’ve never seen a scene quite like this in Michigan City, Indiana. I’ve seen foliage at higher elevation but never have I seen peak foliage which such a high impacting Lake Effect snow event. Truly otherworldly.… pic.twitter.com/xpY3mnZp9X
— Aaron Rigsby (@AaronRigsbyOSC) November 10, 2025
Temperature ai minimi da decenni
L’ondata di freddo si è estesa rapidamente verso sud e ha fatto registrare temperature record anche in regioni che solitamente a novembre restano miti. In città come Birmingham (Alabama), Baton Rouge (Louisiana), Savannah (Georgia) e perfino Tampa e Fort Myers (Florida) i termometri sono scesi a valori che non si toccavano da decenni.
A Jacksonville, in Florida, la minima prevista di 0 °C rappresenta la più precoce ondata di gelo autunnale dal 1976. Anche Savannah potrebbe scendere fino a –2 °C, mentre a Melbourne, sempre in Florida, il pomeriggio di martedì rischia di essere il più freddo mai registrato in novembre.
Washington e New York non sono da meno: la capitale potrebbe svegliarsi intorno ai –1 °C, con una sensazione termica vicina ai –5 °C a causa del vento.
Scenes from Kenosha, #WIwx earlier in the wake of an intense lake effect snow band that hit overnight. Likely received just around a foot of snow with some drifts topping 36” near the lake. Wind gusts topped 45 mph at times as well. No thundersnow to speak of 😢 pic.twitter.com/BXnKrg7IF2
— Ethan Mok (@Emokwx) November 10, 2025
Fiocchi fino agli Appalachi e oltre
La neve ha imbiancato anche zone più a sud, come la Virginia Occidentale e le aree montuose tra il Tennessee e la Carolina del Nord, con accumuli di diversi centimetri. Perfino ad Atlanta, in Georgia, lunedì pomeriggio si sono visti cadere alcuni fiocchi, evento rarissimo per la stagione.
Una parentesi invernale di breve durata
Nonostante la portata eccezionale dell’ondata di freddo, gli esperti confermano che si tratterà di un episodio breve. Già da martedì le temperature inizieranno a risalire nel Midwest, e mercoledì gran parte della costa orientale tornerà su valori più tipici di novembre.
Nel frattempo, la neve continuerà a dominare il paesaggio dei Grandi Laghi e a creare disagi alla circolazione, offrendo però anche uno spettacolo insolito per un autunno che, solo pochi giorni fa, sembrava ancora lontano dall’inverno.
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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
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