2 novembre festa dei morti: origini, significato e tradizioni della commemorazione
La festa dei morti del 2 novembre affonda le sue origini nel Medioevo ed è legata a tradizioni antiche e riti di commemorazione dei defunti in molte culture.

Il 2 novembre, noto come festa dei morti o commemorazione dei defunti, è una ricorrenza profondamente radicata nella tradizione cristiana e popolare italiana. La giornata segue la celebrazione di Ognissanti del 1° novembre e rappresenta un momento di raccoglimento in cui si ricordano e si onorano i defunti. In questa occasione, le famiglie si recano nei cimiteri e adornano le tombe – spesso con il crisantemo, fiore simbolo della ricorrenza.
Il 2 novembre, la festa dei morti passa anche dalla tavola
Le origini della festa dei morti vengono fatte risalire al IX secolo, quando l’abate benedettino Odilone di Cluny istituì ufficialmente la commemorazione: dopo i vespri del primo novembre, si suonavano le campane funebri e si offriva l’eucaristia “pro requie omnium defunctorum”, diffondendo la tradizione in tutta Europa.
La festa dei morti non è esclusiva della tradizione cristiana: riti simili si ritrovano in molte civiltà, dall’antica Roma ai Celti – con le tradizioni legate al Samhain, che segnava il ritorno delle anime dall’aldilà, fino al celebre Día de los muertos messicano. Queste celebrazioni condividono il desiderio di alleviare le sofferenze dei defunti e di mantenere vivo il ricordo, sottolineando il valore universale della memoria e del legame tra vivi e morti.
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