Bitcoin crolla dopo le minacce sui dazi: perdite del 26% nel 2025

Il crollo del Bitcoin nei primi mesi del 2025 ha fatto registrare perdite superiori al 26%, con il prezzo sceso da 109.350 dollari a 74.300 dollari dopo le minacce di una guerra commerciale e l’annuncio di pesanti tariffe.
Il mercato delle criptovalute ha vissuto uno dei periodi più turbolenti della sua storia all’inizio del 2025, quando il Bitcoin ha subito un crollo drastico che ha scosso l’intero settore finanziario digitale. La principale valuta digitale è precipitata da un massimo di 109.350 dollari registrato a gennaio fino a toccare i 74.300 dollari nei primi giorni di aprile, segnando un ribasso di oltre il 26% in appena tre mesi.
Le minacce dei dazi scatenano il panico
Il fattore scatenante del crollo del Bitcoin è stato l’annuncio di aprile 2025 da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di tariffe elevate su diversi paesi, tra cui la Cina. Questa mossa ha immediatamente innescato timori di una guerra commerciale globale, alimentando l’incertezza sui mercati finanziari internazionali. Le tensioni geopolitiche hanno spinto gli investitori a liquidare asset ad alto rischio come il Bitcoin, considerato un investimento volatile in periodi di instabilità economica.
La situazione è peggiorata quando sono emersi rapporti secondo cui la Cina potrebbe vendere le sue riserve di circa 190.000 BTC, per un valore stimato di 16 miliardi di dollari. Questa prospettiva ha causato un’ondata di vendite paniche tra gli investitori, convinti che un’immissione così massiccia di Bitcoin sul mercato avrebbe ulteriormente depresso i prezzi. L’ansia degli investitori è cresciuta anche per le promesse non mantenute di Trump di creare un ambiente “crypto-friendly”, minando ulteriormente la fiducia nel settore.
Il ritiro degli investitori istituzionali
Un altro elemento cruciale nel crollo delle criptovalute è stato il rallentamento degli afflussi negli ETF Bitcoin durante aprile 2025. I dati hanno mostrato una riduzione significativa della domanda istituzionale, con il denaro degli investitori professionali che aveva spinto il BTC oltre i 100.000 dollari nel 2024 che ha iniziato a ritirarsi. Questo fenomeno ha reso estremamente difficile replicare i massimi dell’anno precedente nel breve termine.
Dal punto di vista tecnico, il Bitcoin ha rotto il supporto chiave a 80.000 dollari e è sceso sotto le medie mobili a 111 e 200 giorni, innescando vendite dettate dal panico. Il 9 aprile, la valuta digitale ha toccato il minimo di cinque mesi a 74.300 dollari prima di rimbalzare a 83.565 dollari, ma senza riuscire a superare la resistenza a 83.500 dollari, dimostrando un debole interesse all’acquisto.
Gli effetti devastanti sull’intero mercato crypto
Il crollo del Bitcoin ha avuto ripercussioni devastanti sull’intero ecosistema delle criptovalute. La capitalizzazione totale del mercato crypto si è contratta di 1.300 miliardi di dollari nei primi mesi del 2025, segnando il calo trimestrale più grande dalla nascita del Bitcoin nel 2009. La fiducia degli investitori è stata gravemente compromessa, con molti nuovi arrivati che hanno subito perdite significative.
Le altcoin hanno subito colpi ancora più duri, con Ethereum e Solana che hanno registrato cali superiori al 40%. Le monete meme ad alto rischio sono state particolarmente vulnerabili, con alcuni progetti che hanno affrontato il rischio di azzeramento completo del valore. Anche l’industria del mining di Bitcoin ha risentito pesantemente della situazione, con le aziende minerarie quotate in borsa che hanno visto crollare la redditività a causa dei prezzi bassi e dei costi tariffari in aumento, costringendo molte a ridurre la produzione o vendere le riserve di BTC.
L’analisi on-chain ha mostrato segnali allarmanti, con il 26% dell’offerta di Bitcoin in perdita, riflettendo un sentiment di mercato estremamente negativo che ha caratterizzato questo periodo di forte turbolenza per le criptovalute.
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