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Maria Branyas Morera: i segreti genetici della longevità svelati dal suo DNA

Le ricerche sul DNA di Maria Branyas Morera, scomparsa a 117 anni, stanno rivoluzionando la comprensione di longevità, invecchiamento e salute. Le sue caratteristiche genetiche uniche offrono nuove prospettive sulla biologia umana.

Maria Branyas Morera, scomparsa nel 2024 all’età di 117 anni, è stata la persona più longeva al mondo e un caso di studio fondamentale per la scienza moderna. La sua storia personale, intrecciata con oltre un secolo di eventi storici, si è arricchita negli ultimi anni grazie a un’analisi approfondita del suo profilo genetico e del suo microbioma, portando a scoperte sorprendenti sul tema della longevità e dell’invecchiamento umano.

Maria Branyas Morera: una vita straordinaria e un caso unico per la ricerca

Nata nel 1907 a San Francisco, Maria Branyas Morera ha attraversato guerre mondiali, pandemie e rivoluzioni tecnologiche, rimanendo lucida e in buona salute fino agli ultimi giorni di vita. Negli ultimi anni, un team multidisciplinare di ricercatori ha raccolto campioni di sangue, saliva, urina e feci per studiare i meccanismi alla base della sua eccezionale longevità. L’obiettivo era scoprire quali caratteristiche genetiche e biologiche avessero permesso a Maria di raggiungere un’età così avanzata mantenendo una sorprendente qualità della vita.

Scoperte rivoluzionarie sul DNA: telomeri cortissimi ma salute sorprendente

Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda la lunghezza dei telomeri, le strutture che proteggono le estremità dei cromosomi e sono considerate un importante indicatore dell’invecchiamento. Nei campioni di DNA di Maria, i telomeri risultavano estremamente corti, fino al 40% in meno rispetto a donne di tutte le età. Tradizionalmente, telomeri così corti vengono associati a un peggioramento della salute, ma nel suo caso la salute generale era eccellente. Questo dato ha permesso di distinguere tra età cronologica (il tempo trascorso dalla nascita) e età biologica, cioè lo stato effettivo di salute dell’organismo, aprendo nuovi scenari nella ricerca sull’invecchiamento.

Epigenetica ed età biologica: un organismo giovane nonostante l’età anagrafica

Gli scienziati hanno applicato vari orologi epigenetici – strumenti che misurano l’età biologica tramite specifiche modifiche chimiche sul DNA – ai tessuti di Maria. Nessuno di questi strumenti ha rilevato un’età compatibile con i suoi 116-117 anni: l’età biologica risultava in media 23 anni più giovane di quella anagrafica. Questo fenomeno suggerisce che il processo di invecchiamento può essere notevolmente rallentato da specifiche condizioni genetiche e ambientali.

Varianti genetiche rare e sistema immunitario resiliente

L’analisi genomica ha identificato in Maria numerose varianti genetiche rare associate alla protezione cardiovascolare, alle funzioni neurologiche, all’efficienza mitocondriale e a un sistema immunitario particolarmente efficace. Non è stato individuato un singolo gene responsabile della longevità; piuttosto, sembra che una combinazione di varianti abbia contribuito collettivamente alla sua salute straordinaria. In particolare, il suo profilo immunitario evidenziava caratteristiche “giovani” come la presenza di cellule T citotossiche espanse e una risposta anticorpale efficiente, aspetti che solitamente si perdono con l’avanzare dell’età.

Metabolismo efficiente e microbioma favorevole alla salute

Gli studi sul metabolismo di Maria hanno mostrato livelli bassi di trigliceridi, colesterolo “cattivo” ridotto, colesterolo “buono” elevato e marcatori infiammatori molto bassi. Questi parametri sono tipici di una protezione contro malattie cardiovascolari e demenza. Inoltre, l’analisi del microbioma intestinale ha rivelato una composizione favorevole, coerente con una dieta sana e una buona regolazione del sistema immunitario.

Il contributo dello stile di vita: dieta e relazioni sociali

Oltre alla genetica, il benessere di Maria è stato attribuito anche a uno stile di vita equilibrato: alimentazione ricca di yogurt, attività mentale costante, legami familiari solidi e partecipazione alla vita sociale. Questi elementi, insieme a un profilo genetico favorevole, hanno permesso a Maria di vivere una vita lunga e soddisfacente, offrendo indicazioni preziose per chi studia la longevità umana.

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