Influenza stagionale in Australia, record di casi: allarme per l’Italia

L’inverno australiano registra un boom di casi di influenza, con aumenti del 70% rispetto al 2024 e ospedali in difficoltà. Gli esperti avvertono: il fenomeno potrebbe presto colpire anche l’Italia.
L’attuale stagione influenzale in Australia sta segnando numeri da record: oltre 150.000 casi confermati dall’inizio del 2025, con una crescita del 70% rispetto allo scorso anno e più di 18.000 segnalazioni già registrate a luglio. Questo improvviso aumento ha messo sotto forte pressione gli ospedali australiani, dove i ricoveri sono saliti del 50% in sole due settimane, portando a una carenza di posti letto e a un sistema sanitario in seria difficoltà. La situazione è aggravata dalla co-circolazione di altri virus respiratori, come RSV e SarsCoV2, in un quadro che gli esperti definiscono di “tripledemia”.
Influenza stagionale in Australia: numeri in crescita e ospedali sotto pressione
Nel 2025, l’influenza si è diffusa con particolare aggressività in Australia, colpendo soprattutto i bambini sotto i 9 anni per i contagi e gli over 65 per le forme più gravi. Il virus influenzale di tipo B ha visto un’impennata significativa, con casi aumentati di nove volte rispetto al 2024. Gli infettivologi sottolineano che questa crescita riguarda soprattutto il ceppo B Victoria, poco circolato negli anni scorsi e quindi in grado di colpire una popolazione meno immunizzata. Le ospedalizzazioni per infezioni respiratorie gravi hanno raggiunto livelli mai visti prima, con conseguente saturazione delle strutture sanitarie.
Previsioni per l’Italia: rischio ondata anticipata e raccomandazioni degli esperti
Il quadro australiano rappresenta un campanello d’allarme per l’Italia, dove gli esperti prevedono una stagione influenzale molto intensa già dal prossimo autunno. Si attende la co-circolazione di diversi ceppi influenzali, tra cui il virus B Victoria e il ceppo A H1N1, insieme a RSV e Covid-19. La copertura vaccinale contro il virus B risulta ancora insufficiente, soprattutto tra i soggetti fragili. Gli specialisti raccomandano di sottoporsi al vaccino antinfluenzale, che sarà disponibile da ottobre, per prevenire complicanze e ridurre la pressione sugli ospedali. Il Ministero della Salute ribadisce l’importanza dell’immunizzazione e delle buone pratiche igieniche per limitare la diffusione del virus.
Perché il ceppo B Victoria preoccupa medici e autorità sanitarie
Il ceppo B Victoria rappresenta una delle principali minacce della stagione, essendo poco circolato negli ultimi anni e quindi in grado di trovare una popolazione suscettibile. Questo aumenta il rischio di focolai improvvisi e di forme gravi di influenza, soprattutto nei bambini e negli anziani. La presenza simultanea di virus influenzali diversi, RSV e SarsCoV2 complica ulteriormente la gestione clinica e la capacità di risposta degli ospedali. Gli esperti insistono quindi sulla necessità di una vaccinazione tempestiva e diffusa.
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