Manifestazione a Messina: migliaia in piazza contro il ponte sullo Stretto

Migliaia di persone hanno sfilato a Messina per dire no al ponte sullo Stretto di Messina. La manifestazione ha visto la partecipazione di cittadini, ambientalisti e attivisti decisi a difendere il territorio e il mare.
Il ponte sullo Stretto di Messina torna al centro del dibattito nazionale dopo la grande manifestazione che ha animato le vie della città il 9 agosto 2025. Più di 7.000 persone hanno partecipato al corteo, esprimendo con forza la loro contrarietà alla realizzazione della grande opera. Slogan, cartelli e interventi pubblici hanno caratterizzato una giornata che ha visto la presenza di cittadini, associazioni, sindacati, ambientalisti, studenti, professori universitari e rappresentanti della società civile.
Un corteo partecipato per difendere lo Stretto di Messina
La mobilitazione ha avuto una risposta superiore alle aspettative: il numero dei partecipanti è stato almeno il doppio rispetto all’anno precedente. Il corteo ha attraversato il centro di Messina, sfilando pacificamente fino a piazza Duomo, simbolo della città e luogo affacciato su quel tratto di mare che rischia di essere radicalmente trasformato dal progetto del ponte. Tra i presenti, anche esponenti del mondo accademico come il costituzionalista Michele Ainis e figure storiche dell’ambientalismo locale e nazionale.
Le ragioni del no: ambiente, territorio e tradizioni
I promotori della manifestazione hanno ribadito la necessità di tutelare lo Stretto di Messina, considerato un luogo unico dal punto di vista paesaggistico, ambientale e culturale. Il rischio, secondo gli organizzatori, è quello di “stravolgere per sempre un patrimonio naturale e storico” con una grande infrastruttura da quasi 14 miliardi di euro. Molti hanno sottolineato come le risorse pubbliche destinate al ponte potrebbero essere invece investite in settori chiave come sanità, istruzione, sicurezza sismica e sostenibilità ambientale.
La voce delle comunità locali e degli ambientalisti
Durante la manifestazione, sono intervenuti rappresentanti di associazioni ambientaliste, movimenti civici e sindacati, oltre a semplici cittadini. Tutti hanno espresso la volontà di difendere lo Stretto di Messina dalle trasformazioni imposte dall’alto e di preservare il mare, la fauna, la flora e le tradizioni locali. In particolare, è stata rilanciata la proposta di candidare l’area a patrimonio dell’umanità, per garantire una tutela duratura contro progetti giudicati “inutili e pericolosi”.
Tradizione e identità: le feluche dello Stretto
L’evento di protesta ha trovato eco anche nella singolare iniziativa delle feluche, le tradizionali barche dello Stretto, che l’11 agosto 2025 hanno sventolato bandiere e striscioni per dire “no al ponte”. Questa manifestazione simbolica ha rafforzato il legame tra la comunità e il suo mare, sottolineando l’importanza di difendere non solo l’ambiente ma anche le radici culturali e le attività storiche legate alla pesca e alla navigazione nello Stretto di Messina.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
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