Caldo invernale record in Sud America: notti tropicali e temperature minime elevate tra Argentina, Bolivia, Paraguay e Brasile

Temperature minime eccezionalmente alte stanno caratterizzando l’inverno australe in diverse aree del Sud America, con notti tropicali e valori che sfiorano i 23°C. Fenomeni simili si erano già verificati solo lo scorso giugno.
L’inverno 2025 nel Sud America sta mostrando caratteristiche anomale, con un’ondata di caldo invernale che interessa in particolare il nord dell’Argentina, la Bolivia, il Paraguay e alcune zone del Brasile. Queste regioni stanno registrando temperature minime insolitamente elevate durante la notte, con valori che raggiungono e superano i 23°C, tipici delle cosiddette notti tropicali. Un’anomalia che si era già manifestata in modo simile anche nell’inverno dello scorso anno.
Caldo invernale e notti tropicali: cosa sta succedendo
Il fenomeno delle notti tropicali si verifica quando le temperature minime notturne non scendono sotto i 20°C. In questi giorni, però, molte località del nord dell’Argentina, della Bolivia, del Paraguay e del Brasile centrale e orientale stanno registrando valori ancora più elevati, con minime che toccano i 23°C. Si tratta di condizioni davvero eccezionali per il periodo invernale, considerando che in questa stagione, soprattutto nelle aree interne e meridionali, ci si aspetterebbero valori molto più bassi, spesso inferiori ai 15°C e in alcuni casi anche sotto i 10°C.
Questo caldo anomalo viene favorito dalla presenza di masse d’aria calda di origine tropicale che, sospinte da particolari configurazioni meteorologiche, riescono a raggiungere le latitudini più meridionali del continente. Il risultato sono notti dal clima quasi estivo, con una notevole differenza rispetto alle temperature stagionali tipiche.
Le cause delle temperature minime elevate in Sud America
Le anomalie termiche di queste settimane sono dovute a una combinazione di fattori atmosferici, tra cui la persistenza di un anticiclone subtropicale che favorisce cieli sereni, scarsa ventilazione e un effetto di accumulo termico al suolo. Questo impedisce la dispersione del calore durante la notte, mantenendo le temperature minime su livelli insolitamente alti.
Inoltre, il clima tropicale che caratterizza molte aree del Brasile centro-settentrionale, del nord dell’Argentina e del Paraguay contribuisce a rendere il fenomeno ancora più marcato. Le condizioni attuali richiamano quanto già osservato a giugno dello scorso anno, quando alcune località avevano registrato temperature minime simili, segnando nuovi record per il periodo invernale.
Le regioni più colpite e le temperature registrate
Tra le zone maggiormente interessate da questo caldo invernale figurano il Gran Chaco argentino e paraguaiano, il nord della Bolivia e vaste aree del Brasile centrale. Nelle città di Asunción, Santa Cruz, Resistencia e in molte località brasiliane come Goiânia e Cuiabá, le temperature minime hanno superato frequentemente i 21-23°C nelle ultime notti.
Questi dati confermano una tendenza all’aumento della frequenza delle notti tropicali anche durante il cosiddetto inverno australe, fenomeno che sta diventando sempre più comune negli ultimi anni.
Un inverno sempre più caldo: il trend climatico
L’episodio attuale si inserisce in un quadro più ampio di cambiamenti climatici che stanno modificando la distribuzione delle temperature stagionali in molte aree del Sud America. L’aumento delle temperature minime e la diffusione delle notti tropicali rappresentano segnali di un inverno sempre più mite e di una crescente variabilità climatica.
Questi eventi straordinari, già osservati nel giugno scorso, potrebbero diventare sempre più frequenti nei prossimi anni, sottolineando l’importanza di monitorare con attenzione l’evoluzione del clima nel continente sudamericano.
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