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Caldo record in Asia centrale e Giappone: temperature estreme e notti tropicali nel giugno 2025

Un’ondata di caldo senza precedenti colpisce Asia centrale, Siberia e Giappone: temperature oltre i 44°C, notti tropicali e impatti sulla salute pubblica aumentano i rischi in una regione mai così calda

Temperature estreme travolgono l’Asia centrale

Nel giugno 2025 l’Asia centrale sta affrontando una delle peggiori ondate di caldo torrido mai registrate, con picchi che hanno infranto ogni record storico in Turkmenistan, Uzbekistan, Kazakistan e Tagikistan. Le stazioni meteorologiche locali hanno segnalato valori che superano i 44°C in diverse aree. In particolare, il Turkmenistan ha toccato i 44,5°C, mentre in Kazakistan sono stati raggiunti 44,1°C nei pressi di Kyzyl Orda. In Tagikistan la temperatura si è fermata a 43°C, segnando comunque un valore eccezionale per la stagione. L’Uzbekistan ha visto minime notturne superiori ai 32°C, rendendo le notti quasi insopportabili per la popolazione e aumentando notevolmente il rischio di colpo di calore e complicazioni sanitarie. A Kyzyl Orda, la notte più calda mai registrata ha segnato 29,4°C, confermando la portata straordinaria di questa ondata.

Notti tropicali e anomalie termiche in Siberia

Non solo le temperature diurne sono fuori scala: anche le notti tropicali stanno segnando nuovi record. In Siberia, una delle regioni tipicamente più fredde del pianeta, si sono registrate minime mai viste. A Kargasok la temperatura notturna non è scesa sotto i 22,2°C, mentre a Kystovka si sono toccati i 20,2°C. Queste anomalie termiche rappresentano un segnale inequivocabile dei cambiamenti in atto nel clima eurasiatico. Bisogna sottolineare come il riscaldamento globale stia modificando drasticamente la frequenza e l’intensità degli eventi estremi, portando ondate di caldo anche in aree storicamente temperate o fredde. Nell’ultimo decennio, la Siberia ha visto un aumento medio delle temperature estive di oltre 2°C rispetto ai valori storici.

Caldo anticipato e rischi crescenti per la salute in Giappone

L’ondata di caldo estremo ha investito anche il Giappone, dove la Japan Meteorological Agency ha emesso avvisi per colpo di calore in tutto il Paese. A Tajima City, nella prefettura di Gifu, si sono toccati 37,6°C, mentre Tokyo ha raggiunto i 34,8°C, valori inusuali per giugno. La popolazione si è adattata con ombrelli parasole, ventagli portatili e bottiglie d’acqua, ma i disagi non sono mancati: oltre 50 persone sono state ricoverate per colpo di calore solo nella capitale e si è registrato un decesso nella prefettura di Kanagawa. Negli ultimi cinque anni, il numero di ricoveri per colpi di calore in Giappone è aumentato del 30% nei mesi di giugno rispetto alla media del decennio precedente, segno di una tendenza preoccupante.

Fattori climatici e cause dell’ondata di calore

Gli esperti attribuiscono questa ondata eccezionale a una combinazione di cambiamento climatico globale e particolari configurazioni atmosferiche che hanno favorito la formazione di una bolla di calore persistente su vaste aree dell’Asia. Secondo recenti studi, eventi di questo tipo sono oggi fino a 10 volte più probabili rispetto a trent’anni fa. L’aumento dei gas serra ha alzato la temperatura media della regione di circa 1,5°C solo negli ultimi vent’anni, con un impatto diretto sulla frequenza di ondate di calore prolungate e notti tropicali. Le autorità locali hanno attivato piani di emergenza, invitando la popolazione a evitare l’esposizione nelle ore più calde e a idratarsi regolarmente.

Impatto sulla salute pubblica e sulla vita quotidiana

Le temperature record stanno avendo effetti significativi sulla salute pubblica e sulla vita quotidiana. In molte aree dell’Asia centrale, la carenza di sistemi di raffrescamento e la scarsa abitudine a gestire il caldo estremo aggravano la situazione, aumentando i rischi soprattutto per anziani, bambini e persone con patologie croniche. Si sono registrati picchi nei ricoveri ospedalieri per disidratazione e colpo di calore, mentre molte scuole e uffici sono stati costretti a ridurre l’orario o a chiudere temporaneamente. L’agricoltura ne risente fortemente: raccolti di grano e cotone in Uzbekistan hanno subito cali stimati del 15% a causa dello stress termico e della carenza d’acqua.

Strategie di adattamento e azioni per il futuro

Le condizioni di caldo torrido osservate nel 2025 evidenziano l’urgenza di adottare strategie di adattamento più efficaci e un monitoraggio costante dei rischi climatici. Le amministrazioni stanno investendo in nuovi sistemi di allerta, campagne di sensibilizzazione sui rischi del calore e potenziamento delle infrastrutture idriche. In Giappone, sono aumentate le aree ombreggiate nei parchi urbani e sono state installate fontane pubbliche, mentre in Asia centrale si stanno sperimentando nuovi sistemi di raffrescamento passivo nelle abitazioni. La nuova normalità climatica impone un cambio di paradigma nella gestione delle emergenze e una maggiore attenzione alla prevenzione, per tutelare la salute pubblica e la resilienza delle comunità di fronte a eventi estremi sempre più frequenti.

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