Lista articoli su Italia - Icona Meteo IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Thu, 14 Aug 2025 08:36:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Lista articoli su Italia - Icona Meteo 32 32 Ferragosto 2025: occhio a temporali e grandine! Le zone a rischio https://www.iconameteo.it/meteo/ferragosto-2025-occhio-a-temporali-e-grandine-le-zone-a-rischio/ Thu, 14 Aug 2025 08:13:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=85358 ferragosto 2025Ferragosto 2025 sarà caratterizzato da una scena meteo dominata perlopiù dal sole e dall’Anticiclone nordafricano che però inizia a mostrare i primi segni di cedimento sull’Italia. Da venerdì 14 agosto, infatti, si verificheranno picchi di caldo meno estremi al Centro-Sud, dove aumenta anche il rischio di temporali accompagnati da grandine e raffiche di vento. Clima …

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Ferragosto 2025 sarà caratterizzato da una scena meteo dominata perlopiù dal sole e dall’Anticiclone nordafricano che però inizia a mostrare i primi segni di cedimento sull’Italia. Da venerdì 14 agosto, infatti, si verificheranno picchi di caldo meno estremi al Centro-Sud, dove aumenta anche il rischio di temporali accompagnati da grandine e raffiche di vento. Clima ancora molto caldo al Nord, con picchi di 37-39 gradi. Durante il lungo weekend di Ferragosto l’ondata di calore, la quarta dell’estate, sarà ancora attiva mentre all’inizio della prossima settimana è prevista la sua fine con le temperature massime in calo sotto la soglia dei 34 gradi. Vediamo nel dettaglio cosa succede domani.

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Ferragosto 2025: temperature ancora elevate nelle principali città

Durante il giorno di Ferragosto, l’anticiclone africano porterà valori termici ben oltre la media. Si prevedono picchi di 37-39 gradi al Nord e in Toscana mentre nelle regioni centro-meridionali si verificherà una leggera flessione dei picchi di calore più estremi, con valori tra 31 e 36 gradi.

Temporali pomeridiani e rischio grandine

Tempo in prevalenza soleggiato al Nord, in Toscana, Umbria, Sicilia e Sardegna, con sviluppo di nuvole sui monti, accompagnate da brevi e isolati rovesci o temporali, perlopiù su Alpi e Appennino Ligure. Nuvolosità più diffusa nel resto del Centro-Sud, con rovesci e temporali a partire dalla tarda mattina nelle aree interne e montuose, in parziale estensione fra pomeriggio e sera verso le coste fra basso Lazio e Campania e nel settore ionico. In particolare, tra Lazio, Campania e Calabria si potranno verificare rovesci violenti e grandinate, con venti in rinforzo e mari generalmente calmi.

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Previsioni meteo caldo: Italia ed Europa roventi! Record e città da bollino rosso https://www.iconameteo.it/news/previsioni-meteo-caldo-italia-ed-europa-roventi-record-e-citta-da-bollino-rosso/ Tue, 12 Aug 2025 07:15:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=85273 previsioni meteo caldoLe previsioni meteo caldo per l’Italia e l’Europa non indicano attualmente una battuta d’arresto dell’intensa ondata di calore che sta investendo la nostra Penisola e i paesi europei centro-meridionali. Anzi, la cupola di calore si estenderà praticamente all’intero continente, dove ogni giorno si battono record di temperatura sia diurna che notturna. L’afa infatti non dà …

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Le previsioni meteo caldo per l’Italia e l’Europa non indicano attualmente una battuta d’arresto dell’intensa ondata di calore che sta investendo la nostra Penisola e i paesi europei centro-meridionali. Anzi, la cupola di calore si estenderà praticamente all’intero continente, dove ogni giorno si battono record di temperatura sia diurna che notturna. L’afa infatti non dà tregua nemmeno di notte, con le cosiddette notti tropicali, ovvero temperature sempre oltre i 20 gradi, prossime ai 25 in diverse località. Il caldo africano proseguirà fino a Ferragosto ma anche nel weekend successivo. Vediamo di seguito la situazione nel suo quadro generale.

Previsioni meteo caldo: anticiclone africano e aria subtropicale in rinforzo. Record in Liguria

L’anticiclone africano resta ben ancorato sul Mediterraneo, spingendo aria subtropicale verso l’Italia e  l’Europa centrale. L’onda calda si sta estendendo, abbracciando anche FranciaPaesi BassiSvizzeraAustriaGermania e Balcani occidentali, con valori vicini o oltre i record locali. Nel sud-ovest della Francia si sono raggiunti 42 °C, mentre la Spagna segna estremi fino a 44 °C, indice di una massa d’aria eccezionalmente calda e persistente. Per quanto riguarda il nostro Paese, ieri (lunedì 11 agosto) la temperatura massima ha raggiunto valori record a Genova e Sarzana, rispettivamente con 38.5 e 38.3 °C. Genova batte il suo precedente record assoluto – quindi non solo di agosto -, che era di 38 °C e risaliva all’agosto 2015; stessa sorte per Sarzana, che batte il suo record precedente (38.2).

Città italiane in allerta rossa: dove si soffre di più

In Italia le massime superano 35 °C in molte aree, con punte di 39–40 °C nelle zone interne del Centro-Sud e sulla bassa Pianura Padana. Oggi (martedì 12 agosto) bollino rosso anche per RomaFirenzeBolognaPerugiaMilano e Torino, dove l’afa e l’effetto isola di calore urbana amplificano il disagio. Sulle coste tirreniche e nelle grandi aree metropolitane le temperature percepite possono superare i 43 °C nelle ore centrali.

Notti tropicali e salute: come difendersi

Le minime restano spesso oltre 20 °C, con molte località prossime ai 25 °C: sono notti tropicali che ostacolano il raffrescamento domestico. Consigli pratici: limitare l’attività fisica nelle ore più calde, idratarsi con almeno 2 litri d’acqua, preferire pasti leggeri, schermare le finestre esposte e utilizzare ventilazione incrociata. Particolare attenzione ad anzianibambini e persone con patologie cardiovascolari o respiratorie.

Montagna sotto stress e rischio temporali di calore

Sulle Alpi lo zero termico resta intorno o poco sopra i 4.500 metri, con impatti su ghiacciaipermafrost e disponibilità idrica. Fino al weekend successivo al giorno di Ferragosto il caldo persisterà, ma crescerà la possibilità di temporali di calore pomeridiani su Alpi e Appennini, localmente intensi con grandine e raffiche di vento. In pianura prevarranno sole e temperature superiori alle medie, con qualche calo termico solo a ridosso dei rilievi.

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Meteo Italia domani: fine dell’ondata di calore anche all’estremo Sud! Instabilità al Nord https://www.iconameteo.it/news/previsioni/meteo-italia-domani-fine-ondata-di-calore-instabilita-al-nord/ Sat, 26 Jul 2025 08:44:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=84507 meteo domaniLa giornata di domani, domenica 27 luglio 2025, segnerà un importante cambiamento nel meteo sull’Italia, con la fine della persistente ondata di calore che ha interessato soprattutto le regioni centro-meridionali e la Sicilia. Dopo giorni caratterizzati da temperature elevate e livelli di allerta caldo in molte città, le condizioni atmosferiche torneranno verso la normalità grazie …

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La giornata di domani, domenica 27 luglio 2025, segnerà un importante cambiamento nel meteo sull’Italia, con la fine della persistente ondata di calore che ha interessato soprattutto le regioni centro-meridionali e la Sicilia. Dopo giorni caratterizzati da temperature elevate e livelli di allerta caldo in molte città, le condizioni atmosferiche torneranno verso la normalità grazie all’arrivo di aria più fresca di origine atlantica.

Leggi anche: Allerta meteo oggi: forti temporali e rischio criticità. Ecco dove

Meteo Nord Italia: temporali localizzati e temperature in calo

Nel Nord Italia, la giornata di domani, soprattutto nelle ore pomeridiane, sarà segnata dal possibile sviluppo di isolati rovesci o temporali su Alpi, alta pianura veneto-friulana, Appennino settentrionale e zone montuose fra Toscana, Umbria e Marche. Alla sera piogge e temporali insistenti sulle Alpi centro orientali, ma in estensione anche alle pianure fra est Lombardia, Veneto e nord-est dell’Emilia. Temperature massime in rialzo, ma in ogni caso caratterizzate da valori consoni al periodo con un clima piuttosto fresco.

Centro e Sud: tregua dal caldo e cieli sereni

Al Centro e nel Sud Italia, inclusa la Sicilia, si assisterà finalmente a un calo delle temperature. La pressione dell’anticiclone africano dunque cederà, con cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi e una progressiva diminuzione dell’afa che ha caratterizzato le ultime giornate.

Previsioni e tendenze per la settimana

Le previsioni indicano che la fine dell’ondata di calore porterà condizioni più stabili e gradevoli su tutto il territorio nazionale. I venti moderati e la presenza di qualche pioggia localizzata contribuiranno a mantenere sotto controllo le temperature, con valori massimi generalmente compresi tra 28 e 33 gradi. La situazione climatica resterà favorevole anche all’inizio della prossima settimana, con la probabile assenza di nuove ondate di calore a breve termine.

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Previsioni caldo africano: terza ondata di calore in arrivo con picchi oltre i 40 gradi! Ecco dove https://www.iconameteo.it/news/previsioni-caldo-africano-terza-ondata-di-calore-in-arrivo/ Fri, 18 Jul 2025 13:00:15 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=84209 caldoL’arrivo della terza ondata di calore dell’estate 2025 è ormai alle porte: il weekend in arrivo sarà infatti caratterizzato da una nuova irruzione di caldo africano che coinvolgerà soprattutto il Sud Italia, la Sicilia e la Sardegna. Già dal 19-20 luglio dunque l’anticiclone nordafricano determinerà un deciso aumento delle temperature, con un apice atteso ad …

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L’arrivo della terza ondata di calore dell’estate 2025 è ormai alle porte: il weekend in arrivo sarà infatti caratterizzato da una nuova irruzione di caldo africano che coinvolgerà soprattutto il Sud Italia, la Sicilia e la Sardegna. Già dal 19-20 luglio dunque l’anticiclone nordafricano determinerà un deciso aumento delle temperature, con un apice atteso ad inizio settimana quando si potranno raggiungere e superare i 40 °C nelle aree interne delle regioni meridionali e nelle principali pianure delle Isole Maggiori.

Caldo intenso e rischio record nelle regioni meridionali

L’ondata di caldo sarà guidata da una massa d’aria estremamente calda proveniente dal Nord Africa, con effetti particolarmente marcati su Sardegna, Sicilia e Puglia. Qui, le temperature massime potranno sfiorare i 45 °C nei settori più interni, mentre valori tra 37 e 38 °C saranno diffusi anche sulle principali città. L’umidità elevata accentuerà ulteriormente il senso di afa, rendendo il caldo opprimente e persistente per più giorni consecutivi.

Situazione diversa al Nord e rischio temporali

Il Nord Italia resterà in parte protetto dal grande caldo africano grazie alla marginalità dell’anticiclone. In queste regioni, il fine settimana sarà caratterizzato da passaggi nuvolosi e locali rovesci, soprattutto sulle Alpi e nelle zone limitrofe, dove non si escludono temporali intensi e grandinate. Le temperature al Nord si manterranno su valori più contenuti rispetto al Sud, offrendo un temporaneo sollievo prima di un nuovo possibile aumento nella seconda parte della settimana.

Durata e tendenza della terza ondata di calore

Secondo le attuali previsioni, questa ondata di caldo africano sarà intensa ma relativamente breve: l’apice è atteso ad inizio settimana, con una possibile attenuazione a partire da metà settimana grazie all’arrivo di correnti più fresche da ovest. Si consiglia di monitorare gli aggiornamenti di IconaMeteo.it per seguire l’evoluzione delle temperature e dei fenomeni meteo.

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Esplosione a Roma: violenta deflagrazione al Prenestino, ci sono feriti https://www.iconameteo.it/altre-news/esplosione-roma-deflagrazione-al-prenestino-ci-sono-feriti/ Fri, 04 Jul 2025 07:54:51 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=83516 esplosione romaNella mattina di venerdì 4 luglio 2025 una violenta esplosione ha scosso Roma, precisamente in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino. Il boato, avvertito in molte zone della città, è stato causato dallo scoppio di un deposito di carburante e gas situato presso un distributore di benzina. L’evento ha generato grande paura tra i residenti …

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Nella mattina di venerdì 4 luglio 2025 una violenta esplosione ha scosso Roma, precisamente in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino. Il boato, avvertito in molte zone della città, è stato causato dallo scoppio di un deposito di carburante e gas situato presso un distributore di benzina. L’evento ha generato grande paura tra i residenti e ha richiesto un’immediata attivazione dei soccorsi e delle forze dell’ordine.

Le dinamiche dell’esplosione e i primi soccorsi

Secondo le prime ricostruzioni, un incendio si sarebbe sviluppato all’interno del distributore di benzina, seguito da due esplosioni ravvicinate, la seconda delle quali particolarmente potente. L’allarme è stato lanciato poco dopo le 8:00, quando le fiamme hanno rapidamente coinvolto anche un deposito giudiziario situato nelle vicinanze. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, operatori del 118 e le forze dell’ordine, impegnati sia nello spegnimento dell’incendio che nell’assistenza ai feriti.

Danni e feriti nella zona Prenestino

L’onda d’urto della deflagrazione ha provocato danni ingenti agli edifici circostanti: molte finestre sono andate in frantumi e alcune strutture hanno riportato lesioni significative.

Secondo i primi aggiornamenti che arrivano da Romal’esplosione avrebbe provocato almeno dieci feriti: tra loro ci sarebbero poliziotti e operatori sanitari, almeno un vigile del fuoco e alcuni passanti. La zona interessata ospita anche un asilo nido e un circolo sportivo, aumentando la preoccupazione per la sicurezza dei cittadini. Le autorità hanno attivato il piano di emergenza cittadino e hanno allertato tutti i pronto soccorso di Roma.

 


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Previsioni meteo oggi 19 giugno: temporali al Sud e caldo in aumento al Centro-Nord https://www.iconameteo.it/news/previsioni/previsioni-meteo-oggi-temporali-al-sud-e-caldo-in-aumento-al-nord/ Thu, 19 Jun 2025 07:56:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=82076 previsioni meteo oggiOggi, giovedì 19 giugno 2025, l’Italia è divisa tra instabilità e temporali sulle regioni meridionali e un progressivo aumento delle temperature al Centro-Nord

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Le previsioni meteo per oggi, giovedì 19 giugno, vedono un’Italia spaccata in due. Al Sud e sulla Sicilia persiste una fase di instabilità, alimentata dalla presenza di un vortice ciclonico che determina piogge diffuse e la formazione di temporali, anche di forte intensità. Al contrario, il Centro-Nord beneficia di un progressivo rinforzo dell’alta pressione, con cieli sereni o poco nuvolosi e temperature in sensibile aumento.

Previsioni meteo oggi: temporali e instabilità al Sud e in Sicilia

Le regioni meridionali restano sotto l’influsso di una circolazione depressionaria che favorisce la presenza di precipitazioni sparse e temporali localmente intensi, in particolare tra Calabria e Sicilia. Le piogge potranno risultare abbondanti e accompagnate da raffiche di vento e possibili grandinate. Nel pomeriggio prosegue il maltempo in Sicilia; rovesci e temporali più isolati possibili anche in Basilicata, Calabria, Lazio, Abruzzo e Campania. Sporadici rovesci anche sul settore alpino. In serata ancora piogge e possibili temporali in Sicilia, mentre le temperature si manterranno su valori più contenuti rispetto alle altre zone d’Italia.

Sole e caldo in aumento al Centro-Nord

Il Centro-Nord vive una giornata all’insegna del bel tempo, con cieli prevalentemente sereni o poco nuvolosi. L’anticiclone favorisce un deciso aumento delle temperature, che tornano a superare i 30°C in molte località. Il clima si presenta tipicamente estivo, segnando l’inizio di una fase più stabile e calda anche sulle regioni settentrionali.

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Maltempo in Italia: temporali, grandine e rischio nubifragi! I dettagli https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/maltempo-in-italia-temporali-grandine-e-rischio-nubifragi-i-dettagli/ Mon, 16 Jun 2025 07:52:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=81923 maltempo italiaUna nuova fase di maltempo investirà l’Italia con temporali, rischio grandine e calo delle temperature. Scopri le regioni più colpite e l’evoluzione del meteo nei prossimi giorni.

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L’Italia si prepara ad affrontare una fase di maltempo caratterizzata da un netto aumento dell’instabilità atmosferica, con temporali intensi, rischio nubifragi e un sensibile calo delle temperature in diverse regioni. Dopo settimane dominate dal caldo e da condizioni prevalentemente stabili, una nuova perturbazione sta attraversando la Penisola, portando con sé fenomeni anche di forte intensità e un generale cambiamento delle condizioni meteo.

Maltempo al Nord: temporali e calo termico

Al Nord, la situazione sta rapidamente cambiando: oggi (lunedì 16 giugno) giornata instabile in particolare su Lombardia centro-orientale e regioni di Nord-Est con lo sviluppo di numerosi rovesci o temporali dalla fine della mattinata. Nel corso del pomeriggio a rischio di temporali saranno anche la dorsale appenninica, le zone interne del Centro, e in forma più occasionale le Alpi occidentali. Attenzione: non si escludono rovesci intensi e locali grandinate. Le temperature massime sono in calo, portandosi tra 26 e 30 gradi, segnando una netta inversione rispetto ai valori anomali delle ultime settimane.

Centro e Sud: temporali, sole e caldo intenso

Al Centro Italia, il maltempo coinvolgerà in particolare il versante adriatico e il basso Lazio, con rovesci e possibili temporali isolati, mentre altrove prevarranno ampie schiarite. Al Sud, la giornata inizierà soleggiata ma nel pomeriggio aumenterà la nuvolosità, specialmente nelle zone interne appenniniche, dove non si escludono temporali sparsi. Le temperature resteranno elevate, con punte tra 33 e 38 gradi, soprattutto su Sicilia e Calabria.

Prossimi giorni: miglioramento e rischio di forte maltempo al Sud

Nella giornata di mercoledì 18, netto miglioramento al Nord e al Centro, con cieli sereni e clima più gradevole. Tuttavia, al Sud persisterà una marcata instabilità, con temporali diffusi su Campania, Basilicata, Puglia centro-meridionale, Calabria e Sicilia. Non si escludono episodi di nubifragi e grandinate localmente intensi.

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Caldo record in Italia: zero termico alle stelle sulle Alpi! Via alla prima ondata di calore dell’estate 2025 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/caldo-record-italia-zero-termico-alle-stelle-sulle-alpi/ Thu, 12 Jun 2025 08:39:45 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=81767 caldo italiaLa prima ondata di caldo dell’estate 2025 porta temperature record in Italia, con lo zero termico in forte rialzo sulle Alpi. Ecco cosa aspettarsi nei prossimi giorni e le conseguenze per clima e ambiente

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La prima ondata di caldo dell’estate 2025 è ormai realtà in Italia. Il caldo intenso, alimentato dall’arrivo dell’anticiclone nordafricano, sta portando valori termici ben oltre la media stagionale, con temperature che, tra giovedì 12 e il weekend del 14-15 giugno, toccheranno i 35-40°C su molte regioni della Penisola. In particolare, si registrano condizioni di afa diffusa e uno zero termico in forte rialzo sulle Alpi, fenomeno che desta attenzione per le sue implicazioni ambientali e meteorologiche.
L’incremento dello zero termico – ovvero la quota in atmosfera dove la temperatura raggiunge gli 0°C – è uno degli effetti più evidenti delle ondate di calore africane, con impatti diretti sullo scioglimento dei ghiacciai alpini e sulla stabilità del manto nevoso.

caldo

Ondata di caldo africano: temperature record e allerta in tutta Italia

L’anticiclone nordafricano si sta consolidando sul Mediterraneo, portando caldo intenso e stabilità atmosferica su gran parte d’Italia. Le previsioni meteo indicano picchi fino a 40°C nelle aree interne del Centro-Sud, in particolare su Sardegna e Sicilia, e valori tra 30 e 35°C anche al Nord e sulle regioni alpine. L’afa sarà protagonista soprattutto nelle grandi città e nelle valli, mentre sulle montagne, lo zero termico si spingerà su quote eccezionalmente elevate, ben oltre i 4000 metri in alcune zone delle Alpi. Questo scenario è tipico delle ondate di calore africane che, negli ultimi anni, si stanno facendo sempre più frequenti e intense.

Zero termico sulle Alpi: effetti sul clima e rischi per l’ambiente

Il forte innalzamento dello zero termico sulle Alpi rappresenta un segnale chiaro del riscaldamento globale. Con lo zero termico oltre i 4000 metri, il rischio di scioglimento dei ghiacciai aumenta notevolmente, così come quello di frane e valanghe dovute all’instabilità del manto nevoso residuo. Questi fenomeni possono avere impatti significativi su ambiente, ecosistemi alpini e attività turistiche. Secondo le previsioni meteo, la fase più acuta dell’ondata di caldo durerà fino a domenica 15 giugno, con un possibile calo termico e ritorno di precipitazioni al Nord nei giorni successivi.

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Incendio in Alto Adige: 100 ettari di bosco distrutti a Prato allo Stelvio https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/incendio-in-alto-adige-100-ettari-di-bosco-distrutti-a-prato-allo-stelvio/ Fri, 11 Apr 2025 09:00:31 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=80295 Un enorme incendio ha colpito la zona di Prato allo Stelvio, in Val Venosta, Alto Adige, distruggendo oltre 100 ettari di bosco. Il rogo è divampato il 10 aprile 2025 verso le 13:15, ed è uno dei più gravi degli ultimi anni nella regione. La zona colpita è un’area boschiva in direzione di Montechiaro, Agumes-Montani, …

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Un enorme incendio ha colpito la zona di Prato allo Stelvio, in Val Venosta, Alto Adige, distruggendo oltre 100 ettari di bosco. Il rogo è divampato il 10 aprile 2025 verso le 13:15, ed è uno dei più gravi degli ultimi anni nella regione. La zona colpita è un’area boschiva in direzione di Montechiaro, Agumes-Montani, nel Comune di Prato allo Stelvio. Sul luogo dell’incendio, da dove si è sviluppata una notevole colonna di fumo, sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco che, dopo più di 24 ore di lavoro incessante, sono riusciti a circoscrivere il perimetro del rogo.

Il grande incendio e i suoi effetti

La vasta colonna di fumo sollevata dalle fiamme ha avuto un impatto anche sulle zone limitrofe, estendendosi verso il Trentino, in particolare dalla valle di Peio fino al Passo del Tonale. A causa di questo fenomeno, si sono registrati forti odori di fumo e la possibile caduta di cenere, con effetti anche su località turistiche come Madonna di Campiglio. Le autorità locali, tra cui il Dipartimento di Protezione Civile e i vigili del fuoco, stanno monitorando la situazione con grande attenzione, mentre nelle aree coinvolte sono stati chiusi i sentieri escursionistici per garantire la sicurezza dei cittadini.

Come ricorda l’unione provinciale dei corpi dei Vigili del Fuoco volontari dell’Alto Adige, «gli incendi boschivi sono una seria minaccia per le nostre foreste, la fauna selvatica e le comunità umane»:

Interventi sul campo

Nel corso della notte, i soccorsi non si sono fermati. È stato istituito un servizio di sorveglianza per monitorare l’incendio, e alle prime luci dell’alba del 11 aprile sono riprese le operazioni di spegnimento, compreso l’impiego di elicotteri antincendio. La situazione è stata in parte contenuta, ma il rischio di nuovi focolai permane.

In aggiunta agli interventi sul campo, il nucleo di protezione civile della Croce Bianca ha attivato un punto di rifornimento presso il centro visite del Parco Nazionale Aquaprad per sostenere le forze di intervento. Fortunatamente, al momento non si segnalano feriti tra i soccorritori e la popolazione.

USP/Vigili del fuoco volontari Val Venosta

I sospetti di un incendio doloso

Le cause dell’incendio sono ancora sconosciute, ma la regione è da tempo teatro di episodi di incendi dolosi. Sebbene non ci siano conferme ufficiali, tra la popolazione locale circolano sospetti che l’incendio possa essere stato provocato intenzionalmente. Le indagini sono in corso per fare luce sulle circostanze dell’accaduto.

Il rogo evidenzia comunque l’importanza della prevenzione contro gli incendi, specie nelle regioni più a rischio. Gli esperti avvertono da anni che la combinazione di fattori come il caldo, la siccità e la presenza di vegetazione secca può facilitare la propagazione delle fiamme. Inoltre, un incendio di grandi proporzioni come questo ha anche un impatto negativo sul delicato ecosistema della zona, con danni alle risorse naturali e agli habitat locali.

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Super anticiclone sull’Italia, come negli scorsi anni https://www.iconameteo.it/news/previsioni/previsioni-meteo-super-anticiclone-sullitalia-come-negli-scorsi-anni/ Tue, 04 Mar 2025 07:50:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79574 Temperature record in Europa: le città più calde della settimana Le previsioni meteo per questa prima parte di settimana vedono un super anticiclone che sarà protagonista in gran parte d’Europa, Italia compresa. L’alta pressione oltre a garantire numerose giornate con tempo stabile e soleggiato favorirà anche un generale rialzo delle temperature. Si prospetta così una …

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Temperature record in Europa: le città più calde della settimana

Le previsioni meteo per questa prima parte di settimana vedono un super anticiclone che sarà protagonista in gran parte d’Europa, Italia compresa. L’alta pressione oltre a garantire numerose giornate con tempo stabile e soleggiato favorirà anche un generale rialzo delle temperature. Si prospetta così una fase anomala da un punto di vista meteorologico. Ecco le temperature attese nei prossimi giorni nelle principali località europee, sono valori ovunque ben oltre la media climatica di questo periodo dell’anno: Siviglia 21 °C, Atene 20°C, Parigi 17 °C, Londra e Budapest 16 °C, Berlino e Varsavia 15°C, Stoccolma 12 °C.

Italia al caldo: valori sopra la norma e forte escursione termica

Anche l’Italia non fa eccezione e le previsioni meteo soprattutto da metà settimana vedono valori termici che si attesteranno al di sopra della norma anche di 3/6 gradi. Le massime pomeridiane saranno tipiche di inizio aprile ma l’escursione termica con le prime ore del mattino sarà forte dato che le minime all’alba saranno ancora vicine allo zero specie al Nord e nelle zone interne del Centro. Attesi: 19 °C a Firenze e Roma; 18 °C a Lecce, Bolzano; 17 °C a Milano, Trento, Udine, Verona. Caldo anomalo anche in montagna, con lo zero termico sulle Alpi che si porterà tra i 2200 e 2600 metri di quota. La prossima settimana la massa d’aria sull’Italia dovrebbe rimanere relativamente mite con valori non lontani da quelli previsti per i prossimi giorni.

Meteo marzo: il caldo anomalo si ripete negli ultimi anni

Due anni fa, nel 2023, in questi stessi giorni, si erano toccati addirittura i 25 gradi a Reggio Calabria e Olbia; 24 °C a Reggio Calabria, Catania, Pescara; 22 a Rimini, Ancona, Palermo; 21 a Bolzano, Bologna. L’anno scorso i 20-22 gradi si sono toccati intorno al 20 di marzo.

Riscaldamento globale: il caldo anomalo è sempre più frequente

Insomma, sembra proprio che il caldo anomalo dei prossimi giorni non sia un evento isolato ma che rientri nel trend al rialzo delle temperature associato al riscaldamento globale causato dall’aumento dei gas serra prodotti dalle attività umane.

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Crisi climatica: in 10 anni gli eventi meteo estremi aumentano del 485% in Italia https://www.iconameteo.it/primo-piano/crisi-climatica-in-10-anni-gli-eventi-meteo-estremi-aumentano-del-485-in-italia/ Tue, 31 Dec 2024 07:58:33 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=79275 La crisi climatica è sempre più evidente e drammatica per la nostra Italia. A tracciare un bilancio degli eventi meteo estremi del 2024 è il report dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, redatto in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in evidenza un aumento del 485% di eventi meteo estremi dal 2015 ad oggi: dieci …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Crisi climatica: in 10 anni gli eventi meteo estremi aumentano del 485% in Italia)

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La crisi climatica è sempre più evidente e drammatica per la nostra Italia. A tracciare un bilancio degli eventi meteo estremi del 2024 è il report dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, redatto in collaborazione con il Gruppo Unipol, che mette in evidenza un aumento del 485% di eventi meteo estremi dal 2015 ad oggi: dieci anni fa erano stati 60 mentre nel 2024 sono stati 351 sull’intero territorio.

Crisi climatica in Italia: nel 2024 aumentano siccità e allagamenti

Per il terzo anno consecutivo gli eventi meteo estremi in Italia sono stati oltre 300, con un aumento di quasi 6 volte rispetto a dieci anni fa. A trainare il carro nel 2024 sono stati l’aumento dei danni da siccità prolungata (+54,5% rispetto al 2023), da esondazioni fluviali (+ 24%) e da allagamenti dovuti alle piogge intense (+12%), con un’Italia divisa in due tra poca e troppa acqua.  

I dati nel dettaglio: nel 2024 gli eventi meteo estremi hanno colpito maggiormente il Nord Italia

Il 2024 è stato segnato da 134 casi di allagamenti da piogge intense, 62 casi di danni da vento, 46 esondazioni fluviali che hanno causato danni, 34 eventi con danni da siccità prolungata, 30 danni da grandinate, 19 casi di frane causate da piogge intense, 9 danni alle infrastrutture, 8 da mareggiate, 2 al patrimonio storico e 1 caso di temperature record

Il Nord Italia risulta il più colpito con 198 eventi meteo estremi, seguito dal Sud 92 e dal Centro 61.  A livello regionale, quest’anno l’Emilia-Romagna con 52 eventi, è la regione più martoriata dalla crisi climatica, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22). Tra le province svetta al primo posto Bologna con 17 eventi meteo estremi, seguita da Ravenna e Roma entrambe a quota 13, Torino con 12 e Palermo con 11. Tra le grandi città, la Capitale è quella più colpita con 8 eventi meteo estremi, seguita da Genova (7) e Milano (6). 

Gli eventi meteo estremi colpiscono anche i trasporti pubblici

Preoccupano anche i danni che gli eventi meteo estremi stanno causando ai trasporti pubblici: 22 quelli che nel 2024 hanno causato disagi e ritardi a treni e trasporto pubblico locale nella Penisola. Anche in quota gli effetti della crisi climatica sono sempre più evidenti, con ghiacciai sempre più sottili e in arretramento. Nel 2024, in Piemonte, lo zero termico in quota è arrivato a 5.206 metri, sfiorando il record di 9 anni fa, quando era salito fino a 5.296 metri. 

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Classifica delle regioni più colpite da siccità, esondazioni e allagamenti

Per quanto riguarda la siccità, le regioni più colpite sono state Sicilia (16 eventi), Sardegna (9), Basilicata (3). Sul fronte allagamenti spicca la Lombardia (con 25 eventi meteo estremi), seguita da Emilia-Romagna (22), Sicilia (15). In tema di esondazioni fluviali l’Emilia-Romagna è al primo posto (con 14 eventi), a seguire Lombardia (8), Veneto (5).  

Cosa deve fare l’Italia per farsi trovare meno impreparata?

“Nel 2024 l’Italia – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è stata travolta da una nuova ondata di eventi meteo estremi e ancora una volta si è fatta trovare impreparata. Il Governo Meloni, in oltre due anni di attività, non ha messo in campo nessuna strategia di prevenzione con interventi mirati, che permetterebbero di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni post emergenza, e non ha stanziato i finanziamenti necessari per le azioni prioritarie del PNACC, fondi non previsti neanche nella legge di bilancio appena approvata. Auspichiamo che nel 2025 da parte dell’Esecutivo ci sia un’assunzione di responsabilità diversa nella lotta alla crisi climatica: servono più risorse economiche e interventi su prevenzione, mitigazione e adattamento”.

“Tra gli eventi meteo estremi in crescita – aggiunge Andrea Minutolo responsabile scientifico di Legambientepreoccupa il fenomeno della siccità che a più riprese ha colpito in questi anni l’Italia. Simbolo di quest’estate il lago Pergusa, in provincia di Enna, ridotto più o meno ad una pozza. L’emergenza in Sicilia è figlia della siccità del Po del 2022 e di un trend collegato alla crisi climatica in continua evoluzione che rappresenta un monito severo. Per questo è importante che il Paese definisca una strategia nazionale della gestione idrica, più attenta e circolare, con interventi concreti che favoriscano l’adattamento ai cambiamenti climatici e permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi”.  

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Maltempo 26 ottobre: piogge impressionanti e disagi. Quali zone ha colpito? https://www.iconameteo.it/primo-piano/maltempo-26-ottobre-piogge-impressionanti-e-disagi-quali-zone-ha-colpito/ Sun, 27 Oct 2024 10:17:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78897 maltempo 27 ottobreUna violenta ondata di maltempo ha colpito ieri (sabato 26 ottobre) il Nord-Ovest e la Sardegna, dove insisterà anche oggi (domenica 27 ottobre), prima di esaurirsi completamente entro fine giornata. Questo peggioramento dipende dalla perturbazione n.9 del mese, quasi stazionaria e associata a un vortice di bassa pressione posizionato sulla Spagna. Le principali criticità, nonché …

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Una violenta ondata di maltempo ha colpito ieri (sabato 26 ottobre) il Nord-Ovest e la Sardegna, dove insisterà anche oggi (domenica 27 ottobre), prima di esaurirsi completamente entro fine giornata. Questo peggioramento dipende dalla perturbazione n.9 del mese, quasi stazionaria e associata a un vortice di bassa pressione posizionato sulla Spagna. Le principali criticità, nonché le precipitazioni più ingenti a livello di accumuli, si segnalano tra Piemonte e Liguria.
Accumuli del 26 ottobre 2024 – Mappa Meteo Expert
Per la giornata odierna la Protezione Civile ha diramato l’allerta arancione su alcuni settori di Piemonte, Liguria e nell’area del delta del Po in Emilia-Romagna. Valutata, inoltre, allerta gialla su gran parte della Sardegna e su settori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana.

Maltempo in Liguria: il Bormida esondato in più punti, una persona risulta dispersa

Dopo il nubifragio di sabato pomeriggio nel ponente genovese, che ha provocato frane e allagamenti tra Varazze e Arenzano (qui una persona risulta dispersa), nella serata di ieri il maltempo ha colpito anche il Savonese, in particolare Quiliano e l’entroterra della Val Bormida, dove il torrente è esondato. Problemi in particolare nei Comuni di Cairo Montenotte, Dego e Altare, dove il Bormida è esondato in più punti.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’ARPAL (arpa.piemonte.it), la struttura convettiva che ha interessato nella tarda serata di ieri la Val Bormida si è poi spostata verso Est/Nordest determinando piogge forti o localmente molto forti. La seconda linea temporalesca che si era sviluppata in mare è transitata rapidamente sul Centro-Levante con precipitazioni fino a molto forti sulle brevi durate (20 mm in 10 minuti a Levanto). Come si può notare dalla mappa sottostante, in alcuni punti nell’arco di 24 ore si sono verificati accumuli da 150 a 200 mm di pioggia.

Mappa accumuli 24 ore in Liguria – ARPAL

Maltempo in Piemonte: piogge molto abbondanti nell’Alessandrino ma anche nei settori settentrionali della regione

Il maltempo nella giornata di sabato ha colpito anche il Piemonte con precipitazioni molto abbondanti in particolare al confine con la Liguria e nei settori settentrionali della regione. Nell’Alessandrino e nel Cuneese si sono verificati repentini innalzamenti dei livelli idrometrici a causa dell’intensità delle precipitazioni. Nel dettaglio, nell’alessandrino si è verificato un repentino innalzamento dell’Orba e dei suoi affluenti di destra con valori prossimi o superiori al livello di guardia. Nel cuneese il torrente Ghiandone a Staffarda ha superato il livello di guardia nel pomeriggio e attualmente è in decrescita.

Arpa Piemonte informa che le precipitazioni previste per le prossime ore determineranno un ulteriore e generale innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua del reticolo principale e secondario. In particolare, gli incrementi maggiori sono attesi su Tanaro, Belbo e Bormida, e su biellese, novarese e vercellese. Il Po è previsto in generale incremento dalla sezione di Carignano (TO) a valle, mantenendosi con valori inferiori al livello di guardia. Come si evince dalla mappa elaborata da ARPA Piemonte, nelle ultime 24 e 48 ore i quantitativi di pioggia più ingenti si sono verificati nel nord della regione e nel sud-est, al confine con la Liguria.
Mappa accumuli 24 e 48 ore – ARPA Piemonte

Molti disagi anche in Toscana: inondazioni nel Pisano

Nella notte tra venerdì e sabato forti temporali hanno colpito anche la Toscana, in particolare tra Pisano e Livornese dove si sono verificati inondazioni e allagamenti. Disagi importanti si segnalano in particolare a Riparbella (Pisa) dove la piena del torrente Botra a Sorbugnano ha abbattuto un ponte. Nella zona si sono registrati molti allagamenti, che fortunatamente risultano in gran parte risolti.

Cosa succederà nelle prossime ore? Dettagli ed evoluzione

In base agli ultimi aggiornamenti, la prospettiva a breve termine vede un generale miglioramento, con un esaurimento dei fenomeni entro la fine della giornata odierna. Ad inizio settimana, e dunque a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio del mese di novembre, si profila una situazione più stabile anche su Nord-Ovest e Sardegna così come nel resto del Paese.

Da martedì 29 e fino presumibilmente a venerdì 1 novembre (Ognissanti), infatti, il rinforzo dell’Anticiclone favorirà condizioni meteo stabili, asciutte e soleggiate ma soprattutto temperature oltre la norma e anomalie più marcate nelle regioni del Nord. Si preannuncia dunque un Halloween caratterizzato da caldo anomalo, così come la giornata di Ognissanti.

Seppur con un certo margine di incertezza, l’evoluzione successiva non esclude un nuovo peggioramento del tempo nel prossimo weekend del 2-3 novembre, con un ridimensionamento delle temperature verso valori più in linea con il periodo. Potremmo dunque assistere da domenica 3 alla prima vera irruzione fredda della stagione, diretta in particolare verso il Sud e il lato Adriatico della Penisola.

Per conferme e ulteriori dettagli sull’evoluzione appena descritta si rimanda ai prossimi aggiornamenti nonché alle previsioni sempre aggiornate di IconaMeteo.it.

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Aurora boreale, che spettacolo nei cieli del Nord Italia! E occhio al possibile bis https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/aurora-boreale-che-spettacolo-nei-cieli-del-nord-italia-e-occhio-al-possibile-bis/ Fri, 11 Oct 2024 08:30:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=78787 Aurora boreale su TorinoL’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social. https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728 ECCOLA! Aurora boreale dall'Alpe di Siusi, Italia. Che …

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L’aurora boreale, fenomeno di luci spettacolare tipico dei cieli del Nord Europa, ha raggiunto nuovamente l’Italia nella serata di ieri (giovedì 10 ottobre). Lo spettacolo, raro a queste latitudini, è stato ben visibile soprattutto al Nord, come testimoniano i tantissimi e bellissimi scatti condivisi sui social.

https://twitter.com/lluciamancuso/status/1844534323912814728

Aurora boreale nei cieli dell’Italia: tutto merito di una tempesta geomagnetica G4

Come previsto dagli esperti nei giorni precedenti, si è verificata una grave tempesta geomagnetica (G4) che ha raggiunto la Terra. Cos’è una grave tempesta geomagnetica? Si tratta di una grave perturbazione del campo magnetico terrestre, spesso con intensità variabile tra livelli più bassi e condizioni di forte tempesta nel corso dell’intero evento.

L’espulsione di massa coronale (Coronal Mass Ejection/CME) prevista è arrivata sulla Terra a circa 1,5 milioni di miglia orarie. In cosa consiste l’espulsione di massa coronale? Altro non è che un’eruzione di materiale solare e campi magnetici che quando raggiunge la Terra innesca appunto una tempesta geomagnetica. 

La tempesta geomagnetica può interferire con le operazione di soccorso degli uragani Helene e Milton: ecco come

Come sottolineato dalla NOAA, la tempesta geomagnetica potrebbe avere un impatto critico sugli sforzi di recupero in corso negli Stati Uniti in seguito agli uragani Helene e Milton in diversi modi: comunicazioni, poiché i sistemi che dipendono da satelliti in orbita terrestre bassa o da comunicazioni ad alta frequenza potrebbero subire interruzioni; reti elettriche, poiché la tempesta potrebbe mettere a dura prova le reti elettriche già indebolite dagli uragani; servizi GPS, poiché i sistemi di navigazione, in particolare quelli utilizzati nei soccorsi in caso di calamità, potrebbero risultare degradati.

Uragano Milton: la “tempesta del secolo” tocca terra in Florida

L’aurora boreale concede un bis? Gli ultimi aggiornamenti

In base agli ultimi aggiornamenti del centro di previsione meteorologica spaziale della NOAA, nella giornata odierna l’aurora boreale potrebbe concedere un secondo spettacolo. Le condizioni sono infatti ancora favorevoli per una seconda tempesta geomagnetica di livello G4 (grave). Dunque occhi rivolti al cielo anche stasera perché lo spettacolo luminoso dell’aurora boreale potrebbe nuovamente deliziarci.

L’aurora boreale conquista i social: immagini poetiche ed emozionanti

Come detto in precedenza, l’aurora boreale nella serata di ieri è stata ben visibile nei cieli del Nord Italia: dal Piemonte alla Lombardia passando per la Liguria. La miglior visuale si è avuta sulle Alpi.

https://twitter.com/Gewitterjaeger/status/1844531794034467246

L’aurora ha illuminato anche i cieli della Spagna.

https://twitter.com/balearicsmeteo/status/1844481888947404899

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Il CLIMA del 2021: per l’ITALIA un anno caldo e meno piovoso, ma con grandi differenze tra Nord e Sud https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/il-clima-del-2021-per-litalia-un-anno-caldo-e-meno-piovoso-ma-con-grandi-differenze-tra-nord-e-sud/ Wed, 05 Jan 2022 08:00:11 +0000 https://www.iconameteo.it/primo-piano/il-clima-del-2021-per-litalia-un-anno-caldo-e-meno-piovoso-ma-con-grandi-differenze-tra-nord-e-sud/ Il clima del 2021 in l’Italia ha seguito la tendenza degli ultimi decenni: l’anno nel complesso si chiude infatti più o meno in linea con il trend climatico, ossia con un’anomalia termica positiva (+0.7°C) e un leggero deficit pluviometrico (-4%). Crediti Meteo Expert- IconaClima.it Il clima del 2021: è stato il 12° anno più caldo …

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Il clima del 2021 in l’Italia ha seguito la tendenza degli ultimi decenni: l’anno nel complesso si chiude infatti più o meno in linea con il trend climatico, ossia con un’anomalia termica positiva (+0.7°C) e un leggero deficit pluviometrico (-4%).

clima 2021 Italia
Crediti Meteo Expert- IconaClima.it

Il clima del 2021: è stato il 12° anno più caldo della serie storica e complessivamente meno piovoso, ma con grandi differenze tra Nord e Sud

Si riscontra una distribuzione abbastanza uniforme dell’anomalia delle temperature sul territorio, ma con scarti lievemente più elevati al Centro-Sud (da +0.7°C a + 0.8°C) rispetto a quelli del Nord (da +0.5°C a +0.6°C). Il risultato finale di +0.7°C, determinato dalla combinazione di 4 mesi sotto la media (il trimestre primaverile e il mese di ottobre) e i restanti 8 mesi sopra la media, colloca il 2021 al di fuori della top ten degli anni più caldi, più esattamente al 12° posto.

La serie secolare formata dai dati passati del CNR uniti alle elaborazioni di Meteo Expert degli ultimi decenni

A differenza delle temperature, le precipitazioni mostrano un diverso comportamento fra le regioni meridionali, dove sono state mediamente più abbondanti della norma, e le regioni del Centro-Nord, dove invece si è avuto un sostanziale deficit. L’andamento nel corso dell’anno vede solo 3 mesi più piovosi della media, in particolare gennaio con il doppio delle precipitazioni normali, e tutti gli altri mesi più o meno marcatamente sotto la media.

La serie secolare formata dai dati passati del CNR uniti alle elaborazioni di Meteo Expert degli ultimi decenni

Dicembre 2021 più freddo solo sulle Isole. Il mese è stato piovoso al Centro-Sud, mentre al Nord-Ovest è caduta la metà della pioggia

Le anomalie di dicembre sull’insieme del territorio italiano non sono particolarmente rilevanti. Ci dicono che è stato un mese appena più caldo (+0.3°C) e leggermente più siccitoso (-8%) della norma. Occorre, però, segnalare che al valore positivo dell’anomalia termica non hanno contribuito le isole maggiori dove, invece, il dato finale è vicino alla media o leggermente sotto; inoltre, lo scarto di +0.3°C è dovuto quasi esclusivamente ai valori delle temperature massime che hanno superato la media anche di oltre 1°C in diverse aree del Centro-Nord.

Per quanto riguarda le precipitazioni, naturalmente hanno prevalso i valori sotto la media al Nord e sulle Isole, con il dato più rilevante, a prescindere da altre situazioni locali, al Nord-Ovest dove è mancato circa la metà del quantitativo normale; un po’ più abbondanti della norma, invece, si sono mediamente rivelate le piogge al Centro e al Sud, maggiormente interessati dai passaggi perturbati con più del doppio dei giorni piovosi.

L’andamento dei parametri atmosferici nel corso del mese si presenta, come spesso accade, piuttosto altalenante:

  • Una prima parte, fino al giorno 13, decisamente perturbata con molte piogge (e due episodi di neve fino in pianura al Nord nei giorni 8 e 10) e temperature ben al di sotto della media.
  • Una parte centrale dal giorno 14 al 23 in generale stabile, anticiclonica, ma con ancora temperature relativamente contenute a causa di frequenti afflussi di aria fredda da nord-est.
  • Il periodo intorno a Natale, dal 24 al 28, caratterizzato da correnti atlantiche miti ma perturbate che hanno portato molte piogge, ma contemporaneamente hanno determinato un’impennata delle temperature.
  • La parte finale del mese, dal giorno 29, caratterizzata dalla straordinaria espansione dell’anticiclone subtropicale su gran parte dell’Europa, accompagnato da una massa d’aria eccezionalmente calda per la stagione: una vera e propria ondata di caldo invernale che ha favorito nuovi record di temperatura massima soprattutto in quota al Nord con lo zero termico che si è avvicinato ai 4000 metri e con temperature su livelli da primavera inoltrata, intorno ai 20°C, anche oltre i 1000 metri di quota.
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Affondo ARTICO: venti FREDDI sull’Italia tra l’Epifania e il WEEKEND

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SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE, c’è l’accordo: ecco cosa prevede https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/servizio-civile-ambientale/ Wed, 01 Sep 2021 08:03:46 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/servizio-civile-ambientale-ce-laccordo/ Trovato l’accordo per la promozione del “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”: a darne l’annuncio il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha firmato il protocollo d’intesa con la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. Il protocollo è di una durata biennale, e prevede la promozione di programmi e progetti finalizzati …

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Trovato l’accordo per la promozione del “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile”: a darne l’annuncio il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha firmato il protocollo d’intesa con la ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone. Il protocollo è di una durata biennale, e prevede la promozione di programmi e progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica nell’ambito del Servizio civile universale.

Sul piatto 20 milioni di euro: dieci sono stanziati dal Dipartimento per le politiche giovanili per il 2021, dieci dal Mite per l’anno 2022.

Fonte: MITE

Il programma “Servizio civile ambientale e per lo sviluppo sostenibile” prevede di:

  • aumentare il numero di operatori volontari da impiegare, anche a supporto degli enti territoriali, in programmi d’intervento specifici e progetti dedicati alle tematiche ambientali e alla transizione ecologica;
  • potenziare le conoscenze e competenze degli enti di Servizio civile universale, che aderiranno all’iniziativa, attraverso percorsi di “capacity building”;
  • potenziare le conoscenze degli operatori volontari sulle tematiche ambientali legate alla sostenibilità e alla transizione ecologica attraverso percorsi di formazione dedicata;
  • valorizzare sul piano esperienziale le competenze degli operatori volontari sui temi della green economy, anche con riferimento alle nuove professionalità richieste in settori quali la tutela e valorizzazione delle biodiversità, la lotta allo spreco alimentare, la promozione delle energie rinnovabili, lo sviluppo delle nuove tecnologie ambientali, la digitalizzazione, l’economia circolare, la bio-economy, la tutela del patrimonio marino-costiero, la blue economy, la lotta al marine litter, il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi, l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile;
  • orientare i giovani verso i green jobs, con particolare riferimento all’occupazione femminile;
  • promuovere, attraverso i giovani operatori volontari, attività educative rivolte alla comunità o a particolari categorie, con l’intento di curare la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e sociale sui temi della green economy;
  • impiegare i giovani operatori volontari in azioni e servizi finalizzati all’attuazione delle azioni comprese nell’ambito delle Strategie nazionali, regionali e locali per lo sviluppo sostenibile, in particolare per organizzazioni private e pubbliche amministrazioni.

Il ministero della Transizione ecologica ha fatto sapere con una nota che si impegna a realizzare le attività di formazione destinate agli operatori volontari avvalendosi, oltre che di competenze interne, dell’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA), di università e centri di ricerca pubblici e delle associazioni di protezione ambientale riconosciute.

L’annuncio è stato accolto con favore da FacciamoECO, che in aprile aveva avanzato la proposta di istituire il Servizio Civile Ambientale.

Il via libera al Servizio Civile Ambientale è «un segnale davvero importante per il nostro ambiente e per una ripartenza davvero green per il futuro delle prossime generazioni», ha commentato FacciamoECO.

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La crisi climatica minaccia gli stambecchi delle nostre Alpi: lo studio https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-crisi-climatica-minaccia-gli-stambecchi-delle-nostre-alpi-lo-studio/ Wed, 16 Jun 2021 07:44:18 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/la-crisi-climatica-minaccia-gli-stambecchi-delle-nostre-alpi-lo-studio/ L’impatto dei cambiamenti climatici è sempre più evidente anche sull’arco alpino, e nei prossimi anni appare destinato ad aggravarsi ulteriormente. Gli effetti sono preoccupanti per ecosistemi e biodiversità, e tra le specie il cui futuro appare minacciato dalla crisi climatica ci sono gli stambecchi. La loro situazione è stata studiata da un team di ricercatori …

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L’impatto dei cambiamenti climatici è sempre più evidente anche sull’arco alpino, e nei prossimi anni appare destinato ad aggravarsi ulteriormente. Gli effetti sono preoccupanti per ecosistemi e biodiversità, e tra le specie il cui futuro appare minacciato dalla crisi climatica ci sono gli stambecchi.

La loro situazione è stata studiata da un team di ricercatori del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente dell’Università di Padova e del Dipartimento Biodiversità e Ecologia molecolare del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su un’importante rivista internazionale di settore, Ecology Letters.

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Lo studio è stato coordinato da Maurizio Ramanzin, professore del dipartimento DAFNAE (Dipartimento di Agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente dell’Università di Padova) e da Francesca Cagnacci, della Fondazione Edmund Mach, ed è stato condotto dal 2010 al 2017 prendendo in esame in particolare l’area dolomitica della Marmolada, dove sono state monitorate 24 femmine di stambecco in età riproduttiva.

La ricerca ha fatto luce sull’impatto dei cambiamenti climatici sugli spostamenti e sui ritmi di attività degli ungulati, ponendo interrogativi sulla loro futura capacità di adattamento all’aumentare delle temperature.

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Femmina adulta di stambecco con radiocollare GPS. Il collare si stacca automaticamente dopo 54 settimane, consentendone il recupero e il riutilizzo – Ph Maurizio Ramanzin via Università di Padova

Per la prima volta, i ricercatori hanno integrato dati provenienti da sensori apposti sugli animali, per individuarne i movimenti e l’attività di foraggiamento e di riposo, dati da remote sensing, per descrivere la variazione spazio-temporale dell’abbondanza e della qualità della vegetazione, protocolli di osservazione diretta sul campo, per confermare la presenza del capretto al seguito delle femmine, e proiezioni climatologiche per quantificare le condizioni ambientali che lo stambecco si troverà a fronteggiare in futuro.
L’analisi ha così fornito un quadro completo dell’ecologia e del comportamento degli stambecchi in dipendenza dai fattori ambientali, permettendo di modellizzare gli adattamenti comportamentali dell’animale a un ambiente estremo e fornire elementi predittivi sui rischi connessi con l’inesorabile innalzamento delle temperature legato al riscaldamento globale.

«Durante l’inverno le femmine di stambecco rimangono a quote relativamente basse, circa 1700 metri, con attività alimentare e spostamenti molto ridotti – dice Paola Semenzato, che ha condotto la ricerca durante il suo dottorato di ricerca all’Università di Padova – per poi incrementare notevolmente il tempo dedicato all’alimentazione in concomitanza con la fusione del manto nevoso e l’inizio della ricrescita vegetazionale, che a sua volta segue il gradiente altitudinale. Inizia così uno spostamento progressivo verso quote maggiori, fino ai circa 2600-2800 metri raggiunti in piena estate, per seguire questa “onda verde” (green wave): gli stambecchi – conclude Semenzato – riescono a sfruttare al meglio il foraggio ‘giovane’ e quindi di alto valore nutritivo, che trovano man mano che salgono di quota, rispetto a quello che troverebbero nelle aree di svernamento, dove la vegetazione è abbondante ma ’invecchia’ presto. A ottobre, con la stasi vegetativa anche in quota e le prime nevicate, si assiste ad una graduale discesa verso quote inferiori, negli assolati pendii coperti da lariceti che offrono un certo riparo durante i nevosi inverni dolomitici».

I ricercatori si sono concentrati anche sui ritmi di attività giornalieri estivi scoprendo che gli stambecchi modulano i picchi di attività alimentare in funzione della temperatura: nelle giornate più calde, gli animali si nutrono prevalentemente intorno all’alba e al tramonto, mentre trascorrono le ore centrali riposando a quote più elevate e fresche.

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Femmine adulte di stambecco sulla Marmolada – Foto Maurizio Ramanzin via Università di Padova

La dottoressa Francesca Cagnacci ha sottolineato che per gli stambecchi, particolarmente adatti ai climi freddi, la soglia dello stress termico scatta già a partire da 14 gradi. «Spostando gli orari di foraggiamento le femmine riescono a mantenere costanti le ore giornaliere dedicate all’alimentazione», ha spiegato, avvertendo che questa capacità di compensazione potrebbe rivelarsi inefficace in futuro: «nel corso del nostro studio queste temperature sono state raggiunte per una media di 16 giorni durante l’estate – ha detto -. Secondo le proiezioni climatologiche, in pochi decenni questo valore soglia verrà superato per ben 50 giorni nel periodo estivo».

Secondo gli scenari climatologici analizzati dagli autori sono quindi prevedibili ulteriori modifiche dei ritmi di attività degli stambecchi, che tenderanno a muoversi maggiormente nelle ore notturne, e a cercare di spostarsi sempre più in alto.

«Nell’insieme queste condizioni pongono vari interrogativi sulla capacità di questa e di altre popolazioni presenti nell’area dolomitica di adattarsi al progressivo riscaldamento climatico – sostiene Maurizio Ramanzin -. Lo spostamento verso l’alto è infatti limitato dall’orografia tipica delle Dolomiti che sono caratterizzate da aree povere di vegetazione e pareti rocciose a quote relativamente basse, a differenza delle Alpi Occidentali, che offrono disponibilità di praterie d’alta quota dove gli stambecchi possono contemporaneamente alimentarsi e ripararsi dal caldo. Inoltre, l’esposizione sempre maggiore a giornate di caldo intenso potrebbe ulteriormente spostare i picchi di attività di foraggiamento in orario notturno. In queste condizioni – conclude Maurizio Ramanzin – le femmine riproduttive, che hanno i capretti al seguito, potrebbero faticare a spostarsi e a reperire le risorse di cui hanno bisogno».

Secondo i ricercatori, studi come questi dovrebbero essere condotti ad ampio spettro su molte specie presenti sull’arco alpino particolarmente esposte ai rapidi cambiamenti climatici, per poter individuare tempestivamente i contesti di maggior criticità.

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Italia, nel 2020 CALO RECORD di consumi ed EMISSIONI: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ Sat, 06 Mar 2021 07:29:16 +0000 https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/italia-nel-2020-calo-record-di-consumi-ed-emissioni-la-domanda-di-energia-non-era-mai-stata-cosi-bassa-dalla-seconda-guerra-mondiale/ L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni. Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le …

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L’ultimo rapporto dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, evidenzia che in Italia il 2020 è stato segnato da un calo record dei consumi di energia e delle emissioni.

Rispetto all’anno precedente, infatti, nel 2020 i consumi di energia sono crollati del 10 per cento in Italia, e le emissioni di CO2 hanno fatto registrare un calo del 12%: ora, sono inferiori del 40 per cento rispetto ai livelli del 2005.
Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che coordina l’Analisi, ha sottolineato che un calo simile, nella domanda di energia, non si era mai registrato dai tempi della Seconda guerra mondiale (1943-1944): «per fare un paragone con dati più recenti – ha detto -, nell’ultima grande crisi economica, nel 2009, i consumi si sono ridotti ‘solo’ del 5,7%».
«Il 60% del calo dei consumi di energia primaria riguarda il petrolio – spiega Gracceva -, a causa della forte riduzione del traffico stradale e aereo; questo spiega perché il calo dei consumi di energia sia stato maggiore di quello del PIL (-8,9%), con conseguente riduzione dell’intensità energetica». E in Italia «le emissioni di CO2 – aggiunge -sono diminuite più dei consumi di energia (12% contro 10%), poiché il decremento ha riguardato soprattutto fonti fossili e, in particolare, quelle a maggiore intensità carbonica come petrolio e carbone».

Dall’Analisi emerge anche che solo il 30% della riduzione delle emissioni che abbiamo registrato in Italia è legato a fattori ‘virtuosi’ (come la riduzione dell’intensità energetica e il minor utilizzo di fonti fossili carbon intensive) e per il 70% è invece connesso alla contrazione del PIL.

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Crediti: ENEA

Dall’analisi emerge che c’è stato anche un forte aumento delle importazioni di tecnologie low carbon (+27%), per un valore di 2,2 miliardi di euro. Abbiamo importato soprattutto veicoli elettrici, ibridi e batterie, che sono arrivati a coprire il 56 per cento di questo segmento di import (nel 2019 era il 33 per cento).

Nell’insieme, il disavanzo commerciale per le tecnologie green (ovvero il valore con cui le importazioni di merci hanno superato quello delle esportazioni) è stato di 1,1 miliardi di euro, il 60% in più rispetto al 2019, a fronte di una riduzione del 14% dell’import totale di merci.
Nel fotovoltaico, invece, abbiamo raggiunto il pareggio commerciale; e anche le esportazioni di veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) hanno fatto registrare un lieve aumento.

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Unsplash/CHUTTERSNAP

Sono positivi gli aggiornamenti relativi all’indice ISPRED, elaborato dall’ENEA per misurare la transizione energetica sulla base dell’andamento di prezzi, sicurezza e decarbonizzazione: l’Analisi trimestrale del sistema energetico evidenzia infatti che nel 2020 c’è stato un aumento estremamente significativo, del + 38%. Il passo avanti è dovuto principalmente al forte miglioramento dei prezzi e alla decarbonizzazione, sottolinea l’Agenzia, mentre risulta in leggero peggioramento la sicurezza energetica, a causa delle difficoltà nel settore elettrico e nella raffinazione che ha sofferto margini negativi e un forte calo dell’utilizzo degli impianti.  «Il settore elettrico – sottolinea Gracceva – si è trovato a dover gestire il forte incremento della generazione rinnovabile non programmabile, che ha raggiunto nuovi massimi storici (20% su base mensile a maggio, oltre il 70% su base oraria), con costi crescenti per la gestione in sicurezza del sistema. Inoltre è a livelli critici il margine di capacità installata necessario a coprire la domanda».

La forte diminuzione di petrolio (e del carbone) ha spinto al minimo storico dal 1961 la quota di fossili nel mix energetico (72% contro il 74% del 2019), mentre il gas si rafforza come prima fonte energetica in Italia (37,4%), anche se con consumi in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente. Stabili le rinnovabili (+1% quelle elettriche) e forte diminuzione delle importazioni nette di elettricità (-13%).

Il calo della richiesta di energia elettrica è stato più contenuto (5,3%), con una contrazione particolarmente marcata nel pieno del lockdown, quando tra marzo e aprile del 2020 la chiusura delle attività produttive resa necessaria dall’emergenza Covid ha ridotto i consumi elettrici industriali di circa il 30% su base annua.
«Con il progressivo allentamento delle misure la riduzione tendenziale si è progressivamente attenuata: dal -14% del II trimestre al -2,5% del III e al -0,4% del IV, con variazioni positive a novembre e dicembre», osserva Gracceva. Ne è conseguito un aumento dell’“elettrificazione” del sistema energetico, cioè della quota di consumi di energia coperti da elettricità, salita al 21%, nuovo massimo storico.

Sono calati i prezzi dell’energia elettrica, che sono diminuiti del 15 per cento per le imprese e di circa il 10 per cento per i consumatori domestici. Sul fronte gas, il prezzo per le imprese ha subito cali superiori al 20%, con valori vicini ai minimi decennali, soprattutto per le imprese più grandi. Tuttavia, a partire da fine estate si sono registrati aumenti che hanno comportato una rapida risalita del costo della bolletta nel IV trimestre 2020, sia per le utenze industriali che per quelle domestiche. «Elemento di rilievo dell’anno – sottolinea l’ENEA – è che si è ridotto il differenziale di prezzo di elettricità e gas che in Italia si paga in più rispetto al resto dell’Ue, sia all’ingrosso che nei consumi finali».

Grazie alla riduzione dei consumi energetici totali, la quota di rinnovabili (FER) sui consumi finali è pari al 20% circa (+2 punti percentuali rispetto al 2019), un dato che consente all’Italia di superare il target Ue del 17% al 2020. Si tratta di una notizia non del tutto positiva: «Se i consumi totali fossero rimasti sui livelli del 2019 – sottolinea Gracceva – la quota di FER si sarebbe fermata poco oltre il 18,1%, a conferma del fatto che la progressione verso il target stabilito nel PNIEC per il 2030 (30%) rimane lenta, e ancor più lontano risulta il nuovo target Ue». «Il 2020 ha infatti segnato un ulteriore rallentamento delle installazioni di nuova capacità elettrica rinnovabile – osserva il ricercatore -, ferme a circa un quarto di quanto sarebbe necessario per raggiungere gli obiettivi 2030».

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GIUGNO ANOMALO, per pioggia e temperature: i dati https://www.iconameteo.it/news/notizie-italia/giugno-anomalo-dati/ Thu, 02 Jul 2020 12:19:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=49902 giugno pioggiaQuello del 2020 è stato un mese di giugno più piovoso del normale, i dati confermano quello che era possibile intuire. Analizzati dal meteorologo Simone Abelli, i dati meteo-climatici svelano che, in particolare, quest’anno a giugno ha piovuto il 54% in più della norma, ma con una distribuzione non uniforme. I maggiori accumuli si sono avuti …

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Quello del 2020 è stato un mese di giugno più piovoso del normale, i dati confermano quello che era possibile intuire. Analizzati dal meteorologo Simone Abelli, i dati meteo-climatici svelano che, in particolare, quest’anno a giugno ha piovuto il 54% in più della norma, ma con una distribuzione non uniforme.

I maggiori accumuli si sono avuti al Nord, con valori spesso oltre i 180 mm: in queste regioni l’anomalia è stata di +60%. Al Centro il dato complessivo non è stato particolarmente ampio (+9%) poiché in molte zone le precipitazioni sono state vicine alla media o inferiori; tuttavia, in questo settore spiccano gli accumuli osservati in alta Toscana, in particolare i 124 mm rilevati a Pisa che, superando i 118 mm del 1991, rappresentano per questa stazione il dato più elevato degli ultimi 40 anni.

Al Sud e alle Isole spettano le anomalie più ampie rispetto ai valori di riferimento; in questo settore complessivamente ha piovuto il 114% in più rispetto alla norma, ossia più del doppio. Notevoli gli accumuli osservati il giorno 5, che hanno contribuito a determinare un nuovo record mensile a Marina di Ginosa con 102 mm che supera di gran lunga il precedente primato di 68 mm del 1989 e rappresenta un quantitativo sei volte superiore al valore medio di questa località.

Tornando al dato nazionale, sicuramente in controtendenza rispetto al declino pluviometrico degli ultimi decenni, è notevole osservare che si tratta del 4° valore più elevato degli ultimi 60 anni, e per trovare un mese di giugno più piovoso di questo occorre risalire al 1997.

giugno pioggia
L’anomalia delle precipitazioni. Fonte: NOAA

La siccità degli ultimi mesi si fa ancora sentire

Le piogge arrivate nel mese di giugno riducono naturalmente l’anomalia negativa calcolata dal gennaio 2020, ma non la azzerano: ora, a metà anno, siamo a un -19% per quanto riguarda la pioggia che ha raggiunto l’Italia. All’appello mancano ancora 17 miliardi di metri cubi di acqua.

Giugno anomalo, anche per le temperature

Per quanto riguarda le temperature, giugno è il primo mese dell’anno a evidenziare una battuta d’arresto con un dato complessivo lievemente sotto la media (-0.1°C di anomalia) dovuto a valori nella media o poco sotto osservati in gran parte delle regioni, eccetto in Sardegna dove l’anomalia è stata leggermente positiva (+0.2°C).

Questo risultato è stato determinato dalle particolari condizioni del tempo ostinatamente instabile, perturbato e generalmente fresco durante le prime due decadi del mese in combinazione con il balzo verso un clima più tipicamente estivo con temperature sopra la norma proprio dopo il solstizio d’estate. Gli effetti di questi sbalzi termici si sono fatti sentire soprattutto sulle temperature massime, che in effetti presentano le anomalie più vistose: si è passati da uno scarto medio di -1.3 °C nei primi 20 giorni, con una punta di -1.8°C al Nord-Ovest, a uno scarto medio di +1.7°C nell’ultima decade, con un picco di +2.4°C sulle regioni centrali.

Da metà degli anni ’90 solo una volta la temperatura media di giugno è scesa sotto la norma, così quello di quest’anno si configura come il secondo evento negli ultimi 25 anni. Anche sul fronte delle temperature il dato di giugno non fa altro che attenuare leggermente la forte anomalia positiva osservata da inizio anno che, scendendo al valore comunque notevole di +1°C, si porta al 6° posto fra quelle più elevate della serie storica.

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VIDEO – Tempesta Ciara infuria, allerta Europa: raffiche anche in Italia https://www.iconameteo.it/news/video/video-tempesta-ciara-infuria-allerta-europa-raffiche-anche-in-italia/ Mon, 10 Feb 2020 11:45:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=44527 tempesta ciaraLa tempesta Ciara sta paralizzando l’Europa centro-settentrionale con disagi e trasporti in tilt. Permane dunque, anche nella giornata di lunedì, lo stato di allerta in molti Paesi. Nel Regno Unito è allerta gialla per neve e vento in Scozia e Irlanda del Nord e per vento forte nell’estremo sud dell’Inghilterra; oltre a pioggia e vento, …

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La tempesta Ciara sta paralizzando l’Europa centro-settentrionale con disagi e trasporti in tilt. Permane dunque, anche nella giornata di lunedì, lo stato di allerta in molti Paesi.

Nel Regno Unito è allerta gialla per neve e vento in Scozia e Irlanda del Nord e per vento forte nell’estremo sud dell’Inghilterra; oltre a pioggia e vento, monta anche l’allerta gialla per neve e ghiaccio nella zona di Manchester, resa ancor più difficile a causa delle raffiche di vento oltre i 100 km/h.

In Francia è allerta arancione per venti violenti nell’estremo sud-est e per rischio maree lungo le coste della Bretagna e della Manica. In Germania è allerta rossa per raffiche di uragano nel sud della regione, dunque nei territori di Stoccarda e Monaco di Baviera. Nei luoghi esposti, sopra i 1000/2000 metri, è allerta estrema per raffiche di uragano fino a 160 km/h.

In Olanda l’allerta arancione per forti raffiche di vento (90-100 km/h) riguarda soprattutto le zone costiere. Anche nelle zone interne potranno verificarsi raffiche di vento da 75-90 km/h, che andranno ad attenuarsi durante la notte, mentre sulle coste dureranno anche nella giornata di martedì.

Anche oggi le forti correnti occidentali della tempesta Ciara soffieranno con raffiche fino a 120 km/h e interesseranno l’Italia solo di riflesso. Avremo dunque raffiche di vento fino a 100-120 km/h su Alpi occidentali e Appennino settentrionale.

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