A causare questa anomalia è una alta pressione di blocco che persiste sulla zona e schiaccia la colonna d’aria che, in questo modo, si scalda in modo anomalo. Questa condizione potrebbe essersi verificata in seguito ad un rapido riscaldamento della stratosfera a febbraio che ha distrutto il vortice polare, allontanando la massa di aria gelida che normalmente sarebbe “intrappolata” nelle alte latitudini.

Caldo record a Nuuk, Groenlandia. L’immagine satellitare di Nuuk il 4 marzo 2023. Fonte NASA Aqua/MODIS

Questa dinamica favorisce gli eventi di fusione: si tratta di un fenomeno già visto, ad esempio, nel 2012, 2018 e 2019. Eppure, viste le temperature record, non era mai successo così presto. La Groenlandia ha subito diversi eventi di fusione anomali negli ultimi anni: l’ultimo risale allo scorso settembre, quando è stato registrato un evento tardivo davvero eccezionale.

Attualmente non è possibile sapere, dai dati pubblicati dal National Snow and Ice Data Center, se questa ondata di caldo anomala abbia provocato una fusione estesa o meno: normalmente si inizia ad osservare la fusione ad aprile fino alla fine di ottobre, i mesi statisticamente più caldi in cui è normale osservare la fusione del ghiaccio in Groenlandia.

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