Notizie mondo - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Tue, 30 Dec 2025 10:22:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.3 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Notizie mondo - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ 32 32 2025 tra i tre anni più caldi: gli studi degli scienziati sul climate change https://www.iconameteo.it/news/approfondimenti/2025-tra-i-tre-anni-piu-caldi-gli-studi-degli-scienziati-sul-climate-change/ Tue, 30 Dec 2025 17:19:13 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90297 previsioni meteoGli scienziati di World Weather Attribution definiscono il 2025 uno dei tre anni più caldi mai registrati, con la media triennale che supera per la prima volta la soglia di 1,5 gradi dell’Accordo di Parigi. Il climate change aggravato dal comportamento umano ha intensificato eventi meteorologici estremi come ondate di calore e uragani, nonostante La …

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Gli scienziati di World Weather Attribution definiscono il 2025 uno dei tre anni più caldi mai registrati, con la media triennale che supera per la prima volta la soglia di 1,5 gradi dell’Accordo di Parigi. Il climate change aggravato dal comportamento umano ha intensificato eventi meteorologici estremi come ondate di calore e uragani, nonostante La Niña. La combustione di combustibili fossili minaccia il limite del riscaldamento globale.

Il 2025 si conferma uno dei tre anni più caldi della storia, secondo gli studi degli scienziati che puntano il dito sul climate change peggiorato dal comportamento umano. Per la prima volta, la media delle temperature degli ultimi tre anni ha superato la soglia di 1,5 gradi Celsius rispetto all’era preindustriale, fissata dall’Accordo di Parigi del 2015. Esperti avvertono che mantenere la Terra sotto questo limite potrebbe salvare vite e prevenire distruzioni ambientali catastrofiche in tutto il mondo.

Anno record nonostante La Niña

L’analisi di World Weather Attribution, rilasciata martedì in Europa, arriva dopo un anno di estremi pericolosi legati al riscaldamento globale. Le temperature sono rimaste elevate malgrado la presenza di La Niña, il fenomeno naturale di raffreddamento delle acque del Pacifico che influenza il clima mondiale. I ricercatori indicano la continua combustione di combustibili fossili come olio, gas e carbone, che emettono gas serra riscaldanti il pianeta.

“Se non smettiamo di bruciare combustibili fossili molto, molto rapidamente, presto sarà molto difficile mantenere quell’obiettivo di riscaldamento”, ha dichiarato Friederike Otto, co-fondatrice di World Weather Attribution e scienziata del clima all’Imperial College London. “La scienza è sempre più chiara”.

Eventi meteorologici estremi del 2025

Gli eventi meteorologici estremi causano migliaia di morti e miliardi di danni ogni anno. Gli scienziati di WWA hanno identificato 157 eventi gravi nel 2025, definiti tali per criteri come oltre 100 morti, impatto su metà della popolazione o stato di emergenza. Di questi, ne hanno analizzati 22 in dettaglio, inclusi onde di calore letali, le più mortali al mondo quell’anno.

Alcune onde di calore studiate erano 10 volte più probabili rispetto a un decennio fa a causa del cambiamento climatico. “Le onde di calore osservate quest’anno sono eventi comuni nel nostro clima attuale, ma sarebbero state quasi impossibili senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo”, ha aggiunto Otto. “Fa una enorme differenza”.

Esempi globali di estremi climatici

Secche prolungate hanno alimentato incendi in Grecia e Turchia. Piogge torrenziali e inondazioni in Messico hanno ucciso decine di persone, con molti dispersi. Il Super Tifone Fung-wong ha devastato le Filippine, costringendo oltre un milione di evacuazioni. Monsoni intensi hanno provocato inondazioni e frane in India.

Il rapporto evidenzia i “limiti di adattamento”: estremi sempre più frequenti e intensi minacciano la capacità di milioni di persone di rispondere con adeguati avvisi, tempo e risorse. L’Uragano Melissa esemplifica il problema: intensificatosi rapidamente, ha complicato previsioni e pianificazioni, colpendo duramente Giamaica, Cuba e Haiti, lasciando queste nazioni incapaci di gestire le perdite.

Politiche globali e ostacoli al limite 1,5 gradi

I negoziati Onu sul clima in Brasile a novembre si sono conclusi senza un piano esplicito per abbandonare i combustibili fossili, nonostante promesse di fondi per l’adattamento. Funzionari e scienziati ammettono che il riscaldamento globale supererà 1,5 gradi, anche se alcuni ritengono reversibile la tendenza.

Paesi mostrano progressi diversi: la Cina accelera su rinnovabili come solare ed eolico, ma investe ancora in carbone. In Europa, gli eventi meteorologici estremi spingono per azioni climatiche, ma alcuni temono freni alla crescita economica. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Trump favorisce carbone, olio e gas, allontanandosi dalle politiche per l’energia pulita.

“Il meteo geopolitico è molto nuvoloso quest’anno, con molti policymaker che favoriscono l’industria dei combustibili fossili anziché le popolazioni”, ha concluso Otto. “E c’è una enorme quantità di disinformazione da affrontare”.

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Scienziati svelano il cuore del vulcano Popocatépetl con l’intelligenza artificiale https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/scienziati-svelano-il-cuore-del-vulcano-popocatepetl-con-lintelligenza-artificiale/ Tue, 30 Dec 2025 16:34:33 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90296 Una squadra dell’università messicana Unam ha mappato per la prima volta l’interno del vulcano Popocatépetl creando un’immagine 3D profonda 18 km, rivelando pozze di magma multiple. Utilizzando seismografi e artificial intelligence, gli studiosi monitorano l’attività vulcanica per prevedere eruzioni che minacciano 25 milioni di persone. Lo studio, guidato da Marco Calò, apre nuove vie per …

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Una squadra dell’università messicana Unam ha mappato per la prima volta l’interno del vulcano Popocatépetl creando un’immagine 3D profonda 18 km, rivelando pozze di magma multiple. Utilizzando seismografi e artificial intelligence, gli studiosi monitorano l’attività vulcanica per prevedere eruzioni che minacciano 25 milioni di persone. Lo studio, guidato da Marco Calò, apre nuove vie per la sicurezza nelle zone a rischio.

Nell’oscurità del predalba, un team di scienziati scala le pendici del vulcano Popocatépetl in Messico, uno dei più attivi al mondo, la cui eruzione potrebbe mettere in pericolo milioni di vite. Per cinque anni, il gruppo dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (Unam) ha affrontato salite ripide con attrezzature pesanti, rischi di perdita dati per maltempo o esplosioni vulcaniche, impiegando artificial intelligence per analizzare i dati sismici. Oggi, hanno prodotto la prima immagine tridimensionale dell’interno del gigante alto 5.452 metri, che indica dove si accumula il magma e aiuterà a comprendere meglio l’attività vulcanica del Popocatépetl.

Il progetto di mappatura del vulcano Popocatépetl

Marco Calò, professore al dipartimento di vulcanologia dell’Istituto di Geofisica dell’Unam e leader del progetto, ha guidato la spedizione finale prima della pubblicazione della ricerca. Dentro un vulcano attivo come il Popocatépetl, tutto è in movimento: rocce, magma, gas e falde acquifere generano segnali sismici costanti. A differenza di molti vulcani a rischio umano mappati in dettaglio, il Popocatépetl mancava di una rappresentazione precisa, nonostante 25 milioni di persone vivano entro 100 km, con case, scuole, ospedali e cinque aeroporti esposti a un’eruzione.

Precedenti tentativi di mappatura davano risultati contraddittori e risoluzione insufficiente per vedere come si costruisce l’edificio vulcanico o dove si raccoglie il magma. Il team di Calò ha potenziato i seismografi da 12, forniti dal Centro Nazionale per la Prevenzione dei Disastri (Cenapred), a 22, coprendo l’intero perimetro del vulcano. Questi strumenti misurano vibrazioni del suolo 100 volte al secondo, producendo dati elaborati da Karina Bernal, dottoranda di 33 anni, con algoritmi di artificial intelligence adattati da altri vulcani.

Scoperte sull’interno del Popocatépetl

Passo dopo passo, i ricercatori hanno dedotto tipi di materiali, stati, temperature e profondità, creando una mappa 3D che penetra 18 km sotto il cratere. Diversamente dai disegni scolastici con un unico camino che collega una camera di magma alla superficie, qui emergono pozze di magma a varie profondità, separate da rocce o altro materiale, più numerose a sud-est del cratere. Il Popocatépetl è emerso oltre 20.000 anni fa nel cratere di vulcani precedenti ed è attivo dal 1994, con emissioni quotidiane di fumo, gas e cenere.

L’attività eruttiva forma periodicamente una cupola sul camino principale, che collassa provocando eruzioni; l’ultima nel 2023. Recentemente, nel dicembre 2025, il Cenapred ha riportato eruzioni continue con emissioni di cenere e vapore, mantenendo alta l’allerta vicino a zone popolate.

La spedizione tra rischi e tradizioni

Dopo ore di cammino, il team accampa in un bosco di pini a 3.800 metri, zona apparentemente sicura da esplosioni piroclastiche grazie alla crescita degli alberi. Più in alto, a 4.200 metri, zaini carichi di computer, analizzatori di gas, batterie e acqua rallentano il passo tra cenere calda e sedimenti. A una stazione sismica, dissotterrano l’attrezzatura funzionante, scaricano dati e la interrano di nuovo. Una “volcanic bomb“, roccia di due metri e tonnellate di peso, segnala i pericoli iniziali di un’eruzione.

La cima è off-limits, ma non tutti obbediscono: nel 2022, una persona è morta colpita da una roccia a 300 metri dal cratere. Vicino a una cavità detta “ombelico di El Popo”, una bottiglia di tequila evoca tradizioni come il pellegrinaggio annuale verso un presunto legame con l’aldilà. Durante il recupero di un’ultima stazione, Calò scopre batterie scariche, con dati fermi da mesi; a volte topi rosicchiano cavi o esplosioni danneggiano tutto.

Nuove certezze e domande sull’eruzione Popocatépetl

Il progetto offre certezze sul sistema magmatico e, se ripetuto, permetterà di tracciare cambiamenti per decisioni migliori in caso di eruzioni. Tuttavia, come nella scienza, genera interrogativi: perché i tremori sono più frequenti a sud-est, dove il magma è più accumulato, e quali implicazioni ha? Questa ricerca sul vulcano Popocatépetl rafforza il monitoraggio contro l’attività vulcanica imprevedibile, proteggendo comunità vicine.

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Incendi forestali vicino a Santiago mettono in allarme il Cile https://www.iconameteo.it/news/incendi-forestali-vicino-a-santiago-mettono-in-allarme-il-cile/ Tue, 30 Dec 2025 10:40:51 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90300 incendiGli incendi forestali vicino a Santiago del Cile hanno devastato oltre 470 ettari nelle colline di Las Condes, con una nube di fumo visibile dalla capitale durante l’ondata di calore. Nove focolai attivi nel paese, inclusi roghi in O’Higgins con una vittima tra i pompieri, sotto allerta rossa e gialla per temperature elevate oltre i …

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Gli incendi forestali vicino a Santiago del Cile hanno devastato oltre 470 ettari nelle colline di Las Condes, con una nube di fumo visibile dalla capitale durante l’ondata di calore. Nove focolai attivi nel paese, inclusi roghi in O’Higgins con una vittima tra i pompieri, sotto allerta rossa e gialla per temperature elevate oltre i 30 gradi.

La capitale cilena Santiago è sotto allerta per i violenti incendi forestali che da lunedì stanno divorando le colline del quartiere di Las Condes. Secondo la Corporación Nacional Forestal (CONAF), le fiamme hanno già consumato almeno 470 ettari di vegetazione, con una densa nube di fumo che si è estesa su diverse zone della città. L’ondata di calore in atto, con temperature superiori ai 30 gradi Celsius, sta complicando le operazioni di spegnimento, mentre le autorità non hanno ancora identificato la causa del rogo.

Il rogo di Las Condes minaccia lo stadio Claro Arena

Entro lunedì sera, l’incendio si è avvicinato pericolosamente allo stadio Claro Arena dell’Università Cattolica, situato nelle vicinanze. Elke Huss Catalan, direttrice regionale di CONAF, ha riferito che il fuoco rimane attivo ma la sua intensità dovrebbe diminuire durante la notte. Al momento, non rappresenta una minaccia immediata per le abitazioni vicine, anche se i venti pomeridiani hanno favorito la propagazione verso le aree montane, rendendo arduo il lavoro dei vigili del fuoco. Il municipio di Las Condes è stato posto in allerta gialla dal Servizio Nazionale di Prevenzione e Risposta alle Disastri (SENAPRED), per monitorare l’evoluzione della situazione.

Nove incendi attivi in tutto il Cile

Non si tratta di un caso isolato: CONAF ha segnalato almeno nove incendi forestali attivi in diverse regioni del paese, tre dei quali hanno attivato livelli di allerta. Nella regione di O’Higgins, al centro del Cile, l’incendio Santa Monica ha bruciato oltre 50 ettari, portando il municipio di Litueche in allerta rossa. Ulteriori report indicano focolai più estesi, come quello nella comuna di Maule che ha distrutto 1.100 ettari, due abitazioni e altrettante bodegas, con evacuazioni in sette settori. Anche la Región Metropolitana di Santiago, Biobío e La Araucanía sono colpite, aggravate da sequía, venti forti e alte temperature.

Vittima tra i pompieri e ondata di calore record

Tragico l’episodio nella regione di O’Higgins, dove un comandante del Dipartimento dei Pompieri è morto lunedì mentre combatteva le fiamme del rogo Central Rapel, che ha devastato 755 ettari a Litueche, e un altro da 50 ettari a Pichidegua. SENAPRED aveva emesso domenica un allerta rossa per Santiago e cinque regioni, a causa di un’ondata di calore con massime tra 33 e 36 gradi Celsius. La Dirección Meteorológica ha registrato la seconda Natale più calda nella storia di Santiago, con 39 gradi a Huechún, favorendo la rapida espansione dei roghi.

Le operazioni di contenimento sono ostacolate da condizioni meteorologiche avverse, inclusi venti che spingono le fiamme verso zone impervie. CONAF e i team di emergenza stanno lavorando senza sosta, ma la combinazione di caldo estremo, secchezza e raffiche rende il quadro critico. In altre aree, come Viña del Mar in passato, simili incendi in Cile hanno causato danni ingenti, ma ora l’attenzione è su questi nove fronti. La popolazione è invitata a seguire le indicazioni delle autorità per evitare rischi, mentre i vigili del fuoco continuano la battaglia contro gli elementi.

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Maltempo USA: ciclone bomba travolge il Midwest con neve e gelo https://www.iconameteo.it/news/maltempo-usa-ciclone-bomba-travolge-midwest-con-neve-e-gelo/ Tue, 30 Dec 2025 09:07:52 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90298 neve e ghiaccioUna potente tempesta invernale ha paralizzato il Midwest americano con bufere di neve, strade ghiacciate e migliaia di voli cancellati. Il ciclone bomba intensifica i disagi verso la costa est USA, causando blackout e incidenti stradali. Temperature in picchiata fino a 28 gradi in meno colpiscono Grandi Laghi e nord-est Stati Uniti. Il maltempo USA …

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Una potente tempesta invernale ha paralizzato il Midwest americano con bufere di neve, strade ghiacciate e migliaia di voli cancellati. Il ciclone bomba intensifica i disagi verso la costa est USA, causando blackout e incidenti stradali. Temperature in picchiata fino a 28 gradi in meno colpiscono Grandi Laghi e nord-est Stati Uniti.

Il maltempo USA domina la scena con una tempesta invernale che ha sconvolto il Midwest e i Grandi Laghi. Lunedì, un sistema meteorologico ha portato blizzard conditions, venti forti e un mix di neve, ghiaccio e pioggia gelata, complicando viaggi e causando power outages diffusi nelle Pianure e Great Lakes. Temperature crollate di oltre 28 gradi Celsius hanno sorpreso le popolazioni centrali, mentre il ciclone bomba avanza verso est.

Tempesta invernale paralizza il Midwest americano

Nel cuore del Upper Midwest, le strade ghiacciate sono diventate lastre letali, rendendo mettersi alla guida un’impresa impossibile. Accumuli di neve superiori ai 30 centimetri nelle aree superiori dei Grandi Laghi, con picchi oltre 60 centimetri lungo la sponda meridionale del Lago Superiore, hanno bloccato la viabilità. In Iowa, oltre 320 chilometri dell’Interstate 35 sono rimasti chiusi per venti che spostavano la neve fresca, con decine di incidenti riportati dalle autorità, inclusa una vittima.

Il ciclone bomba, un sistema che si rafforza rapidamente con calo di pressione, ha intensificato il caos. Aria gelida canadese ha clashed con calore residuo del sud, alimentando bufere di neve e whiteout. Nel North Dakota e Minnesota, wind chill hanno toccato -34 gradi Celsius, aggravando l’ondata di gelo artico dal Midwest alla Valle dell’Ohio.

Voli cancellati e disagi per i viaggiatori nel periodo natalizio

Migliaia di voli cancellati e ritardi hanno colpito aeroporti del nord-est USA e Grandi Laghi, proprio nel picco delle partenze tra Natale e Capodanno. Delaney Zuver, tornata a Minneapolis da Ohio, ha descritto ritardi a Chicago con pernottamento forzato in hotel: “È stato stressante, ora considero di guidare l’anno prossimo”. Kristen Schultz, dal Wisconsin verso Alaska, ha consigliato margini ampi di tempo: “Arriva con ore di anticipo per essere pronto a tutto”.

Nel New York e dintorni, tempesta di neve ha scaricato 11 centimetri in città e oltre 25 nei sobborghi, paralizzando il traffico. La governatrice Kathy Hochul ha dichiarato stato di emergenza per metà dello stato, con spargisale e spalaneve all’opera. In New Jersey, nevischio e pioggia ghiacciata hanno esteso i problemi, mentre Connecticut e Hudson Valley registrano 9-20 centimetri di accumulo.

Gelo e incidenti stradali dalla costa est ai laghi superiori

Sul nord-est Stati Uniti, freezing rain ha minacciato New York settentrionale, Vermont, New Hampshire e Maine, rischiando danni a linee elettriche e alberi. In Vermont, 92 incidenti overnight, tre con feriti, segnalano la pericolosità. La tempesta Ezra, nome attribuito al sistema, ha esteso i disagi al terzo giorno consecutivo nel Nordest, Midwest e Grandi Laghi.

Previsioni indicano intensificazione verso la costa orientale USA, con neve pesante e venti forti in Minnesota e Wisconsin. Il National Weather Service ha emesso winter storm watch per tormenta di neve e possibili ghiacciate. L’inverno nordamericano mostra il suo volto estremo, con maltempo invernale che prolunga i disagi per milioni di persone.

Le autorità invitano a limitare spostamenti non essenziali, mentre operazioni di sgombero procedono contro condizioni meteo avverse. Questo episodio conferma la vulnerabilità del Midwest americano a blizzard e blue norther, con impatti su mobilità e sicurezza quotidiana.

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Alluvioni in Spagna: un morto e dispersi per piogge torrenziali in Andalusia https://www.iconameteo.it/news/alluvioni-in-spagna-un-morto-e-dispersi-per-piogge-torrenziali-in-andalusia/ Mon, 29 Dec 2025 15:03:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90259 valencia maltempo spagnaLe piogge torrenziali hanno flagellato il sud della Spagna, causando alluvioni in provincia di Malaga e Granada. Un corpo è stato ritrovato dalla Guardia Civil, mentre continuano le ricerche di due dispersi. Allerta meteo arancione in Andalusia e Valencia richiama i traumi delle inondazioni del 2024. La Spagna meridionale è sotto l’assedio del maltempo, con …

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Le piogge torrenziali hanno flagellato il sud della Spagna, causando alluvioni in provincia di Malaga e Granada. Un corpo è stato ritrovato dalla Guardia Civil, mentre continuano le ricerche di due dispersi. Allerta meteo arancione in Andalusia e Valencia richiama i traumi delle inondazioni del 2024.

La Spagna meridionale è sotto l’assedio del maltempo, con piogge torrenziali che hanno provocato alluvioni devastanti nel weekend del 28 dicembre 2025. In provincia di Malaga, la Guardia Civil ha ritrovato il corpo di uno dei due uomini dispersi dopo che il loro furgone è stato trascinato via dal fiume Fahala ad Alhaurín el Grande. I familiari avevano segnalato la scomparsa domenica mattina a causa delle avverse condizioni meteo, e il veicolo è stato rinvenuto capovolto con gravi danni. Il ritrovamento è avvenuto alle 17:05 ora locale, ma le ricerche per l’altro uomo proseguono senza sosta.

Alluvioni in provincia di Malaga: il dramma dei dispersi

Le forti piogge notturne hanno trasformato fiumi e torrenti in trappole mortali. Ad Alhaurín el Grande, squadre di ricerca setacciano la zona, con il sindaco Anthony Bermudez che ha ringraziato autorità, volontari e residenti per il supporto in questo “Natale difficile per il comune”. La Guardia Civil ha esortato la popolazione alla massima cautela, mentre l’Agenzia Meteorologica Spagnola (Aemet) ha abbassato l’allerta meteo da rossa ad arancione in Andalusia. Le inondazioni hanno allagato strade e provocato evacuazioni, con decine di persone sfollate per l’esondazione di fiumi.

Tragedia in Granada: giovane travolto dalla corrente

In provincia di Granada, un giovane di Zujaira è stato spazzato via dalla corrente dell’Arroyo de la Cañada nel comune di Íllora, mentre tentava di attraversarlo in moto con un amico. Il compagno si è salvato e ha dato l’allarme, permettendo l’intervento dell’elicottero della Guardia Civil. Le operazioni di ricerca continuano, portando il bilancio provvisorio a un morto e due dispersi nella serata di domenica. Le piogge torrenziali hanno gonfiato i letti fluviali, rendendoli estremamente pericolosi per veicoli e pedoni.

Allerta meteo in Valencia e altre province

Il maltempo in Spagna si è esteso alle province orientali, con Valencia sotto allerta rossa. Le autorità hanno inviato avvisi sui cellulari, invitando i cittadini a rimanere in casa e in zone alte, richiamando il trauma delle alluvioni di ottobre 2024 che causarono oltre 220 morti e miliardi di danni. Otto province sono in allerta arancione per rischi elevati a persone e beni. A differenza dell’anno scorso, quando le avvisaglie arrivarono tarde portando alle dimissioni del leader regionale, stavolta i protocolli sono stati attivati tempestivamente.

Piogge torrenziali e grandine in Andalusia

L’Andalusia ha subito l’onda d’urto di grandine e precipitazioni intense, con allagamenti diffusi in città e paesi della provincia di Malaga. Strade sono rimaste sommerse, fiumi esondati e la viabilità fortemente compromessa. Aemet prevede un’attenuazione delle piogge, ma la vigilanza resta alta per possibili piene improvvise. Tre persone erano segnalate dispersi inizialmente, con la Guardia Civil al lavoro per chiarire la situazione. Il sud della Spagna affronta un’altra emergenza idrica dopo un 2025 segnato da eventi estremi.

Le inondazioni sottolineano la vulnerabilità del territorio alle piogge torrenziali, con fiumi come il Fahala e l’Arroyo de la Cañada che hanno dimostrato tutta la loro furia. Mentre le ricerche proseguono, la popolazione è chiamata a rispettare le indicazioni delle autorità per evitare ulteriori tragedie. Il bilancio umano resta precario, ma la solidarietà locale emerge forte in questi momenti critici.

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Maltempo a Gaza, tende allagate e freddo estremo nei campi profughi https://www.iconameteo.it/news/maltempo-a-gaza-tende-allagate-e-freddo-estremo-nei-campi-profughi/ Mon, 29 Dec 2025 08:04:03 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90253 gaza alluvioni tempestaIl maltempo a Gaza sta aggravando una crisi umanitaria già drammatica: piogge torrenziali, vento forte, tende allagate e crolli di edifici colpiscono migliaia di sfollati senza riparo adeguato. Nella Striscia di Gaza l’arrivo dell’inverno e di un’ondata di maltempo a Gaza sta trasformando i campi profughi in veri e propri bacini d’acqua fangosa, dove il …

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Il maltempo a Gaza sta aggravando una crisi umanitaria già drammatica: piogge torrenziali, vento forte, tende allagate e crolli di edifici colpiscono migliaia di sfollati senza riparo adeguato.

Nella Striscia di Gaza l’arrivo dell’inverno e di un’ondata di maltempo a Gaza sta trasformando i campi profughi in veri e propri bacini d’acqua fangosa, dove il freddo pungente e le piogge torrenziali colpiscono una popolazione già provata da anni di guerra. A Khan Younis, nel sud dell’enclave, le tende di fortuna battono sotto un vento forte, i teli in plastica si lacerano e l’acqua penetra ovunque, lasciando migliaia di persone esposte al gelo e all’umidità. In questo scenario, il maltempo invernale diventa un ulteriore nemico per chi ha perso casa, lavoro e sicurezza, costretto a sopravvivere tra tende allagate, fango e strutture pericolanti.

Piogge e vento nei campi di Khan Younis

Nel campo per sfollati di Khan Younis le tende si gonfiano e tremano sotto il vento forte, offrendo una protezione minima contro il freddo intenso e l’acqua che filtra da ogni lato. I teli in plastica e i teloni logori, spesso fissati con vecchi pezzi di legno, non riescono a reggere la forza delle piogge torrenziali. In poche ore si formano pompase di fango e puddle d’acqua alte fino alle caviglie, che invadono i rifugi e trasformano i percorsi tra una tenda e l’altra in corsi d’acqua sporca. Molti bambini, con sandali di gomma o ciabatte consumate, sono costretti a camminare nell’acqua gelida per raggiungere i loro alloggi di fortuna, già indeboliti da mesi di utilizzo costante.

Le famiglie raccontano di notti passate completamente in piedi, tentando di tenere sollevati materassi e coperte mentre l’acqua si infiltra nella tenda. Alcuni usano secchi, pale, perfino barattoli di latta per cercare di svuotare i rifugi, ma il maltempo a Gaza rende quasi impossibile mantenere asciutti gli spazi interni. I forni artigianali in argilla, costruiti vicino alle tende per cucinare il poco cibo disponibile, vengono spesso sommersi dall’acqua, impedendo anche la preparazione di un pasto caldo, fondamentale in condizioni di freddo estremo.

Freddo, ipotermia e vite spezzate

Il freddo intenso a Gaza non è solo una sensazione sgradevole: per molti è questione di vita o di morte. Nel corso di queste giornate di maltempo invernale, il Ministero della Sanità di Gaza ha segnalato la morte di decine di persone, tra cui neonati e bambini, per ipotermia o per il crollo di edifici già danneggiati dal conflitto. In alcuni casi, i soccorritori hanno trovato tende completamente allagate in cui i più piccoli, incapaci di ripararsi dal gelo, non hanno resistito alle temperature rigide e all’umidità costante.

Nei racconti che arrivano dai campi, madri e padri descrivono la difficoltà di tenere all’asciutto almeno un angolo di tenda per far dormire i figli. Una donna, sfollata da Rafah, spiega che la sua tenda – unico riparo dopo la distruzione della casa – è ormai piena di buchi, con l’acqua che penetra dal tetto e dalle pareti di tessuto lacerato. Un’altra donna, rimasta vedova pochi giorni fa, racconta di essersi svegliata con tutto il contenuto della tenda fradicio: materassi, coperte, vestiti, persino i pochi oggetti personali, ricoperti di fango e acqua. In contesti come questi, la semplice richiesta di aiuto non riguarda più cibo o medicine, ma beni essenziali per affrontare l’inverno: “vogliamo solo materassi e coperte”, ripetono molti sfollati.

Edifici danneggiati e rischio di crolli con la pioggia

Oltre ai campi profughi, il maltempo a Gaza mette in pericolo chi vive ancora tra i resti delle abitazioni bombardate. Le autorità locali hanno lanciato l’allarme: le piogge intense possono far collassare in qualsiasi momento palazzi e case gravemente danneggiati, soprattutto nei quartieri più colpiti dai bombardamenti. Molte persone, non avendo accesso a una tenda o a un rifugio più sicuro, continuano a dormire in edifici pericolanti, nonostante gli avvisi degli operatori d’emergenza che invitano a lasciarli immediatamente.

La combinazione tra muri lesionati, fondamenta indebolite e infiltrazioni d’acqua rende l’intera struttura instabile. Ogni nuovo rovescio di pioggia a Gaza aumenta il rischio di crollo, con conseguenze spesso fatali per chi si trova all’interno o nelle vicinanze. Il problema è aggravato dall’assenza di un sistema di drenaggio efficiente: molte aree, specialmente quelle costiere e le zone più basse, si trasformano in bacini di acqua stagnante, favorendo ulteriormente il deterioramento di muri e tetti già compromessi.

Una crisi umanitaria aggravata dal maltempo

La crisi umanitaria a Gaza si intreccia strettamente con il quadro meteorologico. Dopo quasi due anni di conflitto intenso, secondo le stime delle Nazioni Unite una quota molto elevata del patrimonio edilizio dell’enclave risulta distrutta o danneggiata in modo grave. Questo significa che centinaia di migliaia di persone dipendono da rifugi temporanei, tende fornite dalle agenzie internazionali o ripari improvvisati con legno, plastica e teloni. In questo contesto, una fase di maltempo prolungato non è un evento passeggero, ma un ulteriore colpo alla sopravvivenza di chi ha perso quasi tutto.

Le organizzazioni umanitarie chiedono da tempo l’ingresso di più materiali per rinforzare i rifugi: legname, pannelli, sacchi di sabbia, pompe per l’acqua e dotazioni di base per far fronte alle alluvioni nei campi profughi. Tuttavia, le restrizioni all’ingresso delle merci e la difficoltà logistica nel raggiungere alcune aree rendono complesso predisporre ripari adeguati. Di conseguenza, ogni nuova perturbazione si traduce in tende allagate, coperte fradicie, cucine improvvisate distrutte e un rapido peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie.

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Condizioni meteo avverse in Asia: voli cancellati e caos turistico https://www.iconameteo.it/news/condizioni-meteo-avverse-in-asia-voli-cancellati-e-caos-turistico/ Sun, 28 Dec 2025 16:09:37 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90221 Aereo_passeggeri_in_volo_Credits-Dawid-Skalec_Wikipedia-Creative-CommonsNegli ultimi giorni i cieli asiatici sono stati dominati da condizioni meteorologiche avverse che hanno costretto compagnie come China Express Airlines, Malaysia Airlines e Air China a cancellare decine di voli. Dalla Cina alla Malesia, piogge intense e perturbazioni hanno bloccato passeggeri e colpito il turismo asiatico. Scopri la situazione meteo in Asia e gli …

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Negli ultimi giorni i cieli asiatici sono stati dominati da condizioni meteorologiche avverse che hanno costretto compagnie come China Express Airlines, Malaysia Airlines e Air China a cancellare decine di voli. Dalla Cina alla Malesia, piogge intense e perturbazioni hanno bloccato passeggeri e colpito il turismo asiatico. Scopri la situazione meteo in Asia e gli effetti sull’aviazione asiatica.

Negli ultimi giorni, i cieli sopra l’Asia sono stati teatro di condizioni meteo avverse che hanno sconvolto i normali ritmi di viaggio e commercio. Forte perturbazioni atmosferiche, con piogge torrenziali e venti intensi, hanno costretto tre grandi compagnie aeree – China Express Airlines, Malaysia Airlines e Air China – a cancellare decine di voli, lasciando migliaia di passeggeri bloccati negli aeroporti. Questo scenario ha generato un effetto domino che si è esteso dal traffico aereo asiatico al settore turistico, con vacanze rovinate e viaggi d’affari interrotti.

Perturbazioni dalla Cina alla Malesia

In Cina, le previsioni meteo dicembre indicano temperature rigide, con medie intorno ai 32°F a Pechino, dove il clima è classificato come molto cattivo. Temperature tra 25°F e 38°F, unite a bassa umidità e rare piogge, non bastano a mitigare l’impatto di perturbazioni più ampie provenienti dal nord. A Shanghai, le condizioni climatiche sono peggiori, con temperature medie di 50°F e fino a 5 giorni di pioggia nel mese, che hanno esacerbato i problemi per Air China e China Express Airlines. Decine di voli cancellati hanno lasciato i viaggiatori in balia di un meteo asiatico instabile, con nebbie e venti che hanno reso impossibili le partenze da hub come Pechino e Shanghai.

Più a sud, in Malesia, la situazione non è stata da meno. Qui le condizioni meteorologiche avverse hanno colpito Malaysia Airlines, con cancellazioni che hanno paralizzato il turismo malese. Le perturbazioni, provenienti da monsoni residui, hanno portato piogge intense e scarsa visibilità, bloccando rotte chiave verso destinazioni turistiche. L’effetto si sente soprattutto sulle isole e sulle coste, dove il clima tropicale asiatico ha virato verso l’instabilità, frustrando migliaia di vacanzieri.

Effetti sul traffico aereo e sul turismo

Le cancellazioni di voli hanno creato un caos generalizzato nel traffico aereo in Asia. China Express Airlines ha dovuto sospendere operazioni interne in Cina, mentre Air China ha affrontato ritardi su rotte internazionali. In Malesia, Malaysia Airlines ha riportato decine di voli fermi, con aeroporti come Kuala Lumpur saturi di passeggeri in attesa. Questa catena di eventi ha interrotto non solo i trasferimenti personali, ma anche catene logistiche vitali per l’economia regionale.

Il turismo asiatico paga il prezzo più alto. Vacanze perse sulle spiagge malesi e trekking in Cina sono svaniti sotto il peso del maltempo asiatico. Viaggi d’affari, cruciali per città come Shanghai e Pechino, sono stati posticipati, con una frustrazione palpabile tra i professionisti. L’industria turistica locale stima perdite significative, con hotel vuoti e guide ferme.

Clima variabile in Giappone e Sud-Est asiatico

In Giappone, le previsioni meteo Asia per dicembre 2025 parlano di temperature tra 5°C e 12°C, con da 3 a 8 giorni di pioggia e possibili nevicate. Questo meteo invernale giapponese aggiunge tensione alle rotte aeree, anche se non direttamente collegate alle cancellazioni principali. Le condizioni moderate, ma con precipitazioni, complicano i voli verso Tokyo e Osaka.

Nel Sud-Est asiatico, contrasti netti emergono. A Bangkok, in Thailandia, dicembre è stagione secca con massime a 31-32°C e minime a 21-24°C, ma episodi isolati di piogge da 1,7 mm hanno influenzato il traffico regionale. Temperature intorno ai 30°C e brezze leggere dominano, ma l’instabilità asiatica complessiva minaccia di estendersi.

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Australia, ondata di maltempo estremo: piogge torrenziali e temporali sul Queensland https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/australia-ondata-di-maltempo-estremo-piogge-torrenziali-e-temporali-sul-queensland/ Sun, 28 Dec 2025 15:07:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90220 piogge in un campoUna profonda depressione monsonica minaccia il Queensland con piogge fino a 600 mm, temporali violenti, inondazioni improvvise e venti in rinforzo sulla costa tropicale nord-orientale dell’Australia. L’Australia è alle prese con una fase di maltempo estremo legata a una profonda depressione monsonica che sta interessando in particolare il nord-est del Paese e vaste aree del …

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Una profonda depressione monsonica minaccia il Queensland con piogge fino a 600 mm, temporali violenti, inondazioni improvvise e venti in rinforzo sulla costa tropicale nord-orientale dell’Australia.

L’Australia è alle prese con una fase di maltempo estremo legata a una profonda depressione monsonica che sta interessando in particolare il nord-est del Paese e vaste aree del Queensland. In queste ore il sistema sta richiamando aria molto umida e instabile dai mari tropicali, innescando piogge intense, temporali diffusi e un netto aumento della ventilazione lungo la costa. Le aree più esposte rischiano di registrare accumuli pluviometrici eccezionali nel giro di poche ore, con conseguente rischio di inondazioni improvvise e criticità idrogeologiche diffuse.

Decompressione monsonica sul Queensland e rischio piogge record

Il cuore del peggioramento è rappresentato da una vasta depressione monsonica che si sta approfondendo tra il Mar dei Coralli e il nord del Queensland, alimentata dal flusso caldo-umido tipico della stagione dei monsoni in Australia settentrionale. Secondo le ultime analisi, il sistema potrebbe scaricare fino a 600 mm di pioggia in alcune aree del nord-est, un valore estremamente elevato anche per una regione abituata a episodi di maltempo tropicale. Questa configurazione favorisce la formazione di estesi sistemi temporaleschi a mesoscala, in grado di rigenerarsi sulla stessa zona per molte ore, con piogge torrenziali e precipitazioni persistenti.

Tra Cairns e Townsville rischio inondazioni improvvise

I settori più esposti a questo episodio di maltempo in Queensland sono le aree costiere e immediatamente interne comprese tra Cairns e la parte settentrionale di Townsville, lungo la costa tropicale nord-orientale dell’Australia. In queste zone il sistema potrebbe scaricare fino a 260 mm di pioggia tra la serata odierna e la giornata di domani, con temporali intensi e rovesci a carattere di nubifragio. L’elevata intensità delle precipitazioni, concentrata in intervalli temporali brevi, aumenta in modo significativo il rischio di inondazioni improvvise, allagamenti di strade, tracimazione di corsi d’acqua minori e criticità nelle aree urbane costiere. Il contesto orografico della fascia collinare retrostante amplifica ulteriormente il potenziale di ruscellamenti rapidi verso valle.

Gulf Country, Northern Goldfields e Upper Flinders sotto piogge intense

La fase di maltempo in Australia non riguarda solo la fascia costiera del Queensland, ma si estende anche verso l’interno, coinvolgendo alcune zone del Gulf Country, dei Northern Goldfields e dell’Upper Flinders, all’interno dei distretti di previsione del Nord Ovest e del Centro Ovest. In queste aree sono attese precipitazioni fino a 170 mm di pioggia, con rovesci intensi e temporali localmente violenti. Anche qui il rischio principale è rappresentato dalle inondazioni improvvise, soprattutto nelle depressioni naturali del terreno, lungo i letti dei fiumi minori e nelle zone scarsamente drenate. L’interazione tra il flusso monsonico e le masse d’aria più secche provenienti dall’interno continentale può inoltre favorire forti colpi di vento in corrispondenza dei sistemi temporaleschi più organizzati.

Venti in rinforzo sulla costa tropicale nord-orientale

Un altro elemento chiave di questa situazione di maltempo estremo è rappresentato dal rinforzo dei venti lungo la costa tropicale nord-orientale dell’Australia. Il gradiente di pressione generato dalla depressione monsonica sta infatti accelerando il flusso dai quadranti marittimi, con raffiche che nelle prossime ore potranno raggiungere intensità tali da causare danni a infrastrutture leggere, vegetazione e rete elettrica. L’aumento del moto ondoso e il possibile innalzamento del livello del mare sulle aree costiere esposte, in combinazione con le piogge intense, renderanno più vulnerabili le zone prossime alla linea di battigia, soprattutto lungo la fascia compresa tra Cairns e il nord di Townsville. In questo contesto, la navigazione costiera e le attività marine risulteranno particolarmente esposte alle condizioni di maltempo.

Contesto stagionale e scenari a breve termine

L’episodio in atto si inserisce nel quadro tipico della stagione monsonica nell’Australia tropicale, quando il nord del Paese è frequentemente interessato da piogge monsoniche, temporali violenti e, talvolta, dallo sviluppo di cicloni tropicali nelle acque a largo del Queensland. La combinazione tra oceano caldo, abbondante umidità nei bassi strati e forzanti atmosferiche di scala sinottica favorisce la genesi di vaste aree di maltempo organizzato. Nel breve termine, la persistenza della depressione monsonica sul nord-est dell’Australia manterrà elevato il rischio di piogge intense e inondazioni improvvise su ampie porzioni del Queensland settentrionale e dei settori interni limitrofi, con condizioni in graduale miglioramento solo quando il sistema comincerà a colmarsi o a traslare verso ovest o sud-est, allontanando i nuclei precipitativi più organizzati dalle stesse aree colpite in queste ore.

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Forte terremoto a Taiwan! Scossa avvertita anche in Giappone https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/forte-terremoto-a-taiwan-scossa-avvertita-anche-in-giappone/ Sun, 28 Dec 2025 07:48:37 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90199 Un violento terremoto a Taiwan di magnitudo 6.7 ha scosso il nord-est dell’isola alle 23:05 ora locale del 27 dicembre 2025, equivalenti alle 16:05 in Italia. L’epicentro è stato individuato nella provincia di Yilan, zona già nota per l’alta attività sismica. Le forti vibrazioni hanno raggiunto la capitale Taipei e oltre sei regioni dell’isola, propagandosi …

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Un violento terremoto a Taiwan di magnitudo 6.7 ha scosso il nord-est dell’isola alle 23:05 ora locale del 27 dicembre 2025, equivalenti alle 16:05 in Italia. L’epicentro è stato individuato nella provincia di Yilan, zona già nota per l’alta attività sismica. Le forti vibrazioni hanno raggiunto la capitale Taipei e oltre sei regioni dell’isola, propagandosi fino alle isole giapponesi di Ishigaki e Iriomote.

Epicentro e intensità del terremoto a Taiwan

L’Agenzia meteorologica giapponese ha confermato la magnitudo 6.7, mentre emittenti locali come Tvbs hanno descritto tremori intensi. La profondità del sisma, non ancora precisata in dettaglio, ha permesso una propagazione ampia. A Taipei, alcuni edifici hanno oscillato, ma non emergono report immediati di crolli strutturali. Le autorità stanno verificando eventuali danni minori, simili a quelli visti in eventi recenti.

Terremoto avvertito anche in Giappone

Il terremoto di magnitudo 6.7 ha varcato i confini marittimi, colpendo isole del Giappone meridionale. Nessun allarme tsunami è stato emesso, ma i sistemi di allerta sismici sono rimasti attivi. Taiwan, situata sull’Anello di Fuoco, registra frequentemente scosse di terremoto: basti pensare al sisma di magnitudo 7.4 del 2024 a Hualien con 17 vittime. Le norme antisismiche post-1999 hanno rafforzato gli edifici, limitando i rischi.

Monitoraggio e contesto sismico a Taiwan

I servizi di emergenza taiwanesi monitorano repliche potenziali, come accaduto in passati eventi sismici. La posizione tettonica dell’isola, tra placche in collisione, la rende vulnerabile. Aziende come TSMC hanno protocolli di evacuazione rapidi. La popolazione, addestrata, ha reagito con prontezza, evitando panico diffuso nel sud-est del Paese e aree limitrofe.

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Tempesta di neve a New York: voli cancellati e gelo nel Nord-Est USA https://www.iconameteo.it/news/tempesta-di-neve-a-new-york-voli-cancellati-e-gelo-nel-nord-est-usa/ Sun, 28 Dec 2025 07:37:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90197 neve New YorkUna potente tempesta di neve ha paralizzato New York con accumuli fino a 11 cm in città e oltre 25 cm nelle zone vicine, causando migliaia di voli cancellati e dichiarazioni di stato di emergenza. Strade ghiacciate e condizioni meteo avverse hanno complicato i viaggi natalizi, mentre il maltempo invernale minaccia ora Minnesota con neve …

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Una potente tempesta di neve ha paralizzato New York con accumuli fino a 11 cm in città e oltre 25 cm nelle zone vicine, causando migliaia di voli cancellati e dichiarazioni di stato di emergenza. Strade ghiacciate e condizioni meteo avverse hanno complicato i viaggi natalizi, mentre il maltempo invernale minaccia ora Minnesota con neve pesante e venti forti.

La tempesta di neve che ha investito New York e il Nord-Est degli Stati Uniti ha trasformato il weekend post-natalizio in un caos viaggiante. Con accumuli di circa 11 centimetri a Central Park, la nevicata più consistente dal 2022, la Grande Mela si è svegliata sotto un manto bianco che ha costretto autorità e cittadini a una gara contro il tempo. Migliaia di pendolari e turisti si sono trovati intrappolati da voli cancellati e strade rese scivolose dal ghiaccio, mentre il sistema meteorologico, un rapido “Alberta Clipper potenziato”, si spostava verso sud-est.

Neve intensa su New York e accumuli record nelle aree limitrofe

A New York City, la tempesta di neve ha scaricato intorno ai 4,3 pollici (11 cm) di neve tra venerdì sera e sabato mattina, leggermente meno di quanto previsto da alcuni modelli ma sufficiente a rendere le arterie urbane impraticabili. Zone come LaGuardia, JFK e il Bronx hanno registrato valori simili, con Central Park che ha segnato il picco cittadino. Più a est, in Long Island centrale-orientale, gli accumuli hanno superato i 15 cm, mentre nelle Catskills al nord si è arrivati a 25 cm, creando scenari di neve pesante che ha isolato alcune comunità.

Il National Weather Service ha descritto la perturbazione come veloce e intensa, partita dal nord-ovest e diretta verso sud-est. In Connecticut e Hudson Valley, le nevicate hanno toccato i 9-20 cm, con nevischio e pioggia ghiacciata che hanno complicato ulteriormente la situazione nel New Jersey. Questo maltempo invernale ha colpito oltre 40 milioni di persone, paralizzando il traffico in un periodo di massima affluenza tra Natale e Capodanno.

Voli cancellati e caos negli aeroporti del Nord-Est

Il bilancio dei disagi aerei è impressionante: almeno 1.500 voli cancellati da venerdì sera, con un totale che ha superato i 9.000 nell’area Nord-Est e Great Lakes. Aeroporti chiave come John F. Kennedy International, Newark Liberty International e LaGuardia hanno emesso avvisi su X, avvertendo di possibili interruzioni dovute alle condizioni meteo avverse. FlightAware ha tracciato ritardi e cancellazioni che hanno lasciato migliaia di passeggeri in coda durante il picco dei viaggi festivi.

Sabato mattina, però, cieli e strade hanno iniziato a liberarsi, con equipaggi al lavoro per sgomberare le piste. Nonostante ciò, centinaia di voli sono rimasti bloccati, inclusi oltre 180 a JFK, 100 a LaGuardia e 100 a Newark. I traghetti hanno subito stop, e le principali autostrade hanno visto code chilometriche per il ghiaccio nero sulle carreggiate.

Stato di emergenza e interventi rapidi delle autorità

Per fronteggiare la crisi, la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza per oltre metà dello stato, priorizzando la sicurezza dei cittadini e invitando a evitare spostamenti non essenziali. In New Jersey, l’agente governatrice Tahesha Way ha esteso l’emergenza a tutto il territorio, citando neve pesante, ghiaccio e pioggia congelata come minacce per i viaggi.

Oltre 2.700 operatori della nettezza urbana, con turni di 12 ore, hanno schierato spargisale e spalaneve. In Times Square, lavoratori in tute rosse hanno rimosso fanghiglia e neve polverosa con pale e soffiatori, preparando la città per il gelo imminente. Temperature sotto zero previste per domenica 28 dicembre hanno portato a un Winter Weather Advisory per rischio ghiacciate, con possibile nuova pioggia gelata in serata.

Reazioni dei cittadini e atmosfera magica tra i disagi

Mentre i newyorkesi affrontavano il freddo, turisti hanno vissuto la neve a New York come un dono natalizio. Jennifer Yokley, in visita da North Carolina, ha descritto la scena a Times Square come “assolutamente bellissima”, con la neve che imbiancava edifici, alberi e insegne. Payton Baker e Kolby Gray, da West Virginia per il loro terzo anniversario, hanno trovato il freddo intenso inaspettato ma gestibile: “La città sta salando bene le strade”.

Strade come Lexington e Park Avenue si sono svuotate, con alberi di Natale illuminati sotto il manto di neve. Nonostante i disagi, la tempesta di neve ha regalato immagini pittoresche, attirando passanti incantati dal paesaggio invernale.

Minnesota: il maltempo invernale si sposta a ovest

Mentre New York riprendeva fiato, l’attenzione si sposta su Minnesota e Wisconsin. Sabato, temperature sopra lo zero hanno prevalso nel Midwest, ma da domenica venti forti e neve pesante sono attesi fino a lunedì. Il National Weather Service ha emesso un winter storm watch, avvertendo di possibili white-out e condizioni da tormenta di neve.

Questo spostamento del maltempo USA prolunga i disagi per i viaggiatori, con il Nord-Est che passa il testimone al Midwest. Previsioni indicano un indebolimento della perturbazione principale, ma il rischio di condizioni stradali scivolose resta alto in entrambi i fronti.

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Tecnologie smart per panda giganti nella riserva Foping Shaanxi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/tecnologie-smart-per-panda-giganti-nella-riserva-foping-shaanxi/ Sat, 27 Dec 2025 16:35:45 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90176 pandaLa riserva naturale nazionale di Foping in Shaanxi, Cina, adotta tecnologie smart per la conservazione biodiversità e il monitoraggio panda giganti. Infrared cameras, droni e piattaforme intelligenti proteggono la più grande popolazione selvatica di fauna selvatica nelle Qinling Mountains. Questi strumenti innovativi migliorano la tutela ecologica e habitat dei panda. Nel cuore delle Qinling Mountains, …

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La riserva naturale nazionale di Foping in Shaanxi, Cina, adotta tecnologie smart per la conservazione biodiversità e il monitoraggio panda giganti. Infrared cameras, droni e piattaforme intelligenti proteggono la più grande popolazione selvatica di fauna selvatica nelle Qinling Mountains. Questi strumenti innovativi migliorano la tutela ecologica e habitat dei panda.

Nel cuore delle Qinling Mountains, che dividono nord e sud della Cina, la riserva naturale nazionale di Foping nella provincia di Shaanxi ospita la più grande popolazione mondiale di pandas giganti selvatici. Qui, una serie di tecnologie smart rivoluziona gli sforzi per la conservazione della biodiversità, fornendo dati preziosi sulla fauna selvatica e sull’ambiente. Oltre 300 infrared cameras monitorano costantemente 41 griglie della riserva, catturando centinaia di migliaia di immagini ogni anno per supportare la protezione delle specie.

Monitoraggio continuo con infrared cameras

Le infrared cameras installate nella riserva di Foping offrono un sorveglianza instancabile della biodiversità locale. Posizionate strategicamente nelle Qinling Mountains, queste telecamere registrano attività quotidiane di animali rari, inclusi i pandas giganti. “Attualmente, il numero di pandas giganti selvatici monitorati tramite infrared cameras è in costante aumento, e abbiamo registrato frequenti attività di animali accompagnatori, come panda con cuccioli, accoppiamenti di orsi neri e apparizioni congiunte di leopardi”, ha dichiarato Jia Qi, vicedirettore della stazione Yueba della riserva. Questi dati in tempo reale sono fondamentali per comprendere i pattern comportamentali e garantire la tutela fauna selvatica.

Ogni immagine catturata contribuisce a un database ricco, che aiuta i ricercatori a tracciare popolazioni e interazioni ecologiche. La copertura di 41 griglie assicura un monitoraggio esaustivo, rivelando non solo i pandas giganti ma anche specie associate come orsi neri e leopardi, promuovendo una conservazione ecosistemi integrata nelle aree protette Cina.

Droni come guardie aeree per protezione foreste

I droni equipaggiati con telecamere ad alta definizione e dispositivi di thermal imaging fungono da flessibili “guardie aeree” nella riserva di Foping. Questi apparecchi raggiungono zone montane remote inaccessibili agli umani, monitorando prevenzione incendi forestali, pattern migratori animali in inverno e controllo parassiti malattie foreste. “Le pattuglie con droni coprono aree montane remote difficili da accedere per l’uomo. Negli ultimi anni, hanno rivelato che le foreste di bambù prosperano, fornendo un habitat stabile per la riproduzione e sopravvivenza dei pandas giganti“, ha spiegato Zhou Gang, ingegnere forestale senior dell’Amministrazione della riserva naturale nazionale di Shaanxi Foping.

L’impiego dei droni eleva l’efficienza della protezione ecologica, integrando dati visivi e termici per una valutazione completa degli habitat. Nelle Qinling Mountains, questi strumenti confermano la vitalità delle foreste di bambù, essenziale per la dieta e la sopravvivenza dei pandas giganti, rafforzando gli sforzi di conservazione animali selvatici.

Piattaforma intelligente come sistema nervoso centrale

La piattaforma di gestione intelligente della riserva funge da “sistema nervoso centrale”, analizzando popolazioni specie e pattern attività con aggiornamenti monitoring in un clic. Integra dati multidimensionali come informazioni meteorologiche, suoli e specie, visualizzando tracciamento real-time e status sicurezza del personale di pattuglia. Questa tecnologia conservazione centralizza informazioni cruciali, facilitando decisioni rapide per la biodiversità protezione.

Nella riserva di Foping, la piattaforma unisce output da infrared cameras e droni, creando un quadro olistico della fauna selvatica. Monitoraggio continuo di pandas giganti e ecosistemi circostanti supporta interventi mirati, assicurando sostenibilità habitat nelle Qinling Mountains. L’integrazione di sensori remoti e analisi dati rafforza la resilienza ambientale contro minacce naturali.

Queste innovazioni dimostrano come le tecnologie smart stiano trasformando le aree protette in modelli di conservazione biodiversità avanzata. A Foping, il successo nel proteggere la più grande popolazione di pandas giganti ispira approcci globali per la tutela ecosistemi, combinando natura e innovazione per un futuro sostenibile.

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Alluvioni e frane devastano la Southern California a Natale https://www.iconameteo.it/news/alluvioni-e-frane-devastano-la-southern-california-a-natale/ Sat, 27 Dec 2025 08:40:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90173 maltempo californiaUn potente sistema di tempeste sta colpendo la Southern California con piogge intense, causando alluvioni, frane e smottamenti di fango. Le autorità hanno emesso avvisi di evacuazione nelle zone montane e costiere, con almeno due vittime e centinaia di soccorsi. La regione affronta il Natale più piovoso degli ultimi anni, aggravato dai terreni bruciati dagli …

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Un potente sistema di tempeste sta colpendo la Southern California con piogge intense, causando alluvioni, frane e smottamenti di fango. Le autorità hanno emesso avvisi di evacuazione nelle zone montane e costiere, con almeno due vittime e centinaia di soccorsi. La regione affronta il Natale più piovoso degli ultimi anni, aggravato dai terreni bruciati dagli incendi.

La California del Sud è sotto l’assedio di un nuovo sistema di tempeste potenti che minaccia ulteriori alluvioni e frane. Le piogge torrenziali e i venti forti stanno trasformando strade in fiumi e case in trappole di fango, con rischi elevati nelle aree colpite da incendi boschivi a gennaio. Questo scenario segna uno dei periodi natalizi più umidi della regione negli ultimi anni, con le previsioni che indicano un’attenuazione solo nel pomeriggio di venerdì intorno a Los Angeles.

Avvisi di evacuazione e rischi costieri

Le autorità hanno diramato avvisi di evacuazione per le città montane, inclusa Wrightwood, una località di 5.000 abitanti a circa 130 chilometri a nord-est di Los Angeles. Qui, le strade si sono mutate in torrenti impetuosi, con auto sepolte fino ai finestrini sotto rocce, detriti e fango denso. Le case risultano invase per metà da fanghi, rendendo inabitabili interi quartieri. Lungo la costa, si prevedono condizioni di alte onde che potrebbero complicare la situazione con pericoli per la navigazione e le spiagge.

Vittime e operazioni di soccorso

Le piogge intense e i venti rafficosi hanno causato almeno due morti nella Vigilia di Natale. Mercoledì, un albero caduto ha ucciso un uomo a San Diego, mentre le tempeste invernali hanno provocato smottamenti diffusi e flussi di detriti. Giovedì sera, i vigili del fuoco della Contea di Los Angeles hanno soccorso oltre 100 persone, tra cui 21 estratte da auto bloccate con un elicottero. La polizia di LA ha gestito più di 350 incidenti stradali, secondo l’ufficio del sindaco, evidenziando il caos provocato dalle condizioni meteo avverse.

Pericoli persistenti nelle zone a rischio

Gli ordini di evacuazione per le aree cicatriziali da incendi – terreni resi vulnerabili dai roghi di gennaio – sono stati prorogati fino a venerdì mattina. Il National Weather Service avverte di un rischio concreto di ulteriori inondazioni lampo e flussi di detriti, nonostante un’attenuazione prevista delle piogge intorno a Los Angeles. Queste condizioni meteorologiche estreme in California ricordano la vulnerabilità della regione a eventi composti, dove pioggia abbondante su suoli instabili amplifica i danni.

Previsioni e contesto climatico

La Southern California sta vivendo il suo Natale più bagnato da anni, con temperature medie tra gli 11°C e i 19°C tipiche di dicembre, ma con precipitazioni eccezionali che superano le norme stagionali di 3-8 giorni piovosi. Le tormente atlantiche o pacifiche stanno portando umidità record, aggravata da venti che raggiungono raffiche significative. Gli esperti monitorano l’evoluzione, con un possibile alleggerimento nel weekend, ma il pericolo di colate di fango rimane alto nelle valli e colline colpite da wildfire scars.

Impatto su comunità e infrastrutture

In località come Wrightwood, i residenti descrivono scene apocalittiche: strade allagate e veicoli intrappolati nel detrito. Le frane di fango hanno riempito abitazioni di sedimenti, richiedendo interventi massicci per il recupero. La Contea di Los Angeles ha esteso le misure di sicurezza, mentre la polizia e i soccorritori continuano a pattugliare zone isolate. Questo episodio sottolinea come le tempeste potenti possano trasformare festività in emergenze, colpendo duramente la vita quotidiana in California meridionale.

Le autorità raccomandano di evitare spostamenti non necessari e di seguire gli aggiornamenti dal National Weather Service. La combinazione di piogge torrenziali, venti e terreni fragili continua a tenere in allarme la popolazione, con centinaia di operazioni di salvataggio che dimostrano la rapidità dell’intervento. La situazione in California evolve ora verso un cauto miglioramento, ma i danni da alluvioni e smottamenti saranno visibili per settimane.

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Maltempo in Francia: allerta rossa, evacuazioni a Montpellier https://www.iconameteo.it/news/maltempo-in-francia-allerta-rossa-evacuazioni-a-montpellier/ Tue, 23 Dec 2025 09:34:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90079 franciaIl maltempo in Francia colpisce il sud con allerta rossa nel dipartimento Hérault, dove il fiume Lez è in piena e causa inondazioni. Piogge torrenziali provocano evacuazioni e chiusure strade a Montpellier e Laroque, con fiumi come Hérault oltre i limiti. Le autorità monitorano il rischio idrogeologico nelle Cévennes. Il sud della Francia è flagellato …

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Il maltempo in Francia colpisce il sud con allerta rossa nel dipartimento Hérault, dove il fiume Lez è in piena e causa inondazioni. Piogge torrenziali provocano evacuazioni e chiusure strade a Montpellier e Laroque, con fiumi come Hérault oltre i limiti. Le autorità monitorano il rischio idrogeologico nelle Cévennes.

Il sud della Francia è flagellato da un’intensa ondata di maltempo, con piogge torrenziali che hanno portato allo straripamento del fiume Lez e gravi inondazioni nel dipartimento Hérault. Météo-France ha emesso allerta rossa nella zona di Montpellier per il pericolo imminente, mentre l’allerta arancione copre altre aree come Cévennes e Languedoc.

 

Inondazioni gravi a Laroque e Montpellier

A Laroque, il fiume Hérault ha superato gli 8 metri, allagando strade e abitazioni. A Montpellier, lo straripamento del fiume Lez ha trasformato tram in imbarcazioni e costretto decine di evacuazioni. I bacini idrografici mostrano fiumi in piena, con allagamenti diffusi e suoli saturi.

Allerta meteo e fenomeni estremi nel sud Francia

Nubifragi persistenti alimentano il rischio idrogeologico, con gelicidio e venti forti che complicano la viabilità. Autostrade come l’A9 sono chiuse, treni in ritardo. Le prefetture hanno attivato emergenze, distribuendo aiuti e chiudendo scuole fino al 24 dicembre.

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Caldo anomalo in Giappone: minime a 22 gradi in pieno inverno https://www.iconameteo.it/news/caldo-anomalo-in-giappone-minime-a-22-gradi-in-pieno-inverno/ Mon, 22 Dec 2025 17:07:56 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90054 caldo sole tramontoIl Giappone affronta un’ondata di caldo estremo anche in inverno, con minime fino a 22 gradi che sconvolgono il clima tipico. Temperature record invernali uniscono l’arcipelago a un trend di anomalie climatiche globali, mentre il paese registra estremi stagionali senza precedenti. In pieno inverno, il Giappone sta vivendo un fenomeno meteorologico insolito: temperature insolitamente alte …

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Il Giappone affronta un’ondata di caldo estremo anche in inverno, con minime fino a 22 gradi che sconvolgono il clima tipico. Temperature record invernali uniscono l’arcipelago a un trend di anomalie climatiche globali, mentre il paese registra estremi stagionali senza precedenti.

In pieno inverno, il Giappone sta vivendo un fenomeno meteorologico insolito: temperature insolitamente alte con minime fino a 22 gradi, un valore che evoca più l’estate che la stagione fredda. Questo caldo anomalo in Giappone si inserisce in un contesto di ondate di calore prolungate che hanno segnato il 2025, trasformando l’arcipelago in un laboratorio di estremi climatici. Le previsioni meteo Giappone indicano che queste anomalie invernali seguono mesi estivi roventi, con picchi che hanno superato ogni record storico.

Temperature record invernali nel Giappone odierno

Oggi, 22 dicembre 2025, il clima Giappone inverno si presenta atipico, con caldo estremo Giappone che porta minime 22 gradi Giappone in diverse aree. Questo episodio di caldo in inverno Giappone contrasta con le aspettative di neve e gelo, offrendo invece giornate miti che sorprendono abitanti e visitatori. Le condizioni meteo attuali Giappone mostrano come un sistema di alta pressione subtropicale stia influenzando l’arcipelago, spingendo le temperature ben oltre la norma per il periodo. Esperti della Japan Meteorological Agency notano che tali anomalie termiche invernali si legano a pattern atmosferici persistenti, simili a quelli che hanno prolungato l’estate fino a ottobre.

Da estate infinita a inverno rovente

Il 2025 ha visto il Giappone battuto da un ondata di calore Giappone 2025 epocale, con Tokyo che ha registrato 10 giorni consecutivi oltre i 35 gradi a fine agosto, superando ogni precedente dal 1875. Picchi come i 41,8 gradi a Isesaki hanno stabilito il record caldo assoluto Giappone, mentre centinaia di località hanno centrato nuovi primati termici. Questo caldo estremo 2025 ha causato migliaia di ricoveri per colpi di calore, colpendo soprattutto le fasce vulnerabili della popolazione. Ora, l’inverno porta la sua variante: temperature alte inverno Giappone che mantengono l’aria calda stagnante, riducendo le precipitazioni nevose e alterando i paesaggi iconici come il Monte Fuji, spesso privo di neve fino a tardi.

Cause dietro il caldo insolito invernale

Le cause caldo Giappone inverno affondano le radici in dinamiche oceaniche e atmosferiche globali. Un indebolimento di La Niña ha favorito l’arrivo di masse d’aria calda dal Pacifico, coprendo l’intero paese con cieli sereni e radiazione solare intensa. Questo si aggiunge a un trend di riscaldamento climatico Giappone, con temperature medie in salita di oltre 1,4 gradi per secolo. Inverno boreale 2024/2025 è stato il secondo più caldo mai misurato, con febbraio terzo per anomalie positive. Tali eventi estremi meteo Giappone non sono isolati: giugno e luglio 2025 sono risultati i mesi più torridi della storia, con scarti di +2 gradi sulla media.

Effetti sul quotidiano e sull’ambiente

Il caldo anomalo inverno sta sconvolgendo la routine giapponese: meno neve significa rischi per sci e turismo alpino, mentre la produzione agricola soffre per squilibri idrici. Città come Tokyo vivono giornate da primavera inoltrata, con temperature Giappone oggi che raggiungono i 22 gradi minimi nelle ore notturne. Questo fenomeno climatico Giappone amplifica i disagi, spingendo i cittadini a rivedere abbigliamento e attività all’aperto. Parallelamente, ecosistemi marini e fluviali registrano cambiamenti, con specie marine che migrano verso nord in cerca di acque più fresche.

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Maltempo sud Francia: allerta arancione per inondazioni e gelicidio https://www.iconameteo.it/news/maltempo-sud-francia-allerta-arancione-per-inondazioni-e-gelicidio/ Mon, 22 Dec 2025 14:57:09 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90052 ciclone in arrivo previsioni meteo maltempoIl sud della Francia è in allerta arancione per maltempo intenso con rischi di inondazioni, gelicidio e allagamenti già segnalati. Piogge torrenziali e fiumi in piena colpiscono zone come Cévennes e Hérault, creando situazioni critiche. Le autorità monitorano l’evoluzione del fenomeno meteorologico nel sud Francia. Il sud della Francia sta affrontando una fase di maltempo …

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Il sud della Francia è in allerta arancione per maltempo intenso con rischi di inondazioni, gelicidio e allagamenti già segnalati. Piogge torrenziali e fiumi in piena colpiscono zone come Cévennes e Hérault, creando situazioni critiche. Le autorità monitorano l’evoluzione del fenomeno meteorologico nel sud Francia.

Il sud della Francia sta affrontando una fase di maltempo eccezionale, con l’allarme elevato fino al livello arancione su diverse aree. Secondo le mappe di vigilanza, il rischio principale deriva da piogge intense che hanno già provocato allagamenti e inondazioni in varie località. In particolare, il gelicidio, quel pericoloso fenomeno di pioggia che gela al contatto con il suolo, aggiunge ulteriori pericoli per la viabilità e la sicurezza pubblica. Le condizioni peggiorano rapidamente, con fiumi che esondano e suoli saturi d’acqua.

Sud Francia sotto assedio: nubifragi nelle Cévennes

Nelle Cévennes, regione montuosa del sud della Francia, i nubifragi hanno messo sotto pressione interi territori. Le piogge organizzate persistono da ore, saturando i suoli già compromessi da precipitazioni precedenti. Questo ha portato a un rischio idrogeologico in netto aumento, con frane e smottamenti segnalati lungo i versanti. Le autorità locali hanno invitato la popolazione a evitare spostamenti non necessari, mentre i vigili del fuoco intervengono per evacuazioni precauzionali. Il maltempo Francia in questa zona ricorda eventi passati, ma l’intensità attuale è particolarmente elevata per il periodo invernale.

Inondazioni gravi nell’Hérault: fiumi oltre i limiti

A Laroque, nell’Hérault, la situazione è drammatica: il fiume Hérault ha superato gli 8 metri di altezza, invadendo strade e abitazioni. Video diffusi mostrano gravi inondazioni che hanno isolato alcune frazioni, con soccorsi in corso per recuperare veicoli sommersi e assistere i residenti. Questo episodio di maltempo sud Francia evidenzia come le piogge torrenziali possano trasformare ruscelli in torrenti impetuosi in poche ore. L’allerta arancione copre l’intera area, con previsioni di ulteriori rovesci che potrebbero peggiorare il quadro.

Gelicidio e allerta arancione: pericoli multipli

Non solo acqua, ma anche ghiaccio: il gelicidio minaccia il sud della Francia con temperature al limite che trasformano la pioggia in una patina scivolosa sulle superfici. Questo fenomeno, combinato con venti forti, rende le strade impraticabili e aumenta il rischio di incidenti. Météo France ha elevato l’allerta arancione proprio per questi motivi, segnalando allagamenti diffusi in prossimità di fiumi e torrenti. Le mappe di vigilanza indicano zone rosse per inondazioni e gialle per piogge intense, spingendo le prefetture a chiudere scuole e tratti autostradali.

Evoluzione del fenomeno meteorologico e zone colpite

Il fenomeno meteorologico attuale è alimentato da un fronte instabile atlantico che scarica umidità sul sud Francia. Zone come Provenza, Languedoc e Corsica vicina registrano accumuli pluviometrici superiori ai 100 mm in 24 ore. I fiumi in piena rappresentano la minaccia maggiore, con livelli idrometrici che superano le soglie di guardia. Squadre di protezione civile sono allertate per tutta la giornata, monitorando dighe e argini. Il maltempo persisterà almeno fino a domani, con possibili attenuazioni solo a partire da mercoledì.

Condizioni su strada e risposte delle autorità

Sulle arterie principali del sud della Francia, il traffico è paralizzato da allagamenti e lastre di gelicidio. L’autostrada A9 è chiusa in tratti tra Montpellier e Perpignan, mentre treni regionali subiscono ritardi. Le prefetture hanno attivato piani di emergenza, distribuendo sacchi di sabbia e pompando acqua da sottopassi sommersi. Residenti delle aree a rischio sono stati evacuati verso centri sicuri, con appelli a limitare gli spostamenti.

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Alluvioni lampo devastano il KwaZulu-Natal in Sudafrica https://www.iconameteo.it/news/alluvioni-lampo-devastano-il-kwazulu-natal-in-sudafrica/ Mon, 22 Dec 2025 11:24:19 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90046 inondazione alluvione piena fiumeLe alluvioni lampo hanno colpito la costa sud-orientale del Sudafrica, in particolare il KwaZulu-Natal, con forti piogge che hanno provocato inondazioni improvvise a Margate e zone limitrofe. Numerose aree urbane sono rimaste sommerse, con danni significativi a infrastrutture e abitazioni. Le autorità monitorano la situazione mentre continuano le operazioni di soccorso. Il Sudafrica è stato …

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Le alluvioni lampo hanno colpito la costa sud-orientale del Sudafrica, in particolare il KwaZulu-Natal, con forti piogge che hanno provocato inondazioni improvvise a Margate e zone limitrofe. Numerose aree urbane sono rimaste sommerse, con danni significativi a infrastrutture e abitazioni. Le autorità monitorano la situazione mentre continuano le operazioni di soccorso.

Il Sudafrica è stato teatro di un violento episodio di maltempo il 21 dicembre 2025, quando intense piogge torrenziali hanno scatenato alluvioni lampo lungo la costa del KwaZulu-Natal. Località come Margate, sulla costa sud-orientale, sono state travolte da acque impetuose che hanno invaso strade, case e attività commerciali in poche ore. Questo fenomeno, tipico delle inondazioni improvvise, ha colto di sorpresa la popolazione, amplificando i rischi in una regione già vulnerabile ai cambiamenti climatici.

Alluvioni lampo colpiscono Margate e la costa sud

A Margate, le forti precipitazioni hanno trasformato le vie urbane in fiumi impetuosi, con video che mostrano auto sommerse e detriti trascinati dalla corrente. Le inondazioni urbane hanno paralizzato il traffico e isolato interi quartieri, rendendo necessaria l’intervento dei soccorritori per evacuare i residenti. Il KwaZulu-Natal, noto per le sue spiagge e il turismo estivo, ha visto centinaia di persone evacuate dalle zone a rischio, mentre i vigili del fuoco e le squadre di emergenza lavorano senza sosta per garantire la sicurezza.

Cause meteorologiche delle piogge estreme in Sudafrica

Le alluvioni lampo sono state innescate da un sistema depressionario che ha scaricato quantità eccezionali di pioggia sulla costa sud-orientale. In poche ore, le precipitazioni hanno superato i limiti tollerabili per i sistemi di drenaggio locali, causando esondazioni improvvise. Esperti di meteorologia sottolineano come questi eventi siano legati a pattern atmosferici instabili, con umidità elevata proveniente dall’Oceano Indiano che favorisce piogge torrenziali. Simili episodi hanno già colpito il Sudafrica in passato, ma l’intensità recente desta preoccupazione per la frequenza crescente.

Danni e soccorsi nel KwaZulu-Natal

Le inondazioni hanno provocato danni estesi a infrastrutture: strade allagate, ponti lesionati e abitazioni invase dall’acqua. A Hilton, vicina a Pietermaritzburg, una grandinata violenta ha aggravato la situazione, con chicchi grandi come palline da golf che hanno sfondato tetti e parabrezza di auto. Le autorità del KwaZulu-Natal hanno attivato piani di emergenza, distribuendo aiuti e monitorando fiumi e torrenti a rischio esondazione. Finora non si contano vittime confermate nell’evento del 21 dicembre, ma la vigilanza resta alta per prevenire tragedie.

Precedenti alluvioni nel Sudafrica meridionale

Il Sudafrica ha una storia di inondazioni devastanti, come quelle del giugno 2025 nella provincia del Capo Orientale, dove almeno 49 persone hanno perso la vita a causa di piogge intense e neve. Città come Mthatha sono state colpite duramente, con uno scuolabus travolto che ha causato vittime tra studenti. Quegli eventi, provocati da una tempesta extratropicale, hanno sfollato centinaia di famiglie e danneggiato scuole e ospedali, evidenziando la vulnerabilità delle aree rurali alle ondate di maltempo.

Monitoraggio e risposta alle piogge torrenziali

Le squadre di soccorso nel KwaZulu-Natal continuano le ricerche e gli interventi, utilizzando droni e barche per raggiungere zone isolate. I servizi meteo locali avvertono di ulteriori precipitazioni intense nei prossimi giorni, esortando la popolazione a evitare aree a rischio. La gestione delle alluvioni lampo richiede coordinamento tra province, con enfasi su drenaggi migliorati e sistemi di allerta precoce. Questo episodio rafforza la necessità di adattamento ai fenomeni estremi in Sudafrica.

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Alluvioni in California: una vittima a Redding, piogge intense e rischio diffuso https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/alluvioni-in-california-una-vittima-a-redding-piogge-intense-e-rischio-diffuso/ Mon, 22 Dec 2025 09:57:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90035 alluvioni californiaLe alluvioni in California tornano a fare vittime. A Redding, nel Nord dello Stato, una persona ha perso la vita a causa delle forti piogge che nelle ultime ore hanno sommerso strade e quartieri, rendendo necessari numerosi interventi di soccorso. Secondo le autorità locali, le precipitazioni intense hanno causato allagamenti improvvisi, con veicoli rimasti bloccati …

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Le alluvioni in California tornano a fare vittime. A Redding, nel Nord dello Stato, una persona ha perso la vita a causa delle forti piogge che nelle ultime ore hanno sommerso strade e quartieri, rendendo necessari numerosi interventi di soccorso.

Secondo le autorità locali, le precipitazioni intense hanno causato allagamenti improvvisi, con veicoli rimasti bloccati e persone costrette ad abbandonare l’auto. Squadre di polizia e vigili del fuoco sono intervenute per effettuare salvataggi in acqua, mentre i servizi comunali hanno lavorato per liberare le strade e ripristinare l’elettricità.

Piogge estreme e fiumi atmosferici sullo Stato

L’episodio è inserito in un quadro più ampio: una serie di fiumi atmosferici sta colpendo la costa occidentale degli Stati Uniti, portando piogge persistenti e accumuli molto elevati. In California, le autorità hanno attivato allerte per il rischio di alluvioni su un’area che coinvolge decine di milioni di persone.

Nel Nord dello Stato, comprese le aree di Redding e Sacramento, sono attesi quantitativi di pioggia tali da aumentare il rischio di esondazioni, frane e colate di detriti. In diverse città, le strade si sono trasformate in corsi d’acqua, bloccando il traffico e creando situazioni di pericolo.

Autostrade allagate e interventi di emergenza

A Redding, parte dell’autostrada I-5 è stata invasa dall’acqua, causando lunghe code in entrambe le direzioni. Alcune persone sono rimaste intrappolate nei veicoli e sono state soccorse dai servizi di emergenza. Le forze dell’ordine hanno invitato la popolazione a limitare gli spostamenti e a restare in casa, se possibile.

Attenzione anche nel Sud della California

Nei prossimi giorni, il maltempo si sposterà verso sud. Una nuova perturbazione è attesa lungo la costa e potrebbe colpire in modo significativo anche la California meridionale, dove cresce la preoccupazione per alluvioni lampo, smottamenti e flussi di detriti, soprattutto nelle aree già colpite da incendi negli ultimi mesi.

Le autorità raccomandano di seguire gli aggiornamenti meteo, evitare le zone a rischio e non attraversare strade allagate: anche pochi centimetri di acqua in movimento possono essere sufficienti per perdere l’equilibrio o trascinare un’auto. Le alluvioni in California restano quindi un’emergenza in evoluzione, con un bilancio che potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.

 

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Esplosione di fango alla Black Diamond Pool nel Parco di Yellowstone https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/esplosione-di-fango-alla-black-diamond-pool-nel-parco-di-yellowstone/ Mon, 22 Dec 2025 08:53:06 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=90042 eruzione fango YellowstoneUna potente eruzione di fango ha colpito la Black Diamond Pool nel Biscuit Basin del Parco Nazionale di Yellowstone, con getti alti fino a 12 metri ripresi in video. L’evento, descritto come “Kablooey!” dagli esperti USGS, segue precedenti esplosioni idrotermali che hanno chiuso l’area per sicurezza. Nessun ferito, ma il sito rimane inaccessibile per pericoli …

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Una potente eruzione di fango ha colpito la Black Diamond Pool nel Biscuit Basin del Parco Nazionale di Yellowstone, con getti alti fino a 12 metri ripresi in video. L’evento, descritto come “Kablooey!” dagli esperti USGS, segue precedenti esplosioni idrotermali che hanno chiuso l’area per sicurezza. Nessun ferito, ma il sito rimane inaccessibile per pericoli potenziali.

Sabato mattina, il Parco Nazionale di Yellowstone è stato scenario di un’impressionante eruzione fangosa alla Black Diamond Pool, situata nel Biscuit Basin. Gli esperti vulcanici dell’US Geological Survey hanno definito l’evento con un esclamativo “Kablooey!”, catturando l’essenza di questa esplosione idrotermale improvvisa. Il video condiviso sui social dall’USGS mostra il fango che schizza verso l’alto e fuoriesce dalla piscina termale poco prima delle 9:23, in una zona a metà strada tra i celebri Old Faithful e Grand Prismatic. Questo fenomeno sottolinea la natura imprevedibile delle attività geotermiche nel cuore del supervulcano Yellowstone.

La dinamica dell’eruzione fangosa nel Biscuit Basin

L’eruzione di fango ha raggiunto altezze fino a 40 piedi, equivalenti a circa 12 metri, spruzzando detriti e materiale vulcanico nell’aria. A differenza di altre recenti esplosioni idrotermali, che erano principalmente udibili e non visibili a causa della notte o del ghiaccio che oscurava le telecamere, questa è stata chiaramente documentata. La Black Diamond Pool, già teatro di un evento simile a luglio 2024, continua a mostrare instabilità. In quell’occasione, un’esplosione idrotermale aveva lanciato rocce e fango a centinaia di piedi di altezza, danneggiando una passerella e una ringhiera in legno.

Storia recente di esplosioni nel Parco di Yellowstone

Dopo l’evento di luglio 2024, l’area del Biscuit Basin è stata chiusa ai visitatori per i danni strutturali e il rischio di ulteriori attività pericolose. Da allora, cosiddette eruzioni sporche si sono verificate sporadicamente, con esplosioni minori registrate il 5 novembre 2024 e il 3 gennaio 2025 durante escursioni invernali. Queste esplosioni di fango e geysers improvvisi sono tipici del sistema idrotermale di Yellowstone, dove l’acqua sotterranea si riscalda e si trasforma rapidamente in vapore a causa di cambiamenti di pressione. Il Parco Nazionale di Yellowstone registra 1-2 di questi eventi all’anno, spesso in zone remote, ma quando avvengono vicino a percorsi turistici rappresentano un pericolo serio.

Cos’è un’esplosione idrotermale e i suoi meccanismi

Un’esplosione idrotermale è un evento violento che espelle acqua bollente, vapori incandescenti, fango e frammenti di roccia ad alta pressione. Il processo inizia sottoterra: un rapido passaggio allo stato di vapore causa un’espansione improvvisa del volume del fluido, frantumando le rocce circostanti e creando un cratere superficiale. Nel caso della Black Diamond Pool, l’eruzione ha prodotto una colonna di vapore nero mista a detriti di terra, simile a quanto accaduto nel Biscuit Basin in estate. Tali fenomeni, pur spettacolari, non indicano un’imminente eruzione vulcanica del supervulcano Yellowstone, come confermato dai monitoraggi dell’USGS senza variazioni nei parametri chimico-fisici.

Il contesto geotermico del Biscuit Basin

Il Biscuit Basin fa parte dell’Upper Geyser Basin, ricco di sorgenti termali come la Sapphire Pool. Questa regione è alimentata dal calore del magma sotterraneo, che genera geysers e piscine termali. L’ultima eruzione fangosa ha ulteriormente evidenziato la fragilità delle strutture, con la passerella già compromessa in precedenza. Recentemente, esplosioni prolungate hanno persino creato nuovi laghi termali azzurri di circa 4 metri, emergendo dopo mesi di attività idrotermale nel Parco di Yellowstone.

Sicurezza e monitoraggio continuo nel Parco Nazionale

Fortunatamente, l’evento del sabato non ha causato feriti, grazie alla chiusura preventiva dell’area. L’USGS e il Yellowstone National Park Service mantengono un monitoraggio costante con telecamere e sensori per rilevare variazioni. Le esplosioni idrotermali nel Parco Nazionale di Yellowstone ricordano ai visitatori di rispettare le barriere e i percorsi designati, evitando avvicinamenti alle piscine termali instabili. Questi fenomeni naturali, pur affascinanti, richiedono rispetto per la potenza della Terra nel cuore del Wyoming.

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Forte maltempo e alluvioni colpiscono gli Emirati Arabi Uniti https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/forte-maltempo-e-alluvioni-colpiscono-gli-emirati-arabi-uniti/ Fri, 19 Dec 2025 15:35:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89975 spagna alluvioneIl forte maltempo ha provocato alluvioni devastanti negli Emirati Arabi Uniti, con Dubai e altre città sommerse da piogge record. Voli cancellati e ritardi paralizzano i trasporti mentre il clima estremo mette in ginocchio l’economia locale. Le autorità affrontano emergenze con piani di intervento immediato. Negli Emirati Arabi Uniti si sta vivendo un’ondata di forte …

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Il forte maltempo ha provocato alluvioni devastanti negli Emirati Arabi Uniti, con Dubai e altre città sommerse da piogge record. Voli cancellati e ritardi paralizzano i trasporti mentre il clima estremo mette in ginocchio l’economia locale. Le autorità affrontano emergenze con piani di intervento immediato.

Negli Emirati Arabi Uniti si sta vivendo un’ondata di forte maltempo che ha trasformato le strade in fiumi e le città in scenari apocalittici. Dubai, cuore pulsante del Golfo, è al centro di alluvioni improvvise con piogge torrenziali che hanno scaricato quantità d’acqua equivalenti a un anno e mezzo di precipitazioni in sole 24 ore. Le immagini di auto sommerse e autostrade impraticabili hanno fatto il giro del mondo, evidenziando la vulnerabilità di una regione nota per il caldo desertico.

Piogge record e caos a Dubai

Su Dubai sono caduti oltre 142 millimetri di pioggia, la più intensa degli ultimi 75 anni secondo le autorità locali. Il maltempo negli Emirati ha causato alluvioni che hanno invaso l’aeroporto internazionale, principale snodo aereo globale. Centinaia di voli cancellati e ritardi hanno lasciato migliaia di passeggeri bloccati, con disagi che si estendono a tutto il network di trasporti. Le principali arterie stradali sono rimaste sommerse, costringendo i residenti a isolarsi in casa mentre le squadre di soccorso operano senza sosta.

Ruolo del cloud seeding nelle precipitazioni

Il fenomeno del cloud seeding, pratica comune negli Emirati Arabi per combattere la siccità, potrebbe aver intensificato le piogge. Nei giorni precedenti, aerei hanno condotto missioni di inseminazione delle nuvole con ioduro d’argento e altre sostanze, fornendo nuclei per far condensare l’umidità. Esperti del National Center of Meteorology notano che, unita alla polvere desertica sospesa nell’aria, questa tecnica ha esacerbato il clima estremo. Il cloud seeding negli Emirati è un’arma a doppio taglio in contesti di fenomeni meteorologici estremi.

Eventi estremi in altre città emiratine

Non solo Dubai: El-Ain ha registrato una rara grandine estiva, con strade coperte di ghiaccio in piena estate. Questo maltempo estivo negli Emirati Arabi Uniti segnala un’accelerazione dei fenomeni climatici estremi, con allerta meteo per temporali e venti forti. Le alluvioni Dubai e gli episodi simili sottolineano come il cambiamento climatico stia alterando pattern meteorologici storici in aree aride.

Disagi ai trasporti e all’economia

Il forte maltempo UAE ha paralizzato i trasporti: voli Dubai cancellati riguardano compagnie internazionali, con ripercussioni su hub come Abu Dhabi. L’economia, basata su turismo e commercio, subisce colpi duri con hotel evacuati e negozi chiusi. Le piogge torrenziali Emirati hanno anche danneggiato infrastrutture, rivelando limiti nelle reti di drenaggio progettate per climi secchi.

Risposta delle autorità emiratine

Il governo ha attivato piani di emergenza, con il sindaco di Dubai che coordina soccorsi. Investimenti massicci in fognature e tunnel sotterranei sono in corso, per potenziare la capacità idraulica di sette volte. Questi sforzi post-alluvione Emirati Arabi mirano a rendere le città più resilienti al maltempo forte. La popolazione, abituata a temperature elevate, ora affronta un nuovo nemico: l’acqua in eccesso.

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Caldo eccezionale in Asia e nuova tempesta tropicale vicino all’Indonesia https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/caldo-eccezionale-in-asia-e-nuova-tempesta-tropicale-vicino-allindonesia/ Fri, 19 Dec 2025 11:39:41 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89976 soleIl caldo estremo sta colpendo il Sud-est asiatico con punte di 37 gradi tra India e Thailandia, mentre una nuova tempesta tropicale si è formata vicino all’Indonesia senza minaccia diretta alla terraferma. Una nuova intensa ondata di caldo eccezionale sta interessando il Sud-est asiatico e parte dell’Asia meridionale, con temperature fino a 37 gradi tra …

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Il caldo estremo sta colpendo il Sud-est asiatico con punte di 37 gradi tra India e Thailandia, mentre una nuova tempesta tropicale si è formata vicino all’Indonesia senza minaccia diretta alla terraferma.

Una nuova intensa ondata di caldo eccezionale sta interessando il Sud-est asiatico e parte dell’Asia meridionale, con temperature fino a 37 gradi tra India e Thailandia, valori molto elevati per il periodo che si sommano a un 2025 già tra gli anni più caldi mai registrati. Parallelamente, nelle acque a ovest dell’Indonesia si è sviluppata una tempesta tropicale nel bacino dell’Oceano Indiano orientale, un sistema ben organizzato che, secondo le analisi disponibili, non dovrebbe colpire direttamente la terraferma ma che viene costantemente monitorato dai centri meteorologici regionali.

Ondata di caldo eccezionale tra India e Sud-est asiatico

In questi giorni un’ampia area di alta pressione subtropicale sta favorendo condizioni di ondata di calore tra il subcontinente indiano e il Sud-est asiatico, con valori termici decisamente sopra le medie stagionali. In diverse zone interne dell’India si registrano punte intorno ai 37 gradi, mentre in Thailandia le temperature massime stanno raggiungendo livelli analoghi, con caldo afoso particolarmente intenso nei grandi centri urbani e nelle pianure interne. L’aria molto calda che ristagna da più giorni, combinata a tassi di umidità elevati, accentua il disagio fisico e favorisce condizioni di caldo torrido anche nelle ore serali e notturne.

Questa fase di caldo anomalo si inserisce in un contesto più ampio di anomalie termiche che stanno interessando gran parte dell’Asia nel 2025, con ripetute ondate di caldo estremo rilevate da India, Thailandia e altri Paesi del Sud-est asiatico. In molte aree, gli istituti meteorologici nazionali hanno diramato avvisi di caldo intenso, invitando la popolazione a limitare l’esposizione nelle ore centrali del giorno e a prestare particolare attenzione alle fasce più fragili, come anziani e bambini.

Cause atmosferiche del caldo nel Sud-est asiatico

Alla base di questa nuova fase di caldo eccezionale troviamo una configurazione atmosferica dominata da un robusto campo di alta pressione in quota che blocca il normale scorrimento delle perturbazioni e favorisce cieli poco nuvolosi e forte irraggiamento solare. Sul settore che comprende India, Thailandia e regioni limitrofe, le masse d’aria caldo-umide provenienti dalle basse latitudini si accumulano per più giorni, generando una persistente ondata di calore. In queste condizioni, anche le brezze costiere faticano a rinfrescare le città affacciate sul mare, con valori di temperatura e umidità che restano elevati lungo gran parte delle 24 ore.

Negli ultimi anni, episodi di caldo estremo nel Sud-est asiatico e nel settore dell’Asia orientale sono diventati sempre più frequenti e intensi, con numerosi record di temperatura superati in Paesi come Thailandia, Myanmar, Cina e Giappone. Le ricostruzioni climatologiche mostrano come la frequenza delle ondate di caldo stia aumentando, in linea con un contesto di riscaldamento globale che vede il 2025 posizionarsi tra gli anni più caldi mai osservati a livello planetario.

Nuova tempesta tropicale in formazione vicino all’Indonesia

Mentre il Sud-est asiatico affronta l’ennesima fase di caldo torrido, l’attenzione dei meteorologi è rivolta anche al bacino dell’Oceano Indiano orientale, dove si è sviluppata una nuova tempesta tropicale a ovest dell’Indonesia. Le immagini satellitari mostrano un sistema ciclonico ben organizzato, caratterizzato da un centro depressionario profondo, bande nuvolose spiraliformi e forti temporali disposti soprattutto sul lato occidentale della circolazione.

Secondo le ultime analisi, la tempesta tropicale si muove in un’area relativamente lontana dalle principali terre emerse del settore indonesiano e, nel suo stadio attuale, non è prevista una traiettoria con impatto diretto sulla costa. I modelli di previsione indicano uno spostamento prevalente sul mare, con la possibilità che il sistema si rafforzi ancora per qualche tempo sfruttando le acque molto calde dell’Oceano Indiano, prima di trovare condizioni meno favorevoli all’intensificazione.

Effetti potenziali della tempesta tropicale sull’Indonesia

Anche se la tempesta tropicale non dovrebbe raggiungere direttamente la terraferma, la sua presenza in prossimità dell’arcipelago indonesiano può comunque generare alcuni effetti indiretti. Tra questi rientrano un incremento del moto ondoso e del mare agitato sui settori occidentali, forti raffiche di vento sulle aree marittime interessate e la possibilità di rovesci e temporali intensi sulle regioni costiere più esposte alla circolazione periferica del sistema. Le autorità locali e i centri di previsione dell’area mantengono un costante monitoraggio sull’evoluzione del ciclone, in particolare per valutare eventuali cambiamenti di traiettoria.

Nel complesso, l’associazione tra caldo eccezionale su ampie porzioni dell’Asia e attività ciclonica tropicale nell’Oceano Indiano orientale conferma come il 2025 si stia distinguendo per un’elevata frequenza di eventi meteorologici intensi, dalle ondate di calore estremo alle tempeste tropicali che si sviluppano in bacini marini caratterizzati da temperature superficiali superiori alla media.

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Neve nel deserto saudita: imbiancate le montagne, freddo fino a Riad https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/neve-nel-deserto-saudita-imbiancate-le-montagne-freddo-fino-a-riad/ Fri, 19 Dec 2025 10:29:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89947 neve deserto riadLa neve è tornata a sorprendere l’Arabia Saudita, trasformando per qualche ora il deserto in un paesaggio invernale. A imbiancarsi è stata soprattutto l’area di Trojena, località montana votata allo sci e alle attività outdoor sul Jebel Al-Lawz, nella provincia di Tabuk, a circa 2.600 metri di quota. Qui le temperature sono scese sotto lo …

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La neve è tornata a sorprendere l’Arabia Saudita, trasformando per qualche ora il deserto in un paesaggio invernale. A imbiancarsi è stata soprattutto l’area di Trojena, località montana votata allo sci e alle attività outdoor sul Jebel Al-Lawz, nella provincia di Tabuk, a circa 2.600 metri di quota. Qui le temperature sono scese sotto lo zero e le precipitazioni, inizialmente piovose, si sono rapidamente trasformate in neve.

Perché nevica nel deserto

L’episodio è legato a un intenso sistema perturbato che ha interessato il nord e il nord-ovest del Paese, con aria fredda in quota e umidità sufficiente a innescare nevicate sulle aree più elevate. Non è un evento frequente, ma nemmeno un’anomalia assoluta: tra dicembre e febbraio il nord dell’Arabia Saudita può sperimentare ondate di freddo capaci di portare la neve, soprattutto nelle zone montuose esposte alle perturbazioni di origine mediterranea.

Maltempo e neve in estensione verso Riad

Secondo le indicazioni meteorologiche locali, le condizioni favorevoli alla neve potrebbero proseguire anche nelle prossime ore. Nuovi episodi sono possibili nelle aree settentrionali della regione di Riad e nella provincia di Al-Qassim. Il peggioramento non riguarda solo la neve: sono attesi venti forti, temporali intensi e locali grandinate, con un quadro meteo instabile su ampie zone del Paese.

Dune bianche e social in fermento

Le immagini di dune, strade e tetti ricoperti di neve hanno fatto rapidamente il giro dei social, alimentando stupore e commenti increduli. In realtà, come ricordano molti residenti, la neve in Arabia Saudita non è impossibile: Tabuk, Hail e le aree desertiche circostanti sono tra le più esposte a queste incursioni fredde, che negli ultimi anni si sono verificate più volte.

Le autorità intanto invitano alla prudenza.
Strade scivolose, visibilità ridotta e possibili allagamenti rendono rischiosi gli spostamenti, soprattutto nelle zone colpite dalle precipitazioni più intense. Il consiglio è evitare viaggi non necessari e seguire le indicazioni ufficiali.

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Maltempo estremo nello stato di Washington, nuovo fiume atmosferico in arrivo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/maltempo-estremo-nello-stato-di-washington-nuovo-fiume-atmosferico-in-arrivo/ Fri, 19 Dec 2025 09:25:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89959 vento onde tempestaNello stato di Washington il maltempo non dà tregua: dopo le inondazioni storiche e la rottura di un argine vicino Seattle, un nuovo “fiume atmosferico” minaccia ancora piogge intense, allagamenti e frane nel Nordovest degli USA. Nello stato di Washington, nel Nordovest degli USA, il maltempo continua a colpire con una serie di sistemi perturbati …

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Nello stato di Washington il maltempo non dà tregua: dopo le inondazioni storiche e la rottura di un argine vicino Seattle, un nuovo “fiume atmosferico” minaccia ancora piogge intense, allagamenti e frane nel Nordovest degli USA.

Nello stato di Washington, nel Nordovest degli USA, il maltempo continua a colpire con una serie di sistemi perturbati alimentati da un intenso “fiume atmosferico”, responsabile di piogge estreme e inondazioni diffuse. Dopo una breve tregua, le precipitazioni sono riprese con forza provocando nuovi allagamenti, l’ennesimo innalzamento dei fiumi in piena e una situazione di emergenza prolungata per migliaia di residenti tra l’area metropolitana di Seattle e le valli fluviali interne.

Maltempo estremo nello stato di Washington

Da giorni lo stato di Washington è investito da ondate di maltempo estremo che stanno mettendo sotto pressione il reticolo idrografico e le infrastrutture del territorio. Le piogge, alimentate da un persistente “fiume atmosferico” sul Pacifico nord-occidentale, hanno scaricato grandi quantità di acqua in poche ore, saturando i suoli e facendo crescere rapidamente il livello dei fiumi in piena. Quartieri residenziali, aree agricole e zone industriali risultano allagate, con acqua che in alcuni casi raggiunge il livello dei finestrini delle auto, rendendo difficoltosi i soccorsi e gli spostamenti.

Rottura degli argini vicino Seattle e rischio alluvioni

La situazione è particolarmente critica nei dintorni di Seattle, dove la piena di un corso d’acqua ha portato alla rottura di un argine in prossimità dell’aeroporto, favorendo nuove inondazioni e obbligando le autorità a emettere ulteriori ordini di evacuazione. Il cedimento arginale lungo il Green River, nella cintura urbana a sud di Seattle, ha fatto scattare un’allerta per alluvioni improvvise e ha reso necessario l’intervento di squadre specializzate in salvataggio in acque mosse. La combinazione tra piogge torrenziali, suoli saturi e corsi d’acqua gonfi porta il rischio che altri tratti arginali possano indebolirsi nelle prossime ore.

Case e strade allagate tra Kent, Tukwila e Snohomish

Nella zona di Kent, a sud di Seattle, le acque del Green River hanno inondato interi quartieri, circondando le abitazioni e lasciando numerosi veicoli parzialmente sommersi. Scene molto simili si registrano a Tukwila, dove la piena del fiume e la rottura di un argine hanno reso impraticabili diverse strade e costretto alla chiusura di attività commerciali. Più a nord, nella contea di Snohomish, già colpita nei giorni scorsi da inondazioni storiche, squadre di soccorso stanno ancora lavorando con gommoni e mezzi anfibi per raggiungere le case isolate e aiutare gli abitanti a mettersi in sicurezza, mentre vaste aree agricole restano sott’acqua.

Il ruolo dei fiumi atmosferici sul Pacifico nord-occidentale

All’origine di questo episodio di maltempo estremo c’è una sequenza di “fiumi atmosferici“, lunghi corridoi di nubi cariche di umidità che scorrono a media quota e che trasportano verso il continente enormi quantità di vapore dal Pacifico nord-occidentale. Quando queste strutture si incuneano contro le catene montuose dello stato di Washington, come le Cascades e gli Olympic, l’aria umida è forzata a salire, condensare e trasformarsi in piogge torrenziali. Il risultato è un rapido incremento degli accumuli pluviometrici, con valori di pioggia che possono raggiungere in breve tempo livelli tipici di intere stagioni, alimentando fiumi in piena, frane e colate di fango nei versanti più instabili.

Emergenza inondazioni e frane nel Nord-Ovest degli USA

L’ondata di maltempo non riguarda solo lo stato di Washington, ma interessa gran parte del Nord-Ovest degli USA, dal Puget Sound alle aree interne fino alle zone montuose vicine al confine con l’Idaho e il Montana. Qui le precipitazioni persistenti aumentano il pericolo di frane e smottamenti, soprattutto lungo le vie di comunicazione in collina e montagna. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza in numerose contee, attivando centri di accoglienza per gli sfollati, monitorando i fiumi in piena e disponendo la chiusura preventiva di tratti stradali esposti a rischio di allagamenti o cedimenti del manto stradale.

Previsioni meteo: nuovo fiume atmosferico in arrivo

Le previsioni indicano che tra oggi e domani un nuovo “fiume atmosferico” raggiungerà lo stato di Washington, riportando piogge intense su aree già provate dalle inondazioni. Gli esperti non escludono accumuli ulteriori capaci di far registrare nuovi picchi nei livelli dei fiumi in piena, con conseguente rischio di altre alluvioni improvvise e nuove frane. Inoltre, un ulteriore sistema perturbato potrebbe arrivare giovedì, prolungando la fase di instabilità sul Pacifico nord-occidentale e mantenendo elevata l’attenzione dei servizi meteorologici e della protezione civile locale.

Rescue e gestione dell’emergenza nello stato di Washington

In tutto lo stato di Washington squadre di soccorso, vigili del fuoco, volontari e Guardia Nazionale stanno lavorando senza sosta per assistere la popolazione colpita dal maltempo estremo. I soccorritori si muovono tra le vie allagate con imbarcazioni, veicoli fuoristrada e attrezzature specialistiche per raggiungere le persone rimaste bloccate nelle abitazioni e negli esercizi commerciali. In parallelo, i tecnici stanno monitorando dighe, ponti e argini lungo i principali corsi d’acqua, con l’obiettivo di individuare tempestivamente eventuali criticità. In un contesto dominato da piogge torrenziali, inondazioni storiche e suoli ormai saturi, l’evoluzione della situazione nelle prossime ore dipenderà in larga parte dall’intensità del prossimo fiume atmosferico atteso sul Pacifico nord-occidentale.

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Stati Uniti, maltempo invernale: alluvioni nello stato di Washington e neve a New York https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/stati-uniti-maltempo-invernale-alluvioni-nello-stato-di-washington-e-neve-a-new-york/ Tue, 16 Dec 2025 13:04:23 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89869 stati uniti neve alluvioni new yorkGli Stati Uniti stanno facendo i conti con un’ondata di maltempo invernale che colpisce il Paese da costa a costa, assumendo forme molto diverse ma ugualmente impattanti. Nel Nord-Ovest, lo stato di Washington è alle prese con nuove alluvioni causate da piogge persistenti, mentre sulla costa orientale New York vive la prima vera nevicata della …

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Gli Stati Uniti stanno facendo i conti con un’ondata di maltempo invernale che colpisce il Paese da costa a costa, assumendo forme molto diverse ma ugualmente impattanti. Nel Nord-Ovest, lo stato di Washington è alle prese con nuove alluvioni causate da piogge persistenti, mentre sulla costa orientale New York vive la prima vera nevicata della stagione, tra scenari da cartolina e inevitabili disagi.

Lo Stato di Washington sott’acqua: alluvioni e criticità

Nel western Washington, a est dell’aeroporto internazionale di Seattle-Tacoma, la situazione è tornata critica nelle scorse ore a causa dell’ennesimo atmospheric river, una lunga e intensa fascia di umidità che dal Pacifico convoglia piogge abbondanti verso la terraferma. Il livello del Green River è cresciuto rapidamente fino a provocare il cedimento di un argine nei pressi di Tukwila, mettendo sotto pressione un’area densamente popolata.

L’argine interessato ha una funzione chiave nella protezione di oltre 30 mila persone tra Tukwila, Kent e Renton. Dopo il cedimento, le autorità hanno emesso un’allerta per alluvioni improvvise che ha riguardato più di 45 mila residenti. Nel corso della serata, le squadre di emergenza sono riuscite a contenere il rischio immediato, realizzando una riparazione provvisoria e consentendo la revoca dell’allerta.

Il contesto resta però fragile. Il Green River è salito di circa 4,5 metri in una settimana, spinto da piogge torrenziali ripetute. Al momento del cedimento dell’argine, il livello dell’acqua era vicino ai 22 metri, un valore che non si registrava da oltre sessant’anni. Lo stato è ancora impegnato a gestire le conseguenze delle alluvioni storiche della scorsa settimana, che hanno portato diversi corsi d’acqua a livelli record.

Nuove perturbazioni sono attese tra martedì e mercoledì, con ulteriori piogge e venti più forti, capaci di rallentare le operazioni di ripristino e aumentare il rischio di frane nelle aree montuose. Un’ulteriore tempesta è probabile anche nella seconda parte della settimana, con altra pioggia alle basse quote e neve in montagna.

A New York la prima nevicata importante dell’inverno

Mentre a ovest domina l’acqua, sulla costa orientale è la neve a prendersi la scena. New York è stata investita dalla prima nevicata significativa della stagione, la più abbondante a inizio inverno dal 2018 secondo il National Weather Service. Dopo giorni di temperature rigide, una perturbazione ha ricoperto la città di una coltre bianca, trasformando il paesaggio urbano.

Il cuore simbolico della giornata è stato Central Park, diventato in poche ore un grande spazio di ritrovo: slittini improvvisati, passeggiate tra gli alberi innevati, foto e bambini sulle collinette. A Manhattan si sono accumulati in media circa 3 centimetri di neve, mentre nelle aree più periferiche, come Staten Island e Long Island, gli accumuli hanno superato localmente i 15–18 centimetri. Le temperature sono rimaste sotto zero, con minime notturne fino a -7 °C.

Neve diffusa nel Nord-Est e disagi nei trasporti

La perturbazione ha interessato gran parte del Nord-Est degli Stati Uniti, con nevicate anche su città come Filadelfia e Boston e accumuli rilevanti in alcune zone del New Jersey. Le autorità locali avevano attivato i piani invernali, ma i disagi non sono mancati, soprattutto nel traffico aereo. Gli aeroporti di JFK, LaGuardia e Newark hanno registrato ritardi prolungati e numerose cancellazioni, complicando gli spostamenti in vista delle festività.

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Giappone: neve, venti e bufere lasciano 35.000 case senza luce a Hokkaido https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/giappone-neve-venti-e-bufere-lasciano-35-000-case-senza-luce-a-hokkaido/ Tue, 16 Dec 2025 08:13:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89871 neve e ghiaccioHokkaido, la più settentrionale delle isole del Giappone, è stata travolta da un violento sistema di bassa pressione che ha portato neve pesante, venti impetuosi e bufere intense. Intorno alle 6:30 del mattino, guasti alla rete elettrica hanno lasciato senza corrente 35.910 nuclei familiari in tutta la regione, secondo i dati della Hokkaido Electric Power …

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Hokkaido, la più settentrionale delle isole del Giappone, è stata travolta da un violento sistema di bassa pressione che ha portato neve pesante, venti impetuosi e bufere intense. Intorno alle 6:30 del mattino, guasti alla rete elettrica hanno lasciato senza corrente 35.910 nuclei familiari in tutta la regione, secondo i dati della Hokkaido Electric Power Network. La nevicata eccezionale ha trasformato il paesaggio in un candido manto invernale, ma ha anche provocato gravi interruzioni.

Venti forti e raffiche record in Hokkaido

Le raffiche di vento hanno raggiunto velocità impressionanti: 32,9 metri al secondo ad Abashiri e 32,7 a Kushiro, misurate nelle tre ore fino alle 6 del mattino. In alcune zone orientali come Nakashi Betsu, i venti hanno superato i 40 metri al secondo. Questi venti violenti hanno non solo danneggiato le linee elettriche, ma hanno anche alimentato bufere di neve che hanno reso le strade impraticabili e aumentato i rischi di valanghe in montagna.

Accumuli di neve record e profondità storiche

La neve record per il Giappone ha segnato dicembre con accumuli straordinari: 49 cm in sei ore a Engaru Town e 40 cm a Kitami City. Su 24 ore, alcune aree hanno registrato fino a 70 cm di neve fresca, quantità da primato per il mese. La profondità del manto nevoso ha toccato i 172 cm nella catena montuosa di Hakkoda, mentre all’aeroporto di Obihiro si attestava a 59 cm. Questa nevicata pesante umida ha aggravato i problemi, appesantendo tetti e alberi.

Disagi nei trasporti per tempesta di neve

I trasporti aerei e ferroviari sono stati duramente colpiti dalla tempesta di neve. All Nippon Airways e Japan Airlines hanno cancellato 29 voli verso e da aeroporti hokkaidoiani, mentre domenica 160 operazioni sono state sospese a New Chitose Airport. JR Hokkaido ha interrotto 77 servizi, inclusi treni espresso limitati, con ulteriori cancellazioni previste. Le forti nevicate e i venti forti hanno causato ritardi e chiusure stradali, isolando diverse comunità.

Avvertimenti della Japan Meteorological Agency

La Japan Meteorological Agency ha emesso avvisi per bufere di neve, neve pesante e venti forti in Hokkaido e Tohoku. Si prevedono ulteriori 40 cm di neve in 24 ore, con rischi di ondate di tempesta e inondazioni costiere a Nemuro dovute ad alte maree. Le autorità raccomandano cautela per blackout elettrici, disagi nei trasporti e pericoli in montagna innevata. Il sistema si sta spostando, ma i disagi persisteranno fino a sera.

La situazione climatica estrema sottolinea la vulnerabilità di Hokkaido alle condizioni meteorologiche avverse invernali, con neve record che sfida le infrastrutture locali. Residenti e visitatori sono invitati a monitorare gli aggiornamenti per la sicurezza.

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Caldo invernale eccezionale nel Nord Africa: 40°C in Camerun e Ciad https://www.iconameteo.it/news/caldo-invernale-eccezionale-nel-nord-africa-40c-in-camerun-e-ciad/ Mon, 15 Dec 2025 12:09:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89842 tramonto soleUn’eccezionale ondata di calore invernale sta colpendo il Nord Africa dal Golfo di Guinea alla Libia e Algeria, con temperature fino a quasi 40°C in Camerun e Ciad e 33°C in Algeria. Questo fenomeno anomalo influenza il Mediterraneo e l’Europa meridionale, portando aria calda africana verso nord. Scopri i dettagli su questa anomalia termica fuori …

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Un’eccezionale ondata di calore invernale sta colpendo il Nord Africa dal Golfo di Guinea alla Libia e Algeria, con temperature fino a quasi 40°C in Camerun e Ciad e 33°C in Algeria. Questo fenomeno anomalo influenza il Mediterraneo e l’Europa meridionale, portando aria calda africana verso nord. Scopri i dettagli su questa anomalia termica fuori stagione.

Il Nord Africa è investito da un’intensa ondata di calore che sfida le norme invernali, con valori termici record che raggiungono quasi i 40°C in Camerun e Ciad, mentre in Algeria si attestano sui 33°C. Dal Golfo di Guinea alla Libia, masse d’aria calda africana dominano la scena, creando un ponte termico verso il Mediterraneo. Questo scenario, insolito per dicembre, sta già influenzando le previsioni meteo europee con un rinforzo dell’alta pressione subtropicale.

Ondata di calore dal Golfo di Guinea alla Libia

L’area compresa tra Golfo di Guinea, Camerun, Ciad e Libia registra un picco termico straordinario, con temperature che superano i 38-40°C in pieno inverno boreale. In Algeria, i termometri segnano 33°C, valori tipici di un’estate sahariana. Questa anomalia termica è alimentata da un robusto anticiclone che trasporta caldo africano verso nord, colpendo duramente regioni già aride e accentuando lo stress idrico locale.

Influenza sul Mediterraneo e sull’Europa

Il caldo eccezionale del Nord Africa si propaga al Mediterraneo, rinforzando un campo di alta pressione africana che porta temperature miti in Italia meridionale e isole, vicine ai 20°C. Al Sud Italia, si prevedono valori anomali per dicembre, simili a marzo, mentre il Centro oscilla sui 14-15°C. Questo flusso di aria calda blocca le perturbazioni atlantiche, garantendo stabilità ma favorendo nebbie al Nord.

Anomalie termiche e variabilità atmosferica

La variabilità atmosferica globale amplifica queste ondate di calore, con un Vortice Polare debole che permette scambi tra tropici e poli. In Europa meridionale, come Spagna e Grecia, echi di questo caldo anomalo persistono, ricordando episodi estivi del 2025[5]. Nel Nord Africa, il fenomeno persisterà, con temperature estreme che ridefiniscono l’inverno in corso.

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Inondazioni a Safi in Marocco: 21 morti e 32 feriti per le forti piogge https://www.iconameteo.it/news/inondazioni-a-safi-in-marocco-21-morti-e-32-feriti-per-forti-piogge/ Mon, 15 Dec 2025 08:07:11 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89844 nuvole temporalescheTragica inondazione a Safi, città costiera del Marocco: almeno 21 vittime e 32 feriti dopo un’ora di piogge intense. 70 case allagate e strade bloccate da flussi torrenziali, con soccorsi in azione nella zona atlantica. La città di Safi, sulla costa atlantica del Marocco, è stata devastata da una inondazione improvvisa che ha causato almeno …

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Tragica inondazione a Safi, città costiera del Marocco: almeno 21 vittime e 32 feriti dopo un’ora di piogge intense. 70 case allagate e strade bloccate da flussi torrenziali, con soccorsi in azione nella zona atlantica.

La città di Safi, sulla costa atlantica del Marocco, è stata devastata da una inondazione improvvisa che ha causato almeno 21 morti e 32 feriti. L’evento si è verificato domenica sera, quando un temporale eccezionale ha scaricato piogge torrenziali in meno di un’ora, trasformando le vie in fiumi impetuosi.

Inondazioni improvvise devastano Safi

Forti piogge hanno provocato flussi d’acqua torrenziali che hanno travolto auto, bidoni della spazzatura e allagato circa 70 case e negozi. Immagini sui social mostrano acqua marrone che sommerge il centro storico di Safi, famosa per le sue ceramiche. La provinciale 2300 verso Essaouira è rimasta bloccata da frane e allagamenti, interrompendo il traffico.

Bilancio vittime e operazioni di soccorso in Marocco

Le autorità locali hanno aggiornato il bilancio a 21 morti per le inondazioni a Safi, con 32 feriti per lo più lievi e già dimessi. Le squadre di soccorso continuano le ricerche di dispersi e la liberazione delle vie principali. Safi si trova a 300 km da Rabat, nel Marocco occidentale, e l’accaduto evidenzia la vulnerabilità del territorio a causa delle piogge intense.

Contesto meteorologico dopo siccità prolungata

Queste inondazioni seguono forti piogge e nevicate sulle montagne dell’Atlante, dopo sette anni di siccità che hanno svuotato i bacini idrici del Marocco. Il contrasto tra secca e maltempo estremo rende gli eventi più pericolosi, con strade danneggiate e infrastrutture sotto pressione nella città costiera.

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Primi rifugiati climatici di Tuvalu arrivano in Australia https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/primi-rifugiati-climatici-di-tuvalu-arrivano-in-australia/ Sun, 14 Dec 2025 17:35:23 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89820 TuvaluI primi rifugiati climatici da Tuvalu sbarcano in Australia grazie al patto Falepili Union, mentre l’arcipelago del Pacifico affronta l’innalzamento del livello del mare. Questo esodo pianificato offre visti permanenti a 280 cittadini all’anno, segnando l’inizio della migrazione climatica organizzata per la sopravvivenza. Le prime famiglie di Tuvalu hanno messo piede sul suolo australiano, segnando …

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I primi rifugiati climatici da Tuvalu sbarcano in Australia grazie al patto Falepili Union, mentre l’arcipelago del Pacifico affronta l’innalzamento del livello del mare. Questo esodo pianificato offre visti permanenti a 280 cittadini all’anno, segnando l’inizio della migrazione climatica organizzata per la sopravvivenza.

Le prime famiglie di Tuvalu hanno messo piede sul suolo australiano, segnando un momento storico nella lotta contro i cambiamenti climatici. Questi rifugiati climatici, noti anche come sfollati climatici o profughi climatici, lasciano le loro isole nel Pacifico meridionale a causa dell’innalzamento del livello del mare che minaccia di sommergere vaste aree del territorio. L’accordo bilaterale tra Australia e Tuvalu apre un nuovo capitolo nella gestione della migrazione climatica, con arrivi che coinvolgono lavoratori qualificati e famiglie intere dirette verso città come Melbourne e Darwin.

Il patto Falepili Union tra Australia e Tuvalu

Il trattato Falepili Union, firmato nel 2023, rappresenta il fulcro di questa iniziativa. Il termine “falepili” nella lingua tuvaluana indica i legami familiari con i vicini, simboleggiando la vicinanza tra i due Paesi. Ogni anno, Australia concede 280 visti climatici permanenti ai cittadini di Tuvalu, un numero calibrato per bilanciare l’esodo con la sostenibilità demografica dell’arcipelago. Alla prima apertura delle registrazioni nel 2025, oltre 8.750 persone, circa l’80% della popolazione, hanno partecipato al sorteggio, evidenziando l’urgenza della situazione. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha descritto il programma come “mobilità con dignità”, permettendo ai nuovi arrivati di inserirsi nel mercato del lavoro e nei servizi sociali.

Storie personali dei migranti climatici

Tra i primi rifugiati climatici spiccano figure diverse. Kitai Haulapi, autista di carrelli elevatori e prima donna selezionata, si dirige a Melbourne. La dentista Masina Matolu con la famiglia sceglie Darwin, mentre il pastore tirocinante Manipua Puafolau opta per Naracoorte, in Australia Meridionale, dove esiste già una comunità di isolani nel settore agricolo. Questi arrivi, concentrati in centri urbani come Melbourne, Adelaide e Darwin, oltre che in aree regionali, creano reti di supporto per i profughi climatici. Le destinazioni riflettono sia opportunità lavorative che presenze di diaspore pacifiche, facilitando l’integrazione nella società australiana.

La minaccia dell’innalzamento del livello del mare a Tuvalu

Tuvalu, composto da nove atolli tra Australia e Hawaii, è tra i primi Stati a rischio sparizione fisica. Proiezioni indicano che entro il 2050, metà dell’atollo principale di Funafuti subirà allagamenti quotidiani, mentre entro fine secolo il 95% del territorio potrebbe essere sommerso durante l’alta marea. La capitale, larga in alcuni punti solo 20 metri, vive già un equilibrio precario con tempeste e maree che invadono le abitazioni. Nel 2021, il ministro degli Esteri Simon Kofe denunciò la crisi immergendosi in acqua fino alle ginocchia alla COP26: “We are sinking”. L’innalzamento del livello del mare, previsto tra 90 cm e il doppio nei scenari peggiori, rende inevitabile la migrazione climatica.

Misure di adattamento e resilienza a Tuvalu

Nonostante l’esodo, Tuvalu investe in difesa. Il Piano di Adattamento a Lungo Termine, supportato dall’Onu, prevede 3,6 km quadrati di territorio rialzato, con i primi 7,8 ettari già completati. Barriere costiere, sistemi di raccolta acqua e protezioni infrastrutturali guadagnano tempo prezioso. Il trattato Falepili include aiuti per queste opere, oltre a cooperazione in sicurezza e clima. Inoltre, una riforma costituzionale posiziona Tuvalu come prima “digital nation”, garantendo la continuità statale anche senza territorio fisico attraverso dati e istituzioni virtuali.

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Inondazioni in Marocco dopo la tempesta Emilia: danni gravi tra Tetouan e il nord https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/inondazioni-in-marocco-dopo-la-tempesta-emilia-danni-gravi-tra-tetouan-e-il-nord/ Sun, 14 Dec 2025 15:08:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89822 inondazione alluvione piena fiumeLe recenti inondazioni in Marocco, innescate dalla tempesta Emilia dopo il suo passaggio sulle Isole Canarie, hanno provocato gravi danni, allagamenti estesi e pesanti disagi tra Tetouan e le città del nord. Le forti piogge associate alla tempesta Emilia hanno colpito duramente il nord del Marocco, trasformando in poche ore strade e quartieri in fiumi …

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Le recenti inondazioni in Marocco, innescate dalla tempesta Emilia dopo il suo passaggio sulle Isole Canarie, hanno provocato gravi danni, allagamenti estesi e pesanti disagi tra Tetouan e le città del nord.

Le forti piogge associate alla tempesta Emilia hanno colpito duramente il nord del Marocco, trasformando in poche ore strade e quartieri in fiumi di fango. Le inondazioni in Marocco hanno interessato in particolare l’area di Tetouan, Castillejos (Fnideq) e la zona costiera di Rincon Martil, causando danni a case, attività commerciali e infrastrutture viarie. Prima di raggiungere la costa marocchina, lo stesso sistema depressionario aveva investito le Isole Canarie, dove il vento molto forte e le mareggiate violente hanno messo in difficoltà porti, collegamenti marittimi e tratti costieri esposti.

Origine della tempesta Emilia tra Atlantico e Isole Canarie

La borrasca Emilia si è formata sull’oceano Atlantico e, seguendo una traiettoria da ovest verso est, ha raggiunto dapprima l’arcipelago delle Isole Canarie, per poi spostarsi verso le coste del Marocco settentrionale. In fase canaria la tempesta Emilia è stata associata a un marcato calo della pressione atmosferica, a un intenso flusso di umidità e a un contrasto netto tra aria più fredda in quota e masse d’aria subtropicali nei bassi strati. Questo mix ha favorito la formazione di estese bande di precipitazioni, con rovesci, temporali e raffiche di vento tempestose.

Sulle Isole Canarie il fronte perturbato ha portato vento molto forte, con raffiche burrascose che hanno interessato in particolare le aree costiere e i rilievi interni, oltre a mareggiate violente che hanno flagellato le coste esposte al quadrante occidentale. Le onde, spinte da un intenso moto ondoso atlantico, hanno reso difficoltose o temporaneamente impossibili diverse rotte marittime locali, con disagi per il traffico passeggeri e merci. Solo dopo aver superato l’arcipelago, la borrasca Emilia ha iniziato a concentrare i propri effetti sulla fascia mediterranea del nord Africa.

Le inondazioni in Marocco tra Tetouan, Castillejos e Rincon

Una volta raggiunto il continente africano, la tempesta Emilia ha interagito con il rilievo del Rif marocchino, intensificando le precipitazioni sul nord del Paese. Le inondazioni in Marocco sono state favorite da piogge torrenziali cadute in poche ore su bacini idrografici di dimensioni ridotte, con torrenti e oued rapidamente ingrossati. A Tetouan numerosi quartieri sono finiti sott’acqua: le strade si sono trasformate in canali, molte auto sono state sommerse o trascinate dalla corrente e i residenti hanno segnalato infiltrazioni e allagamenti in scantinati, garage e piani terra di abitazioni e negozi.

Nella zona di Castillejos, adiacente al confine con l’enclave di Ceuta, le precipitazioni legate alla borrasca Emilia hanno provocato esondazioni improvvise di corsi d’acqua minori, con forti disagi per la viabilità e la chiusura di alcuni collegamenti locali. Anche lungo la costa tra Rincon Martil e la baia di Tetouan si sono registrati allagamenti di strade litoranee, parcheggi e aree urbane a bassa quota, dove il sistema di drenaggio non è riuscito a smaltire il volume d’acqua caduto in un intervallo di tempo molto ristretto.

Danni a infrastrutture, trasporti e attività quotidiane

Le piogge torrenziali e le conseguenti inondazioni in Marocco hanno messo in ginocchio, almeno temporaneamente, diversi settori della vita quotidiana nel nord del Paese. In vari tratti è risultata interrotta la circolazione stradale a causa di smottamenti, accumuli di fango e detriti o crollo di piccoli ponti e muretti di contenimento. La rete dei trasporti regionali ha subito rallentamenti e deviazioni, con autobus costretti a cambiare percorso e automobilisti bloccati per ore in lunghe code nelle principali arterie di accesso a Tetouan.

Le autorità locali e la protezione civile marocchina sono intervenute con squadre di soccorso per mettere in sicurezza le zone più colpite, aiutare gli automobilisti in panne e monitorare i corsi d’acqua più a rischio. In alcune aree urbane interessate dalle alluvioni nel nord del Marocco si sono registrati blackout temporanei e problemi alle reti di distribuzione dell’acqua potabile, a causa di guasti alle infrastrutture elettriche e idriche. Negozi, piccole attività turistiche e strutture ricettive lungo la costa hanno dovuto fare i conti con locali allagati, merce danneggiata e la necessità di rapidi interventi di pulizia e ripristino.

Un evento estremo che rilancia il tema del rischio idrogeologico

Le recenti inondazioni in Marocco mostrano ancora una volta la vulnerabilità di molte aree urbane e periurbane del Paese davanti a episodi di maltempo estremo. La combinazione tra piogge intense concentrate in poche ore, espansione urbanistica rapida e sistemi di drenaggio non sempre adeguati accresce il rischio idrogeologico e la probabilità di nuovi allagamenti in caso di ondate perturbate simili alla tempesta Emilia. Nelle regioni settentrionali, come il Marocco settentrionale compreso tra Tetouan e la costa mediterranea, la presenza di rilievi vicini al mare favorisce inoltre una risposta molto rapida dei bacini fluviali alle precipitazioni più intense.

La sequenza che ha visto prima le mareggiate violente e il vento forte sulle Isole Canarie, poi le inondazioni in Marocco, sottolinea come le perturbazioni atlantiche che transitano sul settore occidentale del Mediterraneo possano avere effetti a catena su territori diversi ma tra loro collegati dallo stesso contesto meteo-climatico.

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Maltempo in Bolivia e Brasile, piogge torrenziali e inondazioni devastanti https://www.iconameteo.it/news/maltempo-in-bolivia-e-brasile-piogge-torrenziali-e-inondazioni-devastanti/ Sun, 14 Dec 2025 11:17:49 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89826 spagna alluvioneForti piogge torrenziali stanno causando gravi inondazioni in Bolivia e Brasile, con fiumi esondati, danni diffusi e migliaia di persone coinvolte nelle regioni più popolate dei due Paesi. Una nuova ondata di maltempo estremo sta colpendo in queste ore ampie aree della Bolivia e del Brasile, dove piogge torrenziali e inondazioni stanno provocando gravi problemi …

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Forti piogge torrenziali stanno causando gravi inondazioni in Bolivia e Brasile, con fiumi esondati, danni diffusi e migliaia di persone coinvolte nelle regioni più popolate dei due Paesi.

Una nuova ondata di maltempo estremo sta colpendo in queste ore ampie aree della Bolivia e del Brasile, dove piogge torrenziali e inondazioni stanno provocando gravi problemi alla popolazione, alle infrastrutture e alle attività economiche. In Bolivia è esondato un fiume in una delle regioni più popolate del Paese, con acqua e fango che hanno invaso strade e abitazioni. In Brasile viene segnalato forte maltempo con alluvioni e criticità idrogeologiche in diverse aree, in particolare nei centri urbani densamente abitati.

Maltempo in Bolivia, fiumi esondati e centri abitati sott’acqua

In Bolivia il maltempo ha assunto caratteristiche particolarmente violente, con piogge intense che si sono protratte per molte ore e hanno fatto innalzare rapidamente il livello dei corsi d’acqua. In una delle regioni più popolate del Paese un fiume esondato ha invaso quartieri residenziali e zone rurali, causando allagamenti diffusi. Le autorità locali parlano di gravi danni da inondazione a case, strade e terreni agricoli, con famiglie costrette a lasciare le abitazioni e a cercare riparo in aree più sicure.

Le squadre di soccorso stanno intervenendo con mezzi di emergenza per evacuare le persone rimaste isolate, mentre il rischio idrogeologico resta elevato a causa del terreno già saturo d’acqua. In alcune località della Bolivia centrale, dove si concentra gran parte della popolazione, la combinazione tra piogge torrenziali e orografia complessa sta favorendo il rapido deflusso superficiale, con colate di fango che interessano anche le vie di comunicazione principali. Non si escludono ulteriori criticità nelle prossime ore, nel caso in cui le precipitazioni continuino con la stessa intensità.

Piogge torrenziali e alluvioni in Brasile, criticità nelle aree urbane

Anche il Brasile è alle prese con una fase di maltempo severo, caratterizzata da piogge abbondanti, temporali intensi e inondazioni in diverse regioni. Le maggiori criticità si registrano nelle zone urbanizzate, dove la forte impermeabilizzazione del suolo favorisce il rapido accumulo dell’acqua piovana, trasformando in pochi minuti le strade in veri e propri torrenti. Sono segnalati allagamenti urbani, disagi alla circolazione, interruzioni dei servizi e problemi alla rete elettrica in più città.

Le autorità brasiliane hanno diramato allerte per forti temporali e possibili esondazioni dei fiumi nei bacini già stressati dalle precipitazioni degli ultimi giorni. Particolare attenzione è rivolta alle aree a rischio frane, dove la combinazione di pioggia insistente e pendii instabili può causare smottamenti improvvisi. Nei quartieri periferici costruiti in zone esposte, molte famiglie stanno fronteggiando l’invasione dell’acqua nelle abitazioni, con la necessità di spostarsi verso centri di accoglienza temporanei.

Cause atmosferiche del maltempo in Bolivia e Brasile

Dal punto di vista meteorologico, la fase di maltempo in Sud America è legata all’interazione tra aria molto umida di origine tropicale e sistemi di bassa pressione che favoriscono la formazione di vasti sistemi temporaleschi. In Bolivia, la presenza di aria calda e umida in risalita dalle regioni amazzoniche, combinata con la particolare conformazione orografica andina, contribuisce a esaltare i fenomeni, con rovesci intensi concentrati su aree relativamente ristrette. In Brasile, la circolazione atmosferica favorisce la persistenza di linee di instabilità che alimentano temporali autorigeneranti, responsabili di accumuli pluviometrici elevati in poche ore.

Questi episodi di piogge estreme si inseriscono in un contesto più ampio di eventi meteorologici estremi che, negli ultimi anni, stanno interessando con maggior frequenza diverse regioni del pianeta. In particolare, le zone tropicali e subtropicali del continente sudamericano risultano spesso esposte a forti contrasti termici e a un surplus di umidità che, quando incontra le giuste condizioni dinamiche, può sfociare in alluvioni lampo e danni diffusi.

Conseguenze per popolazione, trasporti e agricoltura

Le inondazioni in Bolivia e il maltempo in Brasile stanno avendo ripercussioni significative sulla vita quotidiana delle comunità coinvolte. In Bolivia, l’esondazione del fiume in una regione densamente popolata ha messo in ginocchio diversi centri abitati: molte famiglie hanno perso beni e raccolti, mentre scuole e attività commerciali sono state costrette a sospendere le proprie funzioni. Le principali arterie di collegamento risultano danneggiate o parzialmente interrotte, con conseguenze sulla circolazione di merci e sul trasporto di persone.

In Brasile, gli allagamenti stanno causando disagi ai trasporti urbani e interurbani, con ritardi, deviazioni e chiusure temporanee di strade e linee ferroviarie. Il settore agricolo osserva con preoccupazione l’evoluzione della situazione, poiché piogge eccessive possono compromettere coltivazioni già in fase avanzata di crescita, soprattutto nelle aree pianeggianti esposte alla piena dei fiumi. Le autorità di entrambi i Paesi invitano la popolazione a seguire con attenzione gli aggiornamenti delle previsioni meteo ufficiali e a rispettare le indicazioni di protezione civile, in attesa di un miglioramento delle condizioni atmosferiche.

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Maltempo Regno Unito: allerta arancione per piogge intense e venti forti https://www.iconameteo.it/news/maltempo-regno-unito-allerta-arancione-per-piogge-intense-e-venti-forti/ Sun, 14 Dec 2025 10:33:35 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89818 pioggeIl Regno Unito affronta un’ondata di maltempo con allerta arancione attiva oggi e domani su Inghilterra nordoccidentale, Scozia occidentale, Irlanda del Nord e parti del Galles. Previsti accumuli pluviometrici oltre 200 mm in 48 ore, con alto rischio di inondazioni e vento forte. Le autorità monitorano la situazione per garantire la sicurezza delle popolazioni colpite. …

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Il Regno Unito affronta un’ondata di maltempo con allerta arancione attiva oggi e domani su Inghilterra nordoccidentale, Scozia occidentale, Irlanda del Nord e parti del Galles. Previsti accumuli pluviometrici oltre 200 mm in 48 ore, con alto rischio di inondazioni e vento forte. Le autorità monitorano la situazione per garantire la sicurezza delle popolazioni colpite.

Il Regno Unito è sotto l’influenza di un’intensa perturbazione che sta portando maltempo estremo in diverse regioni. Oggi e domani, il Met Office ha emesso allerta arancione per piogge torrenziali persistenti, con accumuli che potrebbero superare i 200 mm in 48 ore nelle aree più esposte. Questa fase di allerta meteo riguarda principalmente l’Inghilterra nordoccidentale, la Scozia occidentale e sudoccidentale, l’Irlanda del Nord e alcune zone del Galles, dove il rischio di inondazioni è elevato a causa delle piogge intense.

Allerta arancione attiva nelle zone colpite

Le allerte meteo emesse dal Met Office indicano condizioni particolarmente severe. L’allerta arancione segnala pericoli imminenti per la vita e le proprietà, con piogge persistenti che stanno già causando disagi diffusi. Nelle regioni occidentali, come la Scozia occidentale e l’Inghilterra nordoccidentale, si prevedono precipitazioni continue che potrebbero superare i 200 mm, valori eccezionali per un periodo così breve. Tali accumuli pluviometrici aumentano il pericolo di allagamenti in fiumi, torrenti e aree urbane a bassa quota.

Rischio inondazioni e venti forti in arrivo

Il principale pericolo deriva dal rischio di inondazioni rapide, soprattutto in zone già saturi d’acqua dopo settimane di maltempo ricorrente. Fiumi come quelli nella Scozia sudoccidentale e nel Galles potrebbero esondare, isolando comunità e danneggiando infrastrutture. Parallelamente, è atteso vento forte con raffiche che localmente raggiungeranno velocità significative, aggravando la situazione sulle coste esposte dell’Irlanda del Nord e dell’Inghilterra nordoccidentale. Questo combina piogge torrenziali e raffiche di vento, creando scenari simili a quelli della recente tempesta Bram.

Zone più esposte al maltempo estremo

L’Inghilterra nordoccidentale, inclusa la Cumbria, è tra le aree più vulnerabili, con previsioni di accumuli pluviometrici record. La Scozia occidentale, dal Galloway alle Highlands, affronterà piogge intense per oltre 48 ore, mentre la Scozia sudoccidentale vedrà un peggioramento progressivo. In Irlanda del Nord, le contee costiere sono a rischio per vento forte e ondate di maltempo, con possibili blackout diffusi come accaduto in passato. Parti del Galles, specialmente quelle settentrionali, completano il quadro delle zone sotto allerta arancione.

Disagi nei trasporti e nelle infrastrutture

Il maltempo nel Regno Unito sta già paralizzando i trasporti. Decine di voli cancellati negli aeroporti di Manchester e Glasgow, traghetti sospesi sulle rotte verso l’Irlanda e treni con ritardi o soppressioni per raffiche di vento e piogge torrenziali. Strade principali sono a rischio chiusura per inondazioni, con autorità che consigliano di evitare spostamenti non essenziali. Simili disagi si sono verificati durante la tempesta Bram, con migliaia di case al buio.

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Le tempeste invernali aggravano la crisi umanitaria a Gaza https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/le-tempeste-invernali-aggravano-la-crisi-umanitaria-a-gaza/ Sun, 14 Dec 2025 07:36:01 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89802 gaza alluvioni tempestaLa tempesta invernale Byron ha colpito la Striscia di Gaza con piogge torrenziali, tende allagate e crolli di edifici, causando morti, ipotermia e nuovi gravi rischi sanitari legati alla contaminazione dell’acqua. La tempesta Byron, una violenta tempesta invernale che ha attraversato il Mediterraneo orientale, ha investito la Striscia di Gaza con piogge battenti, vento forte …

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La tempesta invernale Byron ha colpito la Striscia di Gaza con piogge torrenziali, tende allagate e crolli di edifici, causando morti, ipotermia e nuovi gravi rischi sanitari legati alla contaminazione dell’acqua.

La tempesta Byron, una violenta tempesta invernale che ha attraversato il Mediterraneo orientale, ha investito la Striscia di Gaza con piogge battenti, vento forte e un crollo delle temperature, trasformando i campi di sfollati in veri e propri bacini fangosi. In poche ore, l’acqua ha invaso le tende, molte delle quali sono state trascinate via o gravemente danneggiate, mentre interi edifici già compromessi dai bombardamenti sono crollati, provocando vittime e feriti. Il maltempo è arrivato in un contesto di estrema vulnerabilità, colpendo oltre un milione di persone costrette a vivere in rifugi di fortuna, senza adeguata protezione dal freddo e dalle inondazioni.

Tempesta Byron su Gaza: piogge torrenziali e tende allagate

La tempesta Byron su Gaza ha portato piogge torrenziali per diversi giorni consecutivi, con rovesci intensi che hanno allagato rapidamente le aree costiere e le zone più basse della Striscia di Gaza. Le autorità locali di protezione civile hanno segnalato che oltre il 90% delle tende utilizzate nei campi di sfollati è stato invaso dall’acqua, con livelli che in alcuni punti hanno superato il metro. In molte tendopoli, il terreno, già saturo e disseminato di macerie, non è stato in grado di drenare le precipitazioni, trasformando i percorsi interni in canali di fango. Migliaia di famiglie hanno dovuto spostarsi ripetutamente all’interno degli stessi campi, cercando riparo sotto teli di plastica o strutture improvvisate, mentre la tempesta invernale su Gaza continuava a insistere con vento e pioggia.

Vittime, ipotermia e crolli di edifici durante la tempesta

Nel corso di questa ondata di maltempo a Gaza, almeno quattordici persone hanno perso la vita in poche ore, secondo quanto riportato dai servizi di emergenza locali. Tra le vittime ci sono tre bambini, morti per ipotermia all’interno delle tende gelide, dove le coperture non sono riuscite a proteggere dalla combinazione di acqua e vento. Altri civili sono stati trovati senza vita sotto le macerie di edifici crollati: strutture già lesionate dai bombardamenti hanno ceduto sotto il peso dell’acqua e dell’erosione, in particolare nelle aree di Gaza City e nel nord dell’enclave. Le alluvioni a Gaza, alimentate dalla tempesta Byron, hanno trasformato i rifugi in trappole, mentre squadre di soccorritori hanno cercato di raggiungere le zone più colpite con mezzi limitati e strade trasformate in fiumi di fango.

Testimonianze dai campi di sfollati sotto la pioggia

Le testimonianze raccolte tra gli sfollati raccontano la drammaticità delle condizioni meteorologiche estreme vissute a Gaza. Una donna, costretta a vivere in tenda con la propria famiglia, ha descritto l’arrivo improvviso di un’ondata d’acqua che ha trasformato il pavimento del rifugio in una piscina, con l’acqua che entrava da ogni lato. In poche ore, materassi, coperte e beni essenziali sono diventati fradici e inutilizzabili, mentre la pioggia non dava tregua. Un’altra madre ha raccontato di non aver dormito per tre notti consecutive, spostandosi continuamente all’interno della tenda per evitare i punti in cui il tetto di plastica cedeva sotto il peso dell’acqua. La paura principale, oltre al freddo, è stata quella di vedere il proprio rifugio collassare o essere completamente sommerso dalle piogge intense.

Acqua contaminata, fognature distrutte e rischi sanitari

Uno degli aspetti più preoccupanti delle tempeste invernali su Gaza è il crescente rischio di contaminazione dell’acqua. Le infrastrutture idriche e fognarie della Striscia di Gaza, già pesantemente danneggiate, non sono in grado di gestire grandi volumi di pioggia: l’acqua piovana si mescola con le acque reflue non trattate, creando vaste pozze di liquami a ridosso delle tendopoli. Gli sfollati sono costretti a muoversi tra fango e residui fognari, aumentando il rischio di epidemie e di malattie trasmesse dall’acqua, come infezioni gastrointestinali e patologie cutanee. Senza un adeguato sistema di drenaggio urbano e con la rete di servizi igienici al collasso, ogni nuova ondata di maltempo amplifica anche l’emergenza sanitaria, in particolare per bambini, anziani e persone con malattie croniche.

Gaza e le tempeste invernali nel contesto del clima mediterraneo

Le tempeste invernali nel Mediterraneo, come la tempesta Byron, sono sistemi di bassa pressione che possono generare forti piogge, mareggiate e raffiche di vento violente lungo le coste di Grecia, Cipro, Israele e Palestina. In condizioni normali, questi eventi rientrano nella variabilità del clima mediterraneo, caratterizzato da inverni miti ma talvolta perturbati da fasi cicloniche intense. Nella Striscia di Gaza, però, la combinazione tra crisi umanitaria, infrastrutture distrutte e densità abitativa estrema rende ogni evento meteorologico estremo potenzialmente catastrofico. Quando una tempesta invernale su Gaza porta piogge eccezionali, il sistema urbano non riesce ad assorbirle, trasformando strade e campi profughi in scenari di alluvioni e crolli, con conseguenze sproporzionate rispetto a territori più attrezzati.

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Crateri in Turchia, le voragini della siccità che divorano i campi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/crateri-in-turchia-le-voragini-della-siccita-che-divorano-i-campi/ Sat, 13 Dec 2025 15:37:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89774 sinkhole crateriNell’Anatolia centrale centinaia di crateri in Turchia si aprono nei campi agricoli. Siccità estrema, falde svuotate e cambiamento climatico alla base di un fenomeno in rapida crescita. Nell’Anatolia centrale, cuore agricolo del Paese, stanno comparendo centinaia di enormi voragini in Turchia che inghiottono campi di grano, strade rurali e infrastrutture agricole. Le autorità turche hanno …

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Nell’Anatolia centrale centinaia di crateri in Turchia si aprono nei campi agricoli. Siccità estrema, falde svuotate e cambiamento climatico alla base di un fenomeno in rapida crescita.

Nell’Anatolia centrale, cuore agricolo del Paese, stanno comparendo centinaia di enormi voragini in Turchia che inghiottono campi di grano, strade rurali e infrastrutture agricole. Le autorità turche hanno mappato quasi 700 sinkhole in Turchia nelle province di Konya, Karaman e Aksaray, un numero in costante aumento che allarma agricoltori, geologi e amministrazioni locali. Il fenomeno è strettamente legato alla siccità in Turchia, al sovrasfruttamento delle falde e al più ampio contesto di desertificazione in Turchia che sta trasformando paesaggi un tempo fertili.

Crateri in Turchia: dove si stanno aprendo le voragini

La zona più colpita è il cosiddetto Bacino Chiuso di Konya, un’ampia pianura agricola costruita su rocce calcaree e gessose, particolarmente vulnerabili alla formazione di doline in Turchia. Secondo i rilievi dell’Autorità per la Gestione dei Disastri e delle Emergenze (AFAD), solo nella provincia di Konya sono stati documentati oltre 650 crateri in Anatolia centrale di varie dimensioni, alcuni larghi decine di metri e profondi più di 20. Queste enormi cavità, spesso circolari, compaiono all’improvviso nei campi coltivati, creando paesaggi quasi lunari e mettendo a rischio la sicurezza delle comunità rurali. In diversi casi le voragini nei campi di grano hanno inghiottito porzioni di raccolto, sistemi di irrigazione e perfino trattori lasciati parcheggiati a bordo campo.

Come si formano i sinkhole in Anatolia centrale

I crateri causati dalla siccità nella piana di Konya sono un tipico fenomeno carsico: il sottosuolo, costituito da rocce solubili come calcare e gesso, viene lentamente eroso dall’acqua che circola nelle falde. Nel corso del tempo si formano cavità sotterranee sempre più grandi; quando la copertura superiore non è più stabile, il terreno cede improvvisamente dando origine ai caratteristici sinkhole agricoli. In condizioni naturali questo processo richiede secoli, ma nell’Anatolia centrale è stato fortemente accelerato da due fattori principali: la prolungata siccità nel Mediterraneo orientale e l’estrazione intensa di acqua sotterranea per l’irrigazione di colture idroesigenti, come il grano e le barbabietole. L’abbassamento del livello della falda lascia vuote le cavità che prima erano riempite d’acqua, rendendo il “tetto” di terreno molto più fragile e predisposto al collasso.

Siccità e cambiamento climatico in Turchia

Negli ultimi anni la siccità nel bacino del Mediterraneo è stata identificata come una delle più gravi a livello mondiale, con la Turchia tra i Paesi più colpiti.[4] Rapporti internazionali evidenziano come l’88% del territorio turco sia oggi a rischio desertificazione, con precipitazioni sempre più irregolari, ondate di calore più frequenti e stagioni secche più lunghe. Il 2023 e il 2024 sono stati tra gli anni più caldi mai registrati, e la combinazione tra temperature elevate e mancanza di precipitazioni ha aggravato le condizioni di siccità nelle aree agricole dell’Anatolia. In questo contesto, i crateri in Turchia non sono un’anomalia isolata, ma il segnale visibile di un sistema climatico e idrico sempre più sotto stress, in cui i terreni agricoli perdono rapidamente umidità e struttura.

Effetti sui campi di grano e sulle comunità rurali

Le voragini nei campi turchi stanno colpendo in modo particolare le grandi distese di grano che fanno della regione di Konya il “granaio” del Paese. Ogni nuovo cratere agricolo significa perdita di superfici coltivabili, riduzione dei raccolti e danni economici per gli agricoltori, già provati dalla scarsità d’acqua e dall’aumento dei costi energetici per il pompaggio dalle falde profonde. Oltre al danno economico, il rischio per la sicurezza è concreto: molti crateri di collasso si aprono senza preavviso, spesso dopo piogge intense che seguono lunghi periodi secchi, proprio quando i mezzi agricoli sono in azione nei campi. Strade rurali e canali di irrigazione possono essere troncati di colpo, complicando l’accesso ai terreni e i soccorsi in caso di emergenza.

Un segnale della crisi idrica nel Mediterraneo

I crateri in Turchia sono diventati un simbolo estremo della più ampia crisi idrica nel Mediterraneo, dove l’aumento delle temperature, la riduzione delle risorse idriche rinnovabili e l’intensificazione delle attività agricole stanno mettendo sotto pressione ecosistemi e comunità rurali. La combinazione tra cambiamento climatico e sfruttamento delle falde trasforma la piana di Konya in un laboratorio a cielo aperto di ciò che potrebbe accadere in altre regioni agricole aride se non si ridurrà la dipendenza da prelievi eccessivi di acqua sotterranea. Per gli scienziati, il rapido aumento dei sinkhole in Turchia è un chiaro campanello d’allarme: dove il suolo letteralmente cede sotto i piedi, diventa evidente quanto siano fragili gli equilibri tra clima, acqua e agricoltura in uno dei principali hotspot globali di siccità e stress idrico.

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Forti mareggiate in Portogallo: allerta fino a rossa su Madeira https://www.iconameteo.it/news/forti-mareggiate-in-portogallo-allerta-fino-a-rossa-su-madeira/ Sat, 13 Dec 2025 11:39:06 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89769 vento onde tempestaOnde molto alte, mareggiate in Portogallo e vento intenso stanno interessando l’Atlantico orientale, con allerta rossa per l’arcipelago di Madeira e codice arancione lungo la costa del Portogallo continentale. Il Portogallo è interessato in queste ore da un’intensa fase di maltempo atlantico che sta generando forti mareggiate in Portogallo, con onde imponenti e condizioni del …

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Onde molto alte, mareggiate in Portogallo e vento intenso stanno interessando l’Atlantico orientale, con allerta rossa per l’arcipelago di Madeira e codice arancione lungo la costa del Portogallo continentale.

Il Portogallo è interessato in queste ore da un’intensa fase di maltempo atlantico che sta generando forti mareggiate in Portogallo, con onde imponenti e condizioni del mare estremamente difficili. L’istituto meteorologico nazionale ha emesso un’allerta fino al livello rosso per le coste dell’arcipelago di Madeira, mentre sul Portogallo continentale vige un’allerta arancione per onde alte e mare agitato lungo ampi tratti di litorale. Sull’isola di Madeira è stato inoltre diramato il codice arancione per pioggia intensa e vento forte, a conferma di un quadro meteorologico particolarmente severo su tutto il settore occidentale della penisola iberica.

Mareggiate in Portogallo: cause della forte agitazione oceanica

Le forti mareggiate atlantiche che stanno colpendo il Paese sono legate al passaggio e al rapido approfondimento di una profonda depressione atlantica a ovest della penisola iberica, con un vasto sistema frontale associato. In presenza di un intenso flusso occidentale, con venti di burrasca da ovest-nordovest, il lungo fetch sull’Oceano favorisce lo sviluppo di onde oceaniche molto energetiche che si propagano verso le coste del Portogallo atlantico. Questo tipo di configurazione è tipico della stagione tardo-autunnale e invernale, quando le perturbazioni atlantiche tendono a seguire traiettorie più meridionali, investendo in pieno Madeira e le regioni costiere del Portogallo.

Allerta rossa su Madeira: onde, pioggia e vento forte

Sull’arcipelago di Madeira è stato emanato il livello massimo di allerta per mareggiata estrema, con onde previste molto alte e possibili violente risacche sulle coste esposte al quadrante occidentale. Contestualmente, l’isola è interessata da un codice arancione per pioggia intensa e raffiche di vento che possono raggiungere valori di burrasca, specie lungo i versanti montuosi e sulle zone costiere più esposte. In queste condizioni il rischio di onde anomale e di rapidi innalzamenti del moto ondoso aumenta sensibilmente, in particolare nei porti esposti e lungo le coste rocciose tipiche di buona parte di Madeira. La combinazione fra vento forte, mare molto agitato e rovesci può determinare disagi alla viabilità costiera, difficoltà per i collegamenti marittimi e condizioni critiche per la piccola navigazione.

Allerta arancione sul Portogallo continentale

Lungo il Portogallo continentale è stato attivato il livello arancione per mareggiate lungo la costa, con mare da grosso a molto grosso e frangenti di forte intensità sulle spiagge e sulle scogliere atlantiche. I settori più esposti sono le coste del Litorale atlantico portoghese rivolte a ovest e nordovest, dove le onde oceaniche generate al largo raggiungono il litorale con notevole energia. In queste fasi sono possibili mareggiate invernali capaci di erodere tratti di arenile, sommergere moli e passeggiate a mare e rendere pericoloso l’accesso a porticcioli e scali minori. Anche se l’allerta non raggiunge il livello rosso, si tratta di un episodio di mare agitato atlantico di rilievo, tipico delle grandi tempeste oceaniche che interessano la regione in questa stagione.

Rischi per le attività marittime e costiere

Le attuali mareggiate in Portogallo rappresentano un serio fattore di rischio per la navigazione costiera, la pesca e le attività ricreative sul mare. Il combinarsi di vento forte, onde alte e mare molto ondoso può compromettere la sicurezza di piccole imbarcazioni e yacht, rendendo sconsigliabile uscire in mare anche in tratti solitamente riparati. Lungo le coste di Madeira e del Portogallo atlantico va prestata particolare attenzione ai moli, alle falesie e ai punti panoramici direttamente affacciati sull’oceano, dove le onde oceaniche possono infrangersi con grande violenza superando barriere e parapetti. Episodi di mareggiata intensa come questo sono in grado di sollevare spray salino a grande distanza e di rendere scivolose carreggiate e passerelle litoranee.

Il ruolo delle perturbazioni atlantiche nel clima portoghese

Situazioni come quella in atto si inseriscono nel contesto del clima atlantico che caratterizza il Portogallo, fortemente influenzato dal comportamento delle perturbazioni atlantiche tra autunno e inverno. La presenza di una fascia di basse pressioni attive sull’Atlantico nord-orientale favorisce il susseguirsi di fasi di maltempo atlantico, alternando giornate più stabili a episodi di pioggia intensa, vento forte e mareggiate invernali. L’arcipelago di Madeira, pur godendo di un clima generalmente mite, si trova esposto ai sistemi depressionari più organizzati, che possono determinare rapidamente un marcato aumento del moto ondoso e condizioni di mare molto agitato o grosso. Anche il Portogallo continentale, con il suo lungo fronte sull’oceano, risente direttamente dell’arrivo delle onde atlantiche generate lontano dalla costa e propagate verso est.

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Washington sott’acqua, ma l’emergenza non è finita https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/washington-sottacqua-ma-lemergenza-non-e-finita/ Sat, 13 Dec 2025 09:35:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89745 washington alluvioniDopo maltempo estremo e alluvioni senza precedenti la pioggia ha finalmente concesso una tregua a Washington e a gran parte del Pacific Northwest. Ma sarebbe un errore cantare vittoria: nuove ondate di pioggia intensa, alimentate da altri atmospheric rivers (“fiumi atmosferici”), sono attese già dalla prossima settimana e rischiano di riaccendere l’emergenza. Alluvioni record, evacuazioni …

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Dopo maltempo estremo e alluvioni senza precedenti la pioggia ha finalmente concesso una tregua a Washington e a gran parte del Pacific Northwest. Ma sarebbe un errore cantare vittoria: nuove ondate di pioggia intensa, alimentate da altri atmospheric rivers (“fiumi atmosferici”), sono attese già dalla prossima settimana e rischiano di riaccendere l’emergenza.

Alluvioni record, evacuazioni e salvataggi nello stato di Washington

Il bilancio degli ultimi giorni è pesante. Fiumi gonfi oltre ogni previsione hanno causato allagamenti diffusi, evacuazioni di massa e decine di interventi di soccorso. Secondo le autorità statali, si tratta di livelli di piena mai registrati prima in diverse aree dello stato di Washington.

In alcune zone l’acqua ha raggiunto l’altezza della vita, mentre nei punti più colpiti – come la cittadina di Sumas – le inondazioni hanno superato i 4 metri. La Guardia Costiera e i servizi di emergenza hanno evacuato persone intrappolate nelle abitazioni, sui tetti e perfino sugli alberi, usando elicotteri e imbarcazioni.

Trasporti bloccati e comunità isolate

Le conseguenze si sono fatte sentire anche sulla viabilità. Frane e allagamenti hanno paralizzato vaste aree dello Stato: più di 20 strade statali risultano chiuse in 11 contee. Tra queste c’è anche un lungo tratto della US 2, una delle principali arterie est-ovest dello stato, dove in molti punti non esistono percorsi alternativi praticabili. Le autorità insistono su un punto: ignorare le chiusure e i divieti mette a rischio non solo chi si sposta, ma anche il personale impegnato nei soccorsi.

Particolarmente delicata la situazione di Stehekin, una comunità remota sulle sponde del Lake Chelan, raggiungibile solo via acqua o in aereo. Qui le piogge hanno innescato colate di detriti che hanno distrutto strade, moli e linee di accesso, isolando parte degli abitanti.

A rendere il territorio così fragile è anche l’eredità degli incendi del 2024: le cicatrici lasciate dal grande rogo hanno reso i versanti più instabili e vulnerabili a frane e alluvioni. Alcuni gruppi di residenti riescono a resistere in autonomia, ma altri sono a corto di carburante e acqua potabile e attendono rifornimenti d’emergenza.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Nel breve termine è previsto un temporaneo calo delle precipitazioni, ma solo apparente. Nuovi fiumi atmosferici raggiungeranno lo stato di Washington all’inizio della settimana, con piogge intense soprattutto lunedì. I terreni, già saturi, assorbiranno poca acqua: questo aumenta il rischio di piene improvvise e di nuovi allagamenti.

Anche i fiumi che dovessero abbassarsi nel weekend potrebbero risalire rapidamente a livelli critici. E non è finita: un’altra perturbazione è attesa tra martedì sera e mercoledì, con piogge diffuse lungo tutta la costa occidentale, da Washington fino alla California settentrionale. In montagna, invece, sono previste nevicate alle quote più elevate delle Cascades.

Cos’è un fiume atmosferico

Un fiume atmosferico è una lunga e stretta banda di aria molto umida che si muove nell’atmosfera come un vero e proprio “nastro trasportatore” di vapore acqueo. Trasporta enormi quantità di umidità dai tropici verso le medie latitudini e, quando impatta contro una catena montuosa o entra in contatto con aria più fredda, scarica rapidamente tutta quest’acqua sotto forma di pioggia (o neve in quota). Il problema non è solo l’intensità delle precipitazioni, ma anche la loro persistenza: quando un fiume atmosferico resta bloccato sulla stessa area per molte ore o giorni, può provocare piogge eccezionali, piene improvvise dei fiumi, frane e alluvioni, come sta accadendo nello stato di Washington.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Stati Uniti: gravi inondazioni devastano lo stato di Washington https://www.iconameteo.it/news/copertina/stati-uniti-gravi-inondazioni-devastano-lo-stato-di-washington/ Fri, 12 Dec 2025 11:30:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89733 Senato a Washington di giornoLo stato di Washington, nel Nordovest degli Stati Uniti, è alle prese con violente inondazioni causate da un intenso fiume atmosferico, una lunga banda di nubi cariche di umidità che ha riversato al suolo quantità di pioggia eccezionali in poche ore. Le aree più colpite sono la fascia occidentale, tra le catene delle Cascades e …

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Lo stato di Washington, nel Nordovest degli Stati Uniti, è alle prese con violente inondazioni causate da un intenso fiume atmosferico, una lunga banda di nubi cariche di umidità che ha riversato al suolo quantità di pioggia eccezionali in poche ore. Le aree più colpite sono la fascia occidentale, tra le catene delle Cascades e degli Olympic, e la regione del Puget Sound, dove scorrono alcuni dei principali fiumi in piena dello stato.

Piogge estreme e fiumi oltre i livelli di guardia

Secondo il servizio meteorologico, la tempesta ha scaricato tra 130 e 250 millimetri di pioggia su vaste zone del Pacifico nord-occidentale, con accumuli superiori ai 300 millimetri sui versanti occidentali delle Cascades. In queste condizioni, i fiumi Skagit, Snohomish e Puyallup hanno superato rapidamente i livelli di guardia, trasformandosi in veri fiumi in piena capaci di esondare nelle aree agricole e urbane. Nella Skagit Valley, a nord di Seattle, le autorità temono inondazioni record con il fiume Skagit vicino a valori storici e la possibilità che l’acqua superi argini e dighe di contenimento già messi alla prova dalle alluvioni del 2021.

Evacuazioni, strade interrotte e scenari di emergenza

Nella parte occidentale dello stato di Washington circa 100.000 residenti sono stati interessati da ordini di evacuazione di livello massimo, soprattutto nella rurale Skagit County, dove migliaia di persone hanno bisogno di alloggi temporanei. Squadre di soccorso in acque rapide sono operative lungo le principali aste fluviali, mentre oltre 30 autostrade e numerose strade minori risultano chiuse per allagamenti e cedimenti del manto stradale. Le immagini che arrivano dalle zone colpite mostrano case circondate dall’acqua, carreggiate inghiottite dai torrenti in piena e veicoli costretti ad attraversare tratti profondamente allagati. Il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza per accelerare l’arrivo di aiuti federali, mentre i meteorologi avvertono che ulteriori piogge potrebbero mantenere alto il rischio di alluvioni nel Nordovest degli USA anche nei prossimi giorni.

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Gaza sott’acqua: il maltempo colpisce chi non ha più nulla https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/gaza-sottacqua-il-maltempo-colpisce-chi-non-ha-piu-nulla/ Thu, 11 Dec 2025 09:33:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89698 gaza alluvioni tempestaLa tempesta Byron ha colpito la Striscia di Gaza con piogge violente, vento e un brusco crollo delle temperature, travolgendo centinaia di migliaia di persone già sfollate da oltre due anni di guerra e massacri. Una quota enorme della popolazione vive in tende fragili, ripari improvvisati o edifici gravemente danneggiati. Il maltempo ha trasformato questi …

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La tempesta Byron ha colpito la Striscia di Gaza con piogge violente, vento e un brusco crollo delle temperature, travolgendo centinaia di migliaia di persone già sfollate da oltre due anni di guerra e massacri. Una quota enorme della popolazione vive in tende fragili, ripari improvvisati o edifici gravemente danneggiati. Il maltempo ha trasformato questi insediamenti in aree allagate, fangose, prive di calore e con rischi sanitari in forte crescita.

Secondo le Nazioni Unite, la situazione è destinata a peggiorare. L’Ufficio ONU per gli affari umanitari (OCHA) ha avvertito che il freddo intenso e le piogge mettono a rischio soprattutto le persone più giovani: «Le basse temperature e le piogge stanno mettendo in pericolo la vita dei neonati e di altri gruppi vulnerabili», ha dichiarato l’agenzia. OCHA ricorda che «dopo due anni di guerra, la maggior parte dei circa due milioni di abitanti di Gaza vive in rifugi di fortuna».

Tende sommerse, famiglie intrappolate

Dai campi di Rafah e Khan Younis arrivano segnalazioni continue di tende completamente sommerse dall’acqua. Le squadre della Protezione Civile palestinese hanno riferito di chiamate di emergenza da famiglie intrappolate dalla pioggia dentro ripari ormai inagibili. Alcune tende sono state evacuate, molte sono crollate sotto il peso dell’acqua.

La scena si ripete in decine di siti di sfollamento: persone che scavano fossati attorno alle tende per deviare l’acqua, coperte e vestiti fradici appesi all’aperto per un timido raggio di sole, bambini e anziani che cercano zone meno esposte.

Secondo stime delle agenzie umanitarie, quasi 850.000 persone distribuite in oltre 760 siti sono considerate ad altissimo rischio di allagamento. In molti di questi luoghi, l’acqua ha già superato i 30-40 centimetri di profondità. Più di 200 insediamenti erano stati già colpiti da alluvioni nelle settimane precedenti.

Le tende disponibili sono poche e fragili. Come hanno ribadito diversi operatori sul campo, la mancanza di materiali di base – tende, strutture temporanee, strumenti per riparare le reti idriche e fognarie – deriva dalle restrizioni israeliane al passaggio degli aiuti.

Acqua contaminata e rischio di malattie

Con gli allagamenti cresce inevitabilmente il rischio di contaminazione dell’acqua potabile. Il fango trascina rifiuti solidi e liquami dentro le tende, compromettendo anche quel poco di acqua pulita disponibile. La combinazione di freddo, umidità e scarsa igiene apre la strada a infezioni respiratorie, malattie gastrointestinali e altre patologie che in una situazione di normalità dovrebbero essere prevenibili.

Le condizioni descritte da UNRWA sono nette: «Ambienti freddi, sovraffollati e insalubri aumentano il rischio di malattie e infezioni». L’agenzia delle Nazioni Unite ricorda che questa sofferenza «potrebbe essere evitata con aiuti umanitari senza ostacoli, inclusi supporto medico e rifugi adeguati».

In parallelo, OCHA segnala che i tentativi di mitigare gli allagamenti continuano, nonostante risorse minime: rafforzamento con sacchi di sabbia, pulizia dei canali di drenaggio, distribuzione di teli e coperte. Tutti interventi tampone, utili ma insufficienti.

L’arrivo della tempesta ha spinto nuove famiglie a lasciare le zone costiere e spostarsi verso siti leggermente più elevati. Un’ennesima fuga obbligata, dopo le evacuazioni forzate dovute all’invasione israeliana: stavolta, restare significava affrontare un rischio concreto di allagamenti e ipotermia. La pressione sulle poche aree meno esposte è enorme e le tende vengono montate ovunque ci sia un metro quadrato di terreno non ancora fangoso.

Bambini e resilienza al limite

Il sistema educativo, già in ginocchio, tenta qualche passo avanti: OCHA segnala che 65 aule prima usate come rifugi sono state ripulite per avviare nuove attività scolastiche. Ma mancano i materiali, che restano bloccati al confine: «I materiali educativi continuano a essere impediti dall’ingresso, ostacolando gli sforzi per far riprendere gli studi ai bambini», scrive l’agenzia.

I più piccoli attraversano la crisi mentre il loro stesso futuro viene eroso. I dati UNICEF, pur generali e non specifici su Gaza, dipingono un quadro drammatico: «In tutta la nostra operatività, le squadre in prima linea sono costrette a decisioni impossibili», ha affermato Catherine Russell. Bambini che ricevono meno assistenza, meno servizi, meno protezioni.

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Gelo e neve negli Stati Uniti, si sta formando un “ciclone bomba” https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/gelo-negli-stati-uniti-si-sta-formando-un-ciclone-bomba/ Tue, 02 Dec 2025 09:32:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89458 gelo stati unitiUn’ondata di gelo sta colpendo gli Stati Uniti proprio mentre una nuova perturbazione – la terza in una settimana – si trasforma rapidamente in un vero e proprio ciclone bomba lungo la costa orientale. È il tipo di sistema che si intensifica a velocità impressionante e che, quando succede così presto nella stagione, manda in …

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Un’ondata di gelo sta colpendo gli Stati Uniti proprio mentre una nuova perturbazione – la terza in una settimana – si trasforma rapidamente in un vero e proprio ciclone bomba lungo la costa orientale. È il tipo di sistema che si intensifica a velocità impressionante e che, quando succede così presto nella stagione, manda in tilt mezza nazione.

Una tempesta che accelera e si rafforza

Il nucleo della perturbazione si sta spostando dal Midwest verso l’Atlantico. Nel suo tragitto ha già scaricato neve e ghiaccio su una lunga fascia centrale del Paese: dalle Grandi Pianure all’Ohio Valley, fino agli Appalachi. In diverse zone di Kentucky, Missouri e Illinois le strade sono diventate impraticabili nel giro di mezz’ora.

Ora, però, arriva la parte più delicata: la rapida caduta della pressione, il segno distintivo del bomb cyclone. Entro la giornata di oggi il sistema dovrebbe approfondirsi di decine di millibar, abbastanza da generare venti violenti e condizioni da tempesta invernale piena sul New England.

Coinvolte solo marginalmente le grandi città dell’est

Il paradosso: mentre la tempesta si “autoalimenta”, le principali città lungo la I-95 – Philadelphia, New York, Boston – vedranno al massimo qualche fiocco all’alba. Colpa dell’Atlantico ancora troppo caldo, che continua a spingere aria più mite verso la costa e impedisce alla neve di depositarsi.

Ma basterà spostarsi di poco verso l’interno per trovare un’altra storia: scuole chiuse in Vermont, New Hampshire, Pennsylvania e Massachusetts, e previsioni di accumuli importanti sulle zone collinari e montane.

Viaggi nel caos e ghiaccio diffuso

I primi segnali non sono incoraggianti: oltre 1.500 ritardi registrati all’aeroporto di Chicago O’Hare in 24 ore, strade bloccate da incidenti a catena in Missouri e Illinois, e tratte autostradali rese scivolose da un sottile ma pericolosissimo strato di ghiaccio.

Sugli Appalachi è attesa una crosta di gelicidio variabile da una lieve patina fino a oltre 6–7 millimetri, abbastanza per causare blackout diffusi.

Dopo la tempesta arriva un’ondata di gelo artico sugli Stati Uniti

Il passaggio del ciclone bomba non sarà la fine della storia. Dietro la tempesta si farà largo un blocco di aria artica: temperature percepite fino a -15 °C in città come Chicago, Minneapolis e Indianapolis.

Tra mercoledì e venerdì molte località nel Nord degli Stati Uniti rischiano di battere record di freddo, con minime che potrebbero scendere anche di 20-30 °C sotto la norma di inizio dicembre.

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Tempesta tropicale Koto: tre morti e dispersi mentre avanza verso il Vietnam https://www.iconameteo.it/news/tempesta-tropicale-koto-tre-morti-e-dispersi-mentre-avanza-verso-il-vietnam/ Mon, 01 Dec 2025 15:14:51 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89446 tempestaLa tempesta tropicale Koto ha causato tre vittime e diversi dispersi al largo del Vietnam centrale. L’ufficio meteorologico prevede ulteriore indebolimento prima dell’arrivo sulla costa, con piogge fino a 150 mm previste nelle regioni già colpite da inondazioni storiche. La tempesta tropicale Koto, conosciuta in Vietnam come Storm No. 15, continua ad avanzare verso il …

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La tempesta tropicale Koto ha causato tre vittime e diversi dispersi al largo del Vietnam centrale. L’ufficio meteorologico prevede ulteriore indebolimento prima dell’arrivo sulla costa, con piogge fino a 150 mm previste nelle regioni già colpite da inondazioni storiche.

La tempesta tropicale Koto, conosciuta in Vietnam come Storm No. 15, continua ad avanzare verso il Vietnam centrale dopo aver causato vittime e danni significativi nelle acque del Mar Cinese Meridionale. Secondo le autorità vietnamite, la tempesta tropicale ha provocato tre decessi confermati e lasciato altre persone disperse domenica 30 novembre. Un uomo nella provincia di Lam Dong ha perso la vita quando la sua barca a vela si è capovolta a causa delle onde alte, mentre tre persone risultano ancora disperse dopo il capovolgimento di un’altra imbarcazione nelle acque della provincia di Khanh Hoa. Le forti onde e i venti intensi hanno reso le condizioni marine estremamente pericolose per tutte le imbarcazioni in transito.

Caratteristiche e movimento del ciclone tropicale

La tempesta tropicale Koto si caratterizza per un movimento lento e una progressiva perdita di intensità. L’ufficio meteorologico del Vietnam ha registrato venti sostenuti di livello 12, compresi tra 118 e 133 chilometri orari, con raffiche che raggiungono il livello 15. Il ciclone tropicale si sta spostando verso nord-nordest a una velocità ridotta di soli 3-5 chilometri orari, posizionandosi a circa 330 chilometri dalle aree costiere comprese tra Gia Lai e Dak Lak. Questa lentezza nel movimento rappresenta una caratteristica insolita del sistema, legata all’indebolimento dell’alta pressione subtropicale e al rafforzamento del monsone di nordest stagionale. Le temperature del mare più fredde in prossimità della costa e la penetrazione di aria fredda nella circolazione del ciclone continueranno a indebolire il sistema nei prossimi giorni.

Previsioni meteo e scenari di evoluzione

Gli esperti dell’ufficio meteorologico nazionale hanno identificato due scenari principali per l’evoluzione della tempesta tropicale. Lo scenario più probabile, con l’80 percento di probabilità, prevede che il ciclone si curvi verso nord all’altezza delle isole Spratly e si trasformi in una depressione prima di dirigersi verso le province centrali. In questo caso, i venti forti sulla costa sarebbero limitati, ma si prevedono precipitazioni diffuse da Da Nang a Lam Dong nei primi giorni di dicembre. Lo scenario alternativo, con il 20 percento di probabilità, contempla il mantenimento della traiettoria verso ovest fino alla regione Gia Lai-Khanh Hoa, con possibili piogge intense tra il 29 novembre e il 1 dicembre.

Precipitazioni attese e rischio di allagamenti

Le piogge previste rappresentano una preoccupazione significativa per le regioni già colpite da inondazioni storiche nel novembre precedente. Le autorità meteorologiche prevedono accumuli pluviometrici tra 150 e 250 millimetri martedì e mercoledì nelle aree da Hue a Khanh Hoa, zone che si stanno ancora riprendendo dai danni causati dagli eventi alluvionali precedenti che hanno provocato 98 decessi e 10 dispersi. Sebbene i modelli di previsione non indichino livelli di allagamento estremo, il rischio di frane in montagna e inondazioni localizzate rimane concreto, specialmente nelle aree già vulnerabili.

Condizioni marine e avvisi per la navigazione

Le condizioni del mare mosso nel Mar Cinese Meridionale rimangono critiche per tutte le operazioni navali. I venti forti in mare raggiungono intensità di livello 7-9 nelle aree generali, con venti di livello 10-12 e raffiche fino al livello 15 in prossimità del centro del ciclone. Le onde alte variano da 4 a 6 metri nelle zone periferiche fino a 7-9 metri vicino al centro della tempesta. Tutti i vascelli operativi nelle acque interessate sono stati avvisati di prendere precauzioni immediate o modificare le rotte pianificate per evitare le zone più pericolose.

Danni economici e continuità operativa

Le perdite economiche preliminari causate dalla tempesta tropicale Koto sono stimate in oltre 5,6 miliardi di dong vietnamiti, equivalenti a circa 224.000 dollari americani. Sessantotto voli operati dalle compagnie aeree vietnamite hanno modificato le loro rotte per evitare le condizioni meteorologiche pericolose generate dal ciclone. Le autorità locali continuano a valutare i danni complessivi mentre la situazione si evolve.

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Maltempo nel sud-est asiatico: oltre 1.100 morti nelle inondazioni di novembre https://www.iconameteo.it/news/maltempo-nel-sud-est-asiatico-oltre-1-100-morti-nelle-inondazioni-di-novembre/ Mon, 01 Dec 2025 14:30:37 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89453 inondazioni AsiaIl sud-est asiatico è stato devastato da una rara tempesta tropicale che ha generato piogge torrenziali e inondazioni catastrofiche tra novembre e fine mese, causando oltre 1.100 vittime e colpendo milioni di persone in Indonesia, Tailandia, Sri Lanka, Malesia e Vietnam. Una tempesta tropicale rara formatasi nello Stretto di Malacca ha scatenato una delle più …

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Il sud-est asiatico è stato devastato da una rara tempesta tropicale che ha generato piogge torrenziali e inondazioni catastrofiche tra novembre e fine mese, causando oltre 1.100 vittime e colpendo milioni di persone in Indonesia, Tailandia, Sri Lanka, Malesia e Vietnam.

Una tempesta tropicale rara formatasi nello Stretto di Malacca ha scatenato una delle più devastanti ondate di maltempo del sud-est asiatico degli ultimi anni. Per una settimana intera, piogge diluvianti e raffiche di vento hanno colpito la regione, trasformando fiumi e strade in torrenti impetuosi e provocando frane catastrofiche. Il bilancio è tragico: oltre 1.100 persone hanno perso la vita, migliaia risultano disperse e più di 4 milioni di persone sono state colpite dalle alluvioni.

La situazione in Tailandia e il ruolo della stagione monsonica

La Tailandia è stata tra i paesi più colpiti dal maltempo estremo di novembre. Nel sud del paese, la provincia di Songkhla ha registrato il bilancio più grave con 131 decessi, mentre il totale nazionale delle vittime da inondazione ha raggiunto 170 persone, con 102 feriti. La città di Hat Yai è stata completamente sommersa, con quartieri interi trasformati in isole e abitanti costretti a rifugiarsi sui tetti. In tre giorni sono caduti 635 millimetri di pioggia, un cumulo eccezionale che ha superato il record precedente del 2010. La stagione monsonica, naturalmente propensa alle precipitazioni intense, è stata amplificata dal passaggio di sistemi tropicali che hanno funzionato come vere “pompe di umidità”, concentrando episodi di pioggia devastanti su aree già sature d’acqua.

Indonesia devastata: Sumatra sotto le acque

L’Indonesia ha subito danni ancora più catastrofici. L’isola di Sumatra, nella parte occidentale del paese, è stata colpita da inondazioni lampo e smottamenti di terreno che hanno trasformato il paesaggio. Il bilancio ufficiale ha raggiunto 435 morti entro il 30 novembre, con centinaia ancora disperse. Tre province sono state devastate: strade completamente bloccate, infrastrutture di telecomunicazione danneggiate e interi quartieri sommersi sotto metri d’acqua. La provincia di Aceh ha dovuto ricorrere agli elicotteri per consegnare aiuti umanitari, poiché i fenomeni meteorologici avversi e la mancanza di equipaggiamenti pesanti hanno ostacolato i soccorsi. Circa 80.000 persone sono state evacuate, ma centinaia rimangono ancora intrappolate. Una donna di 41 anni, Afrianti, ha visto la sua casa di 41 anni completamente distrutta, rimanendo con solo un muro in piedi.

Sri Lanka colpita dal ciclone Ditwah

Lo Sri Lanka è stato devastato dal ciclone Ditwah, che ha causato 212 decessi e 218 dispersi. Le acque alluvionali hanno rotto una diga, aggravando ulteriormente la situazione. Migliaia di agenti di polizia, personale della marina e truppe dell’esercito sono stati mobilitati per distribuire cibo, liberare strade e mettere in salvo le famiglie intrappolate.

Vietnam e Malesia affrontano le conseguenze

In Vietnam, le piogge torrenziali hanno causato 55 decessi entro il 22 novembre, con quasi la metà delle vittime concentrate nella provincia di Dak Lak. In Malesia, il bilancio è stato relativamente più contenuto con tre morti, ma circa 24.500 persone sono state trasferite nei centri di evacuazione. Le autorità meteorologiche hanno revocato gli avvisi di tempesta tropicale e pioggia continua il 29 novembre, anche se le operazioni di soccorso continuavano.

Cause climatiche e impatto ambientale

Gli esperti attribuiscono l’intensità di questi eventi meteorologici estremi al fenomeno La Niña e al riscaldamento climatico globale. Una atmosfera più calda trattiene più umidità, generando episodi di precipitazione più intensi e impredittibili. Il cambiamento climatico ha trasformato queste calamità naturali da anomalie a una nuova normalità per la regione.

Sfide nei soccorsi e nella ricostruzione

Le operazioni di soccorso hanno affrontato ostacoli significativi: strade bloccate, comunicazioni compromesse e difficili condizioni meteorologiche hanno rallentato la distribuzione degli aiuti. Il presidente indonesiano Prabowo Subianto ha inviato quattro aerei carichi di aiuti, ma il terreno impervio e il maltempo persistente hanno complicato le operazioni. Sono stati anche segnalati episodi di saccheggi di rifornimenti in alcune aree, riflettendo la disperazione delle popolazioni colpite dalle alluvioni catastrofiche.

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Ondata di gelo storica negli Stati Uniti: temperature a -25°C e neve diffusa https://www.iconameteo.it/news/ondata-di-gelo-storica-negli-stati-uniti-temperature-a-25c-e-neve-diffusa/ Mon, 01 Dec 2025 09:17:05 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89432 Gli Stati Uniti affrontano un’ondata di gelo artico senza precedenti con temperature rigide fino a -25°C e nevicate intense che interesseranno oltre 50 milioni di persone dal Midwest al Nord-Est fino ai primi giorni di dicembre. Una massa d’aria artica di eccezionale intensità sta investendo gli Stati Uniti, portando con sé una delle ondate di …

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Gli Stati Uniti affrontano un’ondata di gelo artico senza precedenti con temperature rigide fino a -25°C e nevicate intense che interesseranno oltre 50 milioni di persone dal Midwest al Nord-Est fino ai primi giorni di dicembre.

Una massa d’aria artica di eccezionale intensità sta investendo gli Stati Uniti, portando con sé una delle ondate di freddo più significative della stagione invernale. Questa irruzione gelida, originaria dal Canada, ha trasformato rapidamente le condizioni meteorologiche in gran parte del Paese, creando una situazione di emergenza climatica che coinvolge oltre 50 milioni di persone. Le previsioni meteo indicano che il fenomeno continuerà fino ai primi giorni di dicembre, con una tempesta di neve che interesserà più di venti stati, dal Kansas al Maine, portando il primo accumulo nevoso significativo della stagione.

Temperature estreme nei grandi laghi e nel Nord-Est

Le temperature rigide raggiungeranno valori straordinari nelle aree settentrionali degli Stati Uniti. Intorno al 4-6 dicembre, la temperatura a quota 1500 metri potrebbe precipitare fino a -25°C, mentre nelle grandi città come Chicago, Toronto, Detroit, Buffalo e New York, le minime notturne si spingeranno su valori estremi, scendendo fino a -14/-17°C. A Ottawa e Montreal il termometro potrebbe raggiungere i -25°C. Queste città si trovano alla stessa latitudine dell’Italia, rendendo ancora più eccezionale questa ondata di gelo per la stagione autunnale inoltrata.

Il fenomeno del lake effect snow e le nevicate localizzate

L’impatto della massa d’aria gelida sarà amplificato dal lake effect snow, uno dei fenomeni meteorologici più spettacolari e pericolosi della meteorologia nordamericana. Questo fenomeno genera nevicate localizzate ma eccezionalmente abbondanti, creando vere e proprie “bande nevose” che depositano accumuli rapidissimi in pochissime ore. Le condizioni di whiteout sulle principali direttrici del Midwest paralizzano intere città e rendono estremamente pericolose le condizioni di viaggio. Nelle regioni dello Stato di New York, come Buffalo e Rochester, e in alcune zone dell’Ohio e della Pennsylvania, sono attesi accumuli nevosi significativi con visibilità ridotta e strade innevate.

Allerte meteo e disagi nei trasporti

Il National Weather Service ha emesso avvisi invernali per numerose contee, inclusa Lewis County a New York, dove sono previsti tra 4 e 8 pollici di neve con le maggiori accumulate su Tug Hill e la metà meridionale della contea. Le raffiche di vento potranno favorire la formazione di ghiaccio su strade e linee elettriche, aumentando il rischio di blackout e incidenti, soprattutto nelle ore notturne. I disagi nei trasporti sono già significativi: oltre duemila voli domestici risultano in ritardo e decine sono stati cancellati. Le autorità consigliano ai passeggeri di verificare gli aggiornamenti in tempo reale e considerare flessibilità negli spostamenti.

L’evoluzione della tempesta invernale fino a martedì

La tempesta invernale ha iniziato con la prima significativa tempesta di neve della stagione in gran parte del Midwest, continuando fino ai primi giorni di dicembre. Un nuovo sistema perturbato sta raggiungendo le regioni del Mid-Atlantic e del Nord-Est, con previsioni di fino a un piede di neve entro martedì. Il National Weather Service ha indicato che un pattern invernale grippera gran parte degli Stati Uniti attraverso martedì 2 dicembre, portando tempeste e temperature fredde. La tempesta di neve dovrebbe attenuarsi nel Midwest e nei Grandi Laghi domenica, con il lake effect snow che persisterà, prima che un altro sistema diffonda pioggia, temporali e mix invernale dalla Costa del Golfo al Nord-Est tra lunedì 1° e martedì 2 dicembre.

Impatto su milioni di persone e allerte diffuse

Circa 18 milioni di persone erano sotto allerta gelo anche nel Sud-Est degli Stati Uniti, in Alabama, Florida e Georgia, con temperature record che hanno raggiunto -2°C a Jacksonville, infrangendo diversi record giornalieri. Questa ondata di freddo invernale rappresenta un evento meteorologico di rara intensità per il periodo dell’anno, mettendo alla prova la resilienza delle infrastrutture e l’organizzazione dei soccorsi in tutto il territorio nazionale. Le condizioni meteorologiche avverse continueranno a rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza pubblica e la continuità dei servizi essenziali.

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Ciclone Ditwah colpisce l’India: allerta massima nel Tamil Nadu e Andhra Pradesh https://www.iconameteo.it/news/ciclone-ditwah-colpisce-lindia-allerta-massima-nel-tamil-nadu-e-andhra-pradesh/ Mon, 01 Dec 2025 08:00:32 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89408 piogge in un campoIl ciclone Ditwah raggiunge l’India meridionale portando forti piogge e raffiche di vento devastanti. Dopo aver devastato lo Sri Lanka con oltre 150 morti, il sistema tropicale minaccia ora gli stati costieri indiani con allerta meteo e operazioni di soccorso in corso. Il ciclone Ditwah ha raggiunto l’India sudorientale nel corso della domenica 30 novembre, …

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Il ciclone Ditwah raggiunge l’India meridionale portando forti piogge e raffiche di vento devastanti. Dopo aver devastato lo Sri Lanka con oltre 150 morti, il sistema tropicale minaccia ora gli stati costieri indiani con allerta meteo e operazioni di soccorso in corso.

Il ciclone Ditwah ha raggiunto l’India sudorientale nel corso della domenica 30 novembre, portando con sé condizioni meteorologiche estreme che hanno messo in allerta le autorità locali. Gli stati del Tamil Nadu e dell’Andhra Pradesh sono stati colpiti da forti piogge e venti tempestosi mentre il sistema tropicale proseguiva il suo percorso devastante dopo aver attraversato lo Sri Lanka. Le raffiche di vento hanno raggiunto intensità considerevoli, costringendo le autorità a emanare ordini di evacuazione e allerte meteo in numerose zone costiere.

Il percorso del ciclone dal Sri Lanka all’India

Dopo aver colpito violentemente lo Sri Lanka, il ciclone Ditwah ha proseguito verso nord-ovest dirigendosi verso l’India meridionale. Nel paese insulare, il sistema ciclonico ha causato una vera e propria catastrofe naturale con almeno 153 vittime accertate e 191 persone ancora disperse. Oltre mezzo milione di persone sono state colpite dalle inondazioni e dalle frane generate dalle piogge torrenziali che hanno caratterizzato il passaggio del ciclone. La capitale Colombo era stata posta in allerta alluvione di livello rosso, mentre migliaia di famiglie erano rimaste intrappolate sui tetti delle loro abitazioni.

Condizioni meteorologiche estreme nel Tamil Nadu e Andhra Pradesh

L’India Meteorological Department ha comunicato che le regioni costiere del Tamil Nadu settentrionale e dell’Andhra Pradesh meridionale avrebbero subito precipitazioni estremamente abbondanti durante il passaggio del ciclone Ditwah. Le forti piogge hanno interessato vaste aree, trasformando strade e campi in zone allagate. I venti ciclonici hanno raggiunto velocità pericolose, causando danni a strutture e infrastrutture. Le autorità meteorologiche hanno avvertito della possibilità di mareggiate e dell’innalzamento del livello del mare dovuto alle maree di tempesta.

Misure di sicurezza e operazioni di soccorso

Le autorità indiane hanno adottato misure preventive significative per proteggere la popolazione. Ai pescatori è stato esplicitamente vietato di avventurarsi in mare a causa delle maree alte e delle raffiche di vento pericolose generate dal ciclone Ditwah. I team di soccorso sono stati messi in massima allerta e dispiegati nelle zone più vulnerabili alle inondazioni. Personale specializzato è stato posizionato nei distretti ad alto rischio di allagamento per garantire interventi rapidi in caso di emergenza. Le operazioni di evacuazione hanno interessato migliaia di persone dalle aree costiere più esposte ai pericoli del ciclone.

Bilancio dei danni e conseguenze in Sri Lanka

Il passaggio del ciclone Ditwah attraverso lo Sri Lanka ha rappresentato uno dei disastri meteorologici più gravi degli ultimi anni per l’isola. Le frane hanno sepolto interi villaggi, mentre le inondazioni lampo hanno travolto abitazioni e infrastrutture. Nel distretto centrale di Badulla, una singola frana ha causato 21 vittime durante la notte. Le piogge torrenziali hanno superato i 300 millimetri di accumulo in diverse regioni, generando situazioni di emergenza umanitaria. Scuole, attività commerciali e servizi ferroviari sono stati sospesi, mentre l’aeroporto internazionale di Colombo ha subito interruzioni significative alle operazioni.

Contesto regionale e allerte meteo in corso

Il ciclone Ditwah rappresenta parte di una serie di eventi meteorologici estremi che hanno colpito il Sud-est asiatico in questo periodo. Oltre allo Sri Lanka e all’India, anche l’Indonesia e la Thailandia hanno registrato inondazioni catastrofiche con centinaia di vittime. Il governo indiano ha attivato la macchina degli aiuti internazionali, inviando supporto umanitario allo Sri Lanka. Le previsioni meteo continuano a monitorare l’evoluzione del ciclone tropicale mentre prosegue verso nord-ovest, con possibilità di ulteriori precipitazioni abbondanti nelle regioni interessate.

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Grecia flagellata dal maltempo: alluvioni, grandine e disagi in varie regioni https://www.iconameteo.it/news/grecia-flagellata-dal-maltempo-alluvioni-grandine-e-disagi-in-varie-regioni/ Sun, 30 Nov 2025 15:19:04 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89387 allerta meteo pioggia maltempo previsioni weekendLa Grecia affronta una fase di forte maltempo con alluvioni, grandine e temporali intensi che colpiscono diverse regioni. Le autorità mantengono lo stato di massima allerta mentre il vortice di bassa pressione continua a portare piogge torrenziali e disagi alla circolazione. La Grecia sta vivendo una situazione meteorologica particolarmente critica con il passaggio di un …

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La Grecia affronta una fase di forte maltempo con alluvioni, grandine e temporali intensi che colpiscono diverse regioni. Le autorità mantengono lo stato di massima allerta mentre il vortice di bassa pressione continua a portare piogge torrenziali e disagi alla circolazione.

La Grecia sta vivendo una situazione meteorologica particolarmente critica con il passaggio di un vortice di bassa pressione che ha portato maltempo diffuso e fenomeni meteorologici intensi in molte aree del paese. Il forte maltempo ha causato allagamenti significativi, interruzioni della viabilità e situazioni di criticità in diverse regioni, con la capitale Atene particolarmente colpita da grandinate rare per la zona.

Atene colpita da grandine e temporali violenti

La capitale greca ha sperimentato un evento meteorologico insolito quando grandine ha colpito la città nella mattinata di venerdì, un fenomeno raro per Atene. La regione dell’Attica è stata interessata da forti temporali e venti intensi che hanno creato situazioni di emergenza sulle strade. L’accumulo di acqua ha provocato piccoli torrenti e ha reso necessaria la chiusura di alcuni tratti stradali tra le 7 e le 8 del mattino a causa dell’alto livello dell’acqua. Il traffico è rimasto congestionato per diverse ore, anche se non sono stati segnalati feriti tra i cittadini.

Allagamenti e interruzioni della viabilità nelle zone costiere

Situazioni più gravi si sono registrate nella zona di Troizinia, sull’altra sponda del golfo Saronico rispetto ad Atene, dove il maltempo intenso ha provocato numerosi allagamenti e l’interruzione del traffico su alcune strade. I vigili del fuoco hanno segnalato molteplici situazioni di criticità in questa area, dove le piogge torrenziali hanno causato disagi significativi. Nonostante la gravità della situazione, non sono stati registrati feriti tra la popolazione locale.

Laconia in allerta per il fiume Eurotas

Le autorità mantengono uno stato di massima allerta nella regione della Laconia, dove il livello del fiume Eurotas si è alzato notevolmente a causa delle piogge intense. In alcuni punti il corso d’acqua è straripato, creando situazioni di potenziale pericolo per le comunità locali. Finora non sono stati segnalati grossi disagi, ma la situazione rimane sotto costante monitoraggio da parte dei servizi di protezione civile e delle autorità locali.

Misure di sicurezza e previsioni per le prossime ore

La Protezione civile greca ha emesso avvisi specifici per la popolazione, raccomandando di evitare di attraversare torrenti e ruscelli, mettere in sicurezza le proprie abitazioni e di evitare i lavori all’aperto e le attività nelle zone marine e costiere a causa del rischio di fulmini. Diversi sindaci hanno disposto la chiusura delle scuole nelle regioni colpite dal maltempo. Le previsioni meteorologiche indicano che il forte maltempo continuerà con piogge abbondanti e temporali violenti, oltre a grandinate anche di grandi dimensioni.

Continuità del fenomeno meteorologico avverso

Il vortice ciclonico responsabile di questa fase di maltempo in Grecia si allontanerà progressivamente verso est, ma non prima di aver portato ulteriori fenomeni meteorologici intensi nelle prossime ore. Le condizioni meteo avverse hanno già causato disagi significativi alla viabilità, ai servizi pubblici e alle attività quotidiane della popolazione. Le autorità greche rimangono in stato di massima allerta per gestire eventuali emergenze derivanti dalle piogge torrenziali e dai temporali che continuano a interessare il territorio nazionale.

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Tempesta del Ringraziamento, USA in tilt nel rientro dalle feste https://www.iconameteo.it/news/tempesta-del-ringraziamento-usa-in-tilt-nel-rientro-dalle-feste/ Sun, 30 Nov 2025 14:54:44 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89361 Una potente tempesta invernale sta trasformando il rientro dalle feste legate al Ringraziamento in un percorso a ostacoli per milioni di persone negli Stati Uniti. Chi si è spostato per festeggiare il Ringraziamento in famiglia si ritrova a fare i conti con una perturbazione invernale estesa da un capo all’altro del Paese, capace di imbiancare città, …

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Una potente tempesta invernale sta trasformando il rientro dalle feste legate al Ringraziamento in un percorso a ostacoli per milioni di persone negli Stati Uniti. Chi si è spostato per festeggiare il Ringraziamento in famiglia si ritrova a fare i conti con una perturbazione invernale estesa da un capo all’altro del Paese, capace di imbiancare città, bloccare aeroporti e rendere difficili gli spostamenti su strada.

Voli cancellati e aeroporti in affanno

Il Midwest è la zona più colpita: Chicago, già nota per non scherzare col vento, sta facendo i conti con ore di nevicate continue e visibilità ridotta. All’aeroporto internazionale di O’Hare sono stati cancellati più di un migliaio di voli e centinaia hanno accumulato ritardi anche di diverse ore. In città si sono già depositati circa 12 centimetri di neve e non è ancora finita.

Il quadro nazionale non va meglio: negli Stati Uniti, tra cancellazioni e ritardi, oltre 1.800 voli sono saltati o hanno accumulato attese pesanti. E siamo solo all’inizio della fase più intensa.

Un sistema invernale esteso per oltre 1.000 miglia

La tempesta del Ringraziamento si è formata dopo aver attraversato le Montagne Rocciose e ora si sta rafforzando mentre scorre verso est. Le allerte meteo coinvolgono circa 49 milioni di persone: un corridoio di maltempo che va dal Nebraska ai Grandi Laghi, con piogge più a sud e neve compatta più a nord.

Nelle aree di transizione, dove la temperatura oscilla tra zero e qualche grado sopra, il problema è il mix di neve bagnata e ghiaccio, spesso più insidioso della neve vera e propria.

Neve abbondante e viabilità difficile

Le zone più colpite includono Iowa, Wisconsin, Illinois e Michigan, dove sono attesi più di 15 centimetri di neve entro fine weekend. In alcune località dell’Iowa e dell’Illinois nord-occidentale si potrebbe superare il mezzo metro.

Non è solo una questione di centimetri: anche i venti in rinforzo e le temperature in calo rapido stanno rendendo la viabilità molto complicata. In Iowa le pattuglie stradali hanno già segnalato decine di incidenti e quasi 200 automobiliste e automobilisti soccorsi dopo essere finiti fuori strada. In Indiana un maxi tamponamento ha bloccato l’interstatale 70 per ore.

Anche il Sud sotto la pioggia

Non solo neve: sul lato più caldo del sistema perturbato scorrono piogge intense e temporali che stanno colpendo Texas orientale e Louisiana, dove non si esclude il rischio di allagamenti lampo. Domenica il maltempo si sposterà verso la costa atlantica: meno rischio di alluvioni improvvise, ma abbastanza pioggia da rallentare il traffico durante il rientro.

Arriva anche l’aria artica

Dietro la perturbazione avanza una massa d’aria molto fredda di origine artica. Le temperature stanno già crollando nelle Plains e nelle Montagne Rocciose, con valori massimi che in alcune aree non superano i -7 °C. La notte tra domenica e lunedì porterà gelo diffuso, con minime sotto zero fin quasi al Texas settentrionale.

All’inizio della prossima settimana buona parte degli Stati Uniti vivrà valori di 15-20 gradi inferiori alla media, proprio nei giorni che segnano l’inizio dell’inverno meteorologico. Un antipasto deciso, che potrebbe essere solo l’avvio di un dicembre più freddo del solito.

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Inverno meteo al via lunedì 1 dicembre: le cose da sapere https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/inverno-meteo-al-via-lunedi-1-dicembre-le-cose-da-sapere/ Sun, 30 Nov 2025 10:56:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89348 neve meteoLunedì 1 dicembre scatta ufficialmente l’inverno meteo, la stagione che per climatologia e statistica corrisponde al trimestre più freddo dell’anno. È un passaggio che ogni anno crea un po’ di confusione, perché non coincide con l’inverno “che abbiamo in testa”, cioè quello astronomico. Le due cose infatti seguono logiche completamente diverse. Inverno meteo o inverno …

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Lunedì 1 dicembre scatta ufficialmente l’inverno meteo, la stagione che per climatologia e statistica corrisponde al trimestre più freddo dell’anno. È un passaggio che ogni anno crea un po’ di confusione, perché non coincide con l’inverno “che abbiamo in testa”, cioè quello astronomico. Le due cose infatti seguono logiche completamente diverse.

Inverno meteo o inverno astronomico?

Le stagioni meteorologiche dividono l’anno in quattro blocchi di tre mesi ciascuno, costruiti sulla base dei dati climatici: si parte dai mesi più caldi e più freddi. Il mese di gennaio è quello con le temperature più basse, quindi il cuore dell’inverno meteo, che va dal 1 dicembre al 28 febbraio. Allo stesso modo, luglio è il mese più caldo: l’estate meteorologica occupa il periodo 1 giugno – 31 agosto. In mezzo ci sono primavera e autunno, che separano in maniera simmetrica i due estremi termici.

Questo approccio ha un vantaggio: permette di confrontare i dati da un anno all’altro con maggiore ordine, perché le stagioni hanno sempre la stessa durata e iniziano sempre lo stesso giorno.

Le stagioni astronomiche, invece, seguono il movimento della Terra nello spazio. Ogni stagione si apre con un evento ben preciso: solstizi per inverno ed estate, equinozi per primavera e autunno. Il prossimo appuntamento sarà il solstizio d’inverno, che quest’anno cadrà domenica 21 dicembre 2025 alle 16:03 (ora italiana).

meteo natale asciutto inverno

La notte più lunga dell’anno

Il solstizio d’inverno segna il momento in cui, nel nostro emisfero, il Sole raggiunge la sua altezza minima nel cielo durante l’anno. La sua traiettoria appare più corta e più bassa, e questo si traduce nella giornata con meno ore di luce. Da noi il fenomeno passa quasi inosservato se non per l’orario del tramonto anticipato, ma ai poli la differenza è estrema: oltre il Circolo Polare Artico quel giorno è buio per 24 ore, mentre in Antartide splende il sole senza interruzione. È il risultato diretto dell’inclinazione dell’asse terrestre, che determina quanto ogni emisfero venga “illuminato” dal Sole.

Tutto dipende infatti da quell’inclinazione di circa 23,27°, che in questo periodo fa sì che l’emisfero Sud riceva più luce e calore, mentre il Nord ne riceve meno: da qui la nostra stagione fredda e l’estate australe.

La durata del giorno cambia con la latitudine. All’Equatore giorno e notte durano sempre 12 ore; basta salire qualche centinaio di chilometri per vedere già differenze di minuti. Più ci si allontana dall’Equatore, più le variazioni diventano estreme, fino alla notte polare: alle Svalbard, per esempio, il buio continuo dura quasi due mesi, compensato da due mesi di sole alto nel cielo in estate.

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Neve nello Stato di New York e maltempo negli USA: l’inverno artico colpisce il Nord-Est https://www.iconameteo.it/news/neve-a-new-york-e-maltempo-negli-usa-linverno-artico-colpisce-il-nord-est/ Sun, 30 Nov 2025 08:30:10 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89366 neve New YorkUn’ondata di freddo artico ha portato la prima neve della stagione a New York l’11 novembre, mentre il maltempo invernale colpisce il Midwest e i Grandi Laghi con accumuli significativi e condizioni di viaggio pericolose nel fine settimana del Ringraziamento. Gli Stati Uniti stanno affrontando un’eccezionale ondata di freddo artico che ha trasformato rapidamente il …

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Un’ondata di freddo artico ha portato la prima neve della stagione a New York l’11 novembre, mentre il maltempo invernale colpisce il Midwest e i Grandi Laghi con accumuli significativi e condizioni di viaggio pericolose nel fine settimana del Ringraziamento.

Gli Stati Uniti stanno affrontando un’eccezionale ondata di freddo artico che ha trasformato rapidamente il clima autunnale in condizioni invernali. New York City ha registrato la sua prima nevicata della stagione il mattino dell’11 novembre, un evento che ha sorpreso residenti e pendolari con fiocchi di neve comparsi all’alba accompagnati da un brusco calo delle temperature. Questo fenomeno rappresenta il segnale tangibile di un inverno che sembra anticipare i tempi, confermando le previsioni di un inverno più nevoso rispetto agli ultimi cinque anni nella regione.

Le nevicate nei Grandi Laghi e il lake-effect snow

La neve da effetto lago ha colpito duramente le comunità vicino ai Grandi Laghi, dove il fenomeno meteorologico del lake-effect snow ha creato condizioni di tempesta invernale particolarmente intense. Quando l’aria fredda proveniente dal Canada soffia sui Grandi Laghi, l’aria più calda del lago spinge l’umidità verso l’alto, creando nuvole capaci di scaricare precipitazioni abbondanti sulle aree sottovento. Buffalo e Rochester, nello stato di New York, hanno ricevuto fino a 15 centimetri di neve, mentre il nord dell’Iowa ha registrato più di 20 centimetri di accumulo. La Contea di Lewis ha emesso un avviso di viaggio a causa delle cattive condizioni stradali e della neve soffiata dal vento, mantenendo l’allerta fino a nuovo avviso.

Impatto sui trasporti e sulle infrastrutture durante il weekend del Ringraziamento

La tempesta invernale ha causato significativi disagi ai viaggiatori durante uno dei periodi più trafficati dell’anno. Gli aeroporti di Chicago e St. Louis hanno registrato ritardi di circa un’ora sabato mattina, mentre le strade innevate hanno rallentato i flussi di traffico in Iowa, Illinois settentrionale, Indiana e Michigan. I meteorologi hanno avvertito che la neve potrebbe cadere a più di 2,5 centimetri all’ora in alcune aree, creando condizioni di viaggio estremamente pericolose. Le avvertenze di tempesta invernale si estendevano da Montana a Ohio, secondo il National Weather Service, interessando una vasta porzione del territorio americano.

Temperature record nel Sud-Est e allerta gelo diffusa

Mentre il nord affrontava nevicate abbondanti, il sud-est degli Stati Uniti ha subito un’insolita ondata di freddo record. Circa 18 milioni di persone erano sotto allerta gelo in Alabama, Florida e Georgia, con temperature che hanno raggiunto -2°C a Jacksonville, infrangendo diversi record giornalieri. Le autorità locali hanno persino emesso un insolito “avviso di caduta iguana”, poiché i rettili paralizzati dal freddo entrano in letargo temporaneo e cadono dagli alberi. A New York City, le temperature minime sono scese fino a -4°C nelle aree più esposte della tri-state area, con allerte gelo rimaste attive fino alle 9:00 locali.

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Alluvioni in Asia, è una strage: oltre 500 vittime tra Indonesia, Thailandia e Sri Lanka https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/alluvioni-in-asia-e-una-strage-oltre-500-vittime-tra-indonesia-thailandia-e-sri-lanka/ Sun, 30 Nov 2025 07:58:31 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89341 Le alluvioni in Asia stanno lasciando un segno pesante in diverse aree sud-orientali del continente. Tra frane, piogge monsoniche eccezionali e gli effetti di una stagione tropicale anomala, il bilancio complessivo supera ormai i 500 morti, mentre centinaia di persone risultano disperse. Indonesia, Thailandia, Malesia e Sri Lanka sono tra i Paesi più colpiti. Indonesia: …

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Le alluvioni in Asia stanno lasciando un segno pesante in diverse aree sud-orientali del continente. Tra frane, piogge monsoniche eccezionali e gli effetti di una stagione tropicale anomala, il bilancio complessivo supera ormai i 500 morti, mentre centinaia di persone risultano disperse. Indonesia, Thailandia, Malesia e Sri Lanka sono tra i Paesi più colpiti.

Indonesia: migliaia di sfollati e intere comunità isolate

La situazione più drammatica arriva da Sumatra. Le piogge torrenziali hanno generato frane e inondazioni diffuse, causando almeno 350 vittime. Le persone di cui non si hanno notizie superano quota 270, mentre molte zone restano ancora difficili da raggiungere.

Le province di Nord Sumatra, Ovest Sumatra e Aceh contano i danni più gravi: interi centri abitati sono stati sepolti da colate di fango e acqua. Le autorità hanno mobilitato migliaia di agenti e volontari per le ricerche e la distribuzione degli aiuti.

Più di 80.000 persone hanno dovuto abbandonare le loro case. Nel tentativo di limitare ulteriori precipitazioni, è stata autorizzata un’operazione di inseminazione delle nuvole, mentre la fase più intensa delle piogge sembra essersi attenuata.

Thailandia: 1,4 milioni di case coinvolte e oltre 160 morti accertati

In Thailandia sono 3,8 milioni le persone coinvolte dalle inondazioni, in particolare nel Sud. La provincia di Songkhla ha registrato livelli d’acqua fino a tre metri e almeno 145 vittime, uno dei bilanci peggiori dell’ultimo decennio. A livello nazionale si contano 162 morti.

Nella città di Hat Yai, tra le più colpite, la situazione è stata così critica che il personale di un ospedale ha dovuto spostare le salme in camion refrigerati per mancanza di spazio in obitorio.

La risposta istituzionale è finita nel mirino di molte critiche: il primo ministro si è scusato pubblicamente per la gestione dell’emergenza, mentre due funzionari locali sono stati sospesi per presunte negligenze. Il governo ha annunciato indennizzi fino a 2 milioni di baht alle famiglie che hanno perso una persona cara.

Intanto, mentre l’acqua defluisce, riemergono danni enormi: negozi e abitazioni devastati, atti di vandalismo e furti che si sono aggiunti al disastro naturale.

La forte tempesta Koto, pur non toccando direttamente la Thailandia, sta influenzando il meteo del Paese. Le masse d’aria più fredde colpiscono il Nord e il Sud, con minime tra 5 e 10 °C sulle vette montane. Le autorità insistono sulla necessità di seguire gli aggiornamenti ufficiali del servizio meteorologico.

Sri Lanka: 159 morti e una crisi umanitaria in crescita

Anche lo Sri Lanka affronta una delle peggiori alluvioni in Asia degli ultimi anni. Il passaggio del ciclone Ditwah ha provocato piogge eccezionali e smottamenti diffusi. I morti sono almeno 159, mentre oltre 200 persone sono ancora disperse.

Più di 20.000 abitazioni sono state distrutte e circa 108.000 persone si trovano in rifugi temporanei. In vaste aree del Paese mancano elettricità e acqua potabile. Alcune località risultano completamente isolate, con strade bloccate da frane e infrastrutture impraticabili.
Il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza e lanciato un appello alla comunità internazionale.

Un denominatore comune: piogge estreme e un clima che cambia

Dalla penisola indonesiana fino all’India meridionale, passando per l’Indocina, lo schema si ripete: piogge monsoniche più intense e stagioni tropicali sempre più irregolari. Eventi come quelli di questi giorni non sono inediti, ma la loro frequenza crescente è coerente con ciò che ci si aspetta in un clima che si scalda a causa delle attività umane, in particolare quelle legate all’utilizzo di combustibili fossili: precipitazioni più concentrate, fenomeni violenti e sistemi di drenaggio che cedono facilmente.

Le alluvioni in Asia di quest’anno mostrano in modo brutale quanto le regioni tropicali siano vulnerabili alla combinazione di monsoni alterati e cicloni sempre più imprevedibili.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Sri Lanka, frane e inondazioni: sempre più grave il bilancio delle vittime https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/sri-lanka-frane-e-inondazioni-sempre-piu-grave-il-bilancio-delle-vittime/ Sat, 29 Nov 2025 09:28:21 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89315 sri lanka alluvioniLa situazione in Sri Lanka continua a peggiorare a causa del maltempo estremo che da giorni sta colpendo l’isola. Il numero ufficiale delle vittime legate a frane e alluvioni è salito a 69, mentre risultano ancora decine di persone non rintracciate. Di fronte a un quadro in rapido deterioramento, il governo ha deciso di sospendere …

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La situazione in Sri Lanka continua a peggiorare a causa del maltempo estremo che da giorni sta colpendo l’isola. Il numero ufficiale delle vittime legate a frane e alluvioni è salito a 69, mentre risultano ancora decine di persone non rintracciate. Di fronte a un quadro in rapido deterioramento, il governo ha deciso di sospendere l’attività delle scuole e degli uffici pubblici.

Secondo il Disaster Management Centre, le piogge hanno investito gran parte del Paese con accumuli impressionanti: in alcune aree, in appena 24 ore, sono caduti più di 35 centimetri di pioggia. Le zone interne, in particolare quelle collinari a coltivazione di tè, sono state le più duramente colpite da frane improvvise che hanno travolto case, strade e intere comunità.

sri lanka alluvioni
Le piogge accumulate sabato, in sole 24 ore. Fonte: Department of Meteorology

Le aree di Badulla e Nuwara Eliya, a est di Colombo, risultano tra le più devastate: qui sono morte oltre 25 persone in una sola giornata, mentre risultano ancora numerosi dispersi e diversi feriti. Episodi simili si sono verificati anche in altre province, segno che l’ondata di maltempo interessa praticamente tutto il territorio dello Sri Lanka.

Mobilità paralizzata e servizi essenziali in difficoltà

La quotidianità è stata stravolta. Molti fiumi e bacini idrici hanno superato i livelli di guardia, facendo esondare l’acqua nelle zone circostanti. La rete ferroviaria è stata interrotta in più punti, con binari sommersi o ostruiti da frane. Anche diversi collegamenti stradali risultano impraticabili per via di detriti, alberi abbattuti e allagamenti diffusi.

Le forze armate stanno portando avanti operazioni di soccorso su vasta scala. L’aeronautica ha recuperato persone bloccate sui tetti delle abitazioni invase dall’acqua, mentre marina e polizia stanno raggiungendo le zone isolate con imbarcazioni di emergenza. Nel distretto orientale di Ampara, un’auto trascinata dalla corrente ha causato la morte di tre persone, episodio diventato simbolo della violenza delle piogge.

Un’emergenza che ricorda il 2016

Le autorità temono che i danni possano superare quelli dell’alluvione del 2016, quando nel Paese morirono 71 persone. Lo scenario attuale, però, mostra una vulnerabilità ancora maggiore, con territori già provati da giorni di precipitazioni continue.

Il governo invita la popolazione a rimanere in zone sicure e a seguire gli aggiornamenti ufficiali. Nel frattempo, l’evoluzione meteorologica non lascia molto spazio all’ottimismo: nuove piogge sono attese nelle prossime ore, e il rischio di ulteriori frane e allagamenti rimane elevato.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Sud America in tempesta: alluvioni in Brasile e caldo record in Patagonia https://www.iconameteo.it/news/sud-america-in-tempesta-alluvioni-in-brasile-e-caldo-record-in-patagonia/ Fri, 28 Nov 2025 15:43:05 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89287 PioggiaIl Sud America affronta condizioni meteorologiche estreme con forti piogge e grandinate nel Brasile meridionale e temperature record in Patagonia, dove il termometro ha superato i 40 gradi. Il Sud America sta vivendo una situazione meteorologica particolarmente critica in questi giorni di fine novembre. Due fenomeni climatici opposti ma ugualmente preoccupanti stanno colpendo la regione: …

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Il Sud America affronta condizioni meteorologiche estreme con forti piogge e grandinate nel Brasile meridionale e temperature record in Patagonia, dove il termometro ha superato i 40 gradi.

Il Sud America sta vivendo una situazione meteorologica particolarmente critica in questi giorni di fine novembre. Due fenomeni climatici opposti ma ugualmente preoccupanti stanno colpendo la regione: da un lato le condizioni meteorologiche avverse nel Brasile meridionale, dall’altro il caldo eccezionale che sta interessando la Patagonia. Questi eventi estremi rappresentano una chiara manifestazione dei cambiamenti nei modelli climatici che caratterizzano l’America del Sud.

Brasile meridionale: devastazione da grandine e piogge intense

Il Brasile meridionale ha subito un evento meteorologico straordinario il 23 novembre, quando condizioni meteorologiche estreme hanno colpito la città di Erechim nello stato di Rio Grande do Sul. Una grandinata violentissima si è abbattuta sul territorio causando danni su larga scala. I chicchi di grandine hanno raggiunto dimensioni eccezionali, paragonabili a palline da baseball, rendendo l’evento particolarmente distruttivo.

La tempesta è scoppiata nel pomeriggio intorno alle 16:40 ora locale e ha avuto una durata di circa 20 minuti secondo i meteorologi. Nonostante la breve durata, l’intensità della tempesta di grandine ha provocato conseguenze devastanti: secondo i dati aggiornati al 26 novembre, si contano fino a 240 feriti e un totale di 10.000 persone colpite dall’evento. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza il 23 novembre per coordinare gli interventi di soccorso.

I danni registrati includono edifici danneggiati, strade pubbliche compromesse e numerosi veicoli distrutti. L’entità della situazione è stata tale che le lezioni scolastiche sono state sospese il 24 novembre. Le forti piogge che hanno accompagnato la grandinata hanno ulteriormente aggravato la situazione, creando condizioni di alluvioni in diverse aree del Brasile meridionale.

Temperature normali a novembre in Brasile

In condizioni normali, le temperature in Brasile a novembre sono gradevoli con minime di 17°C e massime di 25°C. Durante questo mese è possibile aspettarsi pioggia per circa metà del mese, ma gli eventi verificatisi a Erechim rappresentano un’anomalia significativa rispetto ai dati meteorologici storici della regione.

Patagonia: ondata di caldo record senza precedenti

Mentre il Brasile affronta condizioni meteorologiche avverse, la Patagonia sta sperimentando un fenomeno completamente opposto: un’ondata di caldo eccezionale con temperature che stanno raggiungendo livelli record per il periodo. A San Antonio Oeste, il termometro ha toccato i 40,5°C, rappresentando un valore straordinario per questa zona geografica.

Ciò che rende ancora più preoccupante questa situazione è il comportamento delle temperature notturne. A Neuquén, la temperatura minima di 23,2°C registrata a novembre rappresenta la più alta mai misurata durante questo mese nella storia meteorologica della regione. Questo dato evidenzia come il caldo in Patagonia non sia limitato alle ore diurne, ma caratterizzi anche le notti, impedendo il naturale raffreddamento atmosferico.

Evoluzione del fenomeno di caldo estremo

L’ondata di calore che ha colpito la Patagonia si sta spostando progressivamente verso nord, portando con sé temperature fino a 43°C in altre aree della regione. Le previsioni indicano che le notti molto calde continueranno nei prossimi giorni, mantenendo condizioni di caldo estremo sia durante il giorno che durante le ore notturne.

Questi due eventi meteorologici estremi evidenziano come il Sud America stia affrontando una situazione climatica complessa e variabile. Mentre il Brasile meridionale deve gestire l’emergenza legata alle piogge torrenziali e alla grandine, la Patagonia affronta le sfide poste da un caldo record che caratterizza il mese di novembre in modo anomalo rispetto ai dati climatici storici della regione.

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Sri Lanka: alluvioni devastanti e oltre 50 vittime! E il ciclone Ditwah si avvicina https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/sri-lanka-alluvioni-e-oltre-50-vittime-e-il-ciclone-ditwah-si-avvicina/ Fri, 28 Nov 2025 09:34:01 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89273 ciclone Ditwah Sri LankaLo Sri Lanka sta vivendo una situazione di emergenza a causa delle inondazioni e delle frane che hanno devastato diverse regioni dell’isola. Secondo i dati più recenti, il bilancio delle vittime ha raggiunto 56 morti con almeno 21 dispersi, mentre le autorità continuano a contare i danni causati dalle forti piogge che hanno colpito il …

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Lo Sri Lanka sta vivendo una situazione di emergenza a causa delle inondazioni e delle frane che hanno devastato diverse regioni dell’isola. Secondo i dati più recenti, il bilancio delle vittime ha raggiunto 56 morti con almeno 21 dispersi, mentre le autorità continuano a contare i danni causati dalle forti piogge che hanno colpito il territorio negli ultimi giorni. La situazione è destinata a peggiorare con l’arrivo del ciclone Ditwah, che rappresenta una minaccia significativa per le popolazioni locali.

La situazione attuale dello Sri Lanka

Le alluvioni hanno causato danni estesi in diverse aree dell’isola, con frane che hanno sepolto abitazioni e infrastrutture. Le autorità locali hanno già adottato misure di emergenza, fermando i treni passeggeri e chiudendo le strade principali per garantire la sicurezza dei cittadini. I servizi di soccorso sono stati mobilitati per cercare i dispersi e assistere le comunità colpite.

L’arrivo del ciclone Ditwah

Il ciclone Ditwah si è intensificato nel Golfo del Bengala e si sta muovendo verso le coste settentrionali dello Sri Lanka. Questo sistema meteorologico porterà piogge estreme e raffiche di vento particolarmente intense, aggravando ulteriormente la situazione di crisi umanitaria. Le precipitazioni torrenziali previste nei prossimi giorni potrebbero causare ulteriori inondazioni e frane, mettendo a rischio ancora più vite umane. Le autorità hanno invitato i cittadini a prepararsi per l’arrivo del ciclone e a seguire le indicazioni delle agenzie di protezione civile per ridurre i rischi.

Leggi anche: Alluvioni devastanti in Asia: Indonesia, Sri Lanka e Thailandia in ginocchio

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Alluvioni devastanti in Asia: Indonesia, Sri Lanka e Thailandia in ginocchio https://www.iconameteo.it/news/alluvioni-devastanti-in-asia-indonesia-sri-lanka-e-thailandia-in-ginocchio/ Fri, 28 Nov 2025 08:54:24 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89268 spagna alluvioneForti piogge monsoniche hanno causato alluvioni e frane in Indonesia, Sri Lanka e Thailandia, con oltre 170 morti e centinaia di dispersi. Inondazioni record hanno sommerso migliaia di abitazioni e costretto decine di migliaia di persone all’evacuazione. L’Asia meridionale e sud-orientale sta affrontando una delle più gravi crisi climatiche degli ultimi anni. Piogge torrenziali senza …

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Forti piogge monsoniche hanno causato alluvioni e frane in Indonesia, Sri Lanka e Thailandia, con oltre 170 morti e centinaia di dispersi. Inondazioni record hanno sommerso migliaia di abitazioni e costretto decine di migliaia di persone all’evacuazione.

L’Asia meridionale e sud-orientale sta affrontando una delle più gravi crisi climatiche degli ultimi anni. Piogge torrenziali senza precedenti hanno colpito Indonesia, Sri Lanka e Thailandia, generando disastri naturali di proporzioni catastrofiche. Le precipitazioni monsoniche hanno innescato fenomeni alluvionali e smottamenti di terreno che hanno devastato comunità intere, causando centinaia di vittime e lasciando migliaia di persone senza casa.

Indonesia sommersa dalle acque: la tragedia di Sumatra

L’isola di Sumatra è stata particolarmente colpita da questa calamità. Le inondazioni lampo e le valanghe di fango hanno causato 49 decessi e 67 persone risultano ancora disperse. Le piogge intense della scorsa settimana hanno fatto straripare i fiumi nella provincia di Sumatra settentrionale, trascinando via villaggi montani e sommergendo oltre 2.000 abitazioni e edifici. Quasi 5.000 residenti hanno dovuto cercare rifugio nei centri di emergenza allestiti dalle autorità.

I soccorritori hanno lavorato incessantemente tra fiumi e macerie, cercando corpi e possibili sopravvissuti. Nel distretto di South Tapanuli sono stati recuperati 17 corpi, mentre a Sibolga città altri 8. Nel distretto di Central Tapanuli, le frane catastrofiche hanno colpito diverse abitazioni, uccidendo un’intera famiglia di quattro persone. Le operazioni di ricerca rimangono complicate a causa dell’inaccessibilità di molte aree remote e della persistenza delle precipitazioni estreme.

L’Agenzia meteorologica indonesiana ha previsto ulteriori rovesci di pioggia per la provincia di Sumatra settentrionale, con il pericolo di piogge eccezionali che continuerà fino alla prossima settimana. Le autorità hanno avviato operazioni di inseminazione delle nubi per ridurre le precipitazioni e prevenire ulteriori allagamenti. Anche le province di Aceh e Sumatra Occidentale hanno subito gravi inondazioni, con centinaia di case sommerse fino ai tetti e migliaia di sfollati.

Sri Lanka devastata da frane e inondazioni record

Sri Lanka ha dichiarato lo stato di emergenza a causa delle alluvioni devastanti provocate da piogge torrenziali. Le autorità hanno interrotto i servizi ferroviari passeggeri e chiuso strade in diverse zone del paese. Il bilancio ufficiale riporta oltre 40 decessi, con 25 morti concentrati nelle regioni montane di Badulla e Nuwara Eliya, nel cuore del paese a circa 300 chilometri dalla capitale Colombo. Altre 21 persone risultano disperse a causa delle frane, mentre 10 sono rimaste ferite.

Le inondazioni hanno colpito case, campi e strade, causando il traboccamento di serbatoi e fiumi. Le operazioni di soccorso hanno visto elicotteri dell’aeronautica militare, unità della marina e polizia impegnate nel salvataggio di persone rimaste intrappolate sui tetti delle abitazioni. Molte strade chiave che collegano le province rimangono bloccate, isolando comunità intere.

Thailandia in emergenza: 87 morti e città sommerse

La Thailandia ha registrato 87 decessi a causa delle alluvioni record provocate da una settimana di piogge intense che hanno devastato nove province meridionali. La città di Hat Yai, importante centro commerciale al confine con la Malesia, ha registrato 335 millimetri di pioggia, le precipitazioni più abbondanti degli ultimi 300 anni. Le inondazioni catastrofiche hanno colpito oltre 980.000 abitazioni e quasi 3 milioni di persone.

Le acque hanno raggiunto altezze fino a 2 metri, trasformando strade in torrenti impetuosi e intrappolando migliaia di persone. Il governo ha mobilitato una portaerei, 20 elicotteri e convogli di camion per distribuire cibo, medicinali e gommoni. Le autorità hanno lanciato appelli pubblici per barche e moto d’acqua al fine di raggiungere i residenti rimasti isolati per giorni. Secondo i filmati con drone del 28 novembre, la città di Hat Yai presenta devastazione diffusa, con veicoli bloccati, campi da tennis coperti di fango e molti residenti ancora senza elettricità mentre valutano i danni alle loro proprietà.

Cause climatiche e prospettive meteorologiche

Gli esperti attribuiscono le piogge eccezionali alla sovrapposizione della perturbazione La Niña con notevoli oscillazioni delle temperature oceaniche. Le precipitazioni monsoniche rappresentano un fenomeno stagionale ricorrente da ottobre a marzo in Indonesia, dove milioni di persone vivono in aree montane o vicino a pianure alluvionali. Tuttavia, l’intensità di questi eventi meteorologici estremi ha superato i parametri storici.

Le previsioni indicano un graduale calo delle piogge a partire da venerdì 28 novembre, offrendo speranza alle comunità colpite. Tuttavia, le operazioni di soccorso e il ripristino dei servizi essenziali continueranno per settimane, mentre il numero definitivo delle vittime potrebbe aumentare con il proseguire delle ricerche nelle aree ancora inaccessibili.

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Inondazioni nel sud-est asiatico: oltre 40 morti tra Thailandia, Malesia e Indonesia https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/inondazioni-nel-sud-est-asiatico-oltre-40-morti-tra-thailandia-malesia-e-indonesia/ Thu, 27 Nov 2025 09:00:22 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89238 piogge forti, alluvioni e inondazioni in VietnamLe inondazioni nel sud-est asiatico hanno raggiunto proporzioni catastrofiche nella giornata del 26 novembre, interessando Thailandia, Malesia e Indonesia. Il bilancio delle vittime continua ad aggiornarsi, con almeno 33 morti in Thailandia, decine di vittime in Indonesia e ulteriori decessi registrati in Malesia. Le piogge torrenziali hanno colpito nove province nel sud della Thailandia e …

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Le inondazioni nel sud-est asiatico hanno raggiunto proporzioni catastrofiche nella giornata del 26 novembre, interessando Thailandia, Malesia e Indonesia. Il bilancio delle vittime continua ad aggiornarsi, con almeno 33 morti in Thailandia, decine di vittime in Indonesia e ulteriori decessi registrati in Malesia. Le piogge torrenziali hanno colpito nove province nel sud della Thailandia e otto stati della Malesia, costringendo quasi 45.000 persone a lasciare le proprie abitazioni.

Situazione critica a Hat Yai

La città di Hat Yai, importante centro commerciale al confine con la Malesia, si trova al centro della crisi alluvionale. Ha registrato 335 millimetri di pioggia in un solo giorno, il livello più alto degli ultimi tre secoli. L’ospedale principale è stato sommerso dalle acque, con il piano terra completamente allagato e circa 600 pazienti da evacuare. Le autorità hanno utilizzato elicotteri militari per trasportare i pazienti in condizioni critiche, mentre circa 150.000 persone rimangono bloccate nella città.

Danni diffusi e operazioni di soccorso

Le alluvioni in Thailandia hanno colpito oltre 980.000 abitazioni e interessato 2,7 milioni di persone secondo il ministero dell’interno. In alcune zone l’acqua ha raggiunto i 2 metri di altezza. Le operazioni di evacuazione proseguono con elicotteri e imbarcazioni militari. L’esercito ha schierato una portaerei e una flottiglia di 14 imbarcazioni cariche di aiuti umanitari e cucine da campo capaci di distribuire 3.000 pasti giornalieri. La provincia di Songkhla è stata dichiarata zona disastrata. In Indonesia, l’isola di Sumatra è stata particolarmente colpita da frane e inondazioni lampo, con almeno 10 decessi e 6 persone disperse. Nella Malesia, più di 27.000 persone sono state evacuate, mentre meteorologi prevedono ulteriori precipitazioni nei prossimi giorni.

Conseguenze economiche e ambientali

Le inondazioni nel sud-est asiatico hanno causato danni significativi anche al settore industriale e alle infrastrutture. Centinaia di fabbriche sono state allagate e almeno 17 centrali elettriche della regione sono attualmente fuori servizio. Gli esperti collegano l’intensità di questi eventi meteorologici estremi al cambiamento climatico, che ha reso i fenomeni sempre più imprevedibili e devastanti.

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Inondazioni in Albania: piogge torrenziali causano vittime e evacuazioni di massa https://www.iconameteo.it/primo-piano/inondazioni-in-albania-piogge-torrenziali-causano-vittime-e-evacuazioni-di-massa/ Sun, 23 Nov 2025 08:42:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89118 AlbaniaLe inondazioni dovute a giorni di piogge torrenziali hanno provocato una vittima e l’evacuazione di oltre 200 famiglie in Albania. Più di 1.500 ettari di terreno agricolo sono stati sommersi, con gravi danni anche al bestiame e alle infrastrutture. This afternoon, severe flooding following torrential rainfall in Kurbin, Lezhë County, northwestern Albania. pic.twitter.com/oYhvL6VMUH — Weather …

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Le inondazioni dovute a giorni di piogge torrenziali hanno provocato una vittima e l’evacuazione di oltre 200 famiglie in Albania. Più di 1.500 ettari di terreno agricolo sono stati sommersi, con gravi danni anche al bestiame e alle infrastrutture.

Le persistenti piogge torrenziali che hanno colpito l’Albania negli ultimi giorni hanno provocato gravi inondazioni in diverse regioni del Paese. Il bilancio è drammatico: una donna di 75 anni ha perso la vita nella zona sud-orientale, mentre almeno 200 famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa dell’acqua che ha invaso case e strade. L’emergenza è stata aggravata dallo straripamento dei principali fiumi, tra cui il Vjosa e il Seman, che hanno allagato vaste aree rurali.

Terreni agricoli e bestiame travolti dalle acque

Secondo quanto riferito dal ministro della Difesa, Pirro Vengu, oltre 1.500 ettari di terreno agricolo sono stati sommersi soprattutto nel sud dell’Albania. Le inondazioni hanno causato perdite significative di bestame e compromesso il raccolto, mettendo a rischio la sicurezza alimentare delle comunità locali. Numerosi ponti e infrastrutture rurali sono stati danneggiati, rendendo difficili i soccorsi e l’accesso alle zone colpite.

Evacuazioni e risposta delle autorità

Le autorità albanesi hanno coordinato l’evacuazione di centinaia di persone nelle aree più colpite, in particolare nei comuni di Devoll e nella regione di Lezha, dove circa 220 ettari risultano ancora sommersi. Le squadre di soccorso continuano a monitorare la situazione, mentre permane l’allerta per il rischio di nuove esondazioni causate dalle precipitazioni persistenti.

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Devastante inondazione in Vietnam: 55 vittime e piogge a oltranza https://www.iconameteo.it/primo-piano/devastante-inondazione-in-vietnam-55-vittime-e-piogge-a-oltranza/ Sat, 22 Nov 2025 10:18:24 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89095 VietnamLa devastante inondazione nella provincia di Phu Yen ha causato almeno 55 vittime, decine di dispersi e oltre 67.700 abitazioni sommerse. Le piogge continueranno fino al 24 novembre, aggravando la situazione nelle province già colpite. 🚨 Historic floods across central and the Central Highlands region of Việt Nam have left 68 people dead or missing, …

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La devastante inondazione nella provincia di Phu Yen ha causato almeno 55 vittime, decine di dispersi e oltre 67.700 abitazioni sommerse. Le piogge continueranno fino al 24 novembre, aggravando la situazione nelle province già colpite.

La inondazione che ha colpito Tuy Hoa, nella provincia di Phu Yen in Vietnam, si conferma tra gli eventi più gravi degli ultimi anni. Il bilancio delle vittime è salito a 55, con una decina di persone ancora disperse. Centinaia di case sono state distrutte e oltre 67.700 abitazioni risultano completamente sommerse, costringendo decine di migliaia di persone all’evacuazione.

Piogge record e danni alle infrastrutture

Dal 14 novembre, le province di Dak Lak, Gia Lai, Lam Dong e Khanh Hoa hanno subito precipitazioni eccezionali, con livelli che in alcune aree hanno superato 1,7 metri. Il Centro nazionale vietnamita per le previsioni idrometeorologiche (NCHMF) prevede piogge continue fino al 24 novembre, con accumuli tra 50 e 200 mm. Questi fenomeni hanno causato frane, danni alle infrastrutture e la distruzione di coltivazioni e allevamenti.

Evacuazioni e gestione dell’emergenza

Le autorità locali e le organizzazioni internazionali, tra cui Unicef e l’Unione Europea, stanno coordinando le operazioni di soccorso e la distribuzione di beni di prima necessità. Sono state evacuate oltre 70.000 persone nelle zone più colpite, mentre la protezione civile e le forze militari sono impegnate nel monitoraggio dei livelli dei fiumi e nella prevenzione di ulteriori inondazioni e frane.

Previsioni meteo e rischio alluvioni

Il Vietnam centrale rimane in allerta meteo per il rischio di nuove inondazioni improvvise e frane. Le previsioni meteo indicano che le piogge torrenziali continueranno a interessare le province già alluvionate, aggravando la situazione e aumentando i rischi per la popolazione e le infrastrutture.

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Eruzione del monte Semeru in Indonesia: cenere ed evacuazioni a Giava https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/eruzione-del-monte-semeru-in-indonesia-cenere-ed-evacuazioni-a-giava/ Thu, 20 Nov 2025 12:05:06 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=89028 Indonesia SemeruNella giornata del 20 novembre, il monte Semeru, il vulcano più alto dell’isola di Giava con i suoi 3.676 metri, è stato protagonista di una nuova e intensa eruzione vulcanica. Le autorità indonesiane hanno subito elevato il livello di allerta al massimo, a seguito di una serie di esplosioni che hanno prodotto una densa nube …

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Nella giornata del 20 novembre, il monte Semeru, il vulcano più alto dell’isola di Giava con i suoi 3.676 metri, è stato protagonista di una nuova e intensa eruzione vulcanica. Le autorità indonesiane hanno subito elevato il livello di allerta al massimo, a seguito di una serie di esplosioni che hanno prodotto una densa nube di cenere e flussi piroclastici lungo i pendii della montagna. La colonna di cenere vulcanica ha raggiunto i due chilometri sopra la vetta, ricoprendo i villaggi circostanti e rendendo necessarie le evacuazioni.

Monte Semeru: caratteristiche e storia eruttiva

Il monte Semeru è uno dei circa 130 vulcani attivi dell’Indonesia, situato all’interno del Pacific Ring of Fire, una delle aree più sismiche del pianeta. Questo vulcano è noto per la sua attività frequente e pericolosa: la sua ultima eruzione significativa risale al 2021, quando decine di persone persero la vita e migliaia di abitazioni furono distrutte. L’eruzione attuale ha prodotto colate di cenere rovente e nubi calde che hanno percorso fino a sette chilometri, danneggiando case e infrastrutture nei villaggi di Lumajang e Supiturang.

Evacuazioni e monitoraggio della situazione

In seguito all’intensa attività vulcanica, oltre 300 residenti sono stati trasferiti nei rifugi temporanei mentre una fitta coltre di cenere ha avvolto l’area. Le autorità locali hanno invitato la popolazione a restare lontana dalle zone interdette e continuano a monitorare costantemente il vulcano Semeru. Nonostante non siano state segnalate vittime, la situazione resta critica e la protezione civile mantiene il livello di allerta IV, il più alto nella scala di pericolo vulcanico indonesiana.

Conseguenze per le comunità locali

La recente eruzione ha causato gravi danni a numerose abitazioni e infrastrutture: alcune case sono state sepolte da detriti vulcanici e le strade sono state ricoperte da uno spesso strato di fango e cenere. Gli abitanti dei villaggi colpiti stanno iniziando a rientrare per valutare i danni, ma la memoria delle eruzioni passate, come quella del 2021, pesa ancora sulla popolazione locale. Il monte Semeru continua a essere sorvegliato da vicino, in attesa di ulteriori sviluppi della sua attività eruttiva.

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Ciclone Australia: Fina si rafforza al largo del Northern Territory https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ciclone-australia-fina-si-rafforza-al-largo-del-northern-territory/ Wed, 19 Nov 2025 09:27:54 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88974 ciclone australiaIl ciclone Fina continua a crescere di intensità al largo dell’Australia settentrionale e potrebbe colpire la costa del Northern Territory entro venerdì. A comunicarlo è il Bureau of Meteorology (BoM), che nelle prime ore di oggi ha confermato che la depressione tropicale 02U ha subito una rapida intensificazione, raggiungendo la soglia di ciclone di categoria …

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Il ciclone Fina continua a crescere di intensità al largo dell’Australia settentrionale e potrebbe colpire la costa del Northern Territory entro venerdì. A comunicarlo è il Bureau of Meteorology (BoM), che nelle prime ore di oggi ha confermato che la depressione tropicale 02U ha subito una rapida intensificazione, raggiungendo la soglia di ciclone di categoria 1 attorno alle 4:00 (CST).

Al momento il sistema si trova circa 370 km a nord-nordest di Darwin, ancora in mare aperto, anche se qualche effetto indiretto è già visibile nel Top End con piogge, rovesci e temporali sparsi. Le aree più vicine al nucleo del ciclone restano però quelle oceaniche a nord del territorio.

Un percorso tortuoso: prima rafforza, poi “U-turn”

Secondo le previsioni del BoM, Fina dovrebbe muoversi verso est-nordest durante la giornata, intensificandosi fino a categoria 2 entro la notte di mercoledì. Da domani è attesa una brusca inversione di traiettoria: il ciclone dovrebbe piegare verso sud e poi sudovest, dirigendosi nuovamente verso la costa del Northern Territory.

Le prime possibili ripercussioni dirette sono previste tra giovedì sera e venerdì, soprattutto lungo il litorale settentrionale e sulle Tiwi Islands.

ciclone australia traiettoria
Crediti: Bureau of Meteorology, Australia

Aree in allerta e venti fino a 135 km/h

La Tropical Cyclone Watch è attiva da Milingimbi verso ovest fino a Cape Fourcroy, includendo tutta la porzione più settentrionale del Northern Territory e le Tiwi Islands.
In queste zone i venti di burrasca potrebbero arrivare entro 48 ore, con tempistiche che variano: giovedì per alcune aree, venerdì mattina per altre.

Fra Cape Don e Warruwi non è esclusa la possibilità di raffiche distruttive fino a 135 km/h tra giovedì notte e venerdì.

Possibile impatto vicino a Darwin

Il BoM descrive diversi scenari ancora aperti: Fina potrebbe compiere un landfall nel settore più settentrionale del NT, attraversare il Cobourg Marine Park nella mattinata di sabato oppure rimanere leggermente più a ovest, mantenendosi sulle acque del Van Diemen Gulf.

In ogni caso, la tendenza attuale vede il sistema avvicinarsi a Darwin nel weekend, con la possibilità di:

  • venti forti o localmente distruttivi

  • mare molto mosso e rischio di storm surge

  • precipitazioni consistenti, concentrate sul Top End e sulle Tiwi Islands

Le proiezioni indicano i massimi accumuli di pioggia entro domenica sera proprio nelle zone in cui il ciclone transiterà più vicino – incluso il settore urbano di Darwin.

 

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Vietnam sott’acqua: piogge estreme, frane e alluvioni causano morti e devastazione https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/maltempo-vietnam-piogge-torrenziali-frane-e-alluvioni/ Tue, 18 Nov 2025 14:56:27 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88955 maltempo vietnamUna violentissima ondata di maltempo sta colpendo il Vietnam centro-meridionale. Da giorni, piogge eccezionali stanno sferzando diverse province, con frane, alluvioni e infrastrutture al collasso. Il bilancio si aggrava di ora in ora: tra morti, dispersi e feriti, la regione è di nuovo in ginocchio. Prima di entrare nel dettaglio, facciamo un passo indietro: stiamo …

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Una violentissima ondata di maltempo sta colpendo il Vietnam centro-meridionale. Da giorni, piogge eccezionali stanno sferzando diverse province, con frane, alluvioni e infrastrutture al collasso. Il bilancio si aggrava di ora in ora: tra morti, dispersi e feriti, la regione è di nuovo in ginocchio.

Prima di entrare nel dettaglio, facciamo un passo indietro: stiamo parlando di precipitazioni che in molte aree hanno superato i 300-400 mm in poche ore. Non è solo maltempo: sono eventi estremi resi più intensi dalla crisi climatica, e ancora più pericolosi da un territorio fragile e da sistemi di allerta che non sempre reggono l’urto.

Piogge eccezionali e frane, 14 tra morti e dispersi

Nel cuore del Paese, la provincia di Khánh Hòa è quella che sta pagando il prezzo più alto di questo nuovo episodio di maltempo in Vietnam: in alcuni centri abitati, come Nhơn Hải e Khánh Phú, in meno di un giorno sono caduti oltre 300 mm di pioggia, con picchi vicini ai 400 mm.

L’accumulo d’acqua ha saturato il terreno e provocato frane devastanti, in particolare lungo il Khánh Lê Pass e in un cantiere nei pressi del Khánh Sơn Pass, dove un gruppo di lavoratori è stato travolto dal cedimento di una scarpata.

Secondo il ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente, gli episodi di maltempo in Vietnam degli ultimi giorni hanno provocato 14 vittime tra morti e dispersi. Le evacuazioni hanno coinvolto quasi 6.000 persone, mentre quasi 15.000 abitazioni risultano allagate o danneggiate.

I danni agricoli sono pesanti: migliaia di ettari di risaie compromessi, coltivazioni perenni distrutte, bestiame e pollame spazzati via dalle piene. Una situazione che, per un’area già esposta a rischio climatico, avrà conseguenze anche economiche e sociali nelle settimane che verranno.

Vie di comunicazione interrotte e migliaia di persone isolate

Il maltempo in Vietnam non si è limitato a colpire le zone montane. Le alluvioni hanno sommerso tratti di ferrovia tra Ngã Ba e Cam Thịnh Đông, bloccando oltre 800 passeggeri. Anche diversi tratti della strada principale che attraversa la zona industriale di Thuận Bắc sono finiti sott’acqua, con fabbriche invase dall’acqua fino a un metro e migliaia di lavoratrici e lavoratori costretti a interrompere le attività.

Le autorità hanno segnalato anche nuove frane su strade provinciali, ponti danneggiati e corsi d’acqua in piena, con livelli idrometrici oltre le soglie di allarme 2 e 3. Il quadro è, in sintesi, quello di un territorio frammentato e difficile da raggiungere.

Il primo ministro Phạm Minh Chính ha chiesto massima rapidità nei soccorsi e un intervento coordinato tra esercito, polizia e ministeri competenti. Il governo ha richiesto inoltre un rafforzamento dei sistemi di allerta, la manutenzione di ponti e strade, e un sostegno immediato alle comunità colpite. Un compito non semplice in un territorio come quello del Vietnam, dove tra monsoni e tifoni il maltempo colpisce sempre più spesso con intensità crescente.
E questo è il punto: quello che sta succedendo infatti non è una «sfortuna meteorologica». Il maltempo in Vietnam è ormai parte di un pattern più ampio di eventi estremi che si ripetono, ogni anno con un livello diverso di distruzione. Piogge concentrate, frane improvvise, alluvioni lampo: il segnale è evidente.

L’area centro-meridionale del Vietnam è una delle più vulnerabili dell’Asia sudorientale e affronta impatti che combinano orografia sfavorevole, urbanizzazione veloce e un clima che cambia velocemente. E questo episodio, l’ennesimo, non fa eccezione.

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Tragedia in Congo: crollo in miniera dopo forti piogge, decine di minatori morti https://www.iconameteo.it/news/tragedia-in-congo-crollo-in-miniera-dopo-forti-piogge-decine-di-minatori-morti/ Tue, 18 Nov 2025 10:20:30 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88958 congoAlmeno 70 minatori sono morti nel sud della Repubblica Democratica del Congo dopo il crollo di un ponte nella miniera di Kalando a Mulondo, provincia di Lualaba. Le ricerche continuano in una zona già segnalata come ad alto rischio. An estimated 70 people have been killed after a bridge collapsed at a Lualaba copper mine …

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Almeno 70 minatori sono morti nel sud della Repubblica Democratica del Congo dopo il crollo di un ponte nella miniera di Kalando a Mulondo, provincia di Lualaba. Le ricerche continuano in una zona già segnalata come ad alto rischio.

Una nuova tragedia ha colpito la provincia di Lualaba nel sud della Repubblica Democratica del Congo, dove il crollo di un ponte all’interno della miniera di Kalando ha provocato la morte di almeno 70 minatori. Il disastro è avvenuto in una zona inondata, già classificata come ad alto rischio dalle autorità locali, e le operazioni di soccorso sono tuttora in corso tra enormi difficoltà dovute alle condizioni del terreno e al rischio di ulteriori frane.

Cause del crollo e condizioni di rischio nella miniera di Kalando

Secondo le prime ricostruzioni, diversi scavatori abusivi avrebbero avuto accesso all’area della miniera di rame e cobalto nonostante i divieti imposti dalle autorità per le forti piogge e il pericolo di cedimenti. Le autorità locali hanno confermato che il sito era stato dichiarato non sicuro, ma la presenza di numerosi lavoratori artigianali ha aggravato la situazione, portando a una delle peggiori tragedie minerarie degli ultimi anni nella regione.

Ricerche in corso e bilancio delle vittime

Il bilancio delle vittime resta provvisorio: finora sono stati recuperati 70 corpi, ma le ricerche continuano tra le macerie, mentre molte persone risultano ancora disperse. Le autorità stanno indagando sulle responsabilità e sulla dinamica del crollo, con particolare attenzione alle condizioni di sicurezza e alla gestione dei lavoratori nelle miniere artigianali del Congo.

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Irruzione artica sull’Europa e caldo anomalo a Est: meteo estremo tra neve, gelo e record https://www.iconameteo.it/news/irruzione-artica-sulleuropa-e-caldo-anomalo-a-est-meteo-estremo-tra-neve-gelo-e-record/ Mon, 17 Nov 2025 16:42:19 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88914 freddo temperatureUna potente irruzione di aria artica colpisce la Scozia e la Scandinavia meridionale con neve e temperature sottozero, mentre il caldo anomalo avanza sull’Europa orientale. Inondazioni in Iran e record di caldo in Texas completano il quadro meteorologico globale. In questi giorni il continente europeo sta vivendo una fase di estremo interesse meteorologico, caratterizzata da …

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Una potente irruzione di aria artica colpisce la Scozia e la Scandinavia meridionale con neve e temperature sottozero, mentre il caldo anomalo avanza sull’Europa orientale. Inondazioni in Iran e record di caldo in Texas completano il quadro meteorologico globale.

In questi giorni il continente europeo sta vivendo una fase di estremo interesse meteorologico, caratterizzata da una massiccia irruzione di aria artica marittima che sta investendo la Scozia e la Scandinavia meridionale. Le nevi hanno raggiunto le coste e le temperature sono precipitate ben sotto lo zero nei fiordi settentrionali e in Finlandia, dove si registrano minime fino a -25°C. Questo evento, di portata eccezionale per il periodo, è destinato a influenzare il clima di gran parte dell’Europa nei prossimi giorni, con anomalie termiche significative e fenomeni meteorologici insoliti in diverse regioni.

Irruzione di aria artica: neve e gelo su Scozia, Scandinavia e Finlandia

La massa d’aria artica sta provocando un brusco calo delle temperature in Scozia, dove si sono già toccati valori fino a -7°C, e nelle zone dei fiordi norvegesi e della Finlandia, con punte minime di -25°C. La neve è caduta fin sulle coste, un fenomeno raro per la stagione autunnale, segnalando l’arrivo di un inverno precoce. Questa situazione è favorita da una configurazione atmosferica che spinge il flusso polare verso sud, portando con sé gelo e precipitazioni nevose anche a basse quote.

Aria fredda verso l’Europa sud-occidentale: anomalie termiche e nevicate insolite

Nei prossimi giorni la corrente artica raggiungerà anche l’Europa sud-occidentale, con temperature sotto la media e nevicate a quote insolite per il periodo su Francia, Spagna e le regioni alpine. Le anomalie termiche potranno toccare gli 8°C sotto la media su Francia e Spagna, con la possibilità di vedere la neve anche in città come Londra, Parigi, Berlino e Varsavia. Si tratta di eventi meteorologici che sottolineano la dinamicità e la variabilità del clima europeo in questa stagione.

Caldo anomalo sull’Europa orientale: temperature estive e notti tropicali

Mentre l’ovest del continente è alle prese con il freddo artico, l’Europa orientale sperimenta una ondata di caldo fuori stagione. In Turchia sono attesi picchi di temperatura vicini ai 30°C, mentre in Grecia, soprattutto a Rodi e nella Creta meridionale, si prevedono notti tropicali con valori che rimarranno oltre i 20°C. Anche sul Mar Nero si raggiungono i 25°C, un dato insolito per novembre. Questo contrasto termico tra ovest e est evidenzia le forti anomalie climatiche che stanno interessando il continente.

Inondazioni in Iran: forti piogge e emergenza nel villaggio di Shahrek Hezarani

Il maltempo non riguarda solo l’Europa: in Iran, forti piogge hanno causato gravi inondazioni nel villaggio di Shahrek Hezarani, nella provincia di Ilam. Le squadre di emergenza del Quartier Generale di Gestione delle Crisi sono intervenute per aiutare i residenti, mentre l’acqua è penetrata nelle abitazioni di numerose famiglie, aggravando la situazione locale.

Texas: record di caldo a novembre, temperatura massima storica

Negli Stati Uniti, il Texas ha vissuto un record di caldo per il mese di novembre: a Junction è stata registrata una temperatura massima di 34,4°C, la più alta mai osservata nella località in questo periodo dell’anno. Questo dato sottolinea come il clima globale sia sempre più caratterizzato da eventi estremi e da anomalie meteorologiche significative.

La variabilità climatica globale: tra gelo, caldo e fenomeni intensi

Il panorama meteorologico internazionale di questi giorni è segnato da forti contrasti termici e da eventi estremi che spaziano dalla neve precoce e il gelo intenso nell’Europa del nord e occidentale, alle temperature estive fuori stagione nell’Europa orientale, fino alle inondazioni in Medio Oriente e ai record di caldo negli Stati Uniti. Questi episodi evidenziano l’importanza di monitorare costantemente la situazione meteorologica e di comprendere le dinamiche che regolano il clima del nostro pianeta.

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Maltempo in California: tempeste record, alluvioni e rischio frane tra Los Angeles e San Francisco https://www.iconameteo.it/news/maltempo-in-california-tempeste-record-alluvioni-e-rischio-frane-tra-los-angeles-e-san-francisco/ Sun, 16 Nov 2025 15:05:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88859 tempestaUna serie di violente tempeste e un potente fiume atmosferico hanno investito la California, causando alluvioni, frane e danni ingenti tra Los Angeles e San Francisco. Migliaia di persone evacuate e blackout diffusi in tutto lo stato. La California sta affrontando una delle peggiori ondate di maltempo degli ultimi anni, con una serie di tempeste …

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Una serie di violente tempeste e un potente fiume atmosferico hanno investito la California, causando alluvioni, frane e danni ingenti tra Los Angeles e San Francisco. Migliaia di persone evacuate e blackout diffusi in tutto lo stato.

La California sta affrontando una delle peggiori ondate di maltempo degli ultimi anni, con una serie di tempeste e un intenso fiume atmosferico che hanno colpito le principali aree urbane e rurali. Le abbondanti piogge, unite a venti forti e mareggiate, hanno provocato alluvioni lampo, smottamenti e vaste interruzioni di corrente. Le autorità hanno disposto evacuazioni di massa in molte zone, mentre il rischio di frane e colate di fango resta elevato, specialmente nelle aree già devastate dagli incendi nei mesi scorsi.

Un fiume atmosferico porta piogge torrenziali e venti estremi

Il cuore dell’emergenza è stato l’arrivo di un fiume atmosferico, una vasta corrente di umidità tropicale proveniente dal Pacifico, che ha innescato precipitazioni eccezionali su gran parte della California. Tra giovedì e domenica, sono caduti oltre 100 mm di pioggia a Los Angeles e più di 250 mm nella zona di San Francisco, trasformando strade e autostrade in veri e propri fiumi. In alcune aree costiere, come la Santa Barbara County, si sono registrati oltre 100 mm di pioggia in poche ore. I venti forti hanno superato i 120 km/h, abbattendo alberi e linee elettriche, lasciando senza energia elettrica oltre 350.000 abitazioni e causando la cancellazione di centinaia di voli.

Alluvioni, evacuazioni e blackout diffusi

Le piogge torrenziali hanno determinato alluvioni improvvise in molte città, tra cui Los Angeles, San Francisco, Sacramento e Fresno. In alcune zone, le strade sono state sommerse da acqua e fango, con la formazione di voragini e il crollo di infrastrutture. Nella sola area di Los Angeles, sono caduti oltre 104 mm di pioggia in poche ore, battendo record storici. Le autorità hanno ordinato l’evacuazione di circa 180.000 persone, soprattutto nelle zone dei canyon e delle colline già colpite dagli incendi, dove il rischio di frane e colate di detriti è massimo. Anche la zona delle colline di Hollywood e le montagne di Santa Monica sono state interessate da smottamenti che hanno danneggiato numerose abitazioni.

Neve abbondante sulla Sierra Nevada e rischio valanghe

Oltre alle piogge, le tempeste hanno portato nevicate intense sulla Sierra Nevada, con accumuli superiori ai 30 cm in poche ore e previsioni di oltre 30-40 cm nelle zone più alte. Questo ha creato le condizioni per il rischio di valanghe e ulteriori alluvioni dovute allo scioglimento rapido della neve. Le autorità hanno consigliato di evitare spostamenti non necessari nelle aree montane e di prepararsi a possibili isolamenti prolungati.

Mareggiate e danni alle infrastrutture costiere

Le coste della California sono state sferzate da mareggiate con onde alte oltre 5 metri, che hanno eroso spiagge, danneggiato porti e causato difficoltà anche lungo i corsi d’acqua interni. In molte città costiere, i residenti hanno ricevuto sacchi di sabbia per difendere case e negozi dall’acqua, ma i danni sono già ingenti. A San Francisco, le mareggiate hanno aggravato la situazione degli allagamenti e creato problemi alla viabilità.

Previsioni meteo: nuove tempeste in arrivo e allerta massima

Le previsioni indicano che il maltempo proseguirà anche nei prossimi giorni, con nuove perturbazioni attese a partire da lunedì. Gli esperti avvertono che il rischio di frane, alluvioni e smottamenti rimane molto elevato, in particolare nelle aree già segnate dagli incendi e dalle piogge degli ultimi giorni. Le autorità invitano la popolazione a restare informata, evitare zone a rischio e seguire le indicazioni della protezione civile locale.

Bilancio e conseguenze del maltempo in California

Il maltempo che ha colpito la California ha lasciato dietro di sé un bilancio pesante: centinaia di migliaia di persone senza energia elettrica, evacuazioni di massa, danni a infrastrutture e abitazioni, e una situazione di emergenza ancora in evoluzione. Il governatore ha dichiarato lo stato di emergenza per agevolare i soccorsi e il ripristino dei servizi essenziali. L’attenzione resta alta per le prossime ore, mentre il fiume atmosferico continua a riversare piogge e neve sull’intero stato.

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Maltempo estremo in Europa: tempesta Claudia tra alluvioni, vento e neve https://www.iconameteo.it/news/maltempo-estremo-in-europa-tempesta-claudia-tra-alluvioni-vento-e-neve/ Sun, 16 Nov 2025 11:46:50 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88863 tempesta Claudia in GallesLa tempesta Claudia ha travolto l’Europa occidentale con piogge torrenziali, alluvioni e venti forti. Gravi danni in Regno Unito, Galles, Francia e Portogallo, con allerta per freddo e possibili nevicate. Nelle ultime ore, una vasta ondata di maltempo sta interessando buona parte dell’Europa occidentale, con la tempesta Claudia che ha colpito duramente il Regno Unito, …

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La tempesta Claudia ha travolto l’Europa occidentale con piogge torrenziali, alluvioni e venti forti. Gravi danni in Regno Unito, Galles, Francia e Portogallo, con allerta per freddo e possibili nevicate.

Nelle ultime ore, una vasta ondata di maltempo sta interessando buona parte dell’Europa occidentale, con la tempesta Claudia che ha colpito duramente il Regno Unito, la Francia, la Spagna e il Portogallo. Il sistema meteorologico ha portato piogge intense, alluvioni, venti forti e mareggiate, causando gravi disagi alla popolazione, danni alle infrastrutture e numerose allerte meteo. Le autorità locali hanno invitato i cittadini alla massima prudenza, mentre le squadre di emergenza sono impegnate nei soccorsi e nelle evacuazioni nelle zone più colpite.

Tempesta Claudia nel Regno Unito: alluvioni e rischio neve

Nel Regno Unito, la tempesta Claudia ha provocato piogge torrenziali e alluvioni diffuse, in particolare nel Galles. Nella città di Monmouth, il fiume Monnow è esondato, sommergendo strade e abitazioni: decine di residenti sono stati salvati o evacuati dalle proprie case. Le immagini aeree mostrano intere aree urbane sott’acqua, con le squadre di soccorso impegnate senza sosta. Secondo il Met Office, nelle 12 ore fino alle 6 del mattino di sabato sono stati registrati 119,6 mm di pioggia a Tafalog, nel sud-est del Galles, e 80,6 mm a Suckley, nel Worcestershire. L’allerta meteo gialla rimane attiva su gran parte di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, mentre si teme l’arrivo di un’ondata di freddo che potrebbe portare nevicate nelle regioni settentrionali e nelle Midlands nei prossimi giorni. Anche i trasporti hanno subito pesanti disagi, con treni cancellati e strade bloccate dalle acque.

Francia: allerta arancione e rischio alluvioni nel sud-est

La Francia è ancora sotto allerta arancione per pioggia e alluvioni nel sud-est del Paese. Secondo Météo France, le precipitazioni si sono intensificate in mattinata, diventando localmente temporalesche. Nella regione Drôme-Ardèche-Isère si è verificato un episodio breve ma molto intenso, con 50-70 mm di pioggia in 6-9 ore e picchi localmente superiori. Il rischio di inondazioni è elevato, soprattutto ai piedi delle Cévennes e nel nord dell’Isère. Nel pomeriggio, le precipitazioni più forti si sono spostate verso le Alpi, dove si sono poi attenuate. Nella regione delle Alpi Marittime, sono stati registrati accumuli tra 80 e 120 mm nell’arco della giornata, con picchi fino a 150 mm e intensità oraria di 20-40 mm. Anche qui, il rischio di allagamenti e frane resta alto, con numerosi interventi di soccorso.

Portogallo: blackout e danni dopo le piogge estreme

Il Portogallo è stato tra i primi Paesi colpiti dalla tempesta Claudia, in particolare le regioni di Lisbona e della valle del Tago. Qui si sono verificati allagamenti diffusi, strade sommerse da acqua e fango e oltre 20.000 utenze rimaste senza elettricità a Lisbona, Santarém e Setúbal. Le autorità di protezione civile segnalano più di 300 allagamenti e decine di alberi caduti, mentre sono state chiuse 14 bocche di porto per mare agitato. L’IPMA ha emesso allerte rosse per piogge intense a Santarém e Setúbal e allerte arancioni a Portalegre, Évora e Beja. Le previsioni indicano minime sotto lo zero e possibili nevicate sulle alture, aggravando ulteriormente la situazione già critica.

Spagna e Isole Canarie: disagi e allerte diffuse

Anche la Spagna e le Isole Canarie sono state interessate dal passaggio della tempesta Claudia, con piogge abbondanti, venti forti e allagamenti localizzati. Le autorità hanno emesso allerte meteo per temporali e mareggiate, invitando la popolazione a limitare gli spostamenti e a seguire gli aggiornamenti ufficiali. Le condizioni rimangono instabili e si prevedono nuovi episodi di maltempo nelle prossime ore.

Previsioni meteo e rischi per i prossimi giorni

Le previsioni meteo indicano che il maltempo potrebbe persistere su molte aree dell’Europa occidentale, con nuove precipitazioni, venti forti e possibili nevicate nelle zone interne e montane. Il Met Office e le agenzie meteorologiche europee mantengono allerte per inondazioni, frane e danni alle infrastrutture. Si raccomanda di seguire gli aggiornamenti e di adottare comportamenti prudenti, soprattutto nelle zone già colpite dalla tempesta Claudia.

Effetti del maltempo su trasporti e infrastrutture

Il maltempo provocato dalla tempesta Claudia ha avuto ripercussioni significative sui trasporti e sulle infrastrutture europee. Nel Regno Unito e in Galles, diversi treni sono stati cancellati e molte strade risultano impraticabili. In Francia, Spagna e Portogallo, si registrano interruzioni della viabilità, blackout e danni a edifici pubblici e privati. I soccorritori sono impegnati nel ripristino della normalità e nella gestione delle emergenze, mentre le autorità invitano a evitare gli spostamenti non necessari nelle zone più colpite.

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