Notizie mondo - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ IconaMeteo.it - Sempre un Meteo avanti Thu, 30 Oct 2025 08:19:15 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.2 https://www.iconameteo.it/contents/uploads/2019/12/Favicon-150x150.png Notizie mondo - Icona Meteo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ 32 32 Uragano Melissa, almeno 30 vittime nei Caraibi: Haiti e Giamaica in ginocchio, Cuba e Bahamas devastate https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-melissa-vittime-e-devastazione/ Thu, 30 Oct 2025 08:15:59 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88245 uragano melissaL’uragano Melissa continua a colpire duramente i Caraibi, lasciando dietro di sé morte e distruzione. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono almeno 25 le vittime ad Haiti e altre quattro in Giamaica, mentre migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case in Cuba e nelle Bahamas. Danni gravissimi da Haiti a Cuba L’uragano …

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L’uragano Melissa continua a colpire duramente i Caraibi, lasciando dietro di sé morte e distruzione. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono almeno 25 le vittime ad Haiti e altre quattro in Giamaica, mentre migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case in Cuba e nelle Bahamas.

Danni gravissimi da Haiti a Cuba

L’uragano Melissa ha toccato la Giamaica martedì come uragano di categoria 5, il più potente mai registrato sull’isola, con venti sostenuti che hanno superato i 295 km/h. L’impatto è stato devastante: intere aree agricole sommerse, infrastrutture distrutte e circa l’80% del Paese senza elettricità.

Nel frattempo, ad Haiti il sistema tropicale ha provocato piogge torrenziali e inondazioni diffuse, soprattutto nella città costiera di Petit-Goâve, dove un fiume ha rotto gli argini travolgendo abitazioni e strade. Le autorità parlano di oltre mille case allagate e più di 12.000 persone costrette nei rifugi di emergenza.

A Cuba, dove l’uragano è arrivato come categoria 3, sono state evacuate circa 735.000 persone nelle province orientali, in particolare intorno a Santiago de Cuba. Oltre 200 comunità rurali risultano ancora isolate, con gravi danni alle coltivazioni e alle reti elettriche.

L’uragano Melissa ora si muove verso le Bermuda

Secondo il bollettino delle ore 2:00 EDT (8:00 italiane) del National Hurricane Center (NHC) di Miami, «l’uragano Melissa si trova a circa 235 km a nord-est delle Bahamas centrali e 1.215 km a sud-ovest delle Bermuda», con venti massimi sostenuti di 155 km/h.
Il centro della tempesta si muove verso nord-est a circa 33 km/h e potrebbe avvicinarsi alle Bermuda tra la tarda mattinata e la notte di oggi.

Le Bahamas e le isole Turks e Caicos restano sotto allerta: le autorità locali hanno evacuato quasi 1.500 persone e raccomandano di non uscire finché le raffiche non si saranno attenuate.

Il NHC segnala inoltre mareggiate fino a 2 metri e onde pericolose lungo le coste, oltre a piogge comprese tra 125 e 250 mm nelle Bahamas sudorientali. Anche le Bermuda sono in stato di allerta uragano: si attendono venti fino a 160 km/h e precipitazioni intense.

La traiettoria prevista per l’uragano Melissa. Crediti: National Hurricane Center

Il Caribbean Community Climate Change Centre (CCCCC) ha ribadito che la rapidissima intensificazione di Melissa è legata alle temperature record del Mar dei Caraibi e alla crescente crisi climatica. L’organizzazione ha chiesto un rafforzamento del fondo internazionale per loss and damage, destinato ai Paesi più vulnerabili agli eventi meteorologici estremi.

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Nevicata storica a Reykjavik: record di neve infranto dopo oltre un secolo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/nevicata-storica-a-reykjavik-record-infranto-dopo-oltre-un-secolo/ Wed, 29 Oct 2025 12:00:52 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88229 nevicata ReykjavikLa nevicata del 28 ottobre a Reykjavik ha segnato un evento senza precedenti nella storia meteorologica dell’Islanda. In sole dodici ore sono caduti 27 cm di neve, superando il record di 25,5 cm stabilito nell’ottobre del 1921. Questo evento climatico eccezionale ha trasformato la capitale in un vero e proprio paesaggio invernale, mettendo in difficoltà …

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La nevicata del 28 ottobre a Reykjavik ha segnato un evento senza precedenti nella storia meteorologica dell’Islanda. In sole dodici ore sono caduti 27 cm di neve, superando il record di 25,5 cm stabilito nell’ottobre del 1921. Questo evento climatico eccezionale ha trasformato la capitale in un vero e proprio paesaggio invernale, mettendo in difficoltà la mobilità urbana, i servizi essenziali e il traffico aereo.

Nevicata a Reykjavik: record di neve e condizioni meteorologiche estreme

La nevicata record ha avuto origine da una profonda depressione atlantica centrata sullo Stretto di Danimarca, accompagnata da un fronte freddo e forti venti provenienti da nord-ovest. Il rapido abbassamento della temperatura ha favorito la trasformazione della pioggia mista in neve asciutta, con un accumulo che ha raggiunto livelli storici. Il Servizio Meteorologico Islandese ha diramato un’allerta arancione, poi declassata a gialla, invitando la popolazione alla massima prudenza e a limitare gli spostamenti.

Disagi e conseguenze sulla città di Reykjavik

L’intensità della nevicata ha causato la sospensione parziale dei servizi urbani e il blocco della circolazione stradale, con decine di veicoli abbandonati e difficoltà per i mezzi di sgombero neve. Il traffico aereo all’aeroporto di Keflavík è stato condizionato da accumuli di neve e vento, mentre la Protezione Civile ha invitato i cittadini a rientrare nelle proprie abitazioni. L’evento ha dimostrato come le condizioni meteorologiche estreme possano mettere a dura prova l’organizzazione urbana, con la città costretta a fermarsi di fronte alla forza della natura.

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L’uragano Melissa colpisce Cuba: evacuazioni di massa e danni ingenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/l-uragano-melissa-colpisce-cuba-evacuazioni-di-massa-e-danni/ Wed, 29 Oct 2025 09:32:26 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88224 uragano Melissa CubaL’uragano Melissa, dopo aver attraversato la Giamaica con venti record e lasciato dietro di sé una scia di distruzione, ha toccato terra nelle prime ore del mattino sulla costa orientale di Cuba, nei pressi di Santiago de Cuba. Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha declassato Melissa a uragano di categoria 3, ma le …

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L’uragano Melissa, dopo aver attraversato la Giamaica con venti record e lasciato dietro di sé una scia di distruzione, ha toccato terra nelle prime ore del mattino sulla costa orientale di Cuba, nei pressi di Santiago de Cuba. Il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha declassato Melissa a uragano di categoria 3, ma le condizioni restano estremamente pericolose con venti che raggiungono i 195 km/h e piogge torrenziali. Le autorità cubane hanno dichiarato lo stato di allerta in almeno sei province e ordinato l’evacuazione di oltre 700.000 persone.

Uragano Melissa: situazione aggiornata a Cuba

L’occhio dell’uragano si trova attualmente a circa 260 chilometri a sud-ovest di Guantánamo, portando piogge intense e inondazioni soprattutto nelle province di Granma e Santiago de Cuba. In quest’area si registrano già allagamenti in diverse zone urbane e rurali, con il livello dei fiumi in rapido aumento. Le squadre di soccorso sono state mobilitate per intervenire nelle aree più colpite e difficili da raggiungere. Le autorità stanno inoltre monitorando il rischio di frane e smottamenti a causa della saturazione dei suoli.

Conseguenze nei Caraibi e bilancio provvisorio

Prima di raggiungere Cuba, l’uragano Melissa ha colpito duramente la Giamaica, dove oltre 530.000 persone sono rimaste senza elettricità e molte strade risultano ancora bloccate. Il bilancio provvisorio parla di almeno sette vittime nei Caraibi, tra cui tre in Giamaica, tre ad Haiti e una nella Repubblica Dominicana. Numerosi voli sono stati cancellati e l’aeroporto di Kingston potrebbe restare chiuso ancora per molte ore. Le autorità delle Bahamas e delle Bermuda hanno diramato allerta uragano in vista del possibile passaggio della tempesta nelle prossime ore.

Le misure di sicurezza e l’assistenza alla popolazione

Il governo cubano ha predisposto centri di accoglienza per gli evacuati e sta distribuendo generi di prima necessità, acqua potabile e kit di emergenza alla popolazione. La Marina americana ha ordinato al personale della base di Guantánamo di rifugiarsi nei bunker per almeno tre giorni. Le comunicazioni risultano difficoltose in alcune aree a causa di blackout elettrici e linee telefoniche interrotte. La situazione resta in costante evoluzione e le autorità invitano la popolazione a seguire le indicazioni ufficiali per garantire la sicurezza di tutti.

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Ciclone Montha in intensificazione: allerta rossa sul Golfo del Bengala https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/ciclone-montha-in-intensificazione-allerta-rossa-su-golfo-bengala/ Tue, 28 Oct 2025 12:01:16 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88198 ciclone MonthaIl Golfo del Bengala è attualmente attraversato dal ciclone Montha, una potente tempesta ciclonica che rappresenta una seria minaccia per le regioni costiere dell’India orientale, con venti compresi tra 139 km/h e 176 km/h che lo classificano come tempesta ciclonica di notevole intensità. Traiettoria e previsioni del ciclone Il ciclone Montha si sta spostando verso …

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Il Golfo del Bengala è attualmente attraversato dal ciclone Montha, una potente tempesta ciclonica che rappresenta una seria minaccia per le regioni costiere dell’India orientale, con venti compresi tra 139 km/h e 176 km/h che lo classificano come tempesta ciclonica di notevole intensità.

Traiettoria e previsioni del ciclone

Il ciclone Montha si sta spostando verso nordovest e le previsioni meteorologiche indicano un’ulteriore intensificazione nelle prossime ore. Per le 08:00 di domani, 29 ottobre 2025, il centro della tempesta dovrebbe portarsi a largo delle coste dell’Andhra Pradesh. In questa fase, i venti potrebbero raggiungere velocità comprese tra 167 km/h e 204 km/h, aumentando significativamente il livello di pericolosità.

Misure di emergenza e allerta rossa

Le autorità indiane hanno emesso avvisi rossi per 19 distretti, il massimo livello di allerta meteorologica disponibile. Le scuole sono state chiuse e sono in corso operazioni di evacuazione preventiva lungo la costa orientale dell’India. Si attendono piogge estremamente intense che potrebbero causare allagamenti e frane nelle aree più vulnerabili. Il Golfo del Bengala è noto per essere una delle regioni più attive per la formazione di cicloni tropicali, particolarmente durante il periodo pre-monsonico e post-monsonico. Le autorità meteorologiche continueranno a monitorare l’evoluzione del ciclone Montha.

Leggi anche: L’uragano Melissa è un mostro di categoria 5: Giamaica devastata da venti e piogge record

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L’uragano Melissa è un mostro di categoria 5: Giamaica devastata da venti e piogge record https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/luragano-melissa-e-un-mostro-di-categoria-5-giamaica-devastata-da-venti-e-piogge-record/ Tue, 28 Oct 2025 08:15:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88182 Uragano MelissaL’uragano Melissa ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson mentre si abbatte sulla Giamaica, segnando un evento meteorologico senza precedenti per lo Stato caraibico. Le raffiche di vento hanno superato i 250 km/h, con picchi fino a 300 km/h, accompagnate da precipitazioni eccezionali che rischiano di provocare inondazioni storiche e frane catastrofiche. Le autorità …

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L’uragano Melissa ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson mentre si abbatte sulla Giamaica, segnando un evento meteorologico senza precedenti per lo Stato caraibico. Le raffiche di vento hanno superato i 250 km/h, con picchi fino a 300 km/h, accompagnate da precipitazioni eccezionali che rischiano di provocare inondazioni storiche e frane catastrofiche. Le autorità locali hanno già registrato almeno tre vittime e ingenti danni a infrastrutture e abitazioni, soprattutto nella parte occidentale dell’isola.

Uragano Melissa: venti estremi e piogge senza precedenti

Il National Hurricane Center ha segnalato che il centro della tempesta si trova a circa 200 km a sud di Kingston e avanza lentamente verso ovest, generando piogge torrenziali che, secondo le ultime stime, potrebbero raggiungere fino a 1000 mm in pochi giorni: un quantitativo pari all’intera media annuale della Giamaica. L’intensità del ciclone tropicale ha causato mareggiate e onde alte fino a 4 metri sulle coste, mentre l’onda di tempesta minaccia le aree costiere con un repentino innalzamento del livello del mare.

Emergenza in Giamaica: evacuazioni e allerta massima

Le autorità hanno attivato oltre 650 rifugi e predisposto piani di emergenza, invitando la popolazione delle zone a rischio a trasferirsi nelle aree più elevate. Nonostante gli appelli, molti residenti hanno scelto di restare nelle proprie abitazioni. Il primo ministro giamaicano ha dichiarato che nessuna infrastruttura locale è progettata per resistere a un uragano di questa potenza. Il traffico aereo è stato sospeso e si prevede la chiusura degli aeroporti. Le organizzazioni umanitarie internazionali sono pronte a intervenire con aiuti non appena le condizioni lo consentiranno.

Il ruolo del cambiamento climatico nella forza di Melissa

Gli esperti sottolineano come il rapido rafforzamento dell’uragano Melissa sia favorito dalle temperature elevate delle acque del Mar dei Caraibi, un fenomeno attribuito al cambiamento climatico. Il riscaldamento globale contribuisce infatti ad aumentare l’intensità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi, rendendo la stagione degli uragani nell’Atlantico sempre più pericolosa e imprevedibile.

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Uragano Melissa, allerta massima: rischio catastrofe su Caraibi e Giamaica https://www.iconameteo.it/news/uragano-melissa-allerta-massima-rischio-catastrofe-su-caraibi-e-giamaica/ Mon, 27 Oct 2025 08:53:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88156 uragano melissaL’uragano Melissa, ora di categoria 4, minaccia i Caraibi con venti fino a 250 km/h e piogge eccezionali. Massima allerta su Giamaica, Repubblica Dominicana, Haiti e Cuba. Uragano Melissa sta flagellando i Caraibi dopo aver raggiunto la categoria 4 sulla scala Saffir-Simpson, con raffiche che sfiorano i 240 km/h e una pressione centrale estremamente bassa. …

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L’uragano Melissa, ora di categoria 4, minaccia i Caraibi con venti fino a 250 km/h e piogge eccezionali. Massima allerta su Giamaica, Repubblica Dominicana, Haiti e Cuba.

Uragano Melissa sta flagellando i Caraibi dopo aver raggiunto la categoria 4 sulla scala Saffir-Simpson, con raffiche che sfiorano i 240 km/h e una pressione centrale estremamente bassa. La super tempesta, che si muove lentamente verso nord, minaccia di intensificarsi ulteriormente fino a diventare un uragano di categoria 5, evento mai registrato nella storia della Giamaica. Le autorità locali hanno già emesso allerta meteo e avvisi di evacuazione per le comunità costiere più esposte.

Situazione critica tra Repubblica Dominicana, Haiti e Giamaica

In Repubblica Dominicana e Haiti si contano già vittime e dispersi a causa di alluvioni e frane causate dalle piogge torrenziali di Melissa. Le condizioni meteorologiche sono aggravate dalla lentezza dell’uragano, che prolunga l’esposizione a precipitazioni estreme e venti distruttivi. La Giamaica si prepara all’impatto più violento della sua storia recente, con il rischio concreto di inondazioni improvvise e frane catastrofiche nelle aree montuose e costiere.

Previsioni per Kingston, Cuba e l’intero arcipelago

Le agenzie meteorologiche stimano apporti pluviometrici fino a 900 mm in poche ore e onde di tempesta alte fino a 4 metri, con la capitale Kingston in piena allerta. Anche Cuba orientale è a rischio, con l’arrivo previsto tra martedì e mercoledì. L’impatto su tutto l’arcipelago potrebbe essere catastrofico, con danni ingenti alle infrastrutture e possibili blackout. Le comunità locali sono invitate a seguire le indicazioni delle autorità e a prepararsi a condizioni meteorologiche estreme.

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Uragano Melissa, devastazione nei Caraibi: vittime e danni in aumento https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/uragano-melissa-devastazione-nei-caraibi-vittime-e-danni/ Sun, 26 Oct 2025 09:00:19 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88126 uragano MelissaL’uragano Melissa sta colpendo duramente i Caraibi, in particolare le popolazioni di Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il sistema si sta intensificando rapidamente, con venti che hanno già raggiunto gli 80 km/h e il rischio concreto di evoluzione in uragano di categoria superiore nelle prossime ore. Le autorità hanno dichiarato lo …

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L’uragano Melissa sta colpendo duramente i Caraibi, in particolare le popolazioni di Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il sistema si sta intensificando rapidamente, con venti che hanno già raggiunto gli 80 km/h e il rischio concreto di evoluzione in uragano di categoria superiore nelle prossime ore. Le autorità hanno dichiarato lo stato di allerta massima e stanno adottando tutte le misure possibili per la protezione dei residenti esposti ai fenomeni meteorologici estremi.

Uragano Melissa: bilancio delle vittime e situazione attuale

Le piogge torrenziali provocate dall’uragano Melissa hanno già causato vittime nei territori più colpiti. In Haiti si registrano almeno quattro vittime confermate e numerosi feriti, mentre le squadre di soccorso continuano a operare in condizioni estremamente difficili per raggiungere le zone isolate. La Repubblica Dominicana e la Giamaica sono in stato di emergenza, con interi villaggi minacciati da frane e allagamenti improvvisi. Le autorità locali stanno monitorando costantemente la situazione e hanno disposto la chiusura di scuole e porti, oltre all’evacuazione preventiva delle aree più vulnerabili.

Piogge estreme, frane e rischio inondazioni nei Caraibi

Il passaggio dell’uragano Melissa ha determinato accumuli di pioggia eccezionali, con valori compresi tra 200 e 350 mm e picchi fino a 750 mm nelle zone montuose di Hispaniola. Queste precipitazioni hanno provocato frane, smottamenti e diffuse inondazioni che stanno mettendo a rischio la sicurezza di milioni di persone. In molti casi, la persistenza delle precipitazioni ha aggravato la situazione, causando interruzioni di corrente, danni infrastrutturali e isolamento di intere comunità. I soccorsi sono resi ancora più complessi dalla presenza di mareggiate e dal continuo peggioramento delle condizioni meteorologiche.

Evacuazioni e misure di emergenza nei territori colpiti

Le autorità dei Caraibi hanno avviato evacuazioni nelle aree più a rischio e hanno rafforzato le strutture di accoglienza per gli sfollati. In Giamaica e Cuba sono state predisposte misure preventive, tra cui la pulizia di canali e fognature, lo stoccaggio di beni essenziali e l’assistenza alle persone vulnerabili. Le previsioni indicano che l’uragano potrebbe continuare a causare piogge intense e venti forti per diversi giorni, mantenendo alto il rischio di ulteriori vittime e danni ingenti.

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Situazione meteo in Oriente: la tempesta Fengshen colpisce il Vietnam e record di caldo in Australia https://www.iconameteo.it/news/situazione-meteo-in-oriente-la-tempesta-fengshen-colpisce-il-vietnam-e-record-di-caldo-in-australia/ Sat, 25 Oct 2025 13:47:59 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88100 alluvioneLa tempesta tropicale Fengshen impatta il Vietnam con forti piogge e venti, causando evacuazioni e danni, mentre l’Australia registra una ondata di caldo senza precedenti. Focus su frane, inondazioni e disagi nelle principali aree colpite. La situazione meteo in Oriente si presenta estremamente critica a causa della tempesta tropicale Fengshen, che ha raggiunto la costa …

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La tempesta tropicale Fengshen impatta il Vietnam con forti piogge e venti, causando evacuazioni e danni, mentre l’Australia registra una ondata di caldo senza precedenti. Focus su frane, inondazioni e disagi nelle principali aree colpite.

La situazione meteo in Oriente si presenta estremamente critica a causa della tempesta tropicale Fengshen, che ha raggiunto la costa centro-orientale del Vietnam nella mattinata del 24 ottobre, portando piogge torrenziali, venti forti e mareggiate che hanno causato gravi disagi alla popolazione locale. Parallelamente, l’Australia è alle prese con una ondata di caldo eccezionale, con valori record sia nelle temperature massime che minime. Questi eventi meteo estremi confermano la vulnerabilità delle regioni asiatiche e oceaniche agli effetti del clima e dei fenomeni atmosferici intensi.

Tempesta Fengshen: evoluzione e impatti sulle regioni centrali del Vietnam

La tempesta Fengshen, classificata come depressione tropicale, ha toccato terra a sud-est della città di Da Nang con un vento massimo sostenuto di 37 km/h, dissipandosi progressivamente verso l’entroterra. Nonostante la relativa debolezza dei venti al momento dell’impatto, le piogge intense hanno provocato allagamenti e frane in diverse province, tra cui Quang Tri, Da Nang, Quang Ngai e la città di Ho Chi Minh. Le autorità locali hanno gestito l’evacuazione di almeno 1.600 persone nell’area di Da Nang per garantire la sicurezza dei residenti dalle inondazioni e dai rischi legati alle frane sulle principali arterie stradali.

L’impatto della tempesta tropicale ha comportato la chiusura temporanea di strade e interruzioni dei voli in tutto il Vietnam centrale, con le infrastrutture messe a dura prova dalle condizioni meteorologiche avverse. Nella città di Ho Chi Minh, una persona ha perso la vita a causa delle inondazioni, mentre 696 persone e 174 abitazioni sono state colpite direttamente dagli effetti della tempesta. Le previsioni meteo indicano la persistenza di piogge abbondanti e venti forti nelle prossime ore, con rischio di ulteriori alluvioni e mareggiate lungo la costa.

Effetti della tempesta Fengshen nelle Filippine e rischi meteorologici regionali

Prima di raggiungere il Vietnam, la depressione tropicale Fengshen ha interessato anche le Filippine, dove il bilancio delle vittime è salito a sette, con due persone ancora disperse. Le precipitazioni abbondanti hanno provocato alluvioni e danni in diverse aree, evidenziando come i fenomeni meteorologici estremi possano colpire rapidamente regioni distanti tra loro nel Sud-Est asiatico. Questi eventi, oltre a mettere in pericolo la popolazione, causano disagi alle attività economiche e ai trasporti, con la necessità di un costante monitoraggio meteorologico e di una pronta risposta delle autorità.

Le autorità delle aree colpite continuano a raccomandare la massima prudenza, invitando i residenti e i viaggiatori a evitare spostamenti non necessari, soprattutto nelle zone costiere e montane, e a seguire le disposizioni ufficiali. Il rischio di frane e allagamenti improvvisi resta elevato, con le squadre di emergenza pronte a intervenire per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi essenziali.

Ondata di caldo record in Australia: valori estremi tra il 24 e il 25 ottobre

Mentre il Sud-Est asiatico affronta le conseguenze della tempesta tropicale Fengshen, l’Australia è investita da una ondata di caldo senza precedenti, con temperature record sia nelle massime che nelle minime tra il 24 e il 25 ottobre. Diverse città australiane hanno registrato valori eccezionali, che stanno mettendo a dura prova la popolazione e gli ecosistemi locali. Le previsioni meteorologiche confermano che il caldo estremo persisterà nei prossimi giorni, aumentando il rischio di incendi e di stress termico soprattutto nelle aree urbane.

Questi fenomeni climatici estremi, come la depressione tropicale in Vietnam e l’ondata di caldo in Australia, sottolineano la crescente frequenza e intensità degli eventi meteorologici che interessano l’Asia e l’Oceania. La necessità di una corretta previsione meteo e di una gestione efficace delle emergenze si conferma centrale per limitare i danni e tutelare la sicurezza delle popolazioni.

Monitoraggio meteorologico e sicurezza: le raccomandazioni delle autorità

Le autorità vietnamite, insieme alle ambasciate straniere, continuano a monitorare attentamente la situazione meteo e invitano la popolazione a seguire tutte le indicazioni di sicurezza. In particolare, si raccomanda di evitare spiagge e escursioni in mare, di prestare attenzione agli aggiornamenti meteo e di segnalare eventuali emergenze alle strutture competenti. Anche i viaggiatori sono invitati a registrare il proprio soggiorno e a mantenere attiva la geolocalizzazione per essere facilmente rintracciabili in caso di necessità.

La stagione delle tempeste tropicali in Asia prosegue con eventi sempre più intensi e diffusi, richiedendo una maggiore consapevolezza dei rischi meteorologici e una pronta capacità di adattamento alle condizioni atmosferiche in rapido cambiamento. Il monitoraggio costante delle previsioni meteo e la collaborazione tra istituzioni e cittadini restano fondamentali per affrontare le sfide poste dal clima e dai fenomeni atmosferici estremi.

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Tempesta Benjamin devasta l’Europa: vittime e blackout in Francia https://www.iconameteo.it/news/tempesta-benjamin-devasta-leuropa-vittime-e-blackout-in-francia/ Sat, 25 Oct 2025 09:26:01 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88095 vento onde tempestaLa tempesta Benjamin ha colpito violentemente Francia, Inghilterra e Germania con raffiche oltre 160 km/h, causando una vittima in Corsica, 16 feriti e oltre 100.000 famiglie senza elettricità L’Europa è stata investita in questi giorni dalla furia della tempesta Benjamin, un sistema depressionario proveniente dall’Atlantico settentrionale che ha seminato distruzione attraverso diversi paesi del continente. …

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La tempesta Benjamin ha colpito violentemente Francia, Inghilterra e Germania con raffiche oltre 160 km/h, causando una vittima in Corsica, 16 feriti e oltre 100.000 famiglie senza elettricità

L’Europa è stata investita in questi giorni dalla furia della tempesta Benjamin, un sistema depressionario proveniente dall’Atlantico settentrionale che ha seminato distruzione attraverso diversi paesi del continente. Il bilancio è drammatico: una persona è morta in Corsica a causa delle inondazioni, mentre altre 16 persone sono rimaste ferite nei dipartimenti francesi della Charente-Maritime e della Gironda. La perturbazione ha colpito con particolare violenza tra mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre, portando venti tempestosi e piogge torrenziali su gran parte del territorio europeo.

Francia sotto assedio: oltre 100.000 famiglie senza corrente

La Francia è stata tra i paesi più duramente colpiti dalla tempesta Benjamin. Le autorità meteorologiche francesi hanno emesso allerta arancione per ben 18 dipartimenti, con raffiche di vento che hanno superato i 100 km/h lungo la costa atlantica e la Manica. Nell’entroterra, i venti hanno raggiunto velocità comprese tra 90 e 130 km/h, mentre a Capo Corso sono state registrate raffiche eccezionali fino a 160-170 km/h. Il maltempo ha causato l’interruzione dell’energia elettrica per oltre 100.000 famiglie, lasciando migliaia di persone al buio. A Parigi e nell’Île-de-France, le raffiche hanno raggiunto gli 80-90 km/h, con punte fino a 100 km/h nelle zone più esposte, causando la caduta di rami e alberi nei parchi della capitale.

Inghilterra orientale: migliaia di abitazioni al buio

Anche l’Inghilterra orientale ha dovuto fare i conti con le conseguenze devastanti della tempesta. Più di 2.000 case sono rimaste senza elettricità a seguito del passaggio del sistema depressionario, che ha investito il Regno Unito con raffiche superiori ai 120 km/h. Le coste britanniche hanno registrato forti mareggiate che hanno causato disagi significativi nei trasporti, mentre le piogge torrenziali hanno superato i 50 mm in poche ore in diverse località.

Germania in allerta rossa: venti fino a 105 km/h

La Germania si trova attualmente in stato di massima allerta, con codice fino a rosso per vento e temporali che interessano tutto il territorio nazionale, eccetto la parte nord-orientale. Le previsioni meteorologiche indicano raffiche violente fino a 105 km/h in alcuni punti, con particolare attenzione alle aree più esposte. Il sistema di allerta tedesco ha emesso avvisi per la popolazione, raccomandando di evitare spostamenti non necessari e di prestare massima attenzione agli oggetti che potrebbero essere trasportati dal vento.

Svizzera e Alpi: nevicate oltre i 1500 metri

La Svizzera ha registrato alcune delle raffiche più violente dell’intera perturbazione, con venti che hanno raggiunto i 150-160 km/h sulle creste alpine oltre i 1600 metri di quota. In pianura, le raffiche hanno oscillato tra 90 e 110 km/h, mentre in montagna si sono registrati valori compresi tra 110 e 130 km/h. La tempesta Benjamin ha portato un netto calo delle temperature, con nevicate che hanno interessato le zone oltre i 1500-1700 metri di quota. Le regioni più colpite sono state quelle a nord delle Alpi, in particolare l’area romanda e la Svizzera tedesca.

Contrasti termici estremi nel sud Europa

Mentre il nord Europa combatte con venti forti e maltempo, il sud del continente sperimenta un caldo anomalo per la stagione. Nel sud della Spagna si registrano temperature che superano i 30 gradi, valori decisamente inusuali per fine ottobre. Anche in Turchia e a Cipro il termometro segna punte di 34 gradi, con previsioni che indicano la persistenza di queste condizioni nei prossimi giorni, creando un contrasto termico eccezionale con le regioni settentrionali.

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La tempesta tropicale Melissa è quasi un uragano! Caraibi in allerta massima https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/la-tempesta-tropicale-melissa-e-quasi-un-uragano-caraibi-in-allerta-massima/ Sat, 25 Oct 2025 06:11:15 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88060 tempesta MelissaLa tempesta tropicale Melissa sta colpendo con violenza il Mar dei Caraibi, minacciando le popolazioni di Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana. Secondo gli ultimi bollettini meteorologici, il sistema si sta muovendo lentamente verso nord-ovest, con venti sostenuti che raggiungono gli 80 km/h e il rischio concreto che si trasformi in uragano di grandi dimensioni entro …

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La tempesta tropicale Melissa sta colpendo con violenza il Mar dei Caraibi, minacciando le popolazioni di Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana. Secondo gli ultimi bollettini meteorologici, il sistema si sta muovendo lentamente verso nord-ovest, con venti sostenuti che raggiungono gli 80 km/h e il rischio concreto che si trasformi in uragano di grandi dimensioni entro il fine settimana. Le autorità locali hanno attivato l’allerta massima e predisposto misure di emergenza per proteggere i residenti dalle conseguenze della tempesta.

Melissa: piogge torrenziali e rischio frane su Haiti e Repubblica Dominicana

Le forti precipitazioni causate da Melissa stanno già provocando inondazioni e frane in vaste aree di Haiti e della Repubblica Dominicana. In alcune regioni si registrano accumuli di pioggia tra 200 e 350 mm, con picchi maggiori nelle zone montuose. Le condizioni meteorologiche avverse hanno già causato vittime, con almeno un morto e diversi feriti segnalati ad Haiti. Le autorità dominicane hanno disposto la chiusura di scuole e porti minori, mentre squadre di soccorso sono in stato di allerta per possibili allagamenti e smottamenti improvvisi.

Giamaica sotto osservazione: rischio uragano e misure di emergenza

La Giamaica si prepara a fronteggiare l’arrivo della tempesta tropicale Melissa, con il rischio che il sistema si intensifichi ulteriormente fino a raggiungere la soglia di uragano nelle prossime ore. Il centro della tempesta si trova a circa 290 km a sud-est di Kingston, con previsioni di piogge intense e venti forti per tutto il fine settimana. Le autorità hanno predisposto l’apertura di rifugi temporanei e invitato la popolazione a seguire gli aggiornamenti ufficiali, evitando spostamenti non necessari. L’allerta resta elevata anche per possibili frane e inondazioni lampo sulle zone costiere e interne.

Monitoraggio costante e previsioni meteo nei Caraibi

Il National Hurricane Center e i servizi meteorologici locali monitorano costantemente l’evoluzione della tempesta tropicale Melissa. Secondo i modelli previsionali, il sistema potrebbe rafforzarsi ulteriormente, interessando anche il canale di Yucatán e la costa occidentale di Cuba all’inizio della prossima settimana. Le popolazioni di Giamaica, Haiti e Repubblica Dominicana sono invitate a mantenere alta la vigilanza e a seguire tutte le indicazioni delle autorità per la sicurezza.

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Monte Fuji, la montagna sacra del Giappone si imbianca con 3 settimane di ritardo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/monte-fuji-la-montagna-sacra-del-giappone-si-imbianca-con-3-settimane-di-ritardo/ Fri, 24 Oct 2025 16:36:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88011 monte fuji giappone neveLa neve è finalmente arrivata sul monte Fuji, ma con un ritardo di tre settimane rispetto alla media storica. Il simbolo del Giappone si è mostrato per la prima volta completamente innevato il 23 ottobre 2025, un evento che l’Agenzia meteorologica giapponese ha confermato come prima nevicata ufficiale dell’inverno. Il ritardo di quest’anno non è …

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La neve è finalmente arrivata sul monte Fuji, ma con un ritardo di tre settimane rispetto alla media storica. Il simbolo del Giappone si è mostrato per la prima volta completamente innevato il 23 ottobre 2025, un evento che l’Agenzia meteorologica giapponese ha confermato come prima nevicata ufficiale dell’inverno.

Il ritardo di quest’anno non è un record assoluto, ma resta significativo: la prima neve sul monte Fuji arriva infatti prima del 2024, quando la montagna di 3.776 metri si coprì di bianco soltanto il 7 novembre, la data più tardiva mai registrata dal 1894. Un segnale, secondo gli esperti, del clima sempre più irregolare che sta modificando anche i ritmi stagionali più consolidati.

L’estate più calda di sempre e un autunno anomalo

Il Giappone ha vissuto un’estate estrema, con temperature record di 41,8 °C nella città di Isesaki, a nord-ovest di Tokyo. Ondate di calore prolungate come questa incidono sull’atmosfera e ritardano la comparsa della neve sul monte Fuji, che un tempo era già ben visibile a inizio ottobre. L’autunno 2025 conferma così una tendenza che preoccupa meteorologi e climatologi: stagioni sempre più sbilanciate e meno prevedibili.

Il volto che cambia del monte Fuji

Da secoli la cima innevata del monte Fuji è un’icona della cultura giapponese, celebrata da artisti come Katsushika Hokusai nella celebre Grande onda di Kanagawa. Ma negli ultimi anni questo paesaggio immutabile sta cambiando volto: la neve arriva tardi, dura meno e si scioglie prima. Un dettaglio che molti considerano un campanello d’allarme dei cambiamenti climatici in corso.

Secondo l’osservatorio meteorologico di Kofu, la “prima nevicata” si verifica quando la montagna mostra, dopo l’estate, una copertura visibile di neve o precipitazioni bianche osservabili da valle. Quest’anno, l’evento è stato confermato grazie alle immagini aeree diffuse il 23 ottobre: una sottile coltre bianca che ha riportato, almeno per ora, il Fuji al suo aspetto più iconico.

Il monte Fuji, tra fascino e fragilità

L’arrivo tardivo della neve sul monte Fuji racconta più di un semplice fenomeno meteorologico. È il segno tangibile di un equilibrio che cambia: la montagna sacra, simbolo di eternità e purezza, oggi riflette le sfide climatiche del nostro tempo. E anche se il suo profilo innevato resta tra i più amati del Giappone, ogni anno la domanda si fa più urgente: quanto a lungo potremo ancora ammirarlo così?

 

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Tempesta Benjamin: venti e piogge torrenziali colpiscono Regno Unito ed Europa https://www.iconameteo.it/news/copertina/tempesta-benjamin-venti-e-piogge-su-regno-unito-ed-europa/ Fri, 24 Oct 2025 09:00:00 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=88017 grecia-tempesta-eliasLa tempesta Benjamin, sviluppatasi sull’Oceano Atlantico, ha raggiunto il Regno Unito e l’Europa nord-occidentale negli ultimi giorni, generando una fase di maltempo caratterizzata da venti intensi e precipitazioni abbondanti. In particolare, il sistema depressionario ha portato raffiche di vento fino a 130 km/h sulle coste e nelle zone interne, causando rischi di alluvioni, mareggiate e …

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La tempesta Benjamin, sviluppatasi sull’Oceano Atlantico, ha raggiunto il Regno Unito e l’Europa nord-occidentale negli ultimi giorni, generando una fase di maltempo caratterizzata da venti intensi e precipitazioni abbondanti. In particolare, il sistema depressionario ha portato raffiche di vento fino a 130 km/h sulle coste e nelle zone interne, causando rischi di alluvioni, mareggiate e interruzioni elettriche.

Tempesta Benjamin: dove ha colpito nel Regno Unito

Nel Regno Unito, la tempesta Benjamin ha interessato soprattutto le regioni orientali e settentrionali, con raffiche di vento che hanno superato i 110 km/h e piogge persistenti. Le contee più colpite sono state Suffolk, Yorkshire e Scozia orientale, dove si sono registrati blackout diffusi e allerta meteo per rischio inondazioni. Oltre 2.000 abitazioni sono rimaste senza elettricità, mentre numerose infrastrutture hanno subito danni a causa di alberi abbattuti e disagi nei trasporti.

Effetti della tempesta Benjamin in Europa

La tempesta Benjamin ha flagellato anche la Francia e il Centro-Nord Europa, con venti che hanno toccato punte di 120 km/h e piogge torrenziali superiori ai 50 mm in poche ore. In Francia, sono stati segnalati feriti e una vittima a causa delle esondazioni e dei danni provocati dal maltempo. Anche in Italia, soprattutto in Liguria e Toscana, si sono verificati mareggiate, raffiche di vento e accumuli di pioggia, con allerta arancione in diverse province.

Allerta meteo e conseguenze

L’arrivo della tempesta Benjamin ha comportato l’emissione di allerta meteo in molte aree del Regno Unito e dell’Europa occidentale. Le autorità hanno invitato la popolazione a prestare attenzione alle condizioni meteorologiche e agli aggiornamenti, mentre si sono verificati disservizi nei trasporti e interruzioni elettriche soprattutto nelle regioni costiere. Il maltempo ha provocato anche alluvioni e mareggiate che hanno interessato sia le zone urbane che rurali.

Sviluppi futuri e monitoraggio

Nei giorni successivi, la tempesta Benjamin si è spostata verso est, attenuando la sua intensità sul Regno Unito ma continuando a influenzare le condizioni meteo in Europa centrale. Il monitoraggio resta attivo per possibili nuove fasi di maltempo e piogge intense nelle regioni coinvolte.

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Nuova Zelanda, rara allerta rossa per vento: stato di emergenza a Canterbury https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/nuova-zelanda-rara-allerta-rossa-per-vento-stato-di-emergenza-a-canterbury/ Thu, 23 Oct 2025 08:04:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87986 vento mareggiateLa Nuova Zelanda sta affrontando una situazione meteorologica particolare: l’agenzia meteorologica nazionale ha emesso rare allerta per vento per la regione di Canterbury e altre aree del paese. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza a seguito di raffiche di vento che hanno superato i 150 km/h e piogge torrenziali, causando danni diffusi, interruzioni …

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La Nuova Zelanda sta affrontando una situazione meteorologica particolare: l’agenzia meteorologica nazionale ha emesso rare allerta per vento per la regione di Canterbury e altre aree del paese. Le autorità locali hanno dichiarato lo stato di emergenza a seguito di raffiche di vento che hanno superato i 150 km/h e piogge torrenziali, causando danni diffusi, interruzioni dei servizi e allerta massima per la popolazione.

Allerta rossa in Nuova Zelanda

L’emissione delle allerta da parte di MetService, l’agenzia meteorologica neozelandese, rappresenta una misura eccezionale, riservata solo a situazioni di rischio meteorologico estremo. Dal 2019, anno di introduzione di questo sistema di allerta, sono stati emessi solo 19 avvisi rossi in tutto il paese, a testimonianza della gravità dell’attuale ondata di maltempo. Le zone più colpite comprendono il Canterbury High Country, le Canterbury Plains e la città di Christchurch, dove si sono registrate raffiche di vento superiori ai 130-150 km/h, accompagnate da forti temporali e possibilità di grandine.

Stato di emergenza a Canterbury: rischi e misure di sicurezza

Le autorità della regione di Canterbury hanno dichiarato lo stato di emergenza per gestire al meglio i danni provocati dal maltempo e coordinare le operazioni di soccorso. Le condizioni meteorologiche estreme hanno già provocato interruzioni di corrente che hanno lasciato migliaia di persone senza elettricità, oltre a bloccare le comunicazioni e i trasporti. Le forti piogge hanno fatto innalzare rapidamente il livello dei fiumi, aumentando il rischio di alluvioni e frane. Le autorità raccomandano ai residenti di restare in casa, mettere in sicurezza oggetti all’aperto e prepararsi a eventuali evacuazioni.

 

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Tempesta Fengshen in Vietnam: evoluzione, allerta meteo e condizioni attuali https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/tempesta-fengshen-in-vietnam-evoluzione-allerta-meteo-e-condizioni-attuali/ Wed, 22 Oct 2025 08:46:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87958 tempesta fengshen vietnamNelle ultime ore, la tempesta Fengshen ha attirato l’attenzione delle autorità e della popolazione del Vietnam. La perturbazione, attualmente classificata come tempesta tropicale, si trova nel Mar Cinese meridionale e si sta lentamente avvicinando alle coste vietnamite. Le previsioni indicano un’intensificazione dei venti e l’arrivo di piogge torrenziali che potrebbero causare allagamenti e disagi nelle …

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Nelle ultime ore, la tempesta Fengshen ha attirato l’attenzione delle autorità e della popolazione del Vietnam. La perturbazione, attualmente classificata come tempesta tropicale, si trova nel Mar Cinese meridionale e si sta lentamente avvicinando alle coste vietnamite. Le previsioni indicano un’intensificazione dei venti e l’arrivo di piogge torrenziali che potrebbero causare allagamenti e disagi nelle aree costiere e nelle regioni interne.

Posizione attuale e traiettoria della tempesta Fengshen

Secondo gli ultimi dati, la tempesta Fengshen era localizzata a circa 330 chilometri a nord-est di Danang, con venti sostenuti che hanno raggiunto i 90 km/h e raffiche ancora più intense. Il sistema si sta muovendo lentamente in direzione sud-ovest, mantenendo una traiettoria che la porterà a minacciare le regioni centrali del Vietnam. Le previsioni indicano che nelle prossime 24-48 ore la tempesta potrebbe ulteriormente intensificarsi, portando condizioni di maltempo diffuso e un aumento del rischio di mareggiate lungo la costa.

Condizioni meteo e rischio per le aree costiere

L’arrivo della tempesta Fengshen comporta un significativo innalzamento delle onde, con valori stimati tra 3 e 7 metri, e venti forti che potrebbero superare i 100 km/h nelle zone più esposte. Le autorità raccomandano la massima prudenza alle imbarcazioni e alle popolazioni residenti nelle aree costiere, in particolare nelle province centrali. Le piogge intense associate alla tempesta aumentano il rischio di frane e alluvioni improvvise, soprattutto nei pressi di fiumi, pendii e aree urbane già vulnerabili.

Le previsioni per le prossime ore confermano la persistenza di piogge abbondanti e venti forti su gran parte delle regioni centrali del Vietnam. Si consiglia ai residenti di seguire costantemente gli aggiornamenti delle autorità meteorologiche, evitare spostamenti non necessari e prestare attenzione alle comunicazioni di allerta. Le condizioni del mare agitato e delle mareggiate rappresentano un ulteriore pericolo per chi vive o lavora in prossimità delle coste.

Effetti previsti su trasporti e attività locali

L’avvicinamento della tempesta Fengshen sta già causando disagi nei trasporti marittimi e aerei, con la possibilità di sospensioni temporanee dei servizi e ritardi. Le autorità locali stanno valutando la necessità di evacuazioni preventive nelle zone maggiormente a rischio, mentre squadre di emergenza sono pronte a intervenire in caso di allagamenti o interruzioni delle infrastrutture critiche. Le scuole e le attività commerciali nelle aree costiere potrebbero subire temporanee chiusure per garantire la sicurezza della popolazione.

L’importanza di un monitoraggio continuo

La tempesta Fengshen rappresenta un nuovo episodio di maltempo estremo per il Vietnam, già segnato da altri eventi simili nel corso del 2025. Il monitoraggio resta costante e le autorità sono pronte a intervenire per limitare i danni e tutelare la sicurezza dei cittadini. È fondamentale mantenere alta l’attenzione, soprattutto nelle prossime 48 ore, quando la tempesta raggiungerà il suo massimo potenziale sulla terraferma.

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Gas serra, nuovo record di CO₂ nel 2024: il clima entra in una fase critica https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/gas-serra-nuovo-record-di-co%e2%82%82-nel-2024-il-clima-entra-in-una-fase-critica/ Mon, 20 Oct 2025 13:57:05 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87890 gas serraIl 2024 ha segnato un ennesimo punto di svolta nella crisi climatica: secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto livelli mai registrati, evidenziando il progressivo indebolimento dei cosiddetti pozzi naturali di assorbimento e l’aumento degli eventi climatici estremi. Gas serra, un aumento senza precedenti Il Greenhouse Gas Bulletin 2024 …

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Il 2024 ha segnato un ennesimo punto di svolta nella crisi climatica: secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto livelli mai registrati, evidenziando il progressivo indebolimento dei cosiddetti pozzi naturali di assorbimento e l’aumento degli eventi climatici estremi.

Gas serra, un aumento senza precedenti

Il Greenhouse Gas Bulletin 2024 della WMO mostra che la CO₂ è cresciuta a un ritmo mai visto dal 1957, anno in cui sono iniziate le misurazioni moderne. La media globale di anidride carbonica è arrivata a 423,9 ppm, con un incremento di 3,5 ppm rispetto al 2023. Per confronto, nel 2004, anno del primo bollettino della WMO, il valore era di 377,1 ppm.

Negli anni Sessanta la CO₂ aumentava di 0,8 ppm all’anno; oggi la media è più che triplicata, attestandosi a 2,4 ppm annue nel periodo 2011–2020. Il 2024, influenzato da un forte episodio di El Niño e da incendi diffusi in Amazzonia e nell’Africa australe, è stato anche l’anno più caldo mai registrato, riducendo ulteriormente la capacità di oceani e foreste di assorbire carbonio.

I pozzi naturali perdono efficacia nell’assorbire gas serra

Attualmente circa metà della CO₂ emessa resta nell’atmosfera, mentre il restante 50% viene temporaneamente catturato da oceani e ecosistemi terrestri. Ma questo equilibrio è sempre più fragile.

Oksana Tarasova, coordinatrice del Greenhouse Gas Bulletin, sottolinea che «i pozzi di assorbimento terrestri e marini stanno diventando meno efficienti, aumentando la quantità di gas serra in atmosfera e accelerando il riscaldamento globale». Il riscaldamento riduce la solubilità della CO₂ negli oceani e la siccità, insieme agli incendi, limita il ruolo delle foreste come serbatoi naturali di carbonio.

Anche metano e protossido di azoto ai massimi storici

Non solo CO₂: anche gli altri gas serra come metano e protossido di azoto hanno raggiunto livelli record. La concentrazione media globale di metano ha toccato 1942 ppb, pari a un aumento del 166% rispetto all’era preindustriale. Circa il 60% delle emissioni è di origine umana, legata a allevamento, coltivazioni di riso, combustibili fossili e biomassa.

Il protossido di azoto, derivante principalmente da fertilizzanti e attività industriali, ha raggiunto 338 ppb, circa il 25% in più rispetto all’epoca preindustriale.

Conseguenze a lungo termine

L’accumulo di gas serra continuerà a influenzare il clima per secoli : anche tagli drastici alle emissioni oggi avranno effetti solo nel lungo periodo. La WMO evidenzia come un monitoraggio accurato dei gas serra sia essenziale per guidare le politiche climatiche, in vista della COP30 di novembre a Belém, Brasile.

Il messaggio è chiaro: il 2024 segna un peggioramento significativo del bilancio del carbonio, con pozzi naturali meno efficaci e una crescita degli eventi estremi. Ridurre le emissioni è fondamentale: anche un decimo di grado in meno di riscaldamento globale può fare la differenza per la sicurezza e il futuro delle comunità.


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Messico, alluvioni devastanti: oltre 70 vittime e decine di dispersi nel Centro-Est https://www.iconameteo.it/news/messico-alluvioni-devastanti-oltre-70-vittime-e-decine-di-dispersi-nel-centro-est/ Mon, 20 Oct 2025 08:16:43 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87877 Messico franeLe piogge torrenziali e le tempeste tropicali hanno causato allagamenti catastrofici in Messico centrale: almeno 72 morti, decine di dispersi e 100.000 case colpite tra Veracruz, Hidalgo, Puebla, Querétaro e San Luis Potosí. Il Messico centrale sta vivendo una delle peggiori emergenze degli ultimi anni a causa di allagamenti e frane provocati da piogge torrenziali …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Messico, alluvioni devastanti: oltre 70 vittime e decine di dispersi nel Centro-Est)

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Le piogge torrenziali e le tempeste tropicali hanno causato allagamenti catastrofici in Messico centrale: almeno 72 morti, decine di dispersi e 100.000 case colpite tra Veracruz, Hidalgo, Puebla, Querétaro e San Luis Potosí.

Il Messico centrale sta vivendo una delle peggiori emergenze degli ultimi anni a causa di allagamenti e frane provocati da piogge torrenziali e tempeste tropicali che hanno colpito la regione a metà ottobre 2025. Il bilancio umano è drammatico: secondo le autorità, sono almeno 72 i morti e 48 le persone ancora disperse. Gli stati più colpiti sono Veracruz, Hidalgo, Puebla, Querétaro e San Luis Potosí, dove intere comunità risultano isolate, senza elettricità e acqua potabile, dopo che fiumi come il Cazones sono esondati travolgendo case e infrastrutture.

Piogge estreme e fiumi in piena: la tragedia si abbatte sul centro-est messicano

Le precipitazioni estreme degli ultimi giorni hanno provocato frane e esondazioni in numerosi centri abitati. La situazione più critica si registra nella città di Poza Rica de Hidalgo, nello stato di Veracruz, dove il fiume Cazones ha rotto gli argini, allagando quartieri come Las Granjas e lasciando centinaia di famiglie intrappolate tra fango, detriti e senza accesso ai beni di prima necessità.

Testimonianze come quella di Ana Lizeth Sandes e della sua famiglia raccontano la drammaticità della situazione: “È stato brutale. Il fiume è straripato, il muro è crollato e non abbiamo potuto salvare nulla. Tutto è andato perduto”, ha dichiarato Sandes, che viveva vendendo peluche e noci di cocco. Ora la sua casa è sommersa dal fango, senza elettricità né acqua potabile, e la famiglia dorme in condizioni precarie cercando di ripulire ciò che resta della propria abitazione.

Soccorritori in azione tra comunità isolate e danni ingenti

Le operazioni di soccorso continuano senza sosta. In città come Álamo (sempre in Veracruz), i residenti si muovono tra mucchi di detriti e strade allagate, in attesa di aiuti umanitari. I mezzi ufficiali lavorano per drenare le acque e ripristinare i servizi essenziali, ma la portata della calamità complica ogni intervento.

Secondo il presidente messicano Claudia Sheinbaum, sono circa 100.000 le abitazioni danneggiate, mentre il numero di sfollati cresce di ora in ora. Le case costruite con materiali precari, come cartone e lamiera, sono state le più colpite dall’ondata di piena. Le autorità locali hanno predisposto rifugi di emergenza, ma la distribuzione di cibo e acqua potabile risulta ancora lenta e insufficiente rispetto ai bisogni.

Prevenzione e allerta: le difficoltà nel fronteggiare eventi meteorologici estremi

L’evento ha sollevato nuove polemiche sulla capacità del sistema di allerta messicano di prevenire tragedie di questa portata. Nonostante le previsioni meteo avessero annunciato piogge intense e il rischio di alluvioni, molte comunità sono state colte di sorpresa, senza il tempo necessario per evacuare.

Secondo esperti come Christian Domínguez dell’Istituto Atmosfera e Cambiamenti Climatici, il Messico dispone di pochi radar meteorologici e strumenti di monitoraggio in tempo reale dei livelli dei fiumi, rendendo difficile emettere allerta tempestive e localizzate. Sebbene siano stati attivati piani di evacuazione in alcune aree, come nel nord di Veracruz e nel vicino stato di Tamaulipas, in città come Poza Rica la fuga dalle case è avvenuta solo quando le acque avevano già invaso le strade.

Cambiamento climatico e vulnerabilità delle popolazioni

Il disastro riaccende il dibattito sulla crescente frequenza di eventi meteorologici estremi in Messico e sulla necessità di rafforzare la protezione civile. Gli scienziati sottolineano che la frequenza di alluvioni, frane e tempeste tropicali è aumentata negli ultimi anni, mettendo a dura prova comunità spesso già fragili e con risorse limitate.

Il presidente Claudia Sheinbaum, esperta di cambiamenti climatici, ha dichiarato di voler rivedere i protocolli di prevenzione, pur riconoscendo la difficoltà di prevedere con precisione l’intensità delle piogge. Tuttavia, molti residenti chiedono maggiore preparazione e strumenti tecnologici per evitare che tragedie simili si ripetano.

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Spagna: allerta per piogge torrenziali con accumuli elevati https://www.iconameteo.it/news/spagna-allerta-per-piogge-torrenziali-con-accumuli-elevati/ Sun, 19 Oct 2025 08:46:00 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87849 La Galizia si prepara a fronteggiare maltempo prolungato causato dalla corrente a getto che dirige fronti atlantici carichi di umidità da ovest-sudovest. Attesi accumuli tra 150 e 200 l/m² in pochi giorni, con picchi superiori nelle aree montuose. La Galizia, regione nord-occidentale della Spagna, è in stato di allerta meteo per l’arrivo di piogge persistenti …

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La Galizia si prepara a fronteggiare maltempo prolungato causato dalla corrente a getto che dirige fronti atlantici carichi di umidità da ovest-sudovest. Attesi accumuli tra 150 e 200 l/m² in pochi giorni, con picchi superiori nelle aree montuose.

La Galizia, regione nord-occidentale della Spagna, è in stato di allerta meteo per l’arrivo di piogge persistenti e diffuse. L’attivazione della corrente a getto sta convogliando fronti atlantici particolarmente carichi di umidità verso la regione, con una traiettoria da ovest-sudovest che favorisce la formazione di maltempo continuo e poche pause asciutte. Le previsioni indicano accumuli di precipitazioni tra 150 e 200 litri per metro quadrato su settori come l’ovest di A Coruña e le Rías Baixas.

Corrente a getto e fronti atlantici: il motore del maltempo

La forte corrente a getto in quota sta spingendo fronti atlantici verso la Galizia, determinando una sequenza di giornate piovose e cieli coperti. Questi sistemi portano con sé una notevole quantità di umidità, che si traduce in precipitazioni abbondanti e continue, soprattutto sulle zone esposte come l’ovest di A Coruña e le Rías Baixas.

Effetto stau e accumuli pluviometrici eccezionali

L’orografia della Galizia amplifica l’intensità delle piogge per effetto dello stau, con le montagne che favoriscono la condensazione delle masse d’aria umida. In queste aree, gli accumuli di precipitazioni potrebbero superare i 200 mm in pochi giorni, aumentando il rischio di allagamenti e dissesti idrogeologici. Le condizioni rimarranno instabili con temperature comprese tra 14°C e 19°C, tipiche del mese di ottobre in Galizia.

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Tempesta di grandine a Tarija, Bolivia: strade sommerse e danni ingenti https://www.iconameteo.it/news/tempesta-di-grandine-a-tarija-bolivia-strade-sommerse-e-danni-ingenti/ Fri, 17 Oct 2025 13:40:27 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87819 maltempoUna violenta tempesta di grandine ha colpito Tarija, nel sud della Bolivia, sorprendendo i residenti e causando pesanti allagamenti nelle strade. Il fenomeno, durato circa 30 minuti, si è verificato dopo una giornata di caldo intenso. Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, una tempesta di grandine improvvisa e di rara intensità ha investito la città …

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Una violenta tempesta di grandine ha colpito Tarija, nel sud della Bolivia, sorprendendo i residenti e causando pesanti allagamenti nelle strade. Il fenomeno, durato circa 30 minuti, si è verificato dopo una giornata di caldo intenso.

Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre, una tempesta di grandine improvvisa e di rara intensità ha investito la città di Tarija, nel sud della Bolivia. Il fenomeno meteorologico ha colto di sorpresa la popolazione, sommersa in pochi minuti da una massa di grandine che ha trasformato le vie cittadine in fiumi bianchi. La città, situata a oltre 1.800 metri di altitudine e vicina al confine con l’Argentina, ha vissuto momenti di grande apprensione, con residenti impegnati a liberare strade e abitazioni dai ghiaccioli accumulati.

Un evento meteorologico estremo a Tarija

La tempesta di grandine si è abbattuta su Tarija nel tardo pomeriggio, dopo che le temperature avevano superato i 30 gradi Celsius (86°F) durante la giornata. Secondo i media locali, il violento temporale ha avuto una durata di circa 30 minuti, sufficiente per provocare allagamenti diffusi e pesanti danni alle infrastrutture e alle coltivazioni della zona. Numerosi video diffusi sui social mostrano le strade della città ricoperte da uno spesso strato di grandine, con cittadini intenti a spalare ghiaccio per ripristinare la viabilità e proteggere le proprie abitazioni.

Le cause della grandinata improvvisa

Il verificarsi di una grandine così intensa in Bolivia è legato a forti contrasti termici e all’instabilità atmosferica tipica delle regioni montane. L’alternanza tra caldo anomalo e improvvisi afflussi di aria fredda favorisce la formazione di cumulonembi, nuvole temporalesche capaci di generare grandinate anche molto violente. In questo caso, l’elevata umidità e le temperature elevate hanno creato le condizioni ideali per la nascita di celle temporalesche particolarmente attive, con conseguente caduta di grandine di grandi dimensioni.

Conseguenze e reazioni della popolazione

La tempesta di grandine ha causato notevoli disagi ai residenti di Tarija. Numerose segnalazioni parlano di auto danneggiate, tetti lesionati e coltivazioni compromesse. Le autorità locali hanno immediatamente avviato le operazioni di pulizia e messa in sicurezza delle aree più colpite, mentre i cittadini si sono organizzati per ripristinare la normalità. Il fenomeno non ha provocato vittime, ma ha evidenziato la vulnerabilità della città di fronte a eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti negli ultimi anni.

Precedenti e frequenza delle grandinate in Bolivia

Secondo i dati raccolti dalle testate boliviane, la grandine non è un fenomeno raro in alcune regioni della Bolivia, ma la violenza e la rapidità dell’evento del 16 ottobre hanno destato particolare preoccupazione. Solo nel mese di settembre si sono verificate altre due grandinate di rilievo, segno di una crescente instabilità meteorologica nella zona. Anche la città di Sucre è stata recentemente colpita da un’intensa grandinata, con fiumi d’acqua e ghiaccio che hanno causato danni e feriti.

Il ruolo del cambiamento climatico e delle condizioni atmosferiche

Gli esperti sottolineano come l’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi in Bolivia sia strettamente correlato alle variazioni climatiche globali. L’alternanza tra ondate di calore e temporali violenti sta rendendo le grandinate più frequenti e pericolose, soprattutto nelle aree montane e nelle città ad alta quota come Tarija. La popolazione locale è chiamata a prestare sempre maggiore attenzione alle previsioni meteo e a dotarsi di sistemi di allerta rapida per minimizzare i danni provocati da questi fenomeni.

Prospettive per la stagione delle piogge in Bolivia

La stagione delle piogge in Bolivia è appena iniziata, e le previsioni meteo indicano la possibilità di ulteriori temporali intensi nelle prossime settimane. Le autorità nazionali hanno già dichiarato lo stato di emergenza in diverse regioni a causa delle piogge e dei fenomeni meteorologici estremi. Per i cittadini di Tarija e delle altre città colpite, resta alta l’attenzione verso i rischi legati a nuove grandinate e allagamenti.

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Tempeste in Alaska: oltre 1.500 sfollati dopo il passaggio del tifone Halong https://www.iconameteo.it/news/tempeste-in-alaska-oltre-1-500-sfollati-dopo-il-passaggio-del-tifone-halong/ Fri, 17 Oct 2025 07:20:33 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87801 Halong in AlaskaIl recente passaggio del tifone Halong ha provocato devastazione in Alaska, con più di 1.500 sfollati, alluvioni estese e danni ingenti alle comunità costiere. Le operazioni di soccorso sono in corso mentre si avvicina l’inverno artico. Nelle ultime settimane, l’Alaska è stata colpita da una delle tempeste più violente degli ultimi anni. Il tifone Halong, …

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Il recente passaggio del tifone Halong ha provocato devastazione in Alaska, con più di 1.500 sfollati, alluvioni estese e danni ingenti alle comunità costiere. Le operazioni di soccorso sono in corso mentre si avvicina l’inverno artico.

Nelle ultime settimane, l’Alaska è stata colpita da una delle tempeste più violente degli ultimi anni. Il tifone Halong, dopo essersi formato a sud del Giappone e aver attraversato l’oceano Pacifico, si è trasformato in ciclone extratropicale e ha investito con forza la costa occidentale dello stato. Il bilancio è drammatico: oltre 1.500 sfollati, interi villaggi allagati, una vittima accertata e numerosi dispersi. Le autorità e i soccorritori sono impegnati senza sosta nelle operazioni di evacuazione e assistenza, mentre il freddo e il rischio di nuove mareggiate complicano ulteriormente la situazione.

Il tifone Halong e la formazione della tempesta

Il tifone Halong si è originato a sud del Giappone, spostandosi verso nord-est attraverso il Pacifico. Una volta raggiunto il Mare di Bering, si è trasformato in tempesta extratropicale e ha scaricato la sua potenza sulle coste basse e vulnerabili dell’Alaska. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 160 km/h, equivalenti a quelle di un uragano, mentre le mareggiate hanno provocato un innalzamento del livello del mare di oltre 2 metri rispetto alla media, generando una devastante storm surge (marea di tempesta).

I villaggi costieri, tra cui Kipnuk e Kwigillingok, abitati prevalentemente da comunità indigene, sono stati tra i più colpiti. Le onde altissime e la forza della tempesta hanno travolto case, infrastrutture e vie di comunicazione, rendendo impossibile ogni spostamento via terra. Le inondazioni hanno raggiunto livelli record, spazzando via interi quartieri e mettendo a rischio la sopravvivenza delle popolazioni locali.

Evacuazioni di massa e soccorsi in emergenza

Le operazioni di soccorso sono state immediate ma complesse, a causa delle condizioni meteorologiche estreme e dell’isolamento geografico delle comunità coinvolte. Più di 300 residenti sono stati raccolti a Bethel dopo essere stati evacuati dalle zone costiere devastate, in attesa di essere trasportati verso aree più sicure come Anchorage e Fairbanks. L’Alaska Air National Guard ha effettuato ponti aerei con il C-17 Globemaster III, evacuando centinaia di persone, incluse famiglie e bambini, e portando aiuto dove necessario.

Le autorità hanno confermato il ritrovamento del corpo di una donna e la presenza di almeno due dispersi nella comunità di Kwigillingok, mentre numerosi altri sono stati tratti in salvo anche in condizioni estreme, spesso direttamente dai tetti delle abitazioni. Il maltempo ha reso necessario il ricorso a soccorsi umanitari su larga scala, con la priorità di garantire alloggio, energia e acqua potabile prima dell’arrivo del gelo artico.

Le cause meteorologiche e il ruolo del cambiamento climatico

Il fenomeno che ha colpito l’Alaska è stato amplificato da oceani più caldi del normale e da una maggiore quantità di vapore acqueo nell’atmosfera. Le temperature insolitamente miti del Nord Pacifico hanno contribuito a intensificare la depressione atmosferica e la pioggia intensa, incrementando il rischio di alluvioni e inondazioni costiere. Secondo gli esperti, l’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi come questo è strettamente collegato al cambiamento climatico in atto.

La fisica dell’atmosfera mostra che l’aria più calda trattiene più umidità, alimentando rovesci violenti e mareggiate più potenti. In Alaska, la combinazione tra storm surge, venti forti e bassi fondali marini ha reso le comunità costiere particolarmente vulnerabili, con danni diffusi alle infrastrutture e alle abitazioni.

L’impatto sociale e le difficoltà delle comunità locali

La devastazione causata dal tifone Halong ha lasciato oltre 1.500 persone senza casa, molte delle quali hanno perso tutto. Le autorità locali e le organizzazioni di soccorso stanno lavorando per offrire rifugi temporanei, assistenza sanitaria e supporto psicologico agli sfollati. Il rapido avvicinarsi dell’inverno artico rappresenta una sfida ulteriore, poiché il freddo intenso rischia di aggravare le condizioni di chi è stato costretto a lasciare la propria abitazione.

Le comunità indigene, già provate dall’isolamento e dalla scarsità di risorse, affrontano ora la necessità di ricostruire in tempi rapidi e in condizioni climatiche estreme. Le vie di accesso sono limitate e le infrastrutture essenziali, come energia e approvvigionamento idrico, sono state gravemente danneggiate dalle alluvioni e dalle mareggiate.

Previsioni e monitoraggio del rischio meteorologico

Gli esperti di meteorologia monitorano costantemente l’evoluzione delle condizioni meteo in Alaska, segnalando la possibilità di nuove perturbazioni nei prossimi giorni. L’attenzione resta alta soprattutto nelle aree costiere e nei villaggi più vulnerabili, dove il rischio di ulteriori inondazioni non è escluso. Le autorità invitano i residenti a seguire le indicazioni ufficiali e a prepararsi per possibili emergenze, mentre prosegue il lavoro dei soccorritori per garantire la sicurezza e il ripristino dei servizi essenziali.

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Sud-ovest degli Stati Uniti sommerso da alluvioni dopo due mesi di pioggia in 24 ore https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/sud-ovest-degli-stati-uniti-sommerso-da-alluvioni-dopo-due-mesi-di-pioggia-in-24-ore/ Thu, 16 Oct 2025 06:36:17 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87760 Nelle ultime ore, il Sud-ovest degli Stati Uniti è stato travolto da alluvioni senza precedenti, causate da piogge torrenziali che hanno scaricato in un solo giorno l’equivalente di due mesi di precipitazioni medie. Le aree maggiormente colpite, tra cui la contea di Pagosa Springs in Colorado, hanno registrato danni significativi a infrastrutture, abitazioni e vie …

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Nelle ultime ore, il Sud-ovest degli Stati Uniti è stato travolto da alluvioni senza precedenti, causate da piogge torrenziali che hanno scaricato in un solo giorno l’equivalente di due mesi di precipitazioni medie. Le aree maggiormente colpite, tra cui la contea di Pagosa Springs in Colorado, hanno registrato danni significativi a infrastrutture, abitazioni e vie di comunicazione. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza per fronteggiare una situazione che ha messo a dura prova la resilienza delle comunità locali.

Piogge eccezionali e dinamica dell’evento meteorologico

L’evento è stato caratterizzato da un’intensa perturbazione che ha generato precipitazioni estreme concentrate in poche ore, superando i livelli medi mensili tipici per il Southwest. Le piogge hanno provocato il rapido innalzamento di fiumi e torrenti, causando inondazioni lampo che hanno sorpreso residenti e autorità. In alcuni punti, le piogge hanno raggiunto valori superiori a 100 mm in meno di 24 ore, un dato eccezionale per queste regioni aride. Il fenomeno è stato favorito dall’interazione tra masse d’aria calda e umida provenienti dal Golfo del Messico e un sistema frontale stazionario, che ha mantenuto le condizioni di instabilità atmosferica prolungate.

Evacuazioni e danni a infrastrutture e abitazioni

Le alluvioni hanno costretto le autorità a evacuare centinaia di persone dalle zone più colpite, con numerosi quartieri e comunità rurali isolati dall’acqua. A Pagosa Springs, almeno due abitazioni sono state completamente distrutte, mentre molte altre risultano gravemente danneggiate. Le strade principali sono state chiuse per ore a causa di frane e allagamenti, rendendo difficili le operazioni di soccorso. Squadre di emergenza hanno lavorato senza sosta per mettere in sicurezza i residenti e ripristinare i collegamenti nelle aree più isolate.

Risposta delle autorità e dichiarazione dello stato di emergenza

Il governatore del Colorado e i responsabili della protezione civile hanno dichiarato lo stato di emergenza per accelerare l’arrivo di risorse e mezzi di soccorso. Sono stati attivati centri di accoglienza per gli sfollati e rinforzati i presidi sanitari per gestire eventuali emergenze sanitarie legate all’acqua contaminata. Le autorità invitano la popolazione a evitare spostamenti non necessari e a seguire gli aggiornamenti delle previsioni meteo e delle comunicazioni ufficiali.

 

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Messico, decine di dispersi dopo l’alluvione: bilancio drammatico e soccorsi in corso https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/messico-decine-di-dispersi-dopo-lalluvione-bilancio-drammatico-e-soccorsi-in-corso/ Thu, 16 Oct 2025 06:31:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87756 messico alluvioniIl Messico è stato duramente colpito da una serie di piogge torrenziali che hanno causato alluvioni e frane in diverse regioni del Paese. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il bilancio delle vittime è salito a 66, mentre oltre 75 persone risultano ancora disperse nei cinque Stati maggiormente colpiti. Le operazioni di soccorso continuano senza sosta, con …

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Il Messico è stato duramente colpito da una serie di piogge torrenziali che hanno causato alluvioni e frane in diverse regioni del Paese. Secondo gli ultimi aggiornamenti, il bilancio delle vittime è salito a 66, mentre oltre 75 persone risultano ancora disperse nei cinque Stati maggiormente colpiti. Le operazioni di soccorso continuano senza sosta, con migliaia di soldati, volontari e operatori impegnati nella ricerca dei superstiti e nel ripristino delle infrastrutture essenziali.

Le cause delle alluvioni in Messico: tempeste tropicali e uragani

L’eccezionale ondata di maltempo è stata provocata dalla convergenza della tempesta tropicale Raymond e dell’uragano Priscilla, che si sono abbattuti sulla costa occidentale del Messico. Questi fenomeni hanno generato precipitazioni record, con fiumi in piena che hanno superato gli argini e colline indebolite che hanno ceduto causando frane devastanti. Gli Stati di Veracruz, Hidalgo, Puebla, Querétaro e San Luis Potosí sono tra le aree più colpite, con numerosi villaggi sommersi e strade impraticabili.

Il bilancio delle vittime e dei dispersi: numeri e testimonianze

Le autorità messicane hanno confermato almeno 66 morti e 75 dispersi, ma il numero potrebbe aumentare man mano che i soccorsi riescono a raggiungere le zone più isolate. Sono state colpite oltre 100mila abitazioni, molte delle quali sono state completamente distrutte o invase dall’acqua e dal fango. A Poza Rica de Hidalgo, lo straripamento del fiume Cazones ha causato i danni più gravi, costringendo migliaia di famiglie a lasciare le proprie case e interrompendo l’energia elettrica, mentre scuole, ospedali e stazioni ferroviarie sono stati allagati.

Soccorsi e aiuti umanitari: la risposta del governo e delle comunità

Il governo messicano, guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, ha mobilitato il Sistema nazionale di Protezione civile e stanziato un fondo di emergenza di 19 miliardi di pesos (circa 885 milioni di euro) per affrontare la crisi. Sono state dispiegate squadre specializzate per ripristinare la viabilità, fornire aiuti alimentari e sanitari, e organizzare evacuazioni per anziani e bambini rimasti intrappolati. In molte aree, i volontari locali si sono uniti agli operatori di protezione civile per consegnare viveri e soccorrere le persone in difficoltà.

I danni alle infrastrutture e il dramma degli sfollati

Le alluvioni hanno provocato il crollo di infrastrutture vitali, come ponti, strade e reti elettriche. Centinaia di famiglie sono state evacuate e ospitate in centri di accoglienza temporanei, mentre le autorità continuano a monitorare il livello dei fiumi e a lavorare per prevenire ulteriori rischi. Le immagini diffuse mostrano la gravità della situazione: persone rifugiate sui tetti, animali in cerca di salvezza e comunità completamente isolate dal resto del Paese.

La situazione attuale e le operazioni di ricerca

Mentre il bilancio dei dispersi resta elevato, le operazioni di ricerca proseguono con l’impiego di elicotteri, barche e squadre di soccorso che affrontano condizioni estreme per raggiungere i villaggi inaccessibili. La priorità del governo è garantire sicurezza e assistenza alle popolazioni colpite, con particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alle categorie più vulnerabili. Le autorità invitano la popolazione a collaborare e a seguire le indicazioni ufficiali per evitare ulteriori tragedie.

Messico ancora in emergenza: la solidarietà nazionale

La solidarietà delle comunità messicane è fondamentale in questi giorni di emergenza: cittadini, associazioni e istituzioni stanno lavorando fianco a fianco per sostenere gli sfollati e aiutare chi ha perso tutto. Il Messico affronta una delle peggiori crisi ambientali degli ultimi anni, ma la determinazione dei soccorritori e la forza della popolazione restano il motore principale per superare questa tragedia.

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Ondata di caldo anomalo in Spagna e Mediterraneo occidentale: temperature fino a 41°C https://www.iconameteo.it/news/ondata-di-caldo-anomalo-in-spagna-e-mediterraneo-occidentale-temperature-fino-a-41c/ Wed, 15 Oct 2025 14:30:36 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87727 Una forte ondata di caldo sta investendo la Spagna, il Portogallo e il Mediterraneo occidentale, con punte di 33-34°C nella penisola iberica, 41°C in Algeria e 37°C in Marocco. L’emergenza riguarda anche il rischio incendi e condizioni meteo estreme. La situazione meteorologica attuale nel Mediterraneo occidentale è caratterizzata da una ondata di calore eccezionale che …

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Una forte ondata di caldo sta investendo la Spagna, il Portogallo e il Mediterraneo occidentale, con punte di 33-34°C nella penisola iberica, 41°C in Algeria e 37°C in Marocco. L’emergenza riguarda anche il rischio incendi e condizioni meteo estreme.

La situazione meteorologica attuale nel Mediterraneo occidentale è caratterizzata da una ondata di calore eccezionale che coinvolge ampie zone della Spagna, del Portogallo, del Marocco e dell’Algeria. In Spagna e Portogallo le temperature massime stanno raggiungendo valori estremamente elevati, con punte di 33-34°C nelle principali città iberiche e picchi superiori ai 40°C nelle regioni meridionali e interne. In Algeria, la colonnina di mercurio ha toccato i 41°C, mentre in Marocco si registrano massime fino a 37°C. Queste condizioni sono favorite dalla persistenza di una massa d’aria calda e secca di origine africana, che mantiene la temperatura su livelli eccezionali per il periodo.

Ondata di caldo in Spagna e Portogallo: temperature e allerta incendi

L’ondata di calore sta colpendo con particolare intensità la Spagna meridionale e centrale, dove le massime superano frequentemente i 40°C, con casi estremi come i 43°C registrati in Andalusia. Anche il Portogallo affronta valori intorno ai 41°C e un rischio incendi molto elevato, tanto da imporre restrizioni nelle aree forestali e vietare l’uso di macchinari che potrebbero innescare roghi. L’assenza di precipitazioni e la bassa umidità aumentano la vulnerabilità del territorio.

Caldo estremo tra Algeria e Marocco: le punte africane

Nel Maghreb, la temperatura ha raggiunto livelli eccezionali: in Algeria sono stati segnalati picchi di 41°C, mentre in Marocco si sono toccati i 37°C. Anche in queste regioni il caldo è alimentato da correnti d’aria provenienti dal Sahara, con effetti notevoli su agricoltura, salute pubblica e qualità dell’aria. L’eccezionalità di questa ondata di calore conferma la tendenza a eventi estremi nel Mediterraneo occidentale.

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Eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki in Indonesia: cenere, allerta e impatti sul turismo https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/eruzione-del-vulcano-lewotobi-laki-laki-in-indonesia-cenere-allerta-e-impatti-sul-turismo/ Wed, 15 Oct 2025 06:47:47 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87715 Indonesia, nuova eruzione del vulcano Lewotobi Laki-LakiL’Indonesia, una delle regioni più sismicamente attive del pianeta, è stata nuovamente teatro di una spettacolare eruzione vulcanica. Il protagonista è il Monte Lewotobi Laki-Laki, uno dei vulcani attivi più noti dell’arcipelago, situato sull’isola di Flores. L’evento eruttivo ha proiettato una colonna di cenere e fumo alta almeno 10 chilometri, visibile a grande distanza e …

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L’Indonesia, una delle regioni più sismicamente attive del pianeta, è stata nuovamente teatro di una spettacolare eruzione vulcanica. Il protagonista è il Monte Lewotobi Laki-Laki, uno dei vulcani attivi più noti dell’arcipelago, situato sull’isola di Flores. L’evento eruttivo ha proiettato una colonna di cenere e fumo alta almeno 10 chilometri, visibile a grande distanza e capace di influenzare la qualità dell’aria e la sicurezza delle attività umane nelle aree circostanti.

Caratteristiche dell’eruzione del Lewotobi Laki-Laki

Il Lewotobi Laki-Laki, stratovulcano situato lungo la Cintura di fuoco del Pacifico, ha dato vita a una eruzione esplosiva nel pomeriggio, con spettacolari colonne di fumo dalle sfumature rosse e gialle dovute al riflesso del tramonto. Le autorità hanno immediatamente innalzato lo stato di allerta vulcanica al massimo livello, imponendo una zona di esclusione fino a 8 chilometri dal cratere per garantire la sicurezza della popolazione locale. Il rischio di lahar (colate di fango e detriti vulcanici) è stato segnalato come elevato in caso di forti piogge, con particolare attenzione alle comunità che vivono lungo i fiumi. L’agenzia vulcanologica indonesiana ha comunicato che il livello di attività del vulcano è “molto alto”, caratterizzato da eruzioni esplosive e scosse sismiche continue.

Effetti sull’ambiente e sulla popolazione locale

La caduta di cenere vulcanica ha interessato un’ampia area, raggiungendo città distanti fino a 150 chilometri dal vulcano e costringendo i residenti a indossare mascherine per proteggersi dalle particelle sospese nell’aria. Fortunatamente, al momento non sono segnalate vittime, a differenza di un precedente evento nel novembre scorso che aveva causato nove morti. Tuttavia, la situazione rimane delicata: il rischio di inondazioni improvvise e problemi respiratori è concreto per le comunità vicine. Le autorità hanno invitato la popolazione a mantenere una distanza di sicurezza di almeno sette chilometri dal cratere e a evitare qualsiasi attività nell’area interessata dall’eruzione.

Conseguenze sul turismo e trasporti

L’eruzione del Lewotobi Laki-Laki ha avuto un impatto diretto sul turismo, settore fondamentale per l’isola di Flores e per la vicina Bali. Sono stati cancellati almeno venti voli da e per le principali destinazioni turistiche, causando disagi a migliaia di viaggiatori. La visibilità ridotta e la presenza di cenere vulcanica nelle rotte aeree hanno reso necessario il blocco temporaneo di numerosi collegamenti, con ripercussioni economiche significative per le attività locali. Le compagnie aeree monitorano costantemente la situazione, pronte a modificare piani di volo e procedure operative in base all’evoluzione dell’attività vulcanica.

Il contesto geologico e la frequenza delle eruzioni in Indonesia

L’Indonesia ospita ben 127 vulcani attivi, risultando uno dei paesi con la più alta densità di attività vulcanica al mondo. La posizione geografica lungo la Cintura di fuoco del Pacifico determina la frequenza di eruzioni, terremoti e sciami sismici. Il Lewotobi è noto per la sua struttura “gemella”, con i crateri Laki-Laki e Perempaun che condividono la stessa camera magmatica. Questi fenomeni naturali rappresentano una sfida costante per la popolazione, che deve convivere con i rischi legati a colate piroclastiche, tsunami vulcanici e modifiche climatiche temporanee causate dalla dispersione di aerosol vulcanici nell’atmosfera.

Monitoraggio e misure di sicurezza

Le autorità indonesiane continuano a monitorare attentamente l’evoluzione dell’attività vulcanica attraverso reti di sismografi e sistemi di allerta precoce. La tempestiva diffusione di informazioni e la collaborazione tra enti locali e internazionali sono fondamentali per ridurre i rischi e tutelare la salute pubblica. L’evento del Lewotobi Laki-Laki rappresenta l’ennesima testimonianza della potenza dei vulcani indonesiani e dell’importanza di un monitoraggio costante in una delle aree più dinamiche dal punto di vista geologico.

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Messico, alluvioni devastanti: quasi 130 tra vittime e dispersi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/messico-alluvioni-devastanti-quasi-130-tra-vittime-e-dispersi/ Tue, 14 Oct 2025 13:24:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87687 messico alluvioniIn Messico si fa la conta dei danni dopo le alluvioni che hanno travolto diverse regioni del Paese, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e vittime. Secondo i dati ufficiali, almeno 64 persone hanno perso la vita e 65 risultano ancora disperse a causa delle piogge eccezionali che, tra la fine della scorsa …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Messico, alluvioni devastanti: quasi 130 tra vittime e dispersi)

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In Messico si fa la conta dei danni dopo le alluvioni che hanno travolto diverse regioni del Paese, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e vittime. Secondo i dati ufficiali, almeno 64 persone hanno perso la vita e 65 risultano ancora disperse a causa delle piogge eccezionali che, tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa, hanno provocato frane, esondazioni e danni estesi.

Le precipitazioni, di intensità anomala anche per la stagione, sono state provocate da una depressione tropicale formatasi sul Golfo del Messico, proprio mentre l’attenzione dei meteorologi era concentrata su due uragani in sviluppo sul versante pacifico. Il risultato è stato un improvviso e violento peggioramento del tempo, alimentato dallo scontro tra masse d’aria calda e fredda e da un terreno già saturo d’acqua dopo mesi di piogge.

Le autorità messicane parlano di un evento «molto più intenso del previsto».
Gli stati di Veracruz e Hidalgo sono tra i più colpiti dalle alluvioni in Messico: a Veracruz si contano 29 morti e 18 dispersi, mentre a Hidalgo le vittime sono 21 e i dispersi 43. In totale, oltre 100.000 abitazioni risultano danneggiate o distrutte.

Le inondazioni hanno compromesso strade, ponti e linee elettriche, ma la corrente è stata in gran parte ripristinata. Squadre di soccorso e personale militare sono al lavoro per evacuare le persone isolate, rimuovere il fango e ripristinare i collegamenti. Le autorità sanitarie, intanto, monitorano la possibile diffusione di malattie come la dengue, favorita dall’acqua stagnante.

Questi eventi, sempre più frequenti e violenti, si inseriscono in un quadro di estremizzazione del clima che interessa gran parte dell’America Latina. Secondo la comunità scientifica, la crisi climatica causata dalle attività umane sta amplificando la portata di fenomeni meteorologici come piogge intense, uragani e ondate di calore. Le emissioni di gas serra prodotte dalla combustione di carbone, petrolio e gas stanno modificando il bilancio energetico del pianeta, alterando i regimi delle piogge e rendendo più probabili eventi distruttivi come le alluvioni che hanno colpito il Messico.

Questa nuova tragedia evidenzia quanto il Paese sia esposto agli effetti del riscaldamento globale e quanto urgente sia la transizione verso un modello di sviluppo meno dipendente dai combustibili fossili, per ridurre le cause alla radice e limitare i danni di un clima sempre più fuori controllo.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Il tifone Nakri flagella il Giappone: venti a 180 km/h e piogge torrenziali https://www.iconameteo.it/news/il-tifone-nakri-flagella-il-giappone-venti-a-180-km-h-e-piogge-torrenziali/ Tue, 14 Oct 2025 12:30:18 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87691 tifoneIl Tifone Nakri sta colpendo le Isole Izu a sud di Tokyo con raffiche di vento fino a 180 km/h, onde alte e precipitazioni intense. Previsti fino a 200 mm di pioggia nelle prossime 24 ore. Il Tifone Nakri, il ventitreesimo della stagione, sta interessando le Isole Izu a sud di Tokyo portando condizioni meteorologiche …

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Il Tifone Nakri sta colpendo le Isole Izu a sud di Tokyo con raffiche di vento fino a 180 km/h, onde alte e precipitazioni intense. Previsti fino a 200 mm di pioggia nelle prossime 24 ore.

Il Tifone Nakri, il ventitreesimo della stagione, sta interessando le Isole Izu a sud di Tokyo portando condizioni meteorologiche estreme. Le isole stanno affrontando raffiche di vento che raggiungono i 180 km/h e onde che superano i 9 metri, mentre la pioggia intensa sta causando allerta tra la popolazione. Le autorità locali raccomandano la massima prudenza e invitano i residenti a rimanere al sicuro.

Venti fortissimi e onde alte sulle Isole Izu

Le Isole Izu stanno subendo venti sostenuti fino a 126 km/h, con raffiche che toccano i 180 km/h. Il mare agitato ha generato onde alte fino a 9 metri, rendendo pericolosa la navigazione e causando disagi ai collegamenti marittimi. Molte abitazioni risultano danneggiate e diverse strade sono bloccate a causa di alberi caduti e frane.

Piogge torrenziali e rischio idrogeologico

Il Tifone Nakri ha portato precipitazioni eccezionali sulle Isole Izu, con accumuli previsti fino a 200 mm nelle prossime 24 ore e picchi locali di 80 mm/ora. Il terreno già saturo aumenta il rischio di frane e allagamenti, mentre le autorità monitorano costantemente il livello dei fiumi e le aree a rischio. Circa 2.700 famiglie sono senza acqua e oltre 2.200 senza elettricità, mentre prosegue l’assistenza con squadre di soccorso e mezzi di emergenza.

Allerta per la sicurezza dei residenti

Le autorità invitano la popolazione delle Isole Izu a non uscire e a prestare attenzione alle indicazioni di sicurezza. Restano attivi i centri di accoglienza e proseguono gli interventi per garantire l’approvvigionamento di beni di prima necessità e il ripristino dei servizi essenziali. L’instabilità atmosferica continuerà anche nelle prossime ore, mantenendo alto il livello di allerta meteo nell’area.

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Inondazione a Pagosa Springs: emergenza in Colorado per lo straripamento del San Juan https://www.iconameteo.it/news/inondazione-a-pagosa-springs-emergenza-in-colorado-per-lo-straripamento-del-san-juan/ Mon, 13 Oct 2025 14:23:11 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87659 inondazione alluviole piena fiumeSabato scorso, una violenta inondazione ha colpito Pagosa Springs, in Colorado, dopo lo straripamento del fiume San Juan. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza, ordinato evacuazioni e chiuso la Highway 160. L’ultima inondazione che ha interessato Pagosa Springs rappresenta uno degli eventi più gravi degli ultimi anni nella regione del Colorado. Lo straripamento …

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Sabato scorso, una violenta inondazione ha colpito Pagosa Springs, in Colorado, dopo lo straripamento del fiume San Juan. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza, ordinato evacuazioni e chiuso la Highway 160.

L’ultima inondazione che ha interessato Pagosa Springs rappresenta uno degli eventi più gravi degli ultimi anni nella regione del Colorado. Lo straripamento del fiume San Juan ha provocato danni significativi alle infrastrutture e costretto centinaia di residenti a lasciare le proprie abitazioni. L’evento si è verificato nella giornata di sabato scorso, quando le piogge intense hanno fatto innalzare rapidamente il livello delle acque, portando le autorità locali a dichiarare lo stato di emergenza e a prendere provvedimenti immediati per tutelare la sicurezza della popolazione.

Le cause dell’inondazione e la risposta delle autorità

Il fiume San Juan, che attraversa il cuore di Pagosa Springs, ha raggiunto livelli critici a causa delle abbondanti precipitazioni che hanno colpito il Colorado negli ultimi giorni. Il repentino aumento della portata ha causato lo straripamento delle sponde, sommergendo strade, case e attività commerciali. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza locale, consentendo l’attivazione di risorse straordinarie per fronteggiare l’evento. Immediatamente sono stati emessi ordini di evacuazione per le zone più a rischio, con particolare attenzione alle aree prossime al corso d’acqua e ai quartieri storicamente più vulnerabili alle alluvioni.

Chiusura della Highway 160 e impatto sulla viabilità

Uno degli effetti più immediati dell’inondazione è stata la chiusura della Highway 160, arteria principale che attraversa il centro di Pagosa Springs. Questa misura si è resa necessaria per garantire la sicurezza dei cittadini e dei soccorritori, poiché l’acqua aveva invaso la carreggiata rendendo impossibile la circolazione. La chiusura della strada statale ha causato disagi anche ai trasporti di emergenza e ai collegamenti tra le diverse comunità della zona, complicando le operazioni di soccorso e la distribuzione di beni di prima necessità.

Evacuazioni e misure di protezione della popolazione

Le autorità hanno lavorato senza sosta per coordinare le evacuazioni e fornire assistenza ai residenti colpiti. I centri di accoglienza sono stati allestiti in diverse strutture pubbliche, permettendo alle famiglie sfollate di trovare un riparo sicuro. La popolazione è stata invitata a ritirare sacchi di sabbia per la protezione delle abitazioni e a seguire scrupolosamente le indicazioni delle squadre di emergenza. Gli avvisi sono stati diffusi attraverso tutti i canali disponibili, dai social media alle sirene di allarme, per garantire una comunicazione tempestiva ed efficace.

Danni e rischi ambientali per la comunità

L’alluvione ha provocato danni ingenti alle infrastrutture, con numerose abitazioni e negozi che hanno subito allagamenti e perdite materiali. Oltre ai danni economici, l’evento ha sollevato preoccupazioni per i possibili rischi ambientali, come la contaminazione delle acque e la compromissione della qualità dell’aria. Le autorità sanitarie locali hanno raccomandato ai cittadini di evitare il contatto con le acque stagnanti, spesso veicolo di batteri e sostanze nocive, e hanno avviato campagne di monitoraggio della situazione igienico-sanitaria.

Prevenzione e sensibilizzazione sui rischi di inondazione in Colorado

Negli ultimi anni, il Colorado ha registrato un aumento degli eventi di inondazione legati a fenomeni meteorologici estremi. Le amministrazioni locali hanno intensificato le attività di prevenzione, invitando i residenti delle aree a rischio a dotarsi di strumenti di protezione come i sacchi di sabbia e a partecipare a campagne di sensibilizzazione sui rischi idrogeologici. L’educazione della popolazione si conferma fondamentale per ridurre i danni e salvaguardare la sicurezza delle comunità.

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Tifone Nakri in Giappone: allerta nelle Isole Izu, gravi danni a Hachijojima https://www.iconameteo.it/news/tifone-nakri-in-giappone-allerta-nelle-isole-izu-gravi-danni-a-hachijojima/ Mon, 13 Oct 2025 10:29:53 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87656 tifone NakriIl tifone Nakri si sta allontanando dal Giappone, ma ha lasciato dietro di sé gravi disagi e un’allerta ancora attiva, soprattutto nelle Isole Izu. L’isola di Hachijojima è la più colpita, con interruzioni di acqua ed elettricità, mentre le autorità avvertono del rischio frane dovuto ai terreni saturi. Il tifone Nakri, il ventitreesimo ciclone tropicale …

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Il tifone Nakri si sta allontanando dal Giappone, ma ha lasciato dietro di sé gravi disagi e un’allerta ancora attiva, soprattutto nelle Isole Izu. L’isola di Hachijojima è la più colpita, con interruzioni di acqua ed elettricità, mentre le autorità avvertono del rischio frane dovuto ai terreni saturi.

Il tifone Nakri, il ventitreesimo ciclone tropicale della stagione 2025 nel Pacifico occidentale, ha attraversato il Giappone nelle ultime ore, provocando venti intensi e piogge torrenziali. Dopo aver toccato la sua massima intensità, il tifone si sta ora dirigendo verso est nell’Oceano Pacifico, lasciando dietro di sé una scia di danni e una situazione di allerta soprattutto nelle Isole Izu, a sud di Tokyo. In particolare, l’isola di Hachijojima sta affrontando le conseguenze più gravi, con interruzioni di acqua ed elettricità che stanno mettendo a dura prova la popolazione locale.

Tifone Nakri: caratteristiche e percorso sull’arcipelago giapponese

Il tifone Nakri è stato classificato come Categoria 1 secondo la scala Saffir-Simpson, con venti sostenuti che hanno raggiunto gli 85 mph (circa 137 km/h) e raffiche fino a 105 mph (circa 169 km/h). Il ciclone tropicale ha impattato principalmente la regione meridionale del Giappone, interessando le Isole Izu, tra cui Hachijojima, e le aree costiere a sud-est di Tokyo. L’evento meteorologico ha causato piogge torrenziali, con accumuli che hanno saturato i terreni, aumentando il rischio di frane e smottamenti.

Secondo le ultime rilevazioni, il tifone ha ormai superato la zona della Kanto Plain e si sta muovendo rapidamente verso il largo nel Pacifico nord-occidentale. Tuttavia, le condizioni meteorologiche rimangono instabili, con raffiche di vento ancora forti e possibili precipitazioni nelle prossime ore nelle aree più colpite.

Disagi e danni: situazione critica a Hachijojima

L’isola di Hachijojima, parte dell’arcipelago delle Isole Izu, è stata la zona maggiormente colpita dal tifone Nakri. Qui si registrano gravi interruzioni di acqua ed elettricità, con numerose abitazioni e infrastrutture danneggiate dalle forti raffiche di vento e dalle piogge persistenti. Le squadre di emergenza sono al lavoro per ripristinare i servizi essenziali e garantire la sicurezza dei residenti.

Le autorità locali hanno esortato la popolazione a mantenere alta la allerta, soprattutto per il rischio di frane causate dai terreni saturi d’acqua. Sono stati allestiti centri di accoglienza temporanei per chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione, mentre proseguono le operazioni di monitoraggio e ripristino in tutta l’isola.

Risposta delle autorità e gestione dell’emergenza

Le autorità giapponesi, in collaborazione con i servizi di protezione civile e le squadre di emergenza, stanno coordinando le operazioni di soccorso e riparazione dei danni provocati dal tifone Nakri. In particolare, si sta lavorando per ripristinare la rete elettrica e idrica nelle aree più colpite, soprattutto a Hachijojima, e per mettere in sicurezza le zone a rischio frane.

La Japan Meteorological Agency (JMA) ha emesso diverse allerte meteo, invitando la popolazione delle Isole Izu e delle aree costiere a sud di Tokyo a non abbassare la guardia, anche se il tifone sta proseguendo il suo percorso verso est. L’attenzione rimane alta per possibili precipitazioni residue e nuovi fenomeni di instabilità atmosferica.

Impatto sulle infrastrutture e sulla popolazione locale

Il passaggio del tifone Nakri ha avuto un forte impatto sulle infrastrutture delle Isole Izu, con danni a strade, linee elettriche e reti idriche. Numerosi residenti hanno segnalato difficoltà nell’accesso ai servizi essenziali, con interruzioni prolungate di energia elettrica e approvvigionamento idrico.

Le scuole e gli uffici pubblici sono rimasti chiusi per garantire la sicurezza della popolazione, mentre le operazioni di ripristino continuano senza sosta. La solidarietà tra i residenti e il lavoro delle squadre di emergenza sono stati fondamentali per affrontare le prime ore dopo il passaggio del tifone.

Le autorità continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, pronte a intervenire in caso di nuove emergenze. La popolazione è invitata a seguire gli aggiornamenti meteo e a collaborare con i servizi di emergenza per garantire la sicurezza collettiva.

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Dana Alice flagella la Spagna: alluvioni lampo tra Valencia e Tarragona https://www.iconameteo.it/news/dana-alice-flagella-la-spagna-alluvioni-lampo-tra-valencia-e-tarragona/ Mon, 13 Oct 2025 08:08:14 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87648 La depressione Dana Alice continua a colpire il Mediterraneo occidentale con piogge torrenziali e alluvioni. Valencia registra 145 mm in un giorno, Ibiza paralizzata da blackout e allagamenti. Allerta rossa attiva a Tarragona. L’area di bassa pressione Dana Alice continua a devastare il Mediterraneo occidentale, provocando forti temporali e alluvioni lampo tra la Spagna orientale …

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La depressione Dana Alice continua a colpire il Mediterraneo occidentale con piogge torrenziali e alluvioni. Valencia registra 145 mm in un giorno, Ibiza paralizzata da blackout e allagamenti. Allerta rossa attiva a Tarragona.

L’area di bassa pressione Dana Alice continua a devastare il Mediterraneo occidentale, provocando forti temporali e alluvioni lampo tra la Spagna orientale e le Baleari. Dopo aver colpito Alicante con 164 mm di pioggia, sabato 11 ottobre è stata la volta di Valencia, che ha registrato la giornata più piovosa dell’ultimo decennio con 145 mm di precipitazioni.

Danni a Ibiza e province di Valencia

La notte successiva, Ibiza è stata investita da nubifragi che hanno causato strade allagate, sottopassi inondati, danni all’aeroporto con voli cancellati e blackout diffusi. Le zone più colpite restano quelle nella provincia di Valencia, in particolare attorno a Gandia, Rafelcofer, Barx e Miramar, dove gli accumuli pluviometrici hanno superato i 250 mm in soli tre giorni.

Allerta rossa a Tarragona

È attualmente in vigore l’allerta rossa per la zona meridionale di Tarragona, colpita da piogge torrenziali con intensità di 90 mm in un’ora e 180 mm in 12 ore vicino al delta dell’Ebro. Le inondazioni hanno paralizzato diverse aree e le autorità invitano i residenti a seguire scrupolosamente le indicazioni della Protezione Civile per garantire la sicurezza pubblica.

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Maltempo negli USA: Nor’easter flagella New York e la East Coast, allerta per venti e piogge torrenziali https://www.iconameteo.it/news/maltempo-negli-usa-noreaster-flagella-new-york-e-la-east-coast-allerta-per-venti-e-piogge-torrenziali/ Mon, 13 Oct 2025 07:43:50 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87647 vento onde tempestaUn intenso Nor’easter sta colpendo la East Coast degli Stati Uniti, con venti violenti, piogge torrenziali e rischio inondazioni da New York alle Caroline. Le autorità hanno emesso allarmi per mareggiate e disagi ai trasporti. Un potente Nor’easter sta investendo la East Coast degli USA, portando maltempo estremo su milioni di residenti tra New York, …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Maltempo negli USA: Nor’easter flagella New York e la East Coast, allerta per venti e piogge torrenziali)

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Un intenso Nor’easter sta colpendo la East Coast degli Stati Uniti, con venti violenti, piogge torrenziali e rischio inondazioni da New York alle Caroline. Le autorità hanno emesso allarmi per mareggiate e disagi ai trasporti.

Un potente Nor’easter sta investendo la East Coast degli USA, portando maltempo estremo su milioni di residenti tra New York, Boston e le regioni costiere dal Mid-Atlantic al New England. Raffiche di vento fino a 96 km/h e piogge intense stanno mettendo a dura prova le infrastrutture urbane e le zone costiere, dove il rischio di inondazioni e mareggiate è ai massimi livelli. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza in alcune aree, mentre la fase più critica della tempesta si concentra tra la notte e la mattinata odierna.

Nor’easter: una tempesta autunnale che minaccia la East Coast

Il Nor’easter è una tipica tempesta che si sviluppa durante l’autunno negli Stati Uniti orientali, caratterizzata da venti provenienti da nord-est e precipitazioni abbondanti. L’attuale sistema di bassa pressione si è formato tra la Florida e la Carolina del Sud, intensificandosi rapidamente e muovendosi verso nord, fino a coinvolgere le principali città come New York, Boston e Philadelphia.

Le previsioni indicano piogge torrenziali con accumuli tra i 50 e i 125 mm, e raffiche di vento che superano i 90 km/h lungo la fascia costiera. La National Weather Service ha emesso allerta per allagamenti costieri e blackout, mentre i residenti delle zone più esposte sono stati invitati a prepararsi a possibili interruzioni di corrente e difficoltà nei trasporti.

New York e New Jersey in massima allerta: venti, piogge e rischio blackout

A New York, i distretti di Queens e Brooklyn sono sotto allerta per venti forti dalle 12:00 di domenica fino alle prime ore di lunedì, con punte fino a 96 km/h. L’intera città è soggetta a allerta per inondazioni costiere e si prevede che le aree più basse possano subire allagamenti moderati.

Anche il New Jersey ha dichiarato lo stato di emergenza, predisponendo squadre di pronto intervento e invitando la popolazione a evitare spostamenti non necessari. Le forti piogge hanno già causato problemi a trasporti pubblici e viabilità, con il rischio che la situazione peggiori durante le ore di alta marea.

Maltempo estremo lungo la East Coast: dalla Carolina del Nord al New England

La tempesta non ha risparmiato la Carolina del Nord e la Carolina del Sud, dove sono state segnalate inondazioni diffuse e strade chiuse a causa dell’acqua alta, specialmente nella contea di Georgetown e a Charleston. Diverse auto sono state sommerse e i soccorritori hanno dovuto intervenire per salvare automobilisti bloccati.

Nelle Outer Banks della Carolina del Nord, il mare in tempesta ha iniziato a invadere la Highway 12, mettendo in difficoltà residenti e turisti. La National Weather Service ha segnalato che in alcune zone sono caduti fino a 18 cm di pioggia in poche ore, aggravando la situazione idrogeologica.

Emergenza anche in Alaska: i resti del tifone Halong portano venti distruttivi

Mentre la East Coast affronta il Nor’easter, in Alaska occidentale i resti del tifone Halong hanno scatenato venti di forza uragano e alluvioni catastrofiche. Intere abitazioni sono state spazzate via dalle acque nelle comunità costiere, con danni ingenti e residenti costretti a evacuare.

L’eccezionale ondata di maltempo che sta colpendo gli USA da est a ovest evidenzia la vulnerabilità delle aree costiere di fronte a eventi meteorologici estremi, che si manifestano con piogge torrenziali, mareggiate e venti violenti.

Previsioni e raccomandazioni: attenzione massima fino a lunedì sera

Secondo i meteorologi, la fase più intensa del Nor’easter è attesa tra la notte e la mattinata di oggi, con un graduale miglioramento a partire dalla serata. Tuttavia, le condizioni meteorologiche resteranno instabili fino a lunedì sera, con possibili piogge residue e venti sostenuti nelle zone costiere.

Le autorità raccomandano ai residenti delle aree più esposte di seguire gli aggiornamenti ufficiali, evitare spostamenti non necessari e adottare tutte le precauzioni per fronteggiare blackout, allagamenti e mareggiate. L’allerta resta alta anche per il trasporto pubblico, in particolare per la metropolitana di New York, già colpita da gravi allagamenti nelle scorse settimane.

Le principali città coinvolte dal maltempo sono New York, Boston, Philadelphia e le località costiere dal New Jersey al Connecticut. Le previsioni meteo sono cruciali per monitorare l’evoluzione della tempesta e adottare tempestivamente misure di sicurezza.

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Tempesta nor’easter minaccia New York e la East Coast: allerta per piogge e venti intensi https://www.iconameteo.it/news/tempesta-noreaster-minaccia-new-york-e-la-east-coast-allerta-per-piogge-e-venti-intensi/ Sun, 12 Oct 2025 14:37:25 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87614 onde ventoUna potente tempesta nor’easter sta per colpire la East Coast degli Stati Uniti, portando piogge torrenziali, venti forti e rischio allagamenti da New York a Boston. Le autorità hanno diramato avvisi di maltempo per milioni di residenti. La East Coast degli Stati Uniti si prepara ad affrontare una delle più intense ondate di maltempo dell’autunno: …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Tempesta nor’easter minaccia New York e la East Coast: allerta per piogge e venti intensi)

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Una potente tempesta nor’easter sta per colpire la East Coast degli Stati Uniti, portando piogge torrenziali, venti forti e rischio allagamenti da New York a Boston. Le autorità hanno diramato avvisi di maltempo per milioni di residenti.

La East Coast degli Stati Uniti si prepara ad affrontare una delle più intense ondate di maltempo dell’autunno: una tempesta di tipo nor’easter minaccia le principali città, tra cui New York e Boston. Il National Weather Service ha lanciato un’allerta per piogge abbondanti e venti che potrebbero superare i 90 km/h, con rischio di allagamenti costieri e blackout. Il sistema di bassa pressione si sta rafforzando tra la Florida e la Carolina del Sud e, tra domenica e lunedì, raggiungerà la sua massima intensità colpendo milioni di persone lungo la costa atlantica.

Tempesta nor’easter: caratteristiche e traiettoria

Il nor’easter è una tipica tempesta della stagione autunnale negli Stati Uniti orientali, caratterizzata da venti forti provenienti da nord-est e precipitazioni intense. Secondo le previsioni, il sistema si è formato al largo tra la Florida e la Carolina del Sud nella giornata di sabato, per poi dirigersi verso nord, abbracciando la Carolina del Nord e raggiungendo la regione del Mid-Atlantic e il New England tra domenica e lunedì.
Le principali città coinvolte saranno New York, Boston, Philadelphia e l’intera fascia costiera fino al Connecticut. I meteorologi segnalano la possibilità di piogge torrenziali e raffiche di vento oltre i 55 miglia orarie (circa 89 km/h) nelle aree costiere, con inondazioni soprattutto nelle zone più esposte.

Allerta meteo: piogge torrenziali e rischio allagamenti

L’allerta meteo riguarda in particolare il rischio di allagamenti costieri e flash flooding dovuti alle piogge intense previste. A New York City, il sistema di emergenza ha già emesso avvisi per venti forti nei distretti di Queens e Brooklyn, con raffiche fino a 60 miglia orarie (circa 96 km/h), e un’allerta per allagamenti estesa a tutta la città. Le autorità prevedono inondazioni minori, ma non escludono fenomeni più gravi nelle aree costiere e lungo le vie principali già colpite da maltempo nelle scorse settimane.
Anche Boston e le città del New England sono in stato di preallerta, mentre i servizi di trasporto, inclusa la metropolitana di New York, sono sotto osservazione per possibili interruzioni dovute a allagamenti e blackout.

Le zone più a rischio lungo la costa atlantica

Il National Weather Service ha specificato che la zona più esposta sarà quella tra le Caroline e il Massachusetts, con particolare attenzione alle comunità costiere e alle isole, come le Outer Banks in Carolina del Nord. In queste aree, le autorità hanno già predisposto piani di evacuazione preventiva e invitato la popolazione a seguire costantemente gli aggiornamenti meteo.
Le mareggiate potrebbero causare danni alle infrastrutture costiere, mentre le correnti di risucchio rappresentano un ulteriore pericolo per residenti e turisti. Le onde potrebbero superare i quattro metri in alcuni tratti, con rischio di erosione costiera e interruzione dei collegamenti.

Effetti previsti sulla vita quotidiana e raccomandazioni delle autorità

Le autorità locali e federali raccomandano ai residenti delle zone costiere e delle grandi città come New York di predisporre scorte di emergenza e limitare gli spostamenti nelle ore di massima intensità della tempesta. È probabile che si verifichino blackout, disagi ai trasporti e interruzioni dei servizi, soprattutto nelle aree più colpite dalle piogge e dal vento.
Il rischio di allagamenti nelle zone già vulnerabili, come le aree metropolitane e i quartieri costieri, resta alto.

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Messico in ginocchio: 41 vittime per piogge torrenziali, frane e inondazioni https://www.iconameteo.it/news/messico-in-ginocchio-41-vittime-per-piogge-torrenziali-frane-e-inondazioni/ Sun, 12 Oct 2025 07:15:34 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87593 Messico franeLe tempeste tropicali Raymond e Priscilla hanno devastato il Messico centrale e sudorientale causando almeno 41 morti, migliaia di sfollati e danni ingenti a infrastrutture. Gli stati di Hidalgo, Puebla e Veracruz tra i più colpiti dalle alluvioni. Il Messico sta affrontando una delle emergenze meteorologiche più gravi degli ultimi anni. Le piogge torrenziali che …

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Le tempeste tropicali Raymond e Priscilla hanno devastato il Messico centrale e sudorientale causando almeno 41 morti, migliaia di sfollati e danni ingenti a infrastrutture. Gli stati di Hidalgo, Puebla e Veracruz tra i più colpiti dalle alluvioni.

Il Messico sta affrontando una delle emergenze meteorologiche più gravi degli ultimi anni. Le piogge torrenziali che da giorni flagellano le regioni centrali e sudorientali del Paese hanno provocato un bilancio drammatico di almeno 41 vittime, secondo gli ultimi aggiornamenti delle autorità locali. Le inondazioni e le frane hanno trasformato intere comunità in scenari di devastazione, con strade convertite in fiumi impetuosi e abitazioni sommerse dall’acqua.

Gli Stati più colpiti dal disastro

Lo Stato di Hidalgo ha registrato il bilancio più pesante con 22 vittime confermate dalla Protezione Civile. Il segretario agli Interni dello stato, Guillermo Olivares Reyna, ha documentato danni estesi che comprendono almeno 1.000 abitazioni, 59 ospedali e cliniche, oltre a 308 scuole. Le frane e lo straripamento dei fiumi hanno lasciato 17 dei 84 comuni dello stato senza elettricità. A Puebla, il governatore Alejandro Armenta ha confermato nove decessi e 13 persone disperse, stimando che circa 80.000 persone siano state colpite dal maltempo. Una conduttura del gas è stata danneggiata da una frana, aggravando ulteriormente la situazione di emergenza.

Nello stato costiero di Veracruz, la Protezione Civile ha riportato cinque vittime e circa 16.000 residenti colpiti dalle alluvioni. Nelle zone più devastate, come Villa de las Flores di Poza Rica, il grande fiume Cazones è straripato, sommergendo interi quartieri. Le autorità hanno effettuato 220 salvataggi, trasferendo le persone in 19 rifugi temporanei allestiti nelle aree sicure. La Marina militare ha attivato protocolli speciali per abbassare i livelli dell’acqua e oltre il 20% del sistema elettrico è stato ripristinato.

L’impatto delle tempeste tropicali Raymond e Priscilla

Le precipitazioni eccezionali sono state causate principalmente dalle tempeste tropicali Raymond e Priscilla. Raymond ha scaricato oltre 135 millimetri di pioggia in meno di un’ora in alcune zone dello stato di Chihuahua, provocando alluvioni lampo che hanno trascinato via veicoli e costretto i residenti a rifugiarsi sui tetti delle proprie case. La tempesta tropicale si è spostata verso nord, con il servizio meteorologico nazionale Conagua che prevede ulteriori piogge intense in numerosi stati.

Priscilla, formatasi nell’Oceano Pacifico il 1° ottobre 2025, ha raggiunto la forza di uragano di categoria 1 con venti fino a 140 chilometri orari prima di indebolirsi. La tempesta ha minacciato la penisola della Baja California con piogge torrenziali, mareggiate e venti intensi. Le autorità messicane hanno emesso allerte per tempesta tropicale in diversi tratti costieri, con accumuli di pioggia previsti tra 10 e 15 centimetri, e punte localmente superiori nelle zone montuose del nord-ovest messicano.

Operazioni di soccorso e intervento del governo

Il governo messicano ha dispiegato 8.700 militari per assistere la popolazione nelle aree colpite. Sabato 11 ottobre, i residenti locali nel sud del Messico hanno iniziato a rimuovere il fango mentre le autorità federali hanno avviato le operazioni di pulizia e assistenza. A San Luis Potosí, circa 1.000 persone sono state evacuate in via precauzionale dopo lo straripamento di quattro corsi d’acqua. Il governatore di Puebla ha richiesto l’intervento del governo federale per salvare 15 persone, tra cui alcuni bambini, rimasti intrappolati sui tetti delle abitazioni sommerse dalle acque.

Anche le principali città del Paese, tra cui Città del Messico e Guadalajara, hanno subito gli effetti delle piogge torrenziali. A Guadalajara, la forza dell’acqua ha trascinato via almeno nove veicoli e provocato il crollo di diciannove alberi, bloccando i trasporti pubblici. I video diffusi sui social media mostrano strade trasformate in fiumi impetuosi che trasportano automobili e case quasi completamente sommerse dall’acqua, testimoniando l’intensità devastante del fenomeno meteorologico.

Previsioni e allerta continua

La Protezione Civile ha comunicato che Priscilla dovrebbe indebolirsi trasformandosi in un sistema post-tropicale, mentre le condizioni meteorologiche avverse persisteranno nei prossimi giorni. Le previsioni indicano tempo piovoso in molti stati, inclusi San Luis Potosí e Veracruz. Il rischio di ulteriori alluvioni lampo e frane rimane elevato, specialmente nelle aree dove il terreno è già saturo d’acqua. Le autorità continuano a invitare la popolazione alla massima cautela e a evitare gli spostamenti non essenziali, mentre proseguono le operazioni di monitoraggio dei livelli dei fiumi e di assistenza alle comunità più vulnerabili in questa drammatica emergenza climatica.

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La Niña torna nel 2025: come cambierà inverno e stagione degli uragani https://www.iconameteo.it/news/la-nina-torna-nel-2025-come-cambiera-inverno-e-stagione-degli-uragani/ Sat, 11 Oct 2025 15:08:21 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87564 uragano erinIl fenomeno climatico La Niña si è sviluppato a settembre 2025 con intensità debole. Le previsioni indicano effetti limitati sull’inverno negli Stati Uniti, mentre la stagione degli uragani atlantici potrebbe intensificarsi nei prossimi mesi. La NOAA ha confermato ufficialmente il ritorno di La Niña nel settembre 2025, dopo che le temperature della superficie del mare …

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Il fenomeno climatico La Niña si è sviluppato a settembre 2025 con intensità debole. Le previsioni indicano effetti limitati sull’inverno negli Stati Uniti, mentre la stagione degli uragani atlantici potrebbe intensificarsi nei prossimi mesi.

La NOAA ha confermato ufficialmente il ritorno di La Niña nel settembre 2025, dopo che le temperature della superficie del mare nel Pacifico centrale ed equatoriale si sono raffreddate di 0,9 gradi Fahrenheit rispetto ai valori normali. Secondo Michelle L’Heureux, scienziata principale del team di ricerca dell’agenzia meteorologica americana, esiste una probabilità di tre su quattro che questo episodio rimanga debole durante l’inverno boreale.

A differenza del prolungato episodio di La Niña che si è esteso dal 2020 al 2023, causando siccità e inundazioni intense in diverse regioni del pianeta, l’evento attuale dovrebbe avere una durata più contenuta. Le previsioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale indicano che le condizioni di La Niña persisteranno fino alla primavera del 2025, con una probabilità del 60% di ritorno a condizioni neutre tra marzo e maggio.

Come si sviluppa il fenomeno climatico

La Niña si verifica quando le acque superficiali del centro e dell’est del Pacifico equatoriale subiscono un raffreddamento significativo. Questo cambiamento nelle temperature oceaniche altera la velocità e la direzione dei venti negli strati superiori dell’atmosfera, modificando i pattern climatici globali. Il fenomeno climatico rappresenta la fase fredda dell’El Niño-Oscilazione del Sur (ENOS), un ciclo naturale che influenza il clima planetario.

A metà febbraio 2025, la zona equatoriale del Pacifico presentava ancora caratteristiche tipiche di un episodio debole di La Niña, con temperature superficiali del mare leggermente inferiori alla media nella regione centro-orientale. Tuttavia, gli esperti avvertono che la “barriera di predicibilità della primavera” limita l’accuratezza delle previsioni a lungo termine in questo periodo dell’anno.

Conseguenze sulla stagione degli uragani atlantici

Una delle caratteristiche distintive di La Niña è la sua capacità di intensificare l’attività ciclonica nell’Atlantico. Durante le fasi di questo fenomeno, la riduzione del wind shear verticale nell’atmosfera atlantica crea condizioni più favorevoli per la formazione e l’intensificazione degli uragani. Al contrario, il Pacifico orientale tende a registrare una diminuzione dell’attività ciclonica.

I meteorologi sottolineano che, sebbene l’episodio attuale sia classificato come debole, la stagione degli uragani nell’Atlantico potrebbe comunque presentare un’attività superiore alla media. Le variazioni nella circolazione atmosferica globale associate a La Niña favoriscono lo sviluppo di sistemi tropicali più intensi e numerosi nelle acque dell’oceano Atlantico e del Mar dei Caraibi.

Previsioni per l’inverno boreale

Contrariamente agli episodi più intensi del passato, le previsioni meteorologiche indicano che l’inverno 2025-2026 negli Stati Uniti potrebbe non manifestare gli effetti tipici associati a La Niña. L’intensità debole del fenomeno limita la sua influenza sulla circolazione atmosferica globale, lasciando spazio a maggiori incertezze nelle proiezioni stagionali.

Gli esperti avvertono che “un evento più debole tende a esercitare meno influenza sulla circolazione globale, quindi è possibile che ci siano sorprese in arrivo”. I Servizi Meteorologici nazionali continueranno a monitorare attentamente l’evoluzione del fenomeno ENOS nei prossimi mesi, fornendo aggiornamenti costanti sulle condizioni previste.

La durata stimata del fenomeno varia tra tre e cinque mesi, con un progressivo ritorno a condizioni neutre previsto per la primavera-estate del 2025. Le probabilità di sviluppo di un episodio di El Niño durante il periodo primaverile rimangono minime, secondo le ultime proiezioni.

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Tempesta subtropicale Karen: record storico nell’Atlantico alle medie latitudini https://www.iconameteo.it/news/tempesta-subtropicale-karen-record-storico-nellatlantico-alle-medie-latitudini/ Sat, 11 Oct 2025 14:11:57 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87553 vento onde tempestaLa tempesta subtropicale Karen si è formata alle medie latitudini dell’Atlantico, stabilendo il primato come sistema più settentrionale mai designato dal National Hurricane Center. Nessun effetto previsto sulla terraferma. Nell’Oceano Atlantico la stagione degli uragani 2025 si distingue per la formazione della tempesta subtropicale Karen, un fenomeno meteorologico che ha attirato l’attenzione degli esperti per …

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La tempesta subtropicale Karen si è formata alle medie latitudini dell’Atlantico, stabilendo il primato come sistema più settentrionale mai designato dal National Hurricane Center. Nessun effetto previsto sulla terraferma.

Nell’Oceano Atlantico la stagione degli uragani 2025 si distingue per la formazione della tempesta subtropicale Karen, un fenomeno meteorologico che ha attirato l’attenzione degli esperti per la sua posizione eccezionalmente settentrionale. Karen si è sviluppata a circa 880 km a nord-nordovest delle Azzorre, segnando un nuovo record nella storia delle tempeste tropicali e subtropicali nell’Atlantico. La designazione ufficiale da parte del National Hurricane Center ha confermato Karen come il sistema nominato più a nord mai registrato, un evento che sottolinea l’eccezionalità di questa stagione e le particolari condizioni atmosferiche che hanno favorito la sua formazione.

Origine e caratteristiche della tempesta subtropicale Karen

La tempesta subtropicale Karen è nata da una vasta area di bassa pressione che ha acquisito gradualmente caratteristiche tropicali, come la presenza di temporali attorno al suo centro e un nucleo caldo, pur mantenendo alcuni tratti tipici delle depressioni extratropicali, come la presenza di fronti. Questo tipo di sistema, definito “subtropicale”, rappresenta una sorta di ibrido tra i cicloni tropicali e quelli extratropicali, traendo energia sia dalle acque relativamente calde dell’oceano che dai contrasti di temperatura e pressione atmosferica.

Karen si è distinta per i suoi venti sostenuti di circa 75 km/h (45 mph) e per il suo movimento verso nord-est a una velocità di circa 16 km/h. La pressione centrale si è attestata intorno ai 1000 hPa, con una struttura relativamente compatta: i venti di intensità da tempesta tropicale si estendevano fino a 75 km dal centro. Secondo le ultime rilevazioni, Karen è destinata a indebolirsi gradualmente fino a dissiparsi in una semplice area di bassa pressione entro pochi giorni.

Un record storico per l’Atlantico

L’aspetto più rilevante della tempesta subtropicale Karen è il suo primato geografico: nessun altro sistema tropicale o subtropicale era mai stato designato così a nord nell’Atlantico. Questa anomalia meteorologica è stata confermata dal National Hurricane Center, che ha evidenziato come Karen abbia superato tutti i precedenti record di latitudine per tempeste nominate nella regione. La formazione di Karen alle medie latitudini è stata favorita da una particolare configurazione atmosferica, con masse d’aria instabili e una temperatura superficiale dell’oceano sufficiente a sostenere lo sviluppo di convezione attorno al centro della tempesta.

Questo evento rappresenta un caso di studio per la meteorologia moderna, poiché dimostra come le condizioni climatiche e oceaniche possano portare allo sviluppo di cicloni in aree solitamente poco favorevoli a tali fenomeni. L’analisi di Karen offre spunti interessanti per la comprensione delle dinamiche che regolano la formazione e l’evoluzione delle tempeste tropicali e subtropicali nell’Atlantico.

Impatto sulla terraferma e monitoraggio

Nonostante la sua posizione insolita e la potenza dei suoi venti, la tempesta subtropicale Karen non ha prodotto effetti sulla terraferma. Nessuna zona costiera è stata coinvolta, né sono stati emessi avvisi o allerte per mareggiate o precipitazioni intense. Il sistema è rimasto confinato nell’estremo nord dell’Atlantico, lontano dalle principali rotte marittime e dalle popolazioni costiere, e il suo ciclo vitale si è concluso senza conseguenze per le attività umane.

Gli esperti continuano a monitorare l’area atlantica per individuare eventuali nuovi sistemi in formazione, ma la traiettoria e la struttura di Karen confermano la natura isolata dell’evento. La sua rapida evoluzione e dissipazione sono coerenti con le caratteristiche delle tempeste subtropicali che si sviluppano a latitudini elevate, dove le condizioni per il mantenimento di sistemi intensi sono generalmente sfavorevoli.

Considerazioni meteorologiche sulla stagione 2025

La stagione degli uragani 2025 nell’Atlantico si sta rivelando particolarmente vivace, con la formazione di numerosi sistemi nominati, tra cui Jerry, Priscilla, Raymond e, appunto, Karen. Il ritorno del fenomeno La Niña ha contribuito a rendere gli oceani più instabili, favorendo la nascita di tempeste in regioni e periodi insoliti. La presenza di Karen alle medie latitudini sottolinea la variabilità e la complessità delle dinamiche atmosferiche in gioco.

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Maltempo negli Stati Uniti: piogge torrenziali e rischio inondazioni, arriva anche la neve https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/maltempo-negli-stati-uniti-piogge-torrenziali-e-neve-rischio-inondazioni/ Sat, 11 Oct 2025 09:04:10 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87525 maltempo stati unitiUn vasto sistema di bassa pressione sta portando maltempo esteso su diverse zone degli Stati Uniti, con piogge intense, temporali e le prime nevicate di stagione sulle aree montuose del Nord-Ovest. Secondo il Weather Prediction Center (WPC), il rischio di piogge eccessive è moderato (livello 2 su 4) su diverse regioni: il Sud-Ovest, le Montagne …

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Un vasto sistema di bassa pressione sta portando maltempo esteso su diverse zone degli Stati Uniti, con piogge intense, temporali e le prime nevicate di stagione sulle aree montuose del Nord-Ovest.

Secondo il Weather Prediction Center (WPC), il rischio di piogge eccessive è moderato (livello 2 su 4) su diverse regioni: il Sud-Ovest, le Montagne Rocciose centrali e meridionali e la costa medio-atlantica. Le precipitazioni più abbondanti sono attese tra sabato e lunedì, con il pericolo di alluvioni improvvise nelle zone urbane, lungo i corsi d’acqua minori e nei terreni già saturi.

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Previsione delle precipitazioni eccessive. Fonte: Weather Prediction Center

Nel Sud-Ovest, la situazione è aggravata dai resti del ciclone tropicale Priscilla, che pur avendo perso forza mantiene un notevole potenziale di pioggia. Le autorità stimano accumuli fino a 150 millimetri in alcune aree tra Arizona, Utah meridionale e Colorado sud-occidentale, dove sono possibili anche colate di fango in corrispondenza di aree colpite da incendi negli ultimi anni.

Spostandosi più a nord, l’aria fredda in discesa dal Pacifico sta determinando un rapido peggioramento sul Nord-Ovest e sulle Montagne Rocciose settentrionali, con nevicate abbondanti sopra i 1.500-2.000 metri e raffiche di vento oltre i 70 km/h. Tra sabato notte e domenica si attendono accumuli significativi sui rilievi di Montana e Idaho.

Anche la costa orientale è sotto osservazione: un sistema di bassa pressione in risalita dal sud-est sta convogliando forti venti e piogge lungo la Mid-Atlantic Coast, con rischio di mareggiate, erosione costiera e inondazioni dovute alle alte maree. In alcune aree costiere sono attese raffiche fino a 70 km/h e possibili blackout localizzati.

Gli esperti del National Weather Service raccomandano cautela, invitando la popolazione a seguire gli aggiornamenti locali e ad evitare spostamenti non necessari nelle aree più colpite.

In sintesi, il fine settimana in diverse zone degli Stati Uniti sarà dominato da condizioni meteo estreme, con pioggia, vento e neve che interesseranno contemporaneamente regioni lontane tra loro: dal deserto dell’Arizona fino alle coste dell’Atlantico.

 

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Alluvioni in Messico: 27 vittime tra devastazione, tempesta tropicale Raymond e Priscilla https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/alluvioni-in-messico-27-vittime-tra-devastazione-tempesta-tropicale-raymond-e-priscilla/ Sat, 11 Oct 2025 06:49:13 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87500 alluvioni messicoNegli ultimi giorni, il Messico è stato colpito da una serie di alluvioni devastanti che hanno causato almeno 27 vittime e migliaia di sfollati. Le precipitazioni eccezionali hanno interessato soprattutto le aree centrali e sudorientali del Paese, provocando frane, danni a infrastrutture e interruzioni dei servizi essenziali. Il bilancio delle vittime è in costante aggiornamento, …

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Negli ultimi giorni, il Messico è stato colpito da una serie di alluvioni devastanti che hanno causato almeno 27 vittime e migliaia di sfollati.

Le precipitazioni eccezionali hanno interessato soprattutto le aree centrali e sudorientali del Paese, provocando frane, danni a infrastrutture e interruzioni dei servizi essenziali. Il bilancio delle vittime è in costante aggiornamento, mentre le autorità locali sono impegnate in operazioni di soccorso e monitoraggio dei livelli dei fiumi. Le piogge torrenziali hanno trasformato intere città in fiumi di fango e detriti, mettendo a dura prova le comunità colpite.

Nel frattempo anche la tempesta tropicale Raymond sta facendo sentire i suoi effetti sul nord del Messico, in particolare nello stato di Chihuahua, dove in meno di un’ora sono caduti oltre 135 mm di pioggia. Le aree più colpite, come il canale Los Nogales e i quartieri El Porvenir e Villas del Rey, hanno registrato alluvioni lampo che hanno trascinato veicoli e costretto molti residenti a rifugiarsi sui tetti delle proprie abitazioni. Il fenomeno è stato aggravato dalla presenza di nuclei convettivi e dalla stagione dei monsoni, con allerta per ulteriori temporali e grandinate nelle ore successive.

Molte città del Paese sono state colpite da piogge torrenziali e alluvioni in questi giorni, tra cui Città del Messico e Guadalajara. Quartieri interi sono finiti sott’acqua, con strade trasformate in fiumi e automobilisti intrappolati nei sottopassi. A Guadalajara, la forza dell’acqua ha trascinato via almeno nove veicoli e provocato il crollo di diciannove alberi, bloccando i trasporti pubblici e causando numerose emergenze. La Protezione Civile ha registrato decine di interventi, mentre le autorità continuano a invitare la popolazione alla massima cautela e a evitare gli spostamenti non essenziali.

Anche la formazione della tempesta tropicale Priscilla nell’Oceano Pacifico, a partire dal 1 ottobre 2025, ha aumentato il rischio di piogge intense e alluvioni lampo nelle regioni di Baja California e negli Stati Uniti sud-occidentali. Le autorità meteorologiche hanno emesso allerta meteo per possibili precipitazioni eccezionali e il rischio di ulteriori frane e danni alle infrastrutture. L’interazione tra Raymond e Priscilla ha reso la situazione meteorologica particolarmente instabile, con potenziali ripercussioni su vaste aree abitate.

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Tempesta tropicale Jerry minaccia i Caraibi con piogge torrenziali https://www.iconameteo.it/news/tempesta-tropicale-jerry-minaccia-i-caraibi-con-piogge-torrenziali/ Fri, 10 Oct 2025 13:40:46 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87491 tempesta JerryLa tempesta tropicale Jerry si intensifica nell’Atlantico centrale portando piogge intense e rischio inondazioni sulle Isole Sottovento, Porto Rico e Isole Vergini, con possibile evoluzione in uragano La tempesta tropicale Jerry si è formata martedì scorso nell’Atlantico centrale, diventando il decimo sistema denominato della stagione degli uragani 2025. Attualmente in movimento attraverso le acque tropicali, …

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La tempesta tropicale Jerry si intensifica nell’Atlantico centrale portando piogge intense e rischio inondazioni sulle Isole Sottovento, Porto Rico e Isole Vergini, con possibile evoluzione in uragano

La tempesta tropicale Jerry si è formata martedì scorso nell’Atlantico centrale, diventando il decimo sistema denominato della stagione degli uragani 2025. Attualmente in movimento attraverso le acque tropicali, Jerry rappresenta una minaccia significativa per diverse isole dei Caraibi, con previsioni di condizioni meteorologiche pericolose nelle prossime ore.

Al momento della formazione, la tempesta Jerry si trovava a oltre 1.030 miglia a est-sudest delle Isole Sottovento settentrionali, la catena di isole caraibiche che si estende dalle Isole Vergini fino a Guadalupa. I meteorologi del National Hurricane Center hanno registrato venti massimi sostenuti di 50 miglia orarie, con il sistema che si muoveva verso ovest-nordovest a 23 miglia orarie attraverso l’oceano aperto.

Intensificazione prevista e possibile trasformazione in uragano

Secondo le previsioni del NHC, Jerry è destinata a rafforzarsi costantemente nelle prossime 24-48 ore. Gli esperti indicano che la tempesta tropicale potrebbe raggiungere l’intensità di uragano già nel fine settimana, con venti che potrebbero arrivare fino a 100 chilometri orari. Questa intensificazione rappresenta un elemento di preoccupazione per le autorità meteorologiche e le popolazioni delle isole caraibiche.

Nonostante l’aspetto attualmente disorganizzato del sistema, Jerry ha dimostrato una tendenza al rafforzamento. I modelli meteorologici mostrano che la maggior parte dei venti forti si concentra nella parte orientale del centro della tempesta, il che potrebbe limitare l’impatto diretto sulle isole più occidentali della regione.

Allerta meteo per le isole caraibiche

Un’allerta di tempesta tropicale è stata emessa per numerose isole dei Caraibi, tra cui Barbuda, Anguilla, St. Kitts, Nevis, Montserrat, St. Barthelemy, Saint Martin, Sint Maarten, Saba, St. Eustatius e Guadalupa. Le autorità locali hanno invitato i residenti a prepararsi per condizioni meteorologiche avverse che potrebbero persistere fino a sabato.

Oggi sono previste piogge molto intense su Isole Sottovento, Isole Vergini Britanniche, Isole Vergini Americane e Porto Rico, con un elevato rischio di inondazioni improvvise. La coda sudorientale della tempesta, carica di umidità e raffiche, porterà condizioni particolarmente pericolose dalla sera di oggi fino al weekend in zone come Antigua e Barbuda, Saint Martin, Saint Kitts, Nevis, Montserrat e Guadalupa.

Rischio di accumuli idrici e inondazioni

Il Centro Nazionale degli Uragani ha avvertito che il trascinamento di bande di pioggia associate al sistema potrebbe generare accumuli significativi di acqua. Le zone più vulnerabili sono i terreni montuosi delle Isole Sottovento e delle Isole Vergini, dove le precipitazioni intense potrebbero provocare inondazioni improvvise e smottamenti del terreno.

Anche se Jerry non dovrebbe fare un vero e proprio approdo sulle isole, le onde generate dalla tempesta raggiungeranno la costa già da giovedì, creando condizioni di mare mosso pericoloso e correnti di risacca potenzialmente letali. I bagnanti e i naviganti sono stati invitati a mantenersi lontani dalle acque costiere.

Traiettoria verso nord e possibile arrivo alle Bermuda

Nei prossimi giorni, la traiettoria di Jerry dovrebbe spostarsi verso nord, allontanandosi dalle altre isole caraibiche e dalla costa degli Stati Uniti. Un fronte freddo in arrivo dovrebbe deviare la tempesta verso mare aperto, riducendo significativamente il rischio per il continente nordamericano.

Tuttavia, le previsioni indicano che Jerry potrebbe arrivare vicino alle Bermuda all’inizio della prossima settimana, probabilmente domenica, portando venti forti fino a 80 chilometri orari e piogge torrenziali. Le autorità delle Bermuda stanno monitorando attentamente l’evoluzione del sistema e potrebbero emettere allerte specifiche nei prossimi giorni.

La formazione di Jerry conferma l’intensità della stagione ciclonica 2025 nell’Atlantico. Gli esperti ricordano che ottobre rimane un mese critico per lo sviluppo di sistemi tropicali, e invitano le popolazioni delle aree a rischio a mantenere alta l’attenzione e a seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità locali di protezione civile.

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Tempesta tropicale Priscilla: allerta piogge torrenziali tra Baja California e Sud-Ovest USA https://www.iconameteo.it/news/tempesta-tropicale-priscilla-allerta-piogge-torrenziali-tra-baja-california-e-sud-ovest-usa/ Fri, 10 Oct 2025 10:18:57 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87484 tempesta PriscillaLa tempesta tropicale Priscilla minaccia la Baja California e gli Stati Uniti sud-occidentali con piogge intense, rischio di alluvioni lampo e condizioni meteorologiche critiche tra Messico, Arizona, Utah e Colorado. La tempesta tropicale Priscilla si sta avvicinando alle coste della Baja California, portando con sé un’ondata di maltempo che coinvolgerà anche gli Stati Uniti sud-occidentali. …

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La tempesta tropicale Priscilla minaccia la Baja California e gli Stati Uniti sud-occidentali con piogge intense, rischio di alluvioni lampo e condizioni meteorologiche critiche tra Messico, Arizona, Utah e Colorado.

La tempesta tropicale Priscilla si sta avvicinando alle coste della Baja California, portando con sé un’ondata di maltempo che coinvolgerà anche gli Stati Uniti sud-occidentali. Il sistema, che ha già raggiunto raffiche di vento tra 80 e 100 km/h, sta generando condizioni di piogge torrenziali e mare agitato lungo le coste messicane, con una traiettoria che nei prossimi giorni influenzerà anche le regioni interne di Arizona, Utah e Colorado.

Traiettoria della tempesta tropicale Priscilla e zone a rischio

Secondo le ultime analisi, il centro della tempesta tropicale Priscilla si trova attualmente al largo della Baja California e si muove verso nord-ovest. Le previsioni indicano che il sistema manterrà la propria intensità tropicale ancora per alcune ore, per poi iniziare a perdere forza avvicinandosi alla terraferma. Tuttavia, anche in fase di indebolimento, Priscilla continuerà a distribuire piogge intense e venti sostenuti sulle aree costiere e interne del Messico nord-occidentale.

La traiettoria della tempesta la porterà a interessare progressivamente il sud-ovest degli Stati Uniti, con particolare attenzione alle zone di Arizona centrale e settentrionale, Utah meridionale e Colorado sud-occidentale. In queste aree, tra venerdì e sabato, sono attese precipitazioni abbondanti, accompagnate da un aumento del rischio di alluvioni lampo e criticità idrogeologiche.

Previsioni meteo e intensità delle precipitazioni

Le bande nuvolose della tempesta tropicale Priscilla stanno già determinando un peggioramento delle condizioni meteorologiche sulla Baja California, con piogge torrenziali e venti forti che potranno causare disagi a popolazioni e infrastrutture. L’umidità trasportata dal sistema verrà successivamente spinta verso nord-est, raggiungendo le regioni desertiche e montuose degli Stati Uniti sud-occidentali.

Gli esperti segnalano che le precipitazioni potranno essere particolarmente intense nelle zone montane e nei canyon di Arizona e Utah, dove il terreno arido e la scarsa capacità di assorbimento del suolo aumentano il rischio di flash flood. In alcune località, i quantitativi di pioggia attesi in poche ore potrebbero superare la media mensile, generando rapidamente criticità idrogeologiche e interruzioni stradali.

Rischio alluvioni lampo e criticità idrogeologiche

Il rischio più elevato associato alla tempesta tropicale Priscilla è rappresentato dalle alluvioni lampo, fenomeni improvvisi e violenti che possono verificarsi in presenza di piogge torrenziali su aree particolarmente vulnerabili. Le autorità locali hanno già emesso avvisi di allerta per la Baja California e per le contee di Arizona, Utah e Colorado interessate dalla traiettoria della tempesta.

Le popolazioni residenti e i viaggiatori sono invitati a monitorare costantemente gli aggiornamenti meteorologici e a prestare attenzione alle indicazioni delle autorità, soprattutto nelle aree soggette a criticità idrogeologiche e a rischio di frane o smottamenti.

Andamento della stagione ciclonica nel Pacifico e Atlantico

La presenza della tempesta tropicale Priscilla nel Pacifico orientale conferma l’intensità della stagione ciclonica 2025, caratterizzata da numerosi eventi intensi sia in Atlantico che nel Pacifico. Gli esperti sottolineano che anche se la traiettoria ufficiale della tempesta riguarda principalmente la Baja California e il sud-ovest degli Stati Uniti, le condizioni di maltempo e piogge torrenziali possono verificarsi ben oltre l’area segnalata, coinvolgendo anche regioni limitrofe.

Il monitoraggio costante e la tempestiva diffusione degli aggiornamenti restano fondamentali per ridurre i rischi legati ai fenomeni meteorologici estremi e garantire la sicurezza delle comunità esposte.

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Maltempo in Spagna, allerta rossa a Valencia: piogge torrenziali e rischio alluvioni https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/maltempo-in-spagna-allerta-rossa-a-valencia-piogge-torrenziali-e-rischio-alluvioni/ Fri, 10 Oct 2025 08:28:31 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87460 maltempo spagnaNelle ultime ore, una nuova ondata di maltempo ha investito la Spagna, in particolare la regione di Valencia e la Catalogna, dove l’allerta rossa è stata diramata dall’Agenzia meteorologica statale. La provincia di Valencia è nuovamente sotto osservazione a causa di piogge torrenziali, con il rischio concreto di alluvioni e danni diffusi. Le autorità raccomandano …

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Nelle ultime ore, una nuova ondata di maltempo ha investito la Spagna, in particolare la regione di Valencia e la Catalogna, dove l’allerta rossa è stata diramata dall’Agenzia meteorologica statale. La provincia di Valencia è nuovamente sotto osservazione a causa di piogge torrenziali, con il rischio concreto di alluvioni e danni diffusi. Le autorità raccomandano massima prudenza, mentre la popolazione ripercorre con apprensione i drammatici eventi del 29 ottobre 2024, quando la regione fu colpita da una devastante alluvione.

Allerta rossa a Valencia: situazione attuale e aree colpite

La tempesta Gabrielle ha causato un peggioramento repentino delle condizioni meteorologiche sull’est della penisola iberica, con precipitazioni eccezionali che hanno già provocato allagamenti e forti disagi a Valencia e nelle province limitrofe. L’allerta rossa resterà in vigore almeno fino a mezzanotte, secondo gli ultimi aggiornamenti. Sono caduti oltre 100 litri di pioggia per metro quadrato in poche ore, con picchi localizzati che hanno superato i 180 millimetri in un’ora, stabilendo nuovi record per l’area.

Le zone più colpite includono il centro urbano di Valencia, la Horta Sud e diversi comuni dell’entroterra, dove si sono verificate esondazioni di corsi d’acqua come il Barranco e la Saleta. A Picanya, un ponte è stato distrutto dall’impeto dell’acqua, mentre a Utiel e Ribera decine di persone sono rimaste intrappolate dalle inondazioni. Le autorità hanno chiuso uffici, scuole e infrastrutture pubbliche, invitando i residenti a rimanere nelle proprie abitazioni.

Disagi a scuole, trasporti e interventi di emergenza

A causa del maltempo, più di sessanta comuni, tra cui Valencia, hanno sospeso le lezioni in tutte le scuole. I trasporti pubblici risultano fortemente compromessi: diversi voli da e per Valencia sono stati cancellati e si registrano ritardi e soppressioni sulla rete ferroviaria, in particolare sulle linee dell’Alta Velocità e dei treni regionali.

I vigili del fuoco e la Protezione Civile sono impegnati in decine di interventi, tra cui il salvataggio di automobilisti intrappolati e il supporto a chi si è rifugiato in centri commerciali e strutture sicure. Le autorità hanno inviato messaggi di allerta sui dispositivi mobili dei residenti, invitando a evitare spostamenti non necessari e a seguire le indicazioni delle forze dell’ordine.

Eventi meteorologici estremi: la memoria dell’alluvione del 2024

La Comunità Valenciana affronta questa nuova emergenza ancora segnata dalla catastrofe del 29 ottobre 2024, quando una DANA portò a inondazioni improvvise che causarono centinaia di vittime e danni ingenti. L’intervento dell’esercito spagnolo fu necessario per soccorrere le popolazioni isolate, mentre numerose infrastrutture rimasero senza elettricità e telecomunicazioni per ore. Anche in questa occasione, la rapidità con cui si sono sviluppati i fenomeni meteorologici estremi ha messo a dura prova i sistemi di emergenza.

Le autorità della Spagna mantengono alta l’attenzione su possibili nuove ondate di maltempo, con la previsione di precipitazioni intense anche nelle prossime ore su Valencia, Alicante e la Regione di Murcia. La popolazione è invitata a monitorare costantemente gli aggiornamenti e a seguire le indicazioni delle autorità competenti.

Previsioni meteo e raccomandazioni per la popolazione

Secondo gli ultimi bollettini, la pioggia intensa continuerà a interessare la Comunità Valenciana e le aree limitrofe, con il rischio di alluvioni lampo e frane nelle zone più vulnerabili. Sono possibili ulteriori chiusure di strade, evacuazioni preventive e disagi alla viabilità.

Si raccomanda di evitare spostamenti non necessari, di non attraversare corsi d’acqua e sottopassi allagati e di mantenersi informati tramite i canali ufficiali. L’intensità delle precipitazioni e la persistenza del maltempo rendono questa fase particolarmente delicata per la sicurezza pubblica in tutta la Spagna orientale.

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Tifone Halong in Giappone: piogge record e venti distruttivi sulle isole Izu https://www.iconameteo.it/news/tifone-halong-in-giappone-piogge-record-e-venti-distruttivi-sulle-isole-izu/ Fri, 10 Oct 2025 07:00:24 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87461 tifone HalongIl tifone Halong ha colpito giovedì 9 ottobre l’arcipelago delle isole Izu, a sud di Tokyo, con precipitazioni record e raffiche di vento fino a 197 km/h. Le autorità hanno emesso allerta meteo e invitato all’evacuazione, mentre a Oiso si registra una vittima travolta dalle onde. Il tifone Halong ha attraversato l’arcipelago delle isole Izu …

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Il tifone Halong ha colpito giovedì 9 ottobre l’arcipelago delle isole Izu, a sud di Tokyo, con precipitazioni record e raffiche di vento fino a 197 km/h. Le autorità hanno emesso allerta meteo e invitato all’evacuazione, mentre a Oiso si registra una vittima travolta dalle onde.

Il tifone Halong ha attraversato l’arcipelago delle isole Izu nella mattinata di giovedì 9 ottobre, portando con sé piogge torrenziali, venti violentissimi e un’allerta meteo di massimo livello per la popolazione locale. L’evento ha interessato in particolare l’isola di Hachijojima, dove sono stati registrati valori pluviometrici e anemometrici senza precedenti dall’inizio delle rilevazioni nel 2003. La situazione è stata monitorata costantemente dalle autorità giapponesi, che hanno attivato procedure di emergenza e invitato i residenti delle zone più esposte a mettersi in sicurezza.

Record di precipitazioni e intensità del vento

Sull’isola di Hachijojima, il tifone Halong ha scaricato poco meno di 350 millimetri di pioggia in sole 12 ore, stabilendo un nuovo record storico per la zona. Contemporaneamente, le raffiche di vento hanno raggiunto i 197 chilometri orari, con picchi ancora più elevati rilevati nelle immediate vicinanze dell’occhio del ciclone. Questi valori, uniti alla formazione di una zona di precipitazione lineare – una fascia di nubi temporalesche particolarmente intense e persistenti – hanno moltiplicato il rischio di allagamenti, frane e danni alle infrastrutture.

Allerta meteo ed evacuazioni nelle isole Izu

Già dalla giornata di mercoledì 8 ottobre, la Japan Meteorological Agency aveva diffuso avvisi speciali per forti venti e onde alte su tutto l’arcipelago delle isole Izu, con particolare attenzione per Hachijojima e Aogashima. Le autorità hanno esortato la popolazione a prepararsi all’evacuazione, sottolineando che le raffiche di vento potevano essere sufficienti a far crollare alcune abitazioni. In diverse località sono stati attivati centri di accoglienza e sospesi i collegamenti marittimi e aerei, mentre le squadre di emergenza sono state dispiegate per fronteggiare eventuali criticità.

Conseguenze e danni sul territorio

Il passaggio del tifone Halong ha provocato interruzioni della viabilità, blackout elettrici e danni a tetti, alberi e linee elettriche, soprattutto nelle aree più esposte. Le precipitazioni eccezionalmente intense hanno aumentato il rischio di frane e allagamenti, mentre le onde alte hanno reso pericolosa la fascia costiera. A Oiso, una città sulla costa di Honshu, un uomo è morto dopo essere stato travolto dalle onde mentre camminava lungo la spiaggia. Nonostante i danni materiali, al momento non si registrano altri feriti gravi, ma la situazione resta sotto stretta osservazione.

Monitoraggio e previsioni per i prossimi giorni

Il tifone Halong è stato seguito passo dopo passo dai servizi meteorologici giapponesi, che hanno fornito aggiornamenti in tempo reale sulla sua traiettoria e intensità. Dopo aver investito le isole Izu, il ciclone si è spostato verso nord-est, allontanandosi progressivamente dalla costa giapponese e indebolendosi in tempesta tropicale. Nei prossimi giorni sono attese ancora piogge moderate nell’area della Grande Tokyo, ma il rischio di eventi estremi dovrebbe gradualmente diminuire.

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Terremoto nelle Filippine, allerta tsunami e vittime https://www.iconameteo.it/altre-news/terremoto-filippine-allerta-tsunami-e-vittime/ Fri, 10 Oct 2025 06:57:59 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87446 Un potente terremoto di magnitudo 7.4 ha scosso le Filippine nella mattinata del 10 ottobre 2025, con epicentro localizzato in mare a circa 62 chilometri a sud-est della città di Manay, nella provincia di Davao Oriental. Il sisma si è verificato alle ore 9:43 locali a una profondità di dieci chilometri, causando il movimento di …

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Un potente terremoto di magnitudo 7.4 ha scosso le Filippine nella mattinata del 10 ottobre 2025, con epicentro localizzato in mare a circa 62 chilometri a sud-est della città di Manay, nella provincia di Davao Oriental. Il sisma si è verificato alle ore 9:43 locali a una profondità di dieci chilometri, causando il movimento di una faglia sottomarina che ha generato un’immediata allerta per possibili tsunami.

Dopo il terremoto, l’Istituto di vulcanologia e sismologia delle Filippine ha dichiarato che c’è il rischio di “uno tsunami distruttivo con onde di altezza tale da mettere in pericolo la vita”. Il Centro di allerta tsunami del Pacifico di Honolulu ha confermato che potrebbero verificarsi onde entro i 300 chilometri dall’epicentro, fino a tre metri al di sopra del livello del mare, con possibili ripercussioni anche in Indonesia e a Palau.

Le vittime e i danni del terremoto

Dalle aree più colpite dal terremoto arrivano ancora poche notizie. Secondo i primi aggiornamenti ci sarebbe almeno una vittima accertata a causa della caduta di detriti nella regione di Davao, nel sud-est di Mindanao., ma è alto il rischio che il bilancio possa aggravarsi.

Il terremoto ha causato significativi danni agli edifici nella regione, che si trova nel sud delle Filippine, oltre a interruzioni di corrente elettrica e alla cancellazione delle lezioni scolastiche e delle attività negli uffici governativi, a eccezione dei servizi di emergenza. I bambini hanno evacuato le scuole della città di Davao, che conta circa 5,4 milioni di abitanti ed è il più grande centro abitato vicino all’epicentro.

Una serie di eventi sismici devastanti

Questo violento sisma segue una serie di terremoti che hanno colpito le Filippine nelle ultime settimane. A fine settembre, un terremoto di magnitudo 6.9 ha scosso le Filippine centrali, causando oltre 74 vittime e devastazione soprattutto nell’isola di Cebu. Il bilancio di quel sisma aveva registrato almeno 69 morti e centinaia di feriti, con ospedali locali sovraccarichi e città come Bogo ridotte in macerie.

Prima ancora, il 30 settembre, un devastante terremoto di magnitudo 7.0 aveva provocato almeno 60 morti e oltre 140 feriti, con crolli di edifici, blackout diffusi e popolazioni terrorizzate che fuggivano nelle strade. Le squadre di soccorso avevano lavorato senza sosta tra le macerie per cercare sopravvissuti.


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Tifone Halong in Giappone: colpite le isole Izu! Venti violentissimi https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/tifone-halong-in-giappone-colpite-le-isole-izu-venti-violentissimi/ Thu, 09 Oct 2025 09:48:46 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87435 tifone HalongIl tifone Halong ha investito le isole Izu, a sud di Honshu, in Giappone, nella mattinata del 9 ottobre. L’Agenzia meteorologica giapponese aveva già emesso un’allerta il giorno precedente, avvertendo la popolazione del rischio di forti venti e onde alte. Le condizioni meteorologiche si sono rapidamente aggravate, con piogge torrenziali e raffiche di vento violente …

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Il tifone Halong ha investito le isole Izu, a sud di Honshu, in Giappone, nella mattinata del 9 ottobre. L’Agenzia meteorologica giapponese aveva già emesso un’allerta il giorno precedente, avvertendo la popolazione del rischio di forti venti e onde alte. Le condizioni meteorologiche si sono rapidamente aggravate, con piogge torrenziali e raffiche di vento violente che hanno colpito la regione.

Tifone Halong: allerta meteo e misure di sicurezza

Le autorità locali hanno invitato i residenti delle isole Izu ad adottare precauzioni e, dove necessario, a procedere con l’evacuazione delle zone più esposte. Secondo le previsioni, il tifone Halong ha raggiunto una velocità massima del vento di circa 204 km/h, portando rischio di distruzione per alcune abitazioni e infrastrutture. Il monitoraggio costante delle condizioni atmosferiche ha permesso di limitare i pericoli per la popolazione, mentre le squadre di emergenza sono state mobilitate per eventuali interventi.

Effetti sulle infrastrutture e sulla popolazione

Il passaggio del tifone Halong sulle isole Izu ha causato interruzioni della viabilità e possibili blackout, dovuti alla caduta di alberi e linee elettriche. Le forti piogge hanno aumentato il rischio di frane e allagamenti, mentre le raffiche di vento hanno danneggiato tetti e strutture leggere. Non sono stati segnalati feriti gravi, ma la situazione resta sotto costante osservazione da parte delle autorità giapponesi, che continuano a fornire aggiornamenti e raccomandazioni alla popolazione.

Monitoraggio e previsioni meteorologiche

Il tifone Halong è stato seguito con attenzione dai servizi meteorologici giapponesi, che hanno fornito previsioni puntuali sulla sua traiettoria e sull’evoluzione delle condizioni atmosferiche. L’attenzione resta alta per possibili eventi estremi nei prossimi giorni, con un costante monitoraggio delle precipitazioni, delle raffiche di vento e delle mareggiate lungo la costa giapponese.

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Ondata di caldo eccezionale in Canada: temperature record e condizioni estreme in Québec e Ontario https://www.iconameteo.it/news/ondata-di-caldo-eccezionale-in-canada-temperature-record-e-condizioni-estreme-in-quebec-e-ontario/ Wed, 08 Oct 2025 07:34:21 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87410 CanadaIl Canada orientale affronta un’ondata di calore fuori stagione, con temperature fino a 15°C sopra la media. Un anticiclone persistente sta causando nuovi record a Montréal e aggravando la siccità tra Québec e Ontario. Una straordinaria ondata di calore sta investendo il Canada orientale, portando temperature eccezionalmente alte per il mese di ottobre. Un potente …

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Il Canada orientale affronta un’ondata di calore fuori stagione, con temperature fino a 15°C sopra la media. Un anticiclone persistente sta causando nuovi record a Montréal e aggravando la siccità tra Québec e Ontario.

Una straordinaria ondata di calore sta investendo il Canada orientale, portando temperature eccezionalmente alte per il mese di ottobre. Un potente anticiclone sull’America nord-orientale ha determinato valori fino a 15°C sopra la media stagionale, con picchi di caldo che hanno superato quelli di molte città degli Stati Uniti. Tra le aree più colpite figurano il Québec e l’Ontario, dove le giornate ricordano l’estate piena.

Anticiclone e temperature record: clima estivo in pieno ottobre

La presenza di un vasto anticiclone ha innescato una persistente anomalia termica su tutto il Canada orientale. A Montréal-Trudeau è stato registrato un nuovo record assoluto per ottobre: il termometro ha raggiunto i 29,9°C, superando il primato stabilito solo l’anno precedente. In molte località del Québec e dell’Ontario, le temperature massime si sono attestate oltre i 30°C, valori tipici di luglio e assolutamente inusuali per l’autunno canadese.

Effetti sulla siccità e confronto con gli Stati Uniti

L’ondata di calore sta aggravando la siccità già presente nella regione, con notti insolitamente miti e minime spesso superiori ai 20°C. Le temperature registrate hanno superato quelle di numerose città degli Stati Uniti, evidenziando la portata eccezionale del fenomeno. Le condizioni meteorologiche attuali sono considerate estremamente rare e testimoniano l’intensità del cambiamento climatico in atto nel Nord America.

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Tempesta Amy in Norvegia: venti a 185 km/h e neve oltre il metro https://www.iconameteo.it/news/tempesta-amy-in-norvegia-venti-a-185-km-h-e-neve-oltre-il-metro/ Tue, 07 Oct 2025 06:59:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87383 vento neveLa tempesta Amy ha completato il suo percorso attraverso l’Europa settentrionale, raggiungendo la Norvegia meridionale con una forza senza precedenti. Dopo aver seminato il caos tra Regno Unito e Repubblica d’Irlanda tra il 3 e il 4 ottobre 2025, questo ciclone atlantico si è spostato verso nord. Condizioni meteo estreme in Norvegia La Norvegia meridionale …

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La tempesta Amy ha completato il suo percorso attraverso l’Europa settentrionale, raggiungendo la Norvegia meridionale con una forza senza precedenti. Dopo aver seminato il caos tra Regno Unito e Repubblica d’Irlanda tra il 3 e il 4 ottobre 2025, questo ciclone atlantico si è spostato verso nord.

Condizioni meteo estreme in Norvegia

La Norvegia meridionale ha subito l’impatto più devastante della tempesta extratropicale, con nevicate intense che hanno raggiunto accumuli superiori al metro in sole 24 ore nelle zone interne del paese. Le raffiche di vento hanno mantenuto la loro intensità distruttiva, continuando a soffiare con velocità eccezionali che hanno messo a dura prova le infrastrutture norvegesi. Il maltempo ha creato condizioni di emergenza in tutto il territorio meridionale, costringendo le autorità locali a emettere avvisi di massima allerta.

Il percorso distruttivo attraverso l’Europa

Prima di raggiungere la Norvegia, la tempesta Amy aveva già dimostrato la sua potenza devastante nelle Isole Britanniche. Con un minimo di pressione di 944 hPa, questo mostro atlantico aveva scatenato venti da uragano con raffiche superiori ai 185 km/h sulle coste occidentali dell’Irlanda e in Scozia. Le piogge torrenziali avevano causato allagamenti diffusi.

Impatti sui trasporti e infrastrutture

Gli effetti della tempesta Amy si sono estesi ben oltre i danni meteorologici diretti. I servizi di traghetti tra Scozia e Irlanda del Nord sono stati completamente sospesi, mentre numerose tratte ferroviarie hanno registrato ritardi significativi e cancellazioni. In Irlanda, nella contea di Donegal, è stato raggiunto il massimo livello di allerta, con l’ordine per i cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni. La tragedia più grave si è verificata a Letterkenny, dove un uomo di circa 40 anni ha perso la vita in circostanze direttamente collegate alle condizioni meteo estreme scatenate da questo potente ciclone.

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Ondata di caldo anomalo in Canada e Stati Uniti: record storici e anomalie climatiche https://www.iconameteo.it/news/ondata-di-caldo-anomalo-in-canada-e-stati-uniti-record-storici-e-anomalie-climatiche/ Mon, 06 Oct 2025 16:30:08 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87370 previsioni caldo africanoUn’ondata di caldo estremo e persistente sta colpendo Canada e Stati Uniti, con temperature che superano di oltre 7 gradi la media stagionale di luglio. Centinaia di record storici sono stati battuti, mentre le minime notturne restano sopra i 21°C, confermando una situazione climatica eccezionale. Negli ultimi giorni, il Canada e gli Stati Uniti stanno …

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Un’ondata di caldo estremo e persistente sta colpendo Canada e Stati Uniti, con temperature che superano di oltre 7 gradi la media stagionale di luglio. Centinaia di record storici sono stati battuti, mentre le minime notturne restano sopra i 21°C, confermando una situazione climatica eccezionale.

Negli ultimi giorni, il Canada e gli Stati Uniti stanno vivendo una delle più intense ondate di calore degli ultimi decenni. Le temperature massime si attestano diffusamente intorno ai 32°C, con punte che in alcune aree hanno superato i 38°C, mentre le temperature minime notturne non scendono sotto i 21°C. Questa anomalia climatica ha portato al superamento di centinaia di record storici di temperatura, con valori che eccedono di oltre 7 gradi la media stagionale tipica di luglio, segnando una situazione di caldo estremo e persistente senza precedenti.

Record storici di temperatura e anomalie diffuse

Le colonnine di mercurio hanno raggiunto livelli mai registrati in molte città del Nord America. A Toronto, ad esempio, il termometro ha toccato i 36°C, superando il precedente primato risalente al 1921. Anche a New York si sono registrate tre giornate consecutive sopra i 38°C, un evento rarissimo per la metropoli. In Saskatchewan e Manitoba, le temperature hanno superato i 32°C anche a quote elevate, confermando la portata continentale del fenomeno. Questi valori, oltre a essere eccezionali per il periodo, hanno un impatto diretto sulla popolazione, sulle infrastrutture e sui servizi essenziali.

Cause e caratteristiche dell’ondata di caldo anomalo

L’ondata di calore attuale è il risultato di una configurazione atmosferica particolare, con un’alta pressione persistente che staziona sul Nord America, associata a aria umida e a una circolazione atmosferica modificata. I principali modelli meteorologici avevano già previsto una tendenza al caldo anomalo per l’estate 2025, ma l’intensità e la durata dell’evento hanno sorpreso anche gli esperti. La percezione termica, aggravata dall’umidità, ha reso le condizioni ancora più insopportabili, con valori percepiti che in alcune città hanno superato i 40°C.

Effetti sulla popolazione e sulla salute pubblica

Le autorità locali hanno lanciato allerta caldo in numerose città, invitando la popolazione a evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali, a bere molta acqua e a utilizzare i rifugi climatizzati messi a disposizione per le persone più vulnerabili. Il caldo estremo rappresenta un rischio serio per la salute, soprattutto per bambini, anziani e soggetti con patologie croniche. I sintomi da colpo di calore possono manifestarsi rapidamente, rendendo fondamentale la prevenzione e la sensibilizzazione.

Impatto sulle infrastrutture e sui servizi

L’ondata di calore ha messo a dura prova anche le infrastrutture: si sono verificati blackout elettrici in diverse aree, dovuti all’aumento del consumo energetico per il condizionamento dell’aria. Le reti idriche e i trasporti pubblici sono sotto stress, mentre le attività all’aperto e i grandi eventi sono stati ridimensionati o posticipati. La situazione richiede interventi rapidi e coordinati per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi essenziali.

Cambiamenti climatici e tendenze future

Questa anomalia climatica rientra in un quadro più ampio di cambiamenti climatici in atto a livello globale. Le previsioni stagionali indicano che il Nord America potrebbe affrontare altre ondate di calore nei prossimi mesi, con temperature sopra la media e precipitazioni inferiori alla norma in molte regioni. Il ripetersi di eventi estremi conferma la necessità di adattare le politiche urbane e le abitudini individuali per mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

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Tifone Matmo colpisce la Cina meridionale: evacuate 150mila persone https://www.iconameteo.it/news/tifone-matmo-colpisce-la-cina-meridionale-evacuate-150mila-persone/ Mon, 06 Oct 2025 14:19:38 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87368 tifone MatmoIl tifone Matmo ha raggiunto le coste cinesi con venti fino a 150 km/h, causando l’evacuazione di massa e la sospensione dei trasporti nelle province di Guangdong e Hainan. Il tifone Matmo, ventesimo ciclone tropicale della stagione 2025 del Pacifico, si è abbattuto con violenza sul Mar Cinese Meridionale raggiungendo le regioni costiere della Cina …

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Il tifone Matmo ha raggiunto le coste cinesi con venti fino a 150 km/h, causando l’evacuazione di massa e la sospensione dei trasporti nelle province di Guangdong e Hainan.

Il tifone Matmo, ventesimo ciclone tropicale della stagione 2025 del Pacifico, si è abbattuto con violenza sul Mar Cinese Meridionale raggiungendo le regioni costiere della Cina meridionale. La tempesta ha toccato terra domenica alle 14:50 ora locale lungo la costa orientale della contea di Xuwen, nella provincia del Guangdong, con venti massimi di 150 km/h e una pressione centrale di 965 ettopascal.

Allerta rossa e evacuazioni di massa

Le autorità meteorologiche cinesi hanno emesso allerta rossa per tifone e allerta arancione per forti precipitazioni, i due livelli più alti del sistema di allerta meteorologica a quattro livelli della Cina. L’intensità della tempesta tropicale ha costretto le autorità a ordinare l’evacuazione di oltre 150.000 persone dalle aree costiere più vulnerabili.

Il ciclone tropicale ha provocato gravi disagi nelle province di Guangdong e Hainan, proprio durante le festività nazionali cinesi. I venti sostenuti fino a 150 km/h hanno causato il crollo di alberi, la dispersione di lamiere metalliche e l’interruzione delle forniture di energia elettrica e acqua in diverse località costiere.

Impatti sui trasporti e infrastrutture

I collegamenti aerei e marittimi sono stati completamente sospesi a causa delle condizioni meteorologiche estreme. L’aeroporto internazionale Meilan di Haikou ha cancellato tutti i voli, con operazioni che dovrebbero riprendere gradualmente dalle 20:00 di domenica. Diversi ponti che attraversano il mare sono stati chiusi mentre forti venti e piogge torrenziali hanno investito l’area.

Nel porto peschereccio di Xuwen, l’acqua di mare ha allagato banchine e negozi costieri, provocando l’evacuazione completa dei residenti locali. Le forniture di energia elettrica e acqua sono state interrotte e le linee di comunicazione sono state compromesse.

Traiettoria verso Vietnam e Yunnan

Il tifone Matmo sta ora proseguendo la sua rotta verso nord-ovest. Le previsioni meteorologiche indicano che nelle prossime ore i suoi effetti più significativi colpiranno il Vietnam settentrionale e centro-settentrionale. Aree come Halong nella provincia di Quang Ninh e Hai Phong sono in allerta per il rischio di forti piogge, inondazioni e frane.

Dopo aver attraversato il Vietnam, la tempesta dovrebbe dirigersi verso la provincia cinese dello Yunnan. Le autorità hanno attivato piani di risposta di emergenza di livello IV per il controllo delle inondazioni in Guangdong, Hainan, Guangxi e Yunnan.

Misure di sicurezza e preparazione

Per far fronte al tifone Matmo, le autorità della capitale di Hainan, Haikou, hanno attivato misure di emergenza che includono la sospensione delle lezioni, del lavoro, dei trasporti e delle attività all’aperto, oltre alla chiusura dei siti turistici. Le squadre di soccorso sono state pre-posizionate nelle aree a rischio e finora non sono stati segnalati incidenti gravi.

Le autorità esortano residenti e viaggiatori a prestare la massima attenzione e a seguire scrupolosamente le direttive di sicurezza. Il sistema di allerta meteorologica cinese a quattro livelli prevede il rosso come il più severo, seguito da arancione, giallo e blu, mentre il sistema di risposta di emergenza ha il Livello I come il più grave.

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Tempesta Amy in Europa: venti record, blackout e danni tra Irlanda, Regno Unito e Scandinavia https://www.iconameteo.it/news/tempesta-amy-in-europa-venti-record-blackout-e-danni-tra-irlanda-regno-unito-e-scandinavia/ Mon, 06 Oct 2025 09:52:22 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87351 tempesta AmyLa tempesta Amy ha colpito duramente l’Europa con raffiche fino a 185 km/h, causando blackout, vittime e gravi danni tra Irlanda, Regno Unito, Norvegia e Germania. Il maltempo si sposta ora verso il Mare di Norvegia e l’Europa centrale. La tempesta Amy si è abbattuta sull’Europa tra il 4 e il 6 ottobre, portando con …

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La tempesta Amy ha colpito duramente l’Europa con raffiche fino a 185 km/h, causando blackout, vittime e gravi danni tra Irlanda, Regno Unito, Norvegia e Germania. Il maltempo si sposta ora verso il Mare di Norvegia e l’Europa centrale.

La tempesta Amy si è abbattuta sull’Europa tra il 4 e il 6 ottobre, portando con sé venti estremi, piogge torrenziali e una pressione atmosferica storicamente bassa, che ha raggiunto i 947,9 hPa. Dopo aver colpito duramente Irlanda e Regno Unito, Amy si sta spostando verso est, lasciando dietro di sé una scia di blackout, vittime e danni ingenti alle infrastrutture e ai trasporti. Fonti non ufficiali riportano almeno 3 morti e oltre 400.000 utenze senza elettricità tra Irlanda, Norvegia e Regno Unito. Il suo passaggio sta ora interessando la Scandinavia e parte dell’Europa centrale, inclusa la Germania e la Polonia.

Tempesta Amy: origine e caratteristiche meteorologiche

La tempesta Amy si è formata sull’Atlantico come un intenso sistema di bassa pressione, rapidamente evolutosi in una delle più potenti tempeste atlantiche degli ultimi anni. Le sue raffiche di vento hanno raggiunto picchi di circa 185 km/h sulle coste occidentali dell’Irlanda e nel nord del Regno Unito, provocando mareggiate e precipitazioni intense su vaste aree. La pressione minima, scesa fino a 947,9 hPa, rappresenta un valore eccezionalmente basso per il continente europeo, indicativo della forza distruttiva del fenomeno.

Danni e conseguenze in Irlanda e Regno Unito

L’impatto della tempesta Amy è stato particolarmente devastante in Irlanda e Regno Unito, dove i venti fortissimi hanno abbattuto alberi, danneggiato tetti e infrastrutture, e interrotto la fornitura di energia elettrica a centinaia di migliaia di utenze. Le autorità locali hanno segnalato gravi disagi nei trasporti, con la sospensione di traghetti, voli e treni, e numerosi incidenti stradali dovuti a ostacoli e allagamenti. Secondo fonti non ufficiali, si registrano almeno tre vittime collegate agli eventi estremi, oltre a decine di feriti e migliaia di persone costrette a evacuare le proprie abitazioni.

Blackout e disagi diffusi tra Irlanda, Norvegia e Regno Unito

Tra le conseguenze più gravi della tempesta Amy si segnala un esteso blackout che ha lasciato senza corrente oltre 400.000 utenze tra Irlanda, Norvegia e Regno Unito. Le squadre di emergenza sono al lavoro per ripristinare la rete elettrica, ma le condizioni meteorologiche avverse complicano le operazioni. In molte aree rurali, la mancanza di elettricità si aggiunge ai problemi di comunicazione e isolamento, aggravando la situazione per le famiglie e le imprese colpite.

Trasporti paralizzati e mareggiate lungo le coste

La tempesta Amy ha causato la paralisi di numerosi servizi di trasporto in tutto il nord Europa. Diversi aeroporti hanno sospeso temporaneamente i voli, mentre i collegamenti ferroviari sono stati interrotti in molte regioni a causa di alberi caduti e danni alle infrastrutture. Le mareggiate generate dai venti hanno colpito le coste occidentali di Irlanda, Scozia e Norvegia, provocando erosione e danni ai porti e alle strutture turistiche. Le autorità hanno raccomandato di evitare gli spostamenti non necessari e di prestare attenzione agli aggiornamenti meteo.

La tempesta si sposta verso Scandinavia, Germania e Polonia

Dopo aver colpito l’area atlantica, la tempesta Amy si è leggermente indebolita ma continua a muoversi verso est, interessando ora il Mare di Norvegia e il Mare del Nord. Il maltempo sta coinvolgendo la Scandinavia, con piogge intense, neve sulle regioni più settentrionali e venti tempestosi che creano ulteriori disagi. Anche la Germania e la Polonia sono state raggiunte dal fronte perturbato, con segnalazioni di allagamenti, interruzioni dei trasporti e forti raffiche di vento nelle principali città.

Situazione attuale e previsioni per i prossimi giorni

Secondo gli ultimi aggiornamenti, la tempesta Amy continuerà a influenzare le condizioni meteorologiche su gran parte del nord Europa per tutta la settimana. Le autorità raccomandano massima attenzione, soprattutto nelle aree già colpite da blackout e danni strutturali. Si prevedono ulteriori precipitazioni e raffiche di vento localmente intense, in particolare tra Scandinavia, Germania e Polonia, mentre la situazione dovrebbe gradualmente migliorare nel Regno Unito e in Irlanda.

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Frane e inondazioni devastano il Nepal: bilancio tragico e aree isolate https://www.iconameteo.it/news/frane-e-inondazioni-devastano-il-nepal-bilancio-tragico-e-aree-isolate/ Mon, 06 Oct 2025 08:44:37 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87354 piogge NepalLe frane e le inondazioni in Nepal hanno causato almeno 60 vittime, con il bilancio destinato a salire. Migliaia di sfollati e villaggi isolati a causa delle piogge torrenziali e della stagione monsonica eccezionalmente intensa. Nelle ultime 48 ore, il Nepal è stato teatro di una delle più violente tempeste degli ultimi anni, con frane …

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Le frane e le inondazioni in Nepal hanno causato almeno 60 vittime, con il bilancio destinato a salire. Migliaia di sfollati e villaggi isolati a causa delle piogge torrenziali e della stagione monsonica eccezionalmente intensa.

Nelle ultime 48 ore, il Nepal è stato teatro di una delle più violente tempeste degli ultimi anni, con frane e inondazioni che hanno provocato almeno 60 vittime. Le piogge torrenziali hanno distrutto villaggi, ponti e strade, isolando ampie aree del paese. Il fiume Koshi ha raggiunto livelli critici, contribuendo all’emergenza. Centinaia di persone sono state evacuate e migliaia risultano sfollate, mentre il bilancio delle vittime è purtroppo destinato ad aggravarsi. La causa principale di questi eventi estremi è una stagione monsonica insolitamente prolungata e intensa, che ha portato precipitazioni eccezionali sull’Himalaya.

Frane e inondazioni: un bilancio in crescita

Le autorità locali hanno confermato che almeno 44 persone hanno perso la vita in Nepal, con cinque dispersi, mentre in India, nella regione montuosa del Darjeeling, si contano oltre 20 vittime. In Bhutan, l’esercito indiano è intervenuto con elicotteri per evacuare gli abitanti rimasti intrappolati. In Nepal, le frane e le inondazioni hanno colpito duramente soprattutto i villaggi dell’Himalaya, dove le strade e i ponti sono stati distrutti, lasciando intere comunità isolate. Secondo il Centro internazionale per lo sviluppo integrato delle montagne di Kathmandu, l’aumento delle temperature e delle piogge estreme legate alla crisi climatica hanno reso più frequenti disastri come quelli attuali.

L’impatto della stagione monsonica e delle piogge torrenziali

La stagione monsonica appena conclusa è stata tra le più piovose degli ultimi 25 anni, con precipitazioni superiori dell’8% alla media. Le piogge torrenziali hanno colpito il Nepal con una forza straordinaria, distruggendo infrastrutture vitali e ostacolando i soccorsi. Il fiume Koshi ha raggiunto livelli critici, provocando l’esondazione di interi quartieri a Kathmandu, dove le acque hanno sommerso veicoli, negozi e abitazioni, tagliando la capitale dal resto del paese. Testimonianze di residenti locali raccontano di evacuazioni improvvise e della perdita di beni e attività a causa dell’acqua e del fango.

Soccorsi e evacuazioni: una corsa contro il tempo

Il governo provvisorio del Nepal, guidato dalla prima ministra Sushila Karki, ha promesso aiuti immediati e il dispiegamento di elicotteri e imbarcazioni per raggiungere le aree isolate. Tuttavia, le forti piogge hanno ostacolato le operazioni di soccorso, sospese nella notte per motivi di sicurezza. In molte zone, le persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni e a rifugiarsi in aree sicure, portando con sé solo il necessario. Le autorità locali hanno invitato la popolazione a seguire le indicazioni di emergenza per evitare ulteriori tragedie.

Le cause meteorologiche: monsoni e correnti dal Golfo del Bengala

Gli esperti meteorologici attribuiscono la violenza di questa tempesta a una stagione monsonica insolitamente lunga e intensa, proseguita oltre la fine di settembre. Forti correnti hanno trasportato grandi quantità di vapore acqueo dal Golfo del Bengala verso l’Himalaya, innescando temporali eccezionali e precipitazioni record. Questo fenomeno ha aggravato la già critica situazione idrogeologica delle zone montuose del Nepal, dove frane e alluvioni sono eventi frequenti durante la stagione dei monsoni.

Situazione attuale e rischi futuri

Le autorità e i soccorsi continuano a monitorare la situazione, mentre il rischio di ulteriori frane e inondazioni rimane elevato a causa delle condizioni meteorologiche instabili. Centinaia di persone sono ancora bloccate in stazioni e aeroporti, soprattutto in occasione del festival indù Dashain, mentre le previsioni indicano che le piogge potrebbero continuare a colpire il Nepal nei prossimi giorni. La tragedia, purtroppo, sembra destinata ad aggravarsi, con il timore di nuove precipitazioni che potrebbero mettere a rischio altre vite e comunità.

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Europa divisa: freddo in Italia, caldo estivo in Spagna e Turchia https://www.iconameteo.it/news/europa-divisa-freddo-in-italia-caldo-estivo-in-spagna-e-turchia/ Mon, 06 Oct 2025 07:29:39 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87344 europaUn’eccezionale anomalia climatica divide l’Europa: mentre l’Italia e i Balcani registrano un freddo fuori stagione, la Spagna e la Turchia vivono un’ondata di caldo estivo con temperature record. L’Europa sta vivendo una situazione meteo senza precedenti, caratterizzata da un netto contrasto tra freddo e caldo. In questi giorni, l’Italia e l’Europa sud-orientale sono colpite da …

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Un’eccezionale anomalia climatica divide l’Europa: mentre l’Italia e i Balcani registrano un freddo fuori stagione, la Spagna e la Turchia vivono un’ondata di caldo estivo con temperature record.

L’Europa sta vivendo una situazione meteo senza precedenti, caratterizzata da un netto contrasto tra freddo e caldo. In questi giorni, l’Italia e l’Europa sud-orientale sono colpite da un’irruzione di aria fredda che porta temperature nettamente inferiori alle medie autunnali. Al contrario, la parte occidentale del continente, in particolare la Spagna e la Turchia, sperimenta un clima tipicamente estivo, con valori eccezionali sia di giorno sia di notte.

Freddo anomalo in Italia e Balcani: temperature sotto la media

L’Italia e i Balcani stanno affrontando un calo termico rilevante, con minime e massime ben al di sotto delle medie stagionali. Le correnti fredde provenienti dal Nord-Est europeo stanno determinando un clima instabile e, localmente, condizioni di maltempo diffuso. Le previsioni indicano che questa fase di freddo proseguirà almeno per i prossimi due giorni, mantenendo il Mediterraneo centrale sotto l’influsso di aria polare.

Caldo estivo tra Spagna, Portogallo e Turchia

Nel contempo, la Spagna meridionale ha registrato temperature massime fino a 36,6°C, come a Moneta vicino a Malaga, mentre in Turchia le punte hanno superato i 37°C e le minime notturne sono rimaste elevate, intorno ai 26°C. Anche il Portogallo vive una fase di piena estate, con valori termici ben oltre la norma. Questo scenario di contrasto climatico continuerà a segnare l’Europa nei prossimi giorni, confermando una divisione netta tra freddo e caldo eccezionali.

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Tifone Matmo in Cina: allerta rossa per maltempo estremo! Gli aggiornamenti https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/tifone-matmo-in-cina-allerta-rossa-per-maltempo-estremo-gli-aggiornamenti/ Sun, 05 Oct 2025 08:00:42 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87325 tifone MatmoIl tifone Matmo sta colpendo il sud della Cina nella giornata di oggi, 5 ottobre, con condizioni meteorologiche estreme. Le autorità hanno ordinato l’evacuazione preventiva di oltre 150.000 residenti nella provincia di Guangdong, dove sono attesi venti che raggiungono i 151 km/h e piogge torrenziali. Il Centro meteorologico nazionale ha emesso un’allerta rossa, il livello …

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Il tifone Matmo sta colpendo il sud della Cina nella giornata di oggi, 5 ottobre, con condizioni meteorologiche estreme. Le autorità hanno ordinato l’evacuazione preventiva di oltre 150.000 residenti nella provincia di Guangdong, dove sono attesi venti che raggiungono i 151 km/h e piogge torrenziali. Il Centro meteorologico nazionale ha emesso un’allerta rossa, il livello più alto nel sistema cinese di monitoraggio dei tifoni, a causa dell’intensità e della pericolosità della tempesta.

Tifone Matmo: situazione attuale e province coinvolte

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il tifone Matmo ha raggiunto la provincia di Guangdong nelle prime ore della giornata, con precipitazioni previste tra 100 e 249 mm in alcune zone. Anche la provincia insulare di Hainan si trova nella traiettoria della tempesta: qui sono stati cancellati tutti i voli da e per l’aeroporto di Haikou e sono stati sospesi i trasporti pubblici, le attività scolastiche e lavorative. Le autorità locali raccomandano alla popolazione di restare in casa e seguire gli aggiornamenti delle previsioni meteo.

Impatto su trasporti, turismo e attività locali

Il tifone Matmo sta avendo un impatto significativo sui trasporti e sulle attività turistiche, proprio durante la festa nazionale cinese che vede milioni di spostamenti. Le città turistiche di Haikou e Sanya hanno annullato eventi culturali e sportivi previsti per il weekend. Anche Hong Kong ha innalzato il segnale di allerta per cicloni tropicali, mentre si prevede che la tempesta si sposterà verso ovest, interessando anche la provincia cinese dello Yunnan e il nord del Vietnam nelle prossime ore.

Previsioni meteo e raccomandazioni

Le previsioni indicano che il tifone Matmo continuerà a portare piogge abbondanti e raffiche di vento nelle regioni meridionali della Cina fino a domani. Il rischio di inondazioni e disagi alla viabilità resta elevato. Le autorità invitano la popolazione a prestare massima attenzione e a consultare regolarmente gli aggiornamenti meteo per ulteriori sviluppi.

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Tempesta Amy: caos nel Regno Unito e Irlanda con venti record, piogge e onde fino a 10 metri https://www.iconameteo.it/news/tempesta-amy-caos-nel-regno-unito-e-irlanda-con-venti-record-piogge-e-onde-fino-a-10-metri/ Sat, 04 Oct 2025 08:06:26 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87300 onda record irlandaLa tempesta Amy si è abbattuta tra il 3 e il 4 ottobre 2025 su Regno Unito e Repubblica d’Irlanda, rappresentando il primo grande evento della stagione. Originatasi come una profonda area di bassa pressione atlantica, Amy si è rapidamente intensificata portando condizioni meteorologiche estreme su entrambe le isole. Venti da uragano e piogge intense: situazione …

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La tempesta Amy si è abbattuta tra il 3 e il 4 ottobre 2025 su Regno Unito e Repubblica d’Irlanda, rappresentando il primo grande evento della stagione. Originatasi come una profonda area di bassa pressione atlantica, Amy si è rapidamente intensificata portando condizioni meteorologiche estreme su entrambe le isole.

Venti da uragano e piogge intense: situazione meteorologica

La tempesta Amy ha scatenato venti eccezionalmente forti, con raffiche che hanno superato i 170 km/h sulle coste occidentali dell’Irlanda e in Scozia. Le piogge torrenziali hanno causato allagamenti diffusi, soprattutto nelle regioni centro-settentrionali dell’Inghilterra e in molte aree dell’Irlanda del Nord. Le onde sulle coste atlantiche irlandesi hanno raggiunto i 10 metri, mettendo a dura prova le infrastrutture portuali e costiere.

Disagi ai trasporti e allerta per alluvioni

Le autorità hanno emesso avvisi meteo per pioggia e vento su gran parte del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda. I servizi di traghetti tra Scozia e Irlanda del Nord sono stati sospesi, mentre numerose tratte ferroviarie hanno registrato ritardi e cancellazioni. Il rischio di alluvioni lampo resta elevato, in particolare nelle zone già colpite da piogge intense e da raffiche di vento che hanno provocato la caduta di alberi e danni a edifici.

Le cause della tempesta e il suo impatto meteorologico

La tempesta Amy è stata alimentata dall’interazione tra i resti degli uragani atlantici Imelda e Humberto e una potente corrente a getto, fenomeni che hanno favorito una ciclogenesi esplosiva. Questo processo ha reso la tempesta extratropicale particolarmente intensa, minacciando il nord Europa e generando condizioni meteorologiche avverse anche nei giorni successivi. L’evento sottolinea l’importanza del monitoraggio meteo per la sicurezza di popolazione e infrastrutture.

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Alluvione catastrofica in Bulgaria: Elenite travolta dall’acqua, tre vittime https://www.iconameteo.it/news/alluvione-catastrofica-in-bulgaria-elenite-travolta-dallacqua-tre-vittime/ Sat, 04 Oct 2025 07:25:30 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87297 alluvioneIeri, 3 ottobre, una violenta alluvione ha travolto la località turistica di Elenite, situata nella regione di Burgas sulla costa orientale della Bulgaria. Le piogge torrenziali hanno causato in poche ore l’esondazione di corsi d’acqua e il riversamento di grandi quantità di acqua e detriti su strade, hotel e abitazioni. Il bilancio è tragico: sono …

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Ieri, 3 ottobre, una violenta alluvione ha travolto la località turistica di Elenite, situata nella regione di Burgas sulla costa orientale della Bulgaria. Le piogge torrenziali hanno causato in poche ore l’esondazione di corsi d’acqua e il riversamento di grandi quantità di acqua e detriti su strade, hotel e abitazioni. Il bilancio è tragico: sono morte tre persone, tra cui due soccorritori impegnati nelle operazioni di salvataggio. La situazione ha richiesto l’immediato intervento di squadre di emergenza e l’attivazione di un piano speciale di protezione civile.

Le vittime dell’alluvione e il racconto dei soccorsi

La prima vittima – secondo il racconto delle autorità bulgare -, è stata un uomo che si trovava al piano terra di un edificio quando la prima ondata di acqua ha travolto la zona, impedendogli di mettersi in salvo. Gli altri due deceduti erano soccorritori: un operatore di Border Police e un escavatorista intervenuto volontariamente per aiutare nelle operazioni. La forza dell’acqua ha sorpreso entrambi mentre cercavano di liberare persone e veicoli bloccati. Le squadre di vigili del fuoco, polizia, volontari e militari hanno lavorato senza sosta per mettere in salvo i residenti e i turisti, molti dei quali sono stati evacuati ai piani superiori delle strutture ricettive.

Cause e conseguenze dell’evento estremo a Elenite

Le precipitazioni eccezionalmente abbondanti hanno innescato la tragica alluvione, con valori compresi tra 200 e 250 litri per metro quadrato in poche ore. Il terreno, già saturo, non è riuscito a drenare l’acqua, provocando frane e il trascinamento di detriti fino alle spiagge. Numerosi veicoli sono stati trascinati in mare e molte abitazioni risultano danneggiate o allagate. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Burgas e hanno raccomandato alla popolazione di seguire le indicazioni del sistema di allerta BG-Alert. La situazione resta critica, con ulteriori piogge previste nelle ore successive.

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Tempesta Amy minaccia il Regno Unito con venti fino a 160 km/h https://www.iconameteo.it/news/tempesta-amy-minaccia-il-regno-unito-con-venti-fino-a-160-km-h/ Fri, 03 Oct 2025 14:02:29 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87288 oceano ondeLa tempesta extratropicale Amy si sta formando nell’Atlantico settentrionale e colpirà il Regno Unito venerdì sera con venti tempestosi e piogge torrenziali. Il Regno Unito si prepara ad affrontare l’arrivo della tempesta Amy, un potente sistema meteorologico che si sta sviluppando nell’Atlantico settentrionale e che rappresenta la prima tempesta extratropicale della stagione autunnale 2025. Secondo …

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La tempesta extratropicale Amy si sta formando nell’Atlantico settentrionale e colpirà il Regno Unito venerdì sera con venti tempestosi e piogge torrenziali.

Il Regno Unito si prepara ad affrontare l’arrivo della tempesta Amy, un potente sistema meteorologico che si sta sviluppando nell’Atlantico settentrionale e che rappresenta la prima tempesta extratropicale della stagione autunnale 2025. Secondo le previsioni del Met Office, questo fenomeno meteorologico estremo nascerà dall’interazione dei resti degli uragani Humberto e Imelda con una forte corrente a getto, creando condizioni particolarmente pericolose per le Isole Britanniche.

Formazione e sviluppo della tempesta

La tempesta Amy si è formata mercoledì al largo della costa orientale del Nord America e sta accelerando attraverso l’oceano Atlantico verso l’Europa. Il sistema meteorologico è il risultato di una ciclogenesi esplosiva, un processo che porta alla rapida intensificazione della depressione atmosferica. I meteorologi hanno confermato che Amy rappresenta una minaccia significativa per il nord Europa, con particolare attenzione rivolta alla Scozia e alle regioni settentrionali del Regno Unito.

Percorso e tempistiche previste

Il percorso più probabile della tempesta extratropicale sarà diretto verso la Scozia nord-occidentale venerdì sera. Le previsioni meteorologiche indicano che i venti più forti colpiranno principalmente la Scozia settentrionale e occidentale, dove le raffiche di vento raggiungeranno ampiamente i 96-112 km/h. Nelle zone più esposte, particolarmente sulle coste e sulle colline, i venti potrebbero toccare picchi di intensità vicini ai 160 km/h, rappresentando un serio pericolo per la popolazione e le infrastrutture.

Impatti previsti su Regno Unito e Irlanda

Oltre alla Scozia, anche altre zone settentrionali e occidentali del Regno Unito e dell’Irlanda saranno soggette a forti venti. Le raffiche raggiungeranno gli 80-96 km/h a partire da venerdì pomeriggio, con possibili intensificazioni locali. Un ulteriore elemento di preoccupazione sarà costituito dalle forti piogge che si estenderanno verso est durante la giornata di venerdì, con il rischio concreto di inondazioni localizzate in diverse aree del territorio britannico.

Allerta e misure precauzionali

Le autorità meteorologiche hanno emesso avvisi di maltempo intenso per tutto il fine settimana, raccomandando ai cittadini di prestare particolare attenzione durante le ore di maggior rischio. I trasporti pubblici potrebbero subire significativi disagi, con possibili cancellazioni di voli e interruzioni dei servizi ferroviari. La tempesta Amy rappresenta un evento meteorologico di particolare intensità che richiede massima prudenza da parte della popolazione.

Estensione verso l’Europa continentale

Dopo aver colpito le Isole Britanniche, la tempesta si sposterà verso l’Europa centrale, interessando potenzialmente anche la Svizzera nel corso del weekend. I meteorologi prevedono che il sistema manterrà la sua intensità mentre attraverserà il continente, portando condizioni meteorologiche instabili anche in altre nazioni europee. La Francia settentrionale, il Belgio, l’Olanda, la Danimarca e la Germania potrebbero essere interessate dal passaggio di Amy nei giorni successivi.

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Valencia di nuovo sott’acqua: strade allagate e scuole chiuse, forte maltempo in Spagna https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/valencia-di-nuovo-sottacqua-strade-allagate-e-scuole-chiuse-forte-maltempo-in-spagna/ Tue, 30 Sep 2025 06:40:20 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87166 valencia maltempo spagnaUn’ondata di maltempo eccezionale ha colpito la costa orientale della Spagna, trasformando le strade di Valencia e di altre città in fiumi in piena. Le forti piogge, che in alcune zone hanno superato i 350 litri per metro quadrato in 12 ore, hanno provocato inondazioni, chiusure delle scuole, blocchi stradali e ritardi nei collegamenti ferroviari …

© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Valencia di nuovo sott’acqua: strade allagate e scuole chiuse, forte maltempo in Spagna)

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Un’ondata di maltempo eccezionale ha colpito la costa orientale della Spagna, trasformando le strade di Valencia e di altre città in fiumi in piena. Le forti piogge, che in alcune zone hanno superato i 350 litri per metro quadrato in 12 ore, hanno provocato inondazioni, chiusure delle scuole, blocchi stradali e ritardi nei collegamenti ferroviari e aerei.

Nella regione di La Safor, con epicentro a Gandia, le precipitazioni sono state tra le più intense: oltre 350 litri per metro quadrato secondo i dati dell’Associació Valenciana de Meteorología (AVAMET). Anche nella città di Valencia il maltempo ha colpito duramente, con picchi di 184 litri al metro quadrato nel quartiere di El Perellonet e oltre 150 litri in poche ore registrati dai pluviometri municipali.

Le autorità hanno sospeso le lezioni in molte scuole di Valencia e bloccato temporaneamente l’attività nelle sedi istituzionali, mentre sei strade secondarie tra Comunità Valenciana, Murcia, Aragona e Baleari restano chiuse per allagamenti. Nonostante la violenza delle piogge non si registrano vittime, ma sono stati segnalati alberi caduti, danni a veicoli e vari interventi di soccorso per automobilisti rimasti intrappolati dall’acqua.

Per la giornata di oggi, martedì 30 settembre, l’Aemet (Agenzia meteorologica spagnola) mantiene ancora l’allerta arancione per la costa di Valencia, Alicante e Murcia, mentre il fronte temporalesco si sposta verso le isole Baleari – Ibiza, Formentera e Maiorca – anch’esse ora sotto minaccia di inondazioni.

A meno di un anno dalla tragica alluvione del 2024, che costò la vita a oltre 200 persone, la Generalitat Valenciana ha reagito con maggiore rapidità, attivando misure preventive ed evacuazioni locali. Tuttavia, non si placano le polemiche politiche sulla gestione delle emergenze climatiche, sempre più frequenti a Valencia e in tutta la Spagna, colpita da fenomeni estremi legati al riscaldamento globale.

 

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NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Maltempo in Spagna: allerta rossa a Valencia e Castellón, allagamenti e scuole chiuse https://www.iconameteo.it/news/notizie-mondo/maltempo-in-spagna-allerta-rossa-a-valencia-e-castellon-allagamenti-e-scuole-chiuse/ Mon, 29 Sep 2025 07:16:39 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87135 maltempo spagna allerta valencia alluvione inondazioneIl maltempo continua a colpire duramente l’est della Spagna, dove le piogge torrenziali hanno causato allagamenti, interruzioni ai trasporti e la chiusura delle scuole in alcune aree. Nella sola località di Aldaia, in provincia di Valencia, sono caduti 57 litri d’acqua in mezz’ora, provocando il rapido straripamento del barranco de La Saleta e l’allagamento di …

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Il maltempo continua a colpire duramente l’est della Spagna, dove le piogge torrenziali hanno causato allagamenti, interruzioni ai trasporti e la chiusura delle scuole in alcune aree. Nella sola località di Aldaia, in provincia di Valencia, sono caduti 57 litri d’acqua in mezz’ora, provocando il rapido straripamento del barranco de La Saleta e l’allagamento di diverse strade urbane. In Castellón, le precipitazioni hanno superato i 150 litri per metro quadrato in poche ore, con valori oltre i 100 litri anche in altre località della Comunità Valenciana.

Secondo l’Agenzia meteorologica statale spagnola (AEMET), l’allerta resta rossa per rischio estremo di piogge fino a 180 millimetri lungo la costa di Valencia e nel nord di Castellón, valida per tutta la giornata di lunedì 29 settembre. Sono attivi anche avvisi arancioni e gialli in Aragona, Catalogna e Murcia, con accumuli previsti fino a 100-140 millimetri in alcune zone.

Crediti:AEMET

Trasporti in tilt e scuole chiuse

Il maltempo ha mandato in tilt la rete ferroviaria: El País segnala che diversi treni AVE e Euromed hanno registrato ritardi superiori a un’ora, mentre la linea di Cercanías tra Valencia e Castellón è stata sospesa e poi riattivata con forti disagi. Otto strade statali risultano chiuse in Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana per inondazioni.

In Catalogna, la Protezione Civile ha disposto la sospensione di tutte le attività scolastiche nei distretti del Montsià e del Baix Ebre (Tarragona), invitando la popolazione a non uscire di casa se non strettamente necessario.

I vigili del fuoco di Valencia e Castellón hanno effettuato decine di interventi nella notte, tra cui diversi salvataggi di automobilisti rimasti intrappolati nei sottopassi allagati. Le barriere anti-inondazione installate nei punti critici hanno ridotto i danni, ma il rischio resta elevato: AEMET raccomanda di evitare spostamenti nelle aree a rischio e di non avvicinarsi a fiumi e torrenti in piena.

Evoluzione

Il bollettino meteo prevede che il maltempo continuerà a insistere su queste aree della Spagna anche nelle prossime ore, colpendo con particolare intensità tra la costa valenciana e il nord di Castellón. Solo da martedì è atteso un graduale miglioramento, anche se l’instabilità potrebbe persistere in alcune regioni del sud-est.

Controlla le previsioni meteo per l’Italia


NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.

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Uragano Humberto: minaccia atlantica, allerta nei Caraibi e rischio inondazioni https://www.iconameteo.it/news/uragano-humberto-minaccia-atlantica-allerta-nei-caraibi-e-rischio-inondazioni/ Sun, 28 Sep 2025 14:12:26 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87072 uragano HumbertoL’uragano Humberto si è rapidamente rafforzato nell’Oceano Atlantico, portando forti piogge e devastanti inondazioni nei Caraibi. Il sistema non minaccia la terraferma, ma il suo impatto sulle condizioni meteorologiche e sulle comunità è già significativo. Il uragano Humberto è la nuova potente perturbazione che sta attraversando l’Oceano Atlantico al largo dei Caraibi. Formatosi il 24 …

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L’uragano Humberto si è rapidamente rafforzato nell’Oceano Atlantico, portando forti piogge e devastanti inondazioni nei Caraibi. Il sistema non minaccia la terraferma, ma il suo impatto sulle condizioni meteorologiche e sulle comunità è già significativo.

Il uragano Humberto è la nuova potente perturbazione che sta attraversando l’Oceano Atlantico al largo dei Caraibi. Formatosi il 24 settembre come ottava tempesta tropicale della stagione, Humberto si è rapidamente intensificato, raggiungendo la categoria 1 con venti sostenuti che sfiorano i 150 km/h. Secondo le ultime rilevazioni, il sistema si sta rafforzando rapidamente ed è destinato a diventare un uragano di grandi dimensioni, con una traiettoria che lo mantiene al largo della terraferma, senza un impatto diretto previsto sulle coste principali.

Formazione e intensificazione dell’uragano Humberto

Il ciclone tropicale Humberto si è originato da un sistema di bassa pressione tropicale noto come Invest 93L, favorita da condizioni atmosferiche particolarmente favorevoli: un ridge di alta pressione sul nord Atlantico e temperature superficiali oceaniche superiori ai +28°C hanno alimentato la convezione profonda, accelerando la formazione e la crescita della tempesta. Attualmente, Humberto si trova a circa 465 miglia a nord-est delle Isole Sottovento e si muove lentamente verso nord-ovest, in una zona dove le acque calde favoriscono un’ulteriore intensificazione del sistema.

Impatto sull’area caraibica: allerta e inondazioni

Nonostante la traiettoria di Humberto non preveda un impatto diretto con la terraferma, gli effetti del uragano si stanno già facendo sentire nei Caraibi, in particolare nella Repubblica Dominicana. Le piogge torrenziali hanno causato devastanti inondazioni, con il conseguente isolamento di decine di comunità a causa di frane e il crollo di ponti. In alcune zone, la situazione è così critica che le autorità hanno dichiarato l’allerta rossa in cinque province e sono state evacuate centinaia di persone. Un ponte crollato durante il passaggio di un camion ha causato la morte dell’autista, mentre le inondazioni hanno costretto migliaia di residenti a cercare rifugio altrove.

Effetti meteorologici: rischio mareggiate e correnti pericolose

Oltre alle piogge, Humberto sta generando mareggiate e correnti di risacca potenzialmente letali che inizieranno a interessare le Isole Sottovento, le Isole Vergini, Porto Rico e Bermuda nel corso del weekend. Questi fenomeni mettono a rischio la sicurezza delle zone costiere e potrebbero portare a ulteriori danni e disagi per le popolazioni locali. Le autorità raccomandano massima prudenza, con la possibilità che le condizioni di maltempo persistano nei prossimi giorni.

Possibili interazioni con altri sistemi tropicali

La situazione meteorologica nell’Atlantico è resa ancora più complessa dalla presenza di una seconda perturbazione tropicale, destinata a essere denominata Imelda. Questa tempesta si sta formando nei pressi di Cuba e potrebbe presto interessare gli Stati Uniti sudorientali, portando forti piogge, venti intensi e allagamenti in regioni già vulnerabili. Gli esperti segnalano la possibilità di un raro effetto Fujiwhara, in cui due cicloni interagiscono alterando reciprocamente le rispettive rotte e intensità.

Impatto sulle condizioni meteorologiche europee

Secondo le ultime analisi, l’evoluzione di Humberto potrebbe avere ripercussioni anche sul meteo europeo. Salendo di latitudine e interagendo con la corrente a getto polare, il ciclone rischia di amplificare le onde di Rossby, influenzando la circolazione atmosferica tra Nord America ed Europa. Questo rimodulamento potrebbe favorire un aumento dell’umidità verso il Mediterraneo e incrementare la frequenza di fronti perturbati e eventi precipitativi intensi tra Francia e Italia nella settimana successiva al passaggio di Humberto.

Previsioni e raccomandazioni per la popolazione

Al momento, il uragano Humberto non rappresenta una minaccia diretta per la terraferma, ma il rischio di inondazioni, mareggiate e condizioni meteorologiche estreme rimane elevato nelle zone caraibiche e costiere. Le autorità locali mantengono l’allerta e monitorano costantemente l’evoluzione della tempesta, invitando la popolazione a seguire gli aggiornamenti e adottare le misure di sicurezza necessarie.

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Primo freddo in Europa nord-orientale: il tempo cambia volto a fine settembre https://www.iconameteo.it/news/primo-freddo-in-europa-nord-orientale-il-tempo-cambia-volto-a-fine-settembre/ Sun, 28 Sep 2025 10:40:59 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87084 nebbia foschia autunno inverno freddo milanoCorrenti fredde dal Nord Europa portano un calo termico significativo sull’Europa nord-orientale, segnando la fine del caldo anomalo e l’inizio di condizioni più autunnali su molte aree del continente. Il mese di settembre si sta rivelando un periodo di transizione per il tempo in Europa, in particolare per l’Europa nord-orientale, dove le prime irruzioni di …

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Correnti fredde dal Nord Europa portano un calo termico significativo sull’Europa nord-orientale, segnando la fine del caldo anomalo e l’inizio di condizioni più autunnali su molte aree del continente.

Il mese di settembre si sta rivelando un periodo di transizione per il tempo in Europa, in particolare per l’Europa nord-orientale, dove le prime irruzioni di aria fredda stanno segnando la fine dell’estate e l’avvio di una fase più tipicamente autunnale. Dopo settimane caratterizzate da temperature sopra la media e giornate calde, le ultime evoluzioni atmosferiche mostrano un netto cambio di scenario, con l’arrivo di correnti fredde e un progressivo abbassamento delle temperature, che si avverte soprattutto sulle regioni baltiche, la Russia europea, la Polonia, la Bielorussia e le aree limitrofe.

Aria fredda dal nord: la dinamica atmosferica di settembre

Durante la seconda metà di settembre, una vasta area depressionaria si è sviluppata sul Nord Europa, favorendo la discesa di masse d’aria fredda verso sud-est. Questo processo, tipico del periodo autunnale, ha coinvolto in modo particolare i Paesi dell’Europa nord-orientale, dove si è registrato un calo delle temperature anche di 8-10°C rispetto ai valori medi del periodo. In città come Varsavia, Vilnius, Riga e San Pietroburgo, il passaggio da temperature pienamente estive a valori più consoni all’autunno è stato rapido, accompagnato da piogge, venti sostenuti e cieli nuvolosi.

Temperature in diminuzione e primi segnali di autunno

Le previsioni meteo per l’Europa indicano che il calo termico proseguirà nei prossimi giorni, con le temperature minime che in alcune località scenderanno sotto i 5°C, mentre le massime faticheranno a superare i 12-14°C in molte aree tra le Baltico e l’Est europeo. Questo brusco cambiamento è associato a una maggiore instabilità atmosferica, con frequenti precipitazioni e possibili episodi di pioggia mista a neve sulle zone più settentrionali e interne. Le anomalie termiche risultano particolarmente marcate rispetto alle settimane precedenti, quando ancora si registravano giornate tipicamente estive in molte regioni dell’area.

Contrasti climatici tra Europa occidentale e orientale

Se nell’Europa nord-orientale domina il primo freddo, la situazione è differente sulle regioni occidentali e meridionali del continente. Qui, la presenza di correnti più miti di origine atlantica e africana mantiene le temperature ancora su valori superiori alla media, specie sul Mediterraneo centrale e meridionale. In paesi come Spagna, Francia e Italia, l’influenza di anticicloni subtropicali garantisce giornate più stabili e soleggiate, anche se non mancano episodi di instabilità legati al transito di perturbazioni atlantiche, soprattutto sulle regioni settentrionali e centrali.

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Uragano Gabrielle: forti venti e piogge in Portogallo dopo l’impatto alle Azzorre https://www.iconameteo.it/news/uragano-gabrielle-forti-venti-e-piogge-in-portogallo-dopo-limpatto-alle-azzorre/ Sat, 27 Sep 2025 15:02:12 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87036 oceano ondeL’uragano Gabrielle ha colpito le Azzorre con venti fino a 185 km/h, causando danni e allagamenti. La tempesta, ora declassata, sta attraversando il Portogallo portando piogge e condizioni meteo avverse. Nelle ultime ore, l’uragano Gabrielle ha attirato l’attenzione degli esperti di meteorologia e delle autorità portoghesi. Dopo aver colpito le Azzorre con raffiche di vento …

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L’uragano Gabrielle ha colpito le Azzorre con venti fino a 185 km/h, causando danni e allagamenti. La tempesta, ora declassata, sta attraversando il Portogallo portando piogge e condizioni meteo avverse.

Nelle ultime ore, l’uragano Gabrielle ha attirato l’attenzione degli esperti di meteorologia e delle autorità portoghesi. Dopo aver colpito le Azzorre con raffiche di vento eccezionali e piogge intense, il sistema si sta spostando verso il Portogallo continentale, dove è previsto un peggioramento delle condizioni atmosferiche. La traiettoria e l’evoluzione di Gabrielle sono monitorate costantemente, data la potenziale pericolosità di questi fenomeni meteorologici estremi nell’area atlantica.

Uragano Gabrielle: evoluzione e caratteristiche meteorologiche

Il ciclone tropicale Gabrielle ha investito le isole centrali delle Azzorre nella serata di giovedì, con raffiche di vento che hanno raggiunto i 185 km/h e precipitazioni abbondanti. Le condizioni hanno provocato allagamenti, blackout e danni a numerose abitazioni, oltre a disagi alla navigazione e alla viabilità interna. Nonostante la forza del sistema tropicale, le autorità locali hanno segnalato solo quattro evacuazioni e nessuna vittima, grazie anche alle misure di prevenzione adottate.

Le precipitazioni hanno superato i 13 centimetri nelle zone montuose, con il rischio di frane e alluvioni lampo. Il fenomeno si è accompagnato a mareggiate con onde alte fino a 10 metri, un evento raro anche per l’arcipelago atlantico. Il periodo più critico si è registrato tra le 3 e le 9 del mattino di venerdì, quando la tempesta ha raggiunto il picco di intensità.

Arrivo di Gabrielle sul Portogallo: previsioni meteo e zone interessate

Dopo aver superato le Azzorre, Gabrielle ha perso parte della sua forza, venendo declassato a tempesta tropicale. Tuttavia, il Portogallo continentale si prepara a ricevere il sistema, soprattutto lungo la costa occidentale. Secondo gli esperti, sono attesi periodi di pioggia e rovesci intensi, localmente accompagnati da temporali, che si estenderanno dal settore occidentale al centro e al sud del paese tra il 27 e il 28 settembre.

Le autorità raccomandano prudenza, in particolare nelle regioni costiere e nei pressi dei corsi d’acqua, dove il rischio di allagamenti e disagi resta elevato. Le scuole e i servizi pubblici nelle zone più esposte sono stati temporaneamente chiusi per garantire la sicurezza della popolazione.

Impatto sulle infrastrutture e risposte delle autorità

Il passaggio di Gabrielle ha provocato danni a infrastrutture come la Aerogare di Graciosa e la caduta di alberi e pali della luce, con oltre cento segnalazioni di emergenza ricevute dalle autorità. La Protezione Civile portoghese ha sottolineato l’importanza della collaborazione della cittadinanza e del rispetto delle misure di autoprotezione per limitare i danni durante fenomeni di maltempo così rilevanti.

Il sistema di allerta meteo rimane attivo, con aggiornamenti costanti sugli sviluppi della tempesta e sulle condizioni delle principali infrastrutture. Le operazioni di ripristino sono già in corso nelle aree colpite, mentre prosegue il monitoraggio della situazione nei settori ancora a rischio.

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Tifone Bualoi devasta le Filippine: vittime, evacuazioni e allerta in Vietnam e Thailandia https://www.iconameteo.it/news/tifone-bualoi-devasta-le-filippine-vittime-evacuazioni-e-allerta-in-vietnam-e-thailandia/ Sat, 27 Sep 2025 07:25:28 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=87022 tempesta Bualoi FilippineIl tifone Bualoi ha colpito le Filippine con venti distruttivi, causando almeno dieci morti e migliaia di evacuati. La tempesta si dirige ora verso Vietnam e Thailandia, dove sono già scattate le misure di sicurezza. Nel cuore della stagione dei tifoni nel Pacifico, la tempesta tropicale Bualoi ha recentemente colpito le Filippine, provocando devastazioni e …

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Il tifone Bualoi ha colpito le Filippine con venti distruttivi, causando almeno dieci morti e migliaia di evacuati. La tempesta si dirige ora verso Vietnam e Thailandia, dove sono già scattate le misure di sicurezza.

Nel cuore della stagione dei tifoni nel Pacifico, la tempesta tropicale Bualoi ha recentemente colpito le Filippine, provocando devastazioni e lasciando dietro di sé un bilancio di almeno dieci morti e tredici dispersi. Dopo aver attraversato le regioni centrali dell’arcipelago, Bualoi si è intensificato, raggiungendo la categoria di tifone e proseguendo la sua traiettoria verso Vietnam e Thailandia, dove si temono ulteriori danni e si stanno già predisponendo evacuazioni e misure di sicurezza. Il passaggio del tifone Bualoi rappresenta una nuova minaccia in una stagione segnata da eventi meteorologici estremi, come il recente super tifone Ragasa.

Il percorso del tifone Bualoi e le sue conseguenze nelle Filippine

La tempesta Bualoi ha fatto il suo ingresso nelle Filippine nella serata di giovedì, toccando terra nella provincia orientale di Eastern Samar con venti sostenuti di 110 km/h e raffiche fino a 135 km/h. Il suo impatto si è fatto sentire in diverse regioni, tra cui Masbate e il Bicol meridionale di Luzon, dove si sono registrati allagamenti, frane e blackout diffusi. Le autorità hanno disposto la sospensione delle attività scolastiche e lavorative in numerose zone, inclusa Metro Manila, in previsione dell’arrivo della tempesta.

Le forti precipitazioni hanno aggravato la situazione in città come Laguna, a sud di Manila, dove l’esondazione di un bacino ha causato gravi inondazioni. Testimonianze locali raccontano di famiglie costrette a rinforzare le proprie abitazioni per evitare di evacuare, mentre il livello dell’acqua continuava a salire. In totale, oltre 400.000 persone sono state evacuate preventivamente dalle aree più a rischio.

Bilancio delle vittime e dispersi: emergenza umanitaria

Il bilancio ufficiale parla di almeno dieci morti e tredici dispersi, secondo i dati raccolti dalle autorità locali e dai servizi di protezione civile. Le vittime sono state causate principalmente da frane, crolli strutturali e incidenti legati all’allagamento delle zone costiere e interne. Molte comunità sono rimaste isolate a causa della distruzione delle infrastrutture stradali, rendendo difficoltosi i soccorsi e l’assistenza.

La situazione è aggravata dal fatto che il tifone Bualoi ha colpito le Filippine pochi giorni dopo il passaggio del super tifone Ragasa, che aveva già lasciato una scia di danni e almeno venticinque vittime nel nord del paese. Questo ha reso ancora più vulnerabili le popolazioni colpite e ha complicato la gestione dell’emergenza.

Da tempesta tropicale a tifone: evoluzione e traiettoria verso Vietnam e Thailandia

Dopo aver attraversato le Filippine, Bualoi si è ulteriormente rafforzato, tornando a essere classificato come tifone mentre si dirigeva rapidamente verso il Vietnam. Le autorità vietnamite hanno già attivato piani di preparazione e allerta, in vista dell’impatto previsto tra lunedì e martedì, con il rischio di piogge torrenziali, venti forti e allagamenti nelle regioni costiere.

Anche la Thailandia, pur non essendo direttamente sulla traiettoria principale del tifone, sta già subendo gli effetti del suo avvicinamento, con precipitazioni intense e venti che hanno causato danni materiali e interruzioni dei servizi. Le autorità locali invitano la popolazione a prestare attenzione e a seguire le indicazioni di sicurezza.

Impatto sui servizi e sulle infrastrutture: blackout e evacuazioni

Il passaggio di Bualoi ha provocato interruzioni dell’energia elettrica in numerose città e villaggi filippini, con danni significativi alle reti di distribuzione. Migliaia di persone sono rimaste senza corrente, mentre le squadre di emergenza lavorano per ripristinare i servizi essenziali. Le evacuazioni hanno interessato principalmente le zone costiere e quelle soggette a frane, con centri di accoglienza allestiti dalle autorità.

Le scuole e molte attività commerciali sono rimaste chiuse per garantire la sicurezza della popolazione, mentre la circolazione stradale è stata limitata a causa di allagamenti e ostacoli sulle principali vie di comunicazione.

Il contesto meteorologico dell’Asia: una stagione di tifoni eccezionale

Il tifone Bualoi si inserisce in una stagione particolarmente intensa per l’area del Pacifico, già segnata dal passaggio di tempeste tropicali e cicloni di grande potenza. Il super tifone Ragasa, che ha preceduto Bualoi di pochi giorni, ha colpito duramente le Filippine, Taiwan e la Cina meridionale, causando morti, dispersi e danni ingenti alle infrastrutture.

Questi eventi sottolineano la vulnerabilità delle regioni costiere e insulari dell’Asia sudorientale agli effetti dei tifoni, con la necessità di potenziare le misure di prevenzione e protezione civile per affrontare le emergenze future.

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Super tifone Ragasa devasta Taiwan: piogge torrenziali, vittime e milioni di evacuati https://www.iconameteo.it/news/super-tifone-ragasa-devasta-taiwan-piogge-torrenziali-vittime-e-milioni-di-evacuati/ Fri, 26 Sep 2025 07:34:50 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=86965 Tifone RagasaIl super tifone Ragasa ha colpito Taiwan causando almeno 14 vittime e decine di dispersi, prima di dirigersi verso Hong Kong e la provincia cinese del Guangdong. Piogge torrenziali, venti devastanti e evacuazioni di massa hanno segnato l’evento. Il super tifone Ragasa ha travolto Taiwan nelle ultime ore, lasciando dietro di sé una scia di …

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Il super tifone Ragasa ha colpito Taiwan causando almeno 14 vittime e decine di dispersi, prima di dirigersi verso Hong Kong e la provincia cinese del Guangdong. Piogge torrenziali, venti devastanti e evacuazioni di massa hanno segnato l’evento.

Il super tifone Ragasa ha travolto Taiwan nelle ultime ore, lasciando dietro di sé una scia di distruzione con almeno 14 morti e 22 persone ancora disperse. Il ciclone tropicale di categoria 5, il più potente dell’anno nel Pacifico occidentale, ha colpito in particolare la contea di Hualien, dove le piogge torrenziali hanno fatto straripare un lago di sbarramento, causando inondazioni e una colata di fango che ha devastato il piccolo centro di Guangfu. Dopo aver attraversato l’isola, il tifone si è diretto verso ovest, passando a sud di Hong Kong e colpendo la provincia cinese del Guangdong, dove milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni.

Un tifone senza precedenti per potenza e danni

Il super tifone Ragasa si è distinto per la sua intensità eccezionale, con venti che hanno raggiunto i 220 km/h e precipitazioni superiori ai 600 mm in alcune aree di Taiwan. Il passaggio del ciclone ha provocato la rottura di un lago di sbarramento sulle montagne di Hualien, liberando una massa d’acqua e fango che ha investito il centro abitato di Guangfu. Le immagini dei soccorritori tra le case sommerse testimoniano la gravità della situazione: molte aree sono rimaste isolate e la ricerca dei dispersi è stata resa difficile dalla presenza di fango spesso e detriti.

Il governo taiwanese ha mantenuto l’allerta per il rischio di nuovi cedimenti della diga naturale a monte di Guangfu. Sebbene le piogge abbiano cessato, la minaccia di ulteriori frane e inondazioni rimane alta. Le autorità hanno sottolineato che, nonostante l’efficienza delle procedure di evacuazione adottate nelle zone montuose e poco popolate dell’est dell’isola, l’eccezionalità dell’evento ha reso difficile proteggere soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani.

Evacuazioni di massa e conseguenze in Cina meridionale

Dopo aver lasciato Taiwan, il tifone Ragasa ha proseguito verso il Mar Cinese Meridionale, lambendo il sud di Hong Kong e colpendo la provincia del Guangdong in Cina. Qui, le autorità hanno ordinato l’evacuazione di quasi due milioni di persone, con scuole e attività chiuse per precauzione. Le raffiche di vento e le piogge intense hanno causato allagamenti diffusi, blackout e danni ingenti alle infrastrutture.

Il super tifone ha costretto alla sospensione di gran parte dei voli passeggeri e al blocco dei trasporti pubblici, mentre supermercati e negozi sono stati presi d’assalto dalla popolazione in cerca di scorte. Gli esperti sottolineano che la frequenza e la violenza di eventi meteorologici estremi come Ragasa sono in aumento, complice il riscaldamento delle acque oceaniche e i cambiamenti climatici in atto nella regione.

Soccorritori in azione e bilancio delle vittime a Taiwan

Le operazioni di soccorso sono proseguite senza sosta in Taiwan, dove squadre specializzate hanno setacciato le zone più colpite alla ricerca dei dispersi. Le inondazioni hanno lasciato interi quartieri sotto uno spesso strato di fango grigio, rallentando le attività di recupero e creando ulteriori difficoltà per i residenti. Il bilancio ufficiale delle vittime, inizialmente fissato a 17, è stato poi rivisto a 14, ma il numero dei dispersi resta alto e potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.

La capacità di risposta delle autorità taiwanesi, abituate a fronteggiare tifoni di grande portata, è stata messa a dura prova dalla rapidità e dalla forza del super tifone Ragasa. In particolare, sono emerse criticità nell’attuazione delle evacuazioni, con alcune persone, soprattutto anziane, che non sono riuscite a mettersi in salvo in tempo.

Il percorso del tifone Ragasa e le cause meteorologiche

Il tifone Ragasa ha avuto origine nel Pacifico occidentale, attraversando prima le Filippine e poi dirigendosi verso Taiwan, Hong Kong e la Cina meridionale. La traiettoria seguita dal ciclone tropicale è stata caratterizzata da un rapido spostamento verso ovest e da un’intensificazione dovuta alle temperature elevate delle acque oceaniche. La tendenza a tifoni sempre più intensi e duraturi è legata al riscaldamento globale, che favorisce l’accumulo di energia nei mari tropicali.

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Tifone Ragasa devasta il Sud della Cina: milioni evacuati tra inondazioni e venti record https://www.iconameteo.it/news/tifone-ragasa-devasta-il-sud-della-cina-milioni-evacuati-tra-inondazioni-e-venti-record/ Wed, 24 Sep 2025 08:31:50 +0000 https://www.iconameteo.it/?p=86909 Tifone RagasaIl tifone Ragasa, la tempesta più potente del 2025, ha causato evacuazioni di massa nel sud della Cina, gravi inondazioni a Taiwan e paralizzato Hong Kong, colpendo aree densamente popolate con venti fino a 220 km/h. Il tifone Ragasa ha colpito il sud della Cina e la regione di Hong Kong con una forza senza …

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Il tifone Ragasa, la tempesta più potente del 2025, ha causato evacuazioni di massa nel sud della Cina, gravi inondazioni a Taiwan e paralizzato Hong Kong, colpendo aree densamente popolate con venti fino a 220 km/h.

Il tifone Ragasa ha colpito il sud della Cina e la regione di Hong Kong con una forza senza precedenti, costringendo le autorità a evacuare quasi due milioni di persone dalle aree più a rischio. Le province costiere del Guangdong, tra cui le città di Shenzhen e Guangzhou, sono state travolte da venti paragonabili a quelli di un uragano, con picchi stimati fino a 220 km/h. Il passaggio del tifone ha causato la sospensione di oltre 700 voli, la chiusura di scuole, fabbriche e servizi di trasporto, mentre migliaia di navi hanno fatto rientro nei porti in sicurezza.

Le conseguenze del tifone Ragasa su Taiwan e Cina

Prima di raggiungere la Cina continentale, Ragasa ha devastato Taiwan, dove almeno 14 persone sono morte e oltre 152 risultano disperse. Una diga naturale crollata ha liberato 68 milioni di tonnellate d’acqua, causando inondazioni nella contea di Hualien e travolgendo la città di Guangfu. I video mostrano strade trasformate in torrenti impetuosi, automobili trascinate via e piani inferiori delle case sommersi, costringendo i residenti a rifugiarsi ai piani superiori. In Cina, le evacuazioni hanno superato le 400.000 persone solo a Shenzhen, con oltre 800 rifugi di emergenza attivati.

Impatto su Hong Kong e le aree densamente popolate

Il centro finanziario di Hong Kong è stato paralizzato: le autorità hanno innalzato il livello di allerta, chiudendo la maggior parte delle attività commerciali e dei servizi pubblici. Le onde enormi hanno sommerso quartieri costieri, mentre il livello del mare è salito fino a 4-5 metri in alcune zone, minacciando ulteriori frane e maremoti. Le misure di sicurezza adottate hanno permesso di limitare i danni, ma il bilancio resta grave e il rischio di nuove piogge torrenziali è elevato nei prossimi giorni.

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