Come riconoscere una TROMBA d’ARIA da forti RAFFICHE di VENTO?

Dopo fasi di maltempo o temporali intensi spesso si sente parlare di “tromba d’aria”, a volte impropriamente. Sì perché il più delle volte i danni causati dal forte vento sono da attribuire non a trombe d’aria ma a quello che in gergo viene chiamato downburst, ovvero la corrente discendente della nube temporalesca. Nei temporali più violenti, come quelli a supercella, le raffiche di downburst possono raggiungere velocità prossime ai 100 km/h, simili a quelle di una tromba d’aria (tornado).

Tornado o vento forte: come distinguere dunque questi due fenomeni? 

I tornado/trombe d’aria si riconoscono per la “nube ad imbuto”, ossia una nube discendente dal temporale che arriva fino a terra. I venti associati alle trombe d’aria ruotano attorno ad un asse verticale e di solito l’area colpita risulta circoscritta. Osservando i danni di un tornado è possibile spesso osservare una traccia definita, causata dal passaggio del vortice. La disposizione dei detriti, inoltre, segue la direzione del vento e, per questo, risultano disposti in modo circolare.

Cosa ben diversa sono, invece, le raffiche di downburst. Si tratta di un fenomeni associato ad una colonna di aria fredda in discesa da un temporale: quando la massa d’aria raggiunge il terreno si espande orizzontalmente verso l’esterno, con raffiche di vento molto forti. Il vento si propaga in modo lineare e colpisce un’area molto più grande e discontinua rispetto alle trombe d’aria. I venti causati dalla corrente discendente della nube temporalesca, quanto molto forti, sono capaci di creare numerosi danni e i detriti risultano orientati verso una unica direzione.

 

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