© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Indonesia, eruzione spettacolare del vulcano Lewotobi Laki-laki: cenere a oltre 10 km e voli cancellati)
]]>Il 17 giugno, il vulcano Lewotobi Laki-laki, situato nella Reggenza di East Flores nell’arcipelago della Nusa Tenggara Orientale in Indonesia, è stato protagonista di una nuova, violenta eruzione. L’evento ha attirato l’attenzione internazionale non solo per la spettacolarità del fenomeno, ma anche per gli effetti immediati sulle comunità locali e sui trasporti aerei, confermando ancora una volta la pericolosità della regione indonesiana, tra le più attive al mondo dal punto di vista vulcanico.
La potente esplosione ha prodotto una colonna di cenere vulcanica che ha superato i 10 chilometri di altezza, visibile fino a 150 chilometri di distanza. L’eruzione, accompagnata da forti boati, lampi e tuoni tipici delle grandi manifestazioni esplosive, ha generato flussi piroclastici che si sono propagati in tutte le direzioni, coprendo di cenere numerosi villaggi nelle vicinanze, tra cui Boru, Hewa, Animal e Watobuku. Le autorità hanno elevato il livello di allerta al massimo e ampliato la zona di esclusione fino a 8 chilometri dal cratere, mentre l’attività sismica si è intensificata con oltre 50 eventi registrati in poche ore.
Secondo l’Agenzia Nazionale per le Misure di Contrasto ai Disastri (BNPB), non sono state segnalate vittime a seguito dell’eruzione. Tuttavia, la caduta di cenere ha reso necessarie azioni preventive: alcuni residenti del villaggio di Nurabelen, nel distretto di Ile Bura, sono stati evacuati in rifugi temporanei a Konga. Le autorità hanno raccomandato alla popolazione di indossare mascherine e proteggere le riserve d’acqua per evitare contaminazioni dovute alla cenere vulcanica.
L’impatto dell’eruzione si è fatto sentire anche sul traffico aereo: oltre 20 voli da e per la popolare isola turistica di Bali sono stati cancellati o ritardati. Inoltre, tre aeroporti della provincia di Nusa Tenggara Orientale sono stati temporaneamente chiusi per motivi di sicurezza, causando disagi a centinaia di passeggeri e operatori turistici. Le autorità monitorano costantemente la situazione, pronte a intervenire in caso di ulteriori attività vulcaniche.
L’Indonesia si trova nel cosiddetto “Anello di Fuoco” del Pacifico, una delle aree a più alta concentrazione di vulcani attivi al mondo. Il Lewotobi Laki-laki è solo uno dei numerosi crateri che, periodicamente, mettono a rischio le comunità locali e le infrastrutture. Gli esperti sottolineano l’importanza di sistemi di allerta precoce e di una costante informazione alla popolazione per ridurre al minimo i danni in caso di nuove eruzioni.
Per ulteriori dettagli consulta anche l’articolo pubblicato ieri.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Indonesia: voli cancellati per Bali dopo l’eruzione del vulcano)
]]>Un’improvvisa eruzione vulcanica ha colpito l’Indonesia, generando forti disagi nei collegamenti aerei con Bali, la popolare isola turistica. Decine di voli cancellati e ritardi hanno interessato l’aeroporto internazionale Ngurah Rai di Denpasar in Indonesia, con ripercussioni immediate su migliaia di passeggeri e sul traffico internazionale. La situazione rimane in evoluzione, mentre le autorità monitorano costantemente la nube di cenere e le condizioni meteorologiche per garantire la sicurezza di residenti e turisti.
L’Indonesia, situata lungo l’Anello di Fuoco del Pacifico, è frequentemente soggetta ad attività sismica e vulcanica. L’ultima eruzione ha coinvolto il vulcano Lewotobi Laki Laki, che ha espulso una densa nube di cenere vulcanica ad alta quota, spingendo le autorità a dichiarare il massimo livello di allerta. La colonna di fumo e ceneri si è rapidamente dispersa nell’atmosfera, raggiungendo le rotte aeree principali che collegano Bali con numerose destinazioni internazionali e regionali. Le autorità indonesiane, in collaborazione con i servizi meteorologici, hanno monitorato costantemente la direzione della nube, aggiornando in tempo reale le compagnie aeree e i passeggeri sui rischi per la sicurezza dei voli.
L’aeroporto internazionale Ngurah Rai di Bali, uno degli scali più trafficati del sud-est asiatico, è stato costretto a cancellare almeno due dozzine di voli in arrivo e in partenza. Diverse compagnie, tra cui Singapore Airlines e la low cost Scoot, hanno annullato numerose tratte tra Denpasar e Singapore, oltre a voli verso altre destinazioni dell’area Asia-Pacifico. Anche l’aeroporto di Maumere, nella provincia di East Nusa Tenggara, ha subito interruzioni. I viaggiatori sono stati invitati a verificare lo stato dei propri voli e a contattare le compagnie per la riprogrammazione, mentre le autorità aeroportuali hanno fornito assistenza e informazioni costanti tramite i canali ufficiali.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Tracce maturità 2025: tutte le novità sulle prove scritte e gli autori scelti)
]]>La maturità 2025 è finalmente iniziata e migliaia di studenti italiani sono alle prese con la tanto attesa prima prova scritta. Le tracce maturità 2025 sono state pubblicate alle 8:30 sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, svelando gli autori e i temi su cui i maturandi dovranno cimentarsi. L’esame di Stato resta uno dei momenti più significativi del percorso scolastico, caratterizzato da importanti novità e da una selezione di tracce che abbracciano ambiti diversi, dall’analisi del testo fino ai temi di attualità e argomentazione.
Le tracce maturità 2025 per la prima prova sono sette e coprono vari ambiti: artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, economico e tecnologico. Per la tipologia A, dedicata all’analisi del testo, il Ministero ha scelto due figure di spicco della letteratura italiana: Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Gli studenti possono analizzare un brano tratto da opere di questi autori, tra cui spicca “Il Gattopardo”.
La tipologia B, ovvero il testo argomentativo, presenta proposte su temi di grande attualità e interesse sociale. Tra queste, il messaggio “I giovani, la mia speranza” del giudice Paolo Borsellino, un testo sul significato del termine rispetto di Riccardo Maccioni, e altri spunti tratti da Piers Brendon, Telmo Pievani e Anna Meldolesi e Chiara Ialli, che affrontano argomenti come la storia del Novecento, la scienza e l’impatto dei social nella società contemporanea.
La prima prova della maturità 2025 ha una durata di sei ore e richiede agli studenti di scegliere una delle sette tracce proposte. La seconda prova, invece, varia in base all’indirizzo di studio e sarà corretta da un docente interno. La terza prova resta prevista solo per alcune sezioni speciali, come ESABAC e scuole con opzione internazionale.
Il colloquio orale prenderà il via da lunedì 23 giugno, seguendo un calendario definito autonomamente da ogni scuola. Il colloquio parte da uno spunto iniziale scelto dalla commissione, che può essere un testo, un documento, un’esperienza, un progetto o un problema. Questo momento permette di verificare non solo le conoscenze disciplinari, ma anche le competenze trasversali e la capacità di argomentazione degli studenti.
Il voto finale della maturità è espresso in centesimi. Per superare l’esame è necessario ottenere almeno 60/100. Gli studenti possono accumulare fino a 40 punti con il credito scolastico, maturato negli ultimi tre anni, e fino a 20 punti ciascuno con la prima prova, la seconda prova e il colloquio orale. La commissione ha inoltre la facoltà di assegnare fino a cinque punti bonus, mentre la lode è riservata agli studenti che ottengono il massimo in tutte le prove.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Guerra Israele-Iran: colpito il Mossad. Escalation, attacchi e diplomazia al lavoro)
]]>Il conflitto tra Israele e Iran ha raggiunto il quinto giorno e continua a registrare una forte escalation militare e tensioni senza precedenti nella regione del Medio Oriente. Nelle ultime ore, numerosi missili e droni lanciati dall’Iran hanno colpito diversi obiettivi israeliani, in particolare nelle città di Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa. Le sirene d’allarme sono risuonate in tutto il paese, con la popolazione invitata a ripararsi nei rifugi. Nel frattempo, Israele ha risposto con raid mirati su infrastrutture strategiche iraniane, inclusa la sede della tv di Stato a Teheran.
Le ultime 24 ore sono state segnate da un’intensificazione degli attacchi missilistici e dall’utilizzo massiccio di droni da parte di entrambi i paesi. L’esercito israeliano ha confermato di aver condotto numerose operazioni contro obiettivi militari iraniani, mentre Teheran ha rivendicato la distruzione di siti strategici nelle principali città israeliane. In particolare, l’Iran ha annunciato di aver colpito la sede del Mossad e di aver impiegato nuove armi nei raid. Fonti locali riportano forti esplosioni e almeno tre vittime nel bombardamento di ieri della tv statale a Teheran.
Le principali città di Israele restano sotto massima allerta, con sirene che risuonano a Tel Aviv, Gerusalemme e nel nord del paese, in particolare nella zona di Haifa e Galilea. Le autorità hanno diffuso messaggi d’emergenza via cellulare, invitando la popolazione a rifugiarsi per l’arrivo di missili iraniani. La situazione resta estremamente tesa, con la paura di ulteriori attacchi e la difficoltà di garantire la sicurezza dei civili in un contesto di guerra su vasta scala.
Nonostante l’escalation, emergono segnali di possibile apertura diplomatica. Secondo fonti internazionali, l’Iran avrebbe manifestato la volontà di riprendere i colloqui nucleari, a condizione che gli Stati Uniti non intervengano direttamente nei raid israeliani. Il G7 ha ribadito il sostegno al diritto di Israele di difendersi, mentre da Washington e dalle principali capitali europee arriva l’appello a fermare le ostilità e proteggere i civili. Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che Teheran non potrà mai avere la bomba atomica. La situazione rimane altamente instabile e la comunità internazionale teme un allargamento del conflitto.
L’escalation tra Israele e Iran sta avendo ripercussioni anche sul fronte economico e sulla sicurezza internazionale. L’instabilità in Medio Oriente ha già provocato un aumento dei prezzi di benzina e energia in Europa, mentre cresce l’attenzione sulle possibili conseguenze per i mercati globali. Il conflitto tra due potenze regionali come Israele e Iran rischia di coinvolgere altri attori e aggravare ulteriormente la crisi geopolitica già in corso nella regione.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Guatemala: vulcano Fuego intensifica l’attività con spettacolari eruzioni)
]]>Il vulcano Fuego, uno dei tre grandi stratovulcani che dominano il panorama nei pressi della città di Antigua in Guatemala, ha registrato un significativo aumento della sua attività eruttiva nei primi giorni di giugno 2025. Gli esperti dell’Instituto Nacional de Sismología, Vulcanología, Meteorología e Hidrología (INSIVUMEH) stanno monitorando costantemente l’evoluzione di questa fase particolarmente intensa che ha prodotto spettacolari colate piroclastiche e imponenti pennacchi di cenere.
L’attuale fase di attività vulcanica del vulcano Fuego in Guatemala è iniziata già a febbraio 2025, quando si registravano emissioni di gas e vapore che raggiungevano i 300 metri sopra la sommità del vulcano. Tuttavia, è stato a partire da marzo che l’attività ha mostrato un’intensificazione significativa, con esplosioni rilevate dai sismografi e un incremento della radianza termica alla sommità, osservabile dai dati satellitari.
A maggio 2025, le eruzioni esplosive sono continuate producendo pennacchi di cenere che hanno raggiunto altezze di 4,8 km e generando materiale incandescente. La situazione ha subito un’ulteriore escalation nei primi giorni di giugno, con eventi particolarmente intensi registrati il 4 e 5 giugno 2025, quando si sono verificate eruzioni spettacolari all’alba e importanti flussi piroclastici.
Le eruzioni di questi giorni sono caratterizzate da forti esplosioni che hanno espulso materiale incandescente sui fianchi superiori del vulcano in tutte le direzioni, causando valanghe di materiale rovente. Le detonazioni e le emissioni di gas sono state udite in aree distanti diversi chilometri dal cratere.
Secondo il Washington VAAC (Volcanic Ash Advisory Center), significativi pennacchi di cenere si sono elevati fino a 1,1 km sopra la sommità, spostandosi verso ovest e nord-ovest. L’attività si è intensificata nelle prime ore della sera, diventando continua e generando dense emissioni di cenere che hanno viaggiato fino a 150 km in direzione sud-ovest.
Le conseguenze di questa intensa attività del Vulcano Fuego si sono fatte sentire anche nella capitale. Le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria di Città del Guatemala hanno registrato un peggioramento delle condizioni a causa della cenere vulcanica presente nell’atmosfera.
Il Fuego, che letteralmente significa “fuoco” in spagnolo, è noto per la sua attività persistente. Secondo i dati storici, il vulcano è in eruzione continua dal gennaio 2002, con eruzioni documentate che risalgono a molto tempo prima. La sua vicinanza a centri abitati rende particolarmente importante il monitoraggio costante della sua attività.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Terremoto oggi ai Campi Flegrei: scosse all’alba, avvertite a Napoli)
]]>Questa mattina, giovedì 5 giugno 2025, un nuovo terremoto ha interessato la zona dei Campi Flegrei, provocando preoccupazione tra i residenti di Napoli, Pozzuoli e delle aree limitrofe. L’evento sismico si inserisce in un contesto di sciame sismico che da tempo interessa l’area, caratterizzata da una crescente attività vulcanica e sismica. Le autorità e la Protezione Civile monitorano costantemente la situazione per garantire la sicurezza della popolazione.
Alle ore 6:48 di oggi, una scossa di magnitudo 3.2 è stata registrata nella zona dei Campi Flegrei, con epicentro localizzato nei pressi di Bagnoli e a una profondità di circa 3 km. L’evento sismico è stato preceduto da altre scosse di minore intensità, la prima delle quali – di magnitudo 0.3 – è stata avvertita già intorno alle 5:00 del mattino. In totale, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Vesuviano, sono stati registrati almeno nove eventi sismici nell’arco di poche ore, configurando un vero e proprio sciame sismico.
Le scosse sono state avvertite distintamente non solo nell’area dei Campi Flegrei, ma anche in diversi quartieri di Napoli come Fuorigrotta e Posillipo, e in vari comuni limitrofi. Molti cittadini sono stati svegliati all’alba dal movimento tellurico e hanno segnalato la forte percezione del terremoto sui social network. La preoccupazione è stata accentuata dalla sequenza ravvicinata delle scosse, che ha riportato alla mente i recenti episodi di bradisismo e la crescente attenzione verso i fenomeni di sollevamento del suolo nell’area flegrea.
Il Comune di Pozzuoli e la Protezione Civile sono in stretto contatto con l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV, che ha confermato lo sviluppo di uno sciame sismico a partire dalle 6:39 di questa mattina. Le autorità locali hanno invitato i cittadini a segnalare eventuali danni o disagi ai numeri dedicati e hanno assicurato che la situazione è costantemente monitorata. Fino ad ora non sono stati riportati danni gravi a persone o edifici, ma la vigilanza resta alta, anche in considerazione delle precedenti crisi sismiche che hanno interessato i Campi Flegrei.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Etna: crollo della parete del cratere di Sud-Est dopo le recenti eruzioni)
]]>Etna, spettacolare nube eruttiva: fontana di lava e forte tremore vulcanico
Una spettacolare eruzione dell’Etna ha generato una densa nube eruttiva che si innalza per diversi chilometri sopra il vulcano attivo più grande d’Europa. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo (INGV-OE) di Catania, l’evento è stato provocato da un flusso piroclastico, probabilmente causato dal collasso di materiale sul fianco settentrionale del cratere di Sud-Est.
Le prime osservazioni indicano che il materiale incandescente non ha oltrepassato l’orlo della Valle del Leone, rimanendo confinato nell’area sommitale. L’attività esplosiva si è rapidamente intensificata, evolvendo in una vera e propria fontana di lava, mentre il tremore vulcanico ha raggiunto valori particolarmente elevati.
Nonostante l’intensità del fenomeno, l’aeroporto di Catania “Vincenzo Bellini” è pienamente operativo. L’INGV-OE ha aggiornato il bollettino VONA (Volcano Observatory Notice for Aviation), passando al livello di allerta arancione, sottolineando che l’attività vulcanica è attualmente limitata alla zona sommitale.
L’eruzione dell’Etna continua a essere monitorata in tempo reale dagli esperti, mentre la situazione è costantemente sotto controllo per garantire la sicurezza di residenti e viaggiatori.
[ ITALIE / SICILE ]
Impressionnante éruption de l’Etna
Les randonneurs poussés à fuir
(02/06/25
Aurélien Pouzin)pic.twitter.com/1Mohnqinil
— Alexandre (@alex_le_bars) 2 giugno 2025
Dal 15 marzo 2025, il cratere di Sud-Est dell’Etna ha registrato ben nove episodi eruttivi, con l’ultimo significativo evento verificatosi il 18 aprile. Durante questa eruzione, osservatori e vulcanologi hanno documentato spettacolari fontane di lava e colate che hanno illuminato il cielo notturno. L’attività è stata preceduta da ore di venti gelidi e forti, con un inizio lento che è poi culminato in uno spettacolo naturale di rara bellezza.
La continua attività ha causato importanti modifiche strutturali, tra cui il crollo di una sezione della parete del cratere. Questo fenomeno non è insolito per l’Etna, la cui forma cambia costantemente a causa delle frequenti eruzioni. A febbraio, una nuova fase eruttiva aveva già generato una nuova colata lavica dalla frattura alla base del cratere Bocca Nuova, e il 28 febbraio è stato identificato un nuovo pit crater degassante sul fianco meridionale dello stesso cratere.
Con un’altezza di circa 3.300 metri, l’Etna rimane il vulcano attivo più alto dell’Europa continentale e continua a rappresentare un laboratorio naturale di inestimabile valore per la ricerca vulcanologica, oltre che un’attrazione spettacolare per residenti e visitatori dell’isola.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Terremoto in Giappone: scossa di magnitudo 6.1 a Hokkaido)
]]>Una scossa di terremoto di magnitudo 6.1 registrata sull’isola di Hokkaido, in Giappone, il 31 maggio 2025. Il sisma, avvertito distintamente dalla popolazione locale, non ha provocato danni significativi né vittime, ma ha riacceso il dibattito sull’alta vulnerabilità sismica dell’arcipelago e sulle possibili conseguenze di eventi di maggiore intensità in futuro. Il paese, infatti, si trova su alcune delle più attive faglie sismiche del pianeta, e la memoria di catastrofi come il sisma di Fukushima del 2011 resta ancora viva.
Alle ore 10:37 locali del 31 maggio 2025, una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.1 è stata registrata al largo della costa sud-orientale dell’isola di Hokkaido. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di circa 10 chilometri nel Mar del Giappone. Nonostante l’intensità, le autorità non hanno diramato alcuna allerta tsunami, segnalando solo possibili lievi variazioni del livello del mare. La popolazione ha avvertito chiaramente la scossa, soprattutto nelle aree costiere, ma non sono stati riportati danni a edifici o infrastrutture né feriti tra i residenti. L’evento si inserisce in una lunga serie di sismi che interessano regolarmente il territorio giapponese, confermando l’elevato livello di rischio sismico nella regione.
Il Giappone è situato sulla cosiddetta “Cintura di Fuoco del Pacifico”, una delle aree più attive dal punto di vista geologico, caratterizzata dall’incontro di diverse placche tettoniche. Questa particolare posizione geografica espone l’arcipelago a frequenti terremoti di varia intensità, spesso accompagnati da tsunami. Le regioni più vulnerabili sono quelle prossime alla Fossa di Nankai, al largo della costa meridionale, e alla Fossa del Giappone. Oltre alla forte scossa di Hokkaido, le autorità e la comunità scientifica monitorano costantemente le aree a maggior rischio, adottando rigidi standard antisismici per costruzioni, infrastrutture e sistemi di allarme.
Il Giappone è considerato un modello mondiale nella gestione delle emergenze sismiche. Dopo i tragici eventi del passato, come il terremoto di Kobe del 1995 e quello di Fukushima del 2011, il paese ha investito enormi risorse nella prevenzione e nella preparazione della popolazione. I sistemi di allarme precoce, le esercitazioni periodiche e le campagne di informazione hanno aumentato la resilienza della società giapponese. Le nuove tecnologie permettono di rilevare le scosse telluriche in tempo reale e di trasmettere rapidamente gli avvisi a milioni di cittadini tramite dispositivi mobili e media. Inoltre, le normative edilizie sono tra le più severe al mondo, obbligando alla costruzione di edifici in grado di resistere a sismi di elevata intensità.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Terremoto Creta: scossa di magnitudo 6.0 sveglia l’isola greca)
]]>Questa mattina, giovedì 22 maggio 2025, un terremoto di magnitudo 6.0 ha scosso l’isola di Creta alle 5:19 ora italiana, svegliando bruscamente la popolazione locale e facendosi avvertire distintamente anche nella capitale greca Atene. Il terremoto, registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha avuto il suo epicentro localizzato al largo dell’isola di Creta, in mare, a una profondità di 62 chilometri.
L’evento sismico è stato particolarmente intenso e di lunga durata, soprattutto nelle aree occidentali di Creta, come Chania e Rethymno, dove numerosi residenti, colti dal panico, si sono precipitati in strada. Secondo quanto riportato dall’Istituto Geodinamico greco, l’epicentro è stato localizzato a circa 56 chilometri a nord-est di Neapolis, nella regione di Lasithi.
La scossa principale è stata seguita, nel giro di pochi minuti, da due scosse di assestamento di minore intensità, rispettivamente di magnitudo 3.1 e 2.7. Al momento, non sono stati segnalati danni significativi a persone o strutture, probabilmente grazie alla considerevole profondità del terremoto, che ha attenuato gli effetti in superficie.
Il presidente dell’Organizzazione ellenica per la pianificazione antisismica (OASP), Efthymios Lekkas, ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti alla popolazione, sottolineando come la notevole profondità del sisma rappresenti un fattore positivo nella mitigazione dei potenziali danni. Gli esperti di sismologia concordano sul fatto che i terremoti profondi tendono a disperdere maggiormente l’energia sismica prima che questa raggiunga la superficie, riducendo così l’impatto sulle strutture e sulle persone.
La regione mediterranea, e in particolare l’area intorno a Creta, è nota per la sua elevata attività sismica, essendo situata in una zona di convergenza tra la placca africana e quella eurasiatica. Questa configurazione tettonica rende l’isola particolarmente vulnerabile ai movimenti tellurici.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Terremoto oggi di magnitudo 3.0 avvertito a Rovereto in Vallagarina)
]]>Nella notte tra il 20 e il 21 maggio 2025, precisamente alle ore 00:37, una scossa sismica di magnitudo 3.0 ha interessato la Vallagarina, con epicentro localizzato nel comune di Trambileno, nelle immediate vicinanze di Rovereto. Il terremoto, rilevato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stato avvertito distintamente dalla popolazione in un’area piuttosto vasta che comprende non solo la provincia di Trento ma anche parte del territorio vicentino.
A Rovereto, la scossa è stata nettamente percepita, causando momenti di apprensione tra i residenti, molti dei quali sono stati svegliati nel cuore della notte. Il fenomeno sismico è stato avvertito anche nel capoluogo trentino e nella zona dell’Alto Garda, dimostrando come, nonostante la magnitudo relativamente contenuta, gli effetti si siano propagati su un’area geografica significativa.
Numerose le segnalazioni giunte ai centralini dei vigili del fuoco e della protezione civile nei minuti immediatamente successivi all’evento. Molti cittadini, allarmati, hanno cercato informazioni sui social media e sui siti di monitoraggio sismico, contribuendo a diffondere rapidamente la notizia del terremoto.
Il sisma ha interessato non solo la Vallagarina e il Trentino, ma è stato percepito anche oltre il confine provinciale, raggiungendo alcune aree del Vicentino. Questa estensione conferma come la zona di confine tra Trentino e Veneto sia caratterizzata da una certa attività sismica, seppur generalmente di intensità moderata. La particolare conformazione geologica dell’area, situata tra le Prealpi e le Alpi, contribuisce alla presenza di faglie attive che occasionalmente generano eventi sismici come quello registrato questa notte.
Le località maggiormente interessate, oltre a Trambileno e Rovereto, sono state i comuni limitrofi della Vallagarina, ma anche Trento città e i centri abitati dell’Alto Garda, dove la scossa è stata avvertita in maniera più lieve ma comunque percettibile.
Nonostante il comprensibile spavento, le autorità locali hanno confermato che non si registrano danni a persone o strutture. I tecnici della Protezione Civile del Trentino hanno effettuato verifiche nelle ore successive all’evento, confermando l’assenza di criticità significative. La magnitudo 3.0 rappresenta infatti un’intensità che, pur essendo chiaramente avvertibile dalla popolazione, raramente causa danni strutturali agli edifici, specialmente in aree come il Trentino dove le costruzioni seguono normative antisismiche piuttosto rigorose.
L’INGV continua a monitorare l’area per verificare l’eventuale presenza di scosse di assestamento, un fenomeno comune dopo eventi sismici di questo tipo. Al momento, non sono state registrate ulteriori scosse significative, suggerendo che potrebbe trattarsi di un evento isolato piuttosto che dell’inizio di una sequenza sismica più complessa.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Scossa di terremoto ai Campi Flegrei: continua lo sciame sismico)
]]>Un terremoto di magnitudo 4.4 ha scosso l’area dei Campi Flegrei ieri, 13 maggio 2025, alle ore 12:08, con epicentro localizzato in mare, in prossimità della costa a ovest del rione Terra di Pozzuoli. La scossa di terremoto, avvenuta a una profondità di appena 3 km, è stata avvertita distintamente in tutta la provincia di Napoli, generando preoccupazione tra i residenti e riportando l’attenzione sulla delicata situazione dell’area vulcanica.
L’evento principale non è rimasto isolato, ma si è inserito in un intenso sciame sismico che ha caratterizzato la giornata. Nel giro di soli 28 minuti, sono state registrate ben 7 scosse di terremoto: due eventi di magnitudo 2.1 hanno preceduto il sisma principale, verificandosi alle 12:06 e alle 12:07. Successivamente, alle 12:22, è stata registrata una replica di magnitudo 3.5, seguita da ulteriori eventi di minore intensità alle 12:27 (magnitudo 1.9 e 1.6) e alle 12:34 (magnitudo 1.2).
La sequenza non si è fermata qui: nel primo pomeriggio, alle 14:58, un’altra significativa scossa di terremoto di magnitudo 3.3 ha colpito l’area, con una replica di magnitudo 2.7 registrata appena tre minuti dopo, alle 15:01. Tutti questi eventi si sono verificati a profondità simili, intorno ai 2,7 chilometri, una caratteristica che secondo Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, rappresenta un livello “sempre più interessato da queste energie maggiori”.
Questo evento sismico arriva a soli due mesi di distanza dalla potente scossa di magnitudo 4.6 registrata il 13 marzo 2025, che fino a ieri rappresentava il terremoto più forte registrato nell’area dei Campi Flegrei negli ultimi decenni. La vicinanza temporale tra questi due significativi eventi sta alimentando le preoccupazioni sulla crescente attività vulcanica della zona.
Gli esperti dell’INGV stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione, con particolare attenzione al fenomeno del bradisismo che caratterizza l’area. Secondo quanto riportato da Francesca Bianco, “il valore del sollevamento del suolo nelle ultime settimane è stimato intorno a 1,5 centimetri e ad ora non è stato osservato un incremento nella velocità di sollevamento”, un dato che verrà ulteriormente valutato nelle prossime ore.
Nonostante l’intensità del sisma, al momento non sono stati segnalati danni significativi a persone o strutture. Tuttavia, alcuni edifici hanno subito lievi danneggiamenti, come nel caso della Residenza universitaria di Pozzuoli, dove sono state rilevate crepe sui muri e segni di cedimenti superficiali. Le autorità locali hanno prontamente avviato sopralluoghi per verificare l’agibilità degli edifici pubblici e privati.
Il Comune di Napoli ha comunicato che non sono stati riscontrati danni alle scuole o ad altre strutture pubbliche. Sono state attivate le aree di attesa presso l’ex Base NATO, dove i servizi sociali sono operativi per fornire assistenza alla popolazione. La Protezione Civile ha intensificato il monitoraggio dell’area e resta in stato di allerta per eventuali sviluppi della situazione.
L’attuale sequenza sismica si inserisce nel più ampio fenomeno del bradisismo flegreo, un processo di sollevamento e abbassamento del suolo caratteristico dell’area dei Campi Flegrei. Questo fenomeno è legato alla presenza di una vasta caldera vulcanica che si estende per circa 12 km di diametro e comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e parte della città di Napoli.
Negli ultimi anni, l’area ha mostrato segni di una ripresa dell’attività bradisismica, con un progressivo sollevamento del suolo e un incremento della sismicità. Questo ha portato le autorità a intensificare il monitoraggio e ad aggiornare i piani di emergenza per la zona, classificata come area a rischio vulcanico.
Gli scienziati dell’INGV continuano a monitorare costantemente l’evoluzione della situazione, analizzando non solo l’attività sismica ma anche altri parametri come le deformazioni del suolo, le emissioni di gas e le variazioni geochimiche delle fumarole presenti nell’area.
Al momento, non ci sono elementi che indichino un imminente rischio eruttivo, ma la sequenza di eventi degli ultimi mesi suggerisce una fase di particolare dinamismo del sistema vulcanico dei Campi Flegrei. Le autorità raccomandano alla popolazione di seguire le indicazioni della Protezione Civile e di mantenersi informata attraverso i canali ufficiali.
© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Scossa di terremoto ai Campi Flegrei: continua lo sciame sismico)
]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei: magnitudo 4.4 avvertita a Napoli)
]]>Oggi, martedì 13 maggio 2025, alle ore 12:07, una forte scossa di terremoto ha colpito l’area dei Campi Flegrei, facendosi sentire distintamente in tutta Napoli. Secondo i dati rilevati, il sisma ha raggiunto una magnitudo di 4.4 sulla scala Richter, con epicentro localizzato nel golfo di Pozzuoli, a circa 3 km dalla città e 12 km da Napoli.
Il terremoto è stato registrato con precisione alle 12:07, rappresentando uno degli eventi più intensi degli ultimi mesi nella zona. L’area flegrea, nota per la sua intensa attività vulcanica, continua a manifestare segni di instabilità attraverso sciami sismici che si susseguono con frequenza variabile. Questa nuova scossa si inserisce in un contesto di fenomeni bradisismici che caratterizzano storicamente la regione.
La popolazione napoletana ha avvertito chiaramente il movimento tellurico, con segnalazioni provenienti da numerosi quartieri della città. Nei comuni più vicini all’epicentro, come Pozzuoli, la percezione è stata naturalmente più intensa, generando momenti di apprensione tra i residenti. Molte persone sono scese in strada per precauzione, seguendo i protocolli di sicurezza previsti in caso di eventi sismici.
Le autorità locali e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia stanno monitorando costantemente l’evoluzione della situazione. Il sistema di sorveglianza dei Campi Flegrei è attivo 24 ore su 24 per registrare ogni variazione significativa dell’attività sismica e vulcanica dell’area. È importante che i cittadini restino informati attraverso i canali ufficiali e seguano le indicazioni fornite dalla Protezione Civile in caso di ulteriori sviluppi.
Questo evento sismico ricorda l’importanza di mantenere alta l’attenzione su una delle zone a maggior rischio geologico d’Italia, dove la convivenza con i fenomeni naturali richiede preparazione e consapevolezza da parte di tutti gli abitanti.
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]]>© Icona Meteo - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Icona Meteo) e il link al contenuto originale (Potente terremoto di magnitudo 7.5 colpisce il Cile: allerta tsunami)
]]>Un potente terremoto di magnitudo 7.5 della scala Richter ha colpito oggi, 2 maggio 2025, l’estremità sud del Cile, al confine con l’Argentina. La scossa sismica è stata registrata alle 8:58 ora locale (14:58 in Italia) dal Centro sismologico nazionale cileno, con epicentro localizzato in mare a 218 chilometri a sud di Puerto Williams, nella Terra del Fuoco, a una profondità di 10 chilometri.
La protezione civile cilena (Senapred) ha immediatamente emesso un’allerta rossa per la regione di Magallanes e per la regione Antartica cilena, invitando i cittadini ad evacuare dalle zone costiere. Il Pacific Tsunami Warning Center ha avvertito che “sono possibili pericolose onde di tsunami entro 300 km dall’epicentro lungo le coste del Cile”. Il presidente cileno Gabriel Boric ha sospeso la sua agenda e si è recato alla Moneda per monitorare la situazione, dichiarando su X: “In questo momento è nostro dovere prevenire e obbedire alle autorità, tutte le nostre risorse sono state messe a disposizione delle popolazioni”.
L’evento sismico ha avuto ripercussioni anche in Argentina, dove le autorità hanno disposto l’evacuazione di Ushuaia, la più importante città nella Terra del Fuoco, con circa 80mila abitanti. Alle 9:09 ora locale, i sismografi hanno registrato una replica di magnitudo 5.7, aumentando la preoccupazione tra la popolazione locale. Il ministero dell’Interno cileno ha fatto sapere che il ministro Álvaro Elizalde e il sottosegretario Víctor Ramos si sono recati negli uffici del Senapred per coordinare le azioni da intraprendere in risposta all’emergenza.
Al momento non si hanno notizie di danni significativi, ma le autorità mantengono alto il livello di allerta. La zona colpita, sebbene remota, è caratterizzata da una significativa attività sismica essendo situata lungo la cosiddetta “Cintura di fuoco del Pacifico”. Gli esperti continuano a monitorare l’evolversi della situazione, con particolare attenzione al rischio di tsunami che potrebbe interessare le aree costiere nei prossimi minuti o ore.
NOTE: questo articolo è stato generato con il supporto dell’intelligenza artificiale.
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